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Discussione: Comunicazione scuola - famiglia - terapisti

  1. #1

    Predefinito Comunicazione scuola - famiglia - terapisti

    Francesco ad aprile compie 5 anni, e proprio nei giorni scorsi ho parlato con le maestre chiedendo dei suoi progressi. E mi hanno detto che oltre a colorare, che poi tra l'altro non rispetta gli spazi, non gli fanno fare niente. Mi dicono che la spinta maggiore deve avvenire da parte delle terapiste.Non conosce i colori, dice pochissime parole, e le lettere non ne parliamo proprio.Infatti questo ritardo a me adesso comincia a pesarmi, e stiamo cercando di creare un incontro tra la maestra el le terapiste per un confronto. In modo da cercare di iniziare un cammino insieme usando la stesso metodo, per aiutare Francesco, perchè lo vedo parecchio indietro. Se devo pensare che tra un'anno dovrò iscriverlo in prima elementare, come è oggi, mi spaventa, perchè è troppo immaturo. A chi devo colpevolizzare, alle maestre, le terapiste, o me stessa che non ho fatto abbastanza per lui.....

  2. #2

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    Quote Originariamente inviato da anna72 Visualizza il messaggio
    francesco ad aprile compie 5 anni, e proprio nei giorni scorsi ho parlato con le maestre chiedendo dei suoi progressi. E mi hanno detto che oltre a colorare, che poi tra l'altro non rispetta gli spazi, non gli fanno fare niente. Mi dicono che la spinta maggiore deve avvenire da parte delle terapiste.Non conosce i colori, dice pochissime parole, e le lettere non ne parliamo proprio.Infatti questo ritardo a me adesso comincia a pesarmi, e stiamo cercando di creare un incontro tra la maestra el le terapiste per un confronto. In modo da cercare di iniziare un cammino insieme usando la stesso metodo, per aiutare Francesco, perchè lo vedo parecchio indietro. Se devo pensare che tra un'anno dovrò iscriverlo in prima elementare, come è oggi, mi spaventa, perchè è troppo immaturo. A chi devo colpevolizzare, alle maestre, le terapiste, o me stessa che non ho fatto abbastanza per lui.....
    Ma come non gli fanno fare altro????? Angelica (fa la prima) nei 4 anni d'asilo ha imparato prima i colori, a contare fino a 10, i concetti del dentro- fuori, e l'ultimo anno ha iniziato i pregrafismi semplici..... E molte altre cose. Ma l'incontro con le terapista noi lo facciamo ad ottobre per decidere il percorso da seguire durante l'anno ed a marzo per verificare il lavoro e i progressi svolti....
    Voi non fate incontri insegnanti NPI e terapisti vari???
    Pamela mamma di Andrea 8 anni e Angelica sdd 6 anni

