
Originariamente inviato da
kokoro
Mi pare di aver detto dall'inizio che non mi tornano i fatti come raccontati, quindi concordo sul fatto che il giornalista è il primo vero colpevole del messaggio distorto che ne esce. Era la premessa, sia qui sia su fb, se non era abbastanza chiara la ribadisco.
Ma detto questo i genitori fanno causa all'ospedale e non l'avvocato da solo. E' vero che sappiamo poco è vero, ma quel poco mi basta, per avere orrore per la notizia che circola e come circola. La famiglia non deve subire l'informazione corretta, la famiglia si deve informare. Così come sono in grado di trovare l'avvocato giusto, pare infatti che sia lo stesso che ha vinto la causa di cui sopra, potevano anche essere in grado di informarsi su quali esami prenatali garantiscono il figlio sano che volevano (sano? quali esami peraltro lo garantiscono?). Io non credo al raggiro da parte dei medici che nascono risultati di amnio o a medici che non ti permettono di far e l'amnio, vai da un'altra parte… e comunque come dice bene Rita qui sopra in ultima istanza avevano la possibilità di lasciarlo in ospedale. Comunque sia sto giudicando quello che non so e quindi mi fermo. Resta il fatto che i genitori sono comunque conniventi con un messaggio orribile che passa sulla persona con sindrome di down, perché anche se quelle parole non sono loro ma sono dell'avvocato, anche se quelle parole non sono del loro avvocato ma del giornalista, loro sono i genitori e una parola la potrebbero dire, anche solo di smentita anche solo di rabbia anche solo di dolore. Li aspetto. Aspetto la loro posizione. Con questa società un giorno dovranno fare i conti e sarà anche responsabilità loro se i nostri figli verranno guardati con pregiudizio o famiglie si sentiranno in diritto di essere risarcite. Io conosco diverse famiglie i cui figli sono gravemente disabili a causa di un'asfissia durante il parto o scoprire dopo 10 anni di ricerche, analisi e torture, che si trattò di un effetto collaterale da vaccino, ma sono impegnati a rivendicare i diritti dei loro figli e farli crescere nel modo migliore e con le maggiori autonomie possibili e non ho sentito mai uno di loro pensare di spendere energie per trovare un colpevole o essere risarciti, non ne hanno sono tutte concentrate sui loro figli. Che diritto ho di giudicarli? Nessuno, ma sono arrabbiata, in primis con il giornalista certo. Spero di sbagliarmi sulla famiglia e che emergano fatti che diano una ragione per cui questa causa sia giusta, ma soprattutto spero che questa bambina riceva un po' d'amore e di attenzioni. Ma come madre che lotta tutti i giorni per l'autonomia di sua figlia, che combatte tutti i giorni contro la discriminazione, non posso stare in silenzio e non alzare la mia voce per dire che down è possibile e che in quel giornale sono scritte delle stronzate e delle cose discriminatorie e che mancano di rispetto a tutti i nostri ragazzi che con le loro conquiste e le loro vite sono di esempio ogni giorno. Non può passare quel messaggio, non può.
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