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Discussione: Zigulì...

  1. #76

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    Quote Originariamente inviato da Sergio Visualizza il messaggio
    Le maestre......certo avere un alunno come Moreno non deve essere facile ma...esordire dicendo che morde,fa male,...non mi è sembrato una bella uscita,ci sarà qualche momento piacevole con questo bambino ma loro non lo hanno raccontato,sono state molto ''crude'' e forse quella è la loro visione ,spero di no o perlomeno non solo questo.Antonella mamma di Giorgio
    Già, Antonella... quindi se loro sono riuscite a raccontare solo questo di Moreno, vuol dire purtroppo che questa è la triste realtà e che forse è davvero difficile gestirlo... e noi vogliamo star qui a sparare addosso ad un padre, piuttosto che cercare di comprenderlo?
    milena, mamma di Francesca... e anche di Giorgia!

  2. #77

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    Forse non mi sono espressa bene o non ho capito se ti riferivi a me,io non sparo addosso a nessuno perchè ho ben presente una situazione simile e il padre in questione mi sembra nella stessa situazione,non riesco neanche ad immaginare cosa deve essere stare tutto il giorno e la notte con un bambino con una problematica così pesante,davvero come ho detto prima mi è sembrato solo un uomo dolorosamente solo che non sa come affrontare questa enorme cosa.Spero per lui e per i fratelli che riescano nel tempo ad ''entrare in contatto'' positivamente con Moreno per riuscire ad avere con lui dei momenti di serenità.Antonella mamma di Giorgio

  3. #78

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    Quote Originariamente inviato da Sergio Visualizza il messaggio
    Forse non mi sono espressa bene o non ho capito se ti riferivi a me,io non sparo addosso a nessuno perchè ho ben presente una situazione simile e il padre in questione mi sembra nella stessa situazione,non riesco neanche ad immaginare cosa deve essere stare tutto il giorno e la notte con un bambino con una problematica così pesante,davvero come ho detto prima mi è sembrato solo un uomo dolorosamente solo che non sa come affrontare questa enorme cosa.Spero per lui e per i fratelli che riescano nel tempo ad ''entrare in contatto'' positivamente con Moreno per riuscire ad avere con lui dei momenti di serenità.
    No, tranquilla, Antonella! Il mio noi non era riferito a te, ma a noi tutti in quanto genitori... perchè è indubbio che questo libro abbia sollevato pareri e giudizi contrastanti anche qui dentro questo forum che la disabilità la viviamo ogni giorno anche se non in maniera così "limitante" come invece la vive questo genitore che, a differenza di noi, non può avere alcuna relazione intellettuale con il proprio figlio, ma solo puramente fisica. Io ho un gran rispetto per questo padre... mi suscita una gran tenerezza e senso di protezione... mi ricorda tanto me, ecco. Avrei voluto abbracciarlo ieri sera e dirgli "so che cosa provi, non ti giudico...sento la tua fatica, sento il tuo dolore".
    milena, mamma di Francesca... e anche di Giorgia!

  4. #79

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    Quote Originariamente inviato da drdlrz Visualizza il messaggio
    le maestre hanno reso molto bene la gravità della situazione di Moreno, ma nel finale... quando hanno detto che il papà deve essere aiutato ad amare un po' di più suo figlio... bleahhhhh
    Si vede proprio che non hanno capito niente di lui... sensibilità zero.
    Se proprio vogliamo, per conquistare maggiore serenità quel padre dovrebbe, passatemela, amare un po' meno suo figlio, nel senso di "staccare" un po' dalla sua disabilità per stare meglio tutti e due e recuperare un po' di serenità...
    Perfettamente d'accordo con te! Credo che Verga ieri sera dopo averle ascoltate, si sia sentito ancora piu' solo. Affidare un figlio a delle educatrici e sentirsi dire che dev'essere aiutato ad amare di piu', è stato crudele!!!!
    Loro di certo avranno di che vergognarsi
    Loredana, mamma di Emilio (1999) ed Edoardo sdd ( 2001)

  5. #80

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    è vero... lui le ha lodate tanto... e loro gli hanno dato una coltellata in mezzo alle costole!!!
    Va bene che ci siamo abituati, ma un po' di sensibilità!!!!