  3. #3
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    Anna te l'hanno dato il PEI? Cosa c'è scritto? Pretendi di condividere la programmazione di Francesco, a me sembra strano non riconosca ancora i colori sinceramente, il fatto che non sappia denominarli non vuol dire che non li riconosca. Gli piacciono le costruzioni? Prova a mettere solo i blocchi dei 3 colori principali (giallo, blu e rosso) e fate una torre chiedendo di prendere un blocco blu ad esempio e vedi se lo prende, se non lo fa corregilo chiamando il colore che non è il blu mettendolo da parte e prendendo il blocco blu e così via, quando ha acquisito i 3 colori ne inserisci un altro.
    Altra cosa le maestre si devono rapportare con chi fa riabilitazione (sempre che ve l'abbiano passata) proprio per avere suggerimenti di questo tipo.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  4. #4
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    Quote Originariamente inviato da anna72 Visualizza il messaggio
    Francesco ad aprile compie 5 anni, e proprio nei giorni scorsi ho parlato con le maestre chiedendo dei suoi progressi. E mi hanno detto che oltre a colorare, che poi tra l'altro non rispetta gli spazi, non gli fanno fare niente. Mi dicono che la spinta maggiore deve avvenire da parte delle terapiste.Non conosce i colori, dice pochissime parole, e le lettere non ne parliamo proprio.Infatti questo ritardo a me adesso comincia a pesarmi, e stiamo cercando di creare un incontro tra la maestra el le terapiste per un confronto. In modo da cercare di iniziare un cammino insieme usando la stesso metodo, per aiutare Francesco, perchè lo vedo parecchio indietro. Se devo pensare che tra un'anno dovrò iscriverlo in prima elementare, come è oggi, mi spaventa, perchè è troppo immaturo. A chi devo colpevolizzare, alle maestre, le terapiste, o me stessa che non ho fatto abbastanza per lui.....
    ma forse intendevano dire che non gli fanno fare niente di differenziato, di specialmente studiato per lui. Non posso credere che esista una scuola materna meno collaborativa di quella che ho trovato io .
    Scherzi a parte, io sto vivendo l'esperienza di una materna con personale eccellente, ma con una dirigente presuntuosa e egocentrica, che non ha mai fatto incontrare maestre e terapisti. Ho smesso di arrabbiarmi e attendo fiduciosa l'ingresso alla primaria.
    In questo contesto le maestre hanno messo sul campo tutta la loro buona volontà ed esperienza. E' chiaramente mancato un filo conduttore di sinergie con le terapiste, se non quello che ho cercato di riferire io. Ma Monica di cose ne ha apprese. Chiaramente, non possiamo pretendere che a scuola insegnino il linguaggio, sarebbe troppo, secondo me. Mentre possiamo pretendere, per fare solo un esempio, che scandiscano bene le parole ai nostri, guardandoli bene negli occhi, e che correggano le risposte "sbagliate" senza mai dire no, ma ripetendo la parola corretta con un bel sorriso di approvazione, comunque, per lo sforzo.
    Infine, voglio dirti, Anna, che se non lo riterrete pronto l'anno prossimo, puoi sempre fermare Francesco un altro anno alla materna. E' un'opportunità da valutare, in accordo con terapsiti e npi, sempre che la scuola materna gli offra le possibilità giuste per maturare
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  5. #5

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Anna te l'hanno dato il PEI? Cosa c'è scritto? Pretendi di condividere la programmazione di Francesco, a me sembra strano non riconosca ancora i colori sinceramente, il fatto che non sappia denominarli non vuol dire che non li riconosca. Gli piacciono le costruzioni? Prova a mettere solo i blocchi dei 3 colori principali (giallo, blu e rosso) e fate una torre chiedendo di prendere un blocco blu ad esempio e vedi se lo prende, se non lo fa corregilo chiamando il colore che non è il blu mettendolo da parte e prendendo il blocco blu e così via, quando ha acquisito i 3 colori ne inserisci un altro.
    Altra cosa le maestre si devono rapportare con chi fa riabilitazione (sempre che ve l'abbiano passata) proprio per avere suggerimenti di questo tipo.
    Che cos'è il PEI e chi lo rilascia? Ti ricordo che non abbiamo richiesto l'insegnante di sostegno per l'asilo e con questo abbiamo forse sbagliato?

  6. #6

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    @maddy
    considera che a settembre 2015 avrà 6 anni e mezzo (l'età in cui considero di mandarlo in 1° elementare). Mi chiedo quando sarà il momento giusto? Con noi si rifiuta di ripetere le parole e di colorare.
    Sono convinta che a prescindere dalla sdd, mio figlio non è molto stimolato da chi dovrebbe e allo stesso tempo lui è anche molto pigro ed ha un livello di concentrazione molto basso...Cosa fare?

  7. #7
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    mah.... mi sembra che tu non abbia detto niente di speciale, considerando la sdd.... sono difetti che conosciamo in tanti, temo
    Anche Monica si è rifiutata per tanto tempo di colorare, noi abbiamo lasciato che si rifiutasse perchè avevamo capito che viveva male la cosa. Per mesi non abbiamo più proposto alcuna attività grafica, finchè non è stata lei a riprendere in mano i pennarelli, semplicemente perchè alla scuola materna