  6. #81

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    Non l'ho visto... ma da quanto mi raccontate non posso che confermarmi sulla mia idea. Lui è coraggioso e bravo, e non vi è dubbio che ami il proprio figlio... ma il suo libro comprensibile solo da chi vive un'esperienza simile non aiuta il nostro mondo, non unisce ma divide... . E non parlo ovviamente dei nostri pareri...
    E permettetemi solo di farvi notare che io sono qui tra le persone che lo possono comprendere di più... da padre... e per esperienza...
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  7. #82
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Vabbè vabbè, tra commenti e interviste mi avete convinto: lo leggerò, però attenzione che dopo potrei chiedervi i danni

    L'intervista, non avendo letto il libro, non l'ho trovata malvagia anzi, certo è più facile, anche perchè più politically correct, parlare della disabilità in modo positivo, raccontandosi e raccontandoci la storiella dell'esser diventati migliori, molto più diffile invece ammettere di aver perso l'amore per se stessi perchè la disabilità di un figlio ti mette di fronte anche ai tuoi di limiti e all'impossibilità di togliergli il dolore o di aiutarlo nelle difficoltà, con la consapevolezza anche che non siamo eterni
    Non dà assolutamente un messaggio sbagliato, almeno per come vedo io il mondo
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  8. #83

  9. #84

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    Quote Originariamente inviato da lory Visualizza il messaggio
    Avrei voluto che Verga avesse avuto la possibilita' di tirare fuori anche quell'ironia che è tangibile nel libro, e invece è apparso un papa' depresso, crudele, innamorato certo del figlio, ma arrabbiato. Solo arrabbiato.
    Se quell'intervista doveva servire a lavorare sul noi e gli altri, per me è stata un'occasione sprecata!!!
    Dopo aver letto il libro, mi aspettavo un uomo più determinato, ma anche la voce mi è sembrata "sottotono". Certo l'emozione avrà prevalso .... In ogni caso la frase più bella che ho sentito è stata "Ho imparato a guardare negli occhi l'altro mentre gli sto parlando e a guardare con occhi diversi il mondo che ci circonda"...
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  10. #85

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    Quote Originariamente inviato da aledario Visualizza il messaggio
    Lui è coraggioso e bravo, e non vi è dubbio che ami il proprio figlio... ma il suo libro comprensibile solo da chi vive un'esperienza simile non aiuta il nostro mondo, non unisce ma divide... . E non parlo ovviamente dei nostri pareri...
    ma siamo proprio sicuri che la schiettezza, anche estrema, ci allontani dal resto del mondo?
    per quella che è la mia storia di vita, succede il contrario.
    Le persone non coinvolte in nessun modo nell'handicap che mi sono a vario titolo ruotate intorno da anni hanno sempre apprezzato il mio modo franco e sincero di parlare della disabilità di mia figlia, nel bene e nel male, e alcuni me l'hanno proprio detto chiaramente che solo dopo avermi conosciuta si sono fatti un'idea realistica di cosa significhi avere un figlio con handicap.
    Non si sono allontanati e, quel che è più importante, non mi trattano in modo particolare, ma semplicemente come una donna con una responsabilità più gravosa e una vita più faticosa.
    Lo stesso è successo con le persone a cui avevo fatto leggere la prima edizione dei Pinguini. Praticamente tutti hanno lodato la franchezza con cui molti di quelli che scrivevano parlavano di sè e dell'handicap.
    Se diamo un'immagine di noi come di quelli che portano la croce, oppure che sono strafelici di avere un figlio disabile, oppure parliamo dell'handicap usando parole retoriche e dunque vuote... è allora che allontaniamo le persone, perchè ci sentono non sinceri in primis con noi stessi, o magari ci sentono irraggiungibili, e pertanto non fanno neppure la fatica di avvicinarsi.
    Le persone magari passano, ci guardano, fanno l'inchino, e vanno oltre.
    Nel migliore dei casi ci considerano creature celesti, ci dicono che loro non ce l'avrebbero mai fatta, e passano oltre lo stesso, lasciandoci nel nostro ghetto di santi ed eroi.
    E' questo che crea distanza, a mio avviso, non dire che ti ripugna pulire per l'ennesima volta la stanza piena di merda che tuo figlio disabile ha sparso tutto intorno usando il pannolone come un mocho vileda.
    Se dici così, gli altri capiscono quanto sia dura, ma capiscono che l'avrebbero fatto anche loro, eccome l'avrebbero fatto. Avrebbero pulito la merda del loro figlio a vita, come facevano quando era neonato, continuando ad amarlo e magari incazzandosi a morte con lui, perchè sono umani come anche noi lo siamo. Non angeli, non creature celesti.
    Certo, non è facile esporsi in questo modo, ed è per questo che ho ammirato Verga.
    Mettere in piazza così le proprie miserie, le proprie fragilità, le proprie crepe, che ti portano addirittura a schiaffeggiare un figlio gravemente disabile perchè urla, è una delle cose più difficili del mondo.
    Ma la sincerità, anche estrema, desta sempre ammirazione e voglia di conoscenza, mai distanza.
    Questa ovviamente è la mia opinione, la mia esperienza.

  11. #86

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    E' proprio così Cristina, condivido pienamente tutto quello che scrivi. Anche io penso che la sincerità senza retorica paghi sempre e avvicini le persone.
    Poi bisogna vedere se si è veramente disposti a calarsi, anche solo per un attimo, nei panni di quel padre.
    Non siamo in un 'mondo a parte' siamo sempre dentro lo stesso mondo degli altri..chi non ha un figlio disabile è esattamente come noi, nè meno bravo nè più menefreghista..non ha senso dire 'io nn ce la fare' o 'come sei bravo' ..non ha senso perchè chiunque si trovi nella ns situazione o in quella di quel padre, farebbe esattamente quello che facciamo noi o che fà quel padre tutti i giorni...non ci sono barriere o differenza, semplicemente un destino diverso.

  12. #87

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    Quote Originariamente inviato da drdlrz Visualizza il messaggio
    Ma la sincerità, anche estrema, desta sempre ammirazione e voglia di conoscenza, mai distanza.
    Questa ovviamente è la mia opinione, la mia esperienza.
    Rispetto la tua opinione, ma purtroppo la sincerità, soprattutto di questi tempi, a me sembra crei distanza.
    Personalmente non credo di essere "bugiarda" semplicemente questo è il mio modo di affrontare la vita con Eleonora, probabilmente diverso dal tuo all'apparenza ma uguale per contenuti e aspettative. Può essere che il mio modo di vedere la disabilità cambi, come cambierà nel crescere la Ele.
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  13. #88
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    Quote Originariamente inviato da evele Visualizza il messaggio
    Rispetto la tua opinione, ma purtroppo la sincerità, soprattutto di questi tempi, a me sembra crei distanza.
    Personalmente non credo di essere "bugiarda" semplicemente questo è il mio modo di affrontare la vita con Eleonora, probabilmente diverso dal tuo all'apparenza ma uguale per contenuti e aspettative.Può essere che il mio modo di vedere la disabilità cambi, come cambierà nel crescere la Ele.
    Innanzi tutto bisognerebbe vedere che cosa intendiamo per sincerità io penso di essere una persona schietta e diretta (anche troppo a volte) ma ci sono occasioni (es a scuola) in cui non puoi permetterti di esserlo fino in fondo xchè andresti a complicare ulteriormente dei rapporti che magari sono già complicati di loro
    Però di certo non dico neanche che va tutto bene, perchè non dimentichiamoci che oltre ai problemi legati alla disabilità in sè ci sono quelli che vengono dal mondo esterno (es invalidità negate, sostegni assenti, pressapochismo nelle strutture sanitarie o nella riabilitazione, ignoranza sulle tutele ecc ecc) ed ecco che parlare senza remore del fatto che si è anche un po' stanchi di tutto, può (non è detto che sia così perchè esiste anche a chi dell'altro non interessa nulla) ben disporre chi hai di fronte, nel senso che magari si rende conto che se inizia a fare il suo semplifica anche la vita dei nostri figli e di conseguenza la nostra.
    E questo è un discorso che secondo me va al di là di come vive ognuno di noi la disabilità e di come ne parla. Tutti all'esterno cerchiamo di "vendere" il positivo verso gli altri, ma non c'è solo quello e, soprattutto, per le disabilità in cui questo positivo non c'è? che vuol dire che hanno meno dignità? che vanno nascoste le difficoltà perchè danno fastidio ad una società che parla di diversamente abili ma che di fatto non attrezza i servizi pubblici per una sedia a rotelle? Penso che su questo nessun genitore di bambino disabile può vederla diversamente. Così come è fin troppo facile giudicare dall'esterno visto che, se andiamo a ben vedere, alla fin fine i genitori sbagliano sempre (dovrebbe amarlo un po' di più ), così come è facile ragionare con cose del tipo "le difficoltà arrivano solo a chi le può sopportare" e dopo ci si fa pure una bella lavata di mani alla Ponzio Pilato girandosi dall'altro lato.
    Tutto questo pippolotto è per dire che secondo me tra voi due tutta questa differenza di "atteggiamento" che ci hai letto tu, Eve, non c'è
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  14. #89

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    ...leggendo le vostre impressioni...mi è sorto un dubbio: e se questo libro fosse una richiesta d'aiuto?
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  15. #90

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    Non ho detto che la sincerità non "paga"... ho proprio detto invece che secondo me bisogna essere sinceri. E se stai otto anni con una persona così problematica... non può esserci "solo" rabbia. Ma se mostri solo quello... allontani le persone... Tutto qui.
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
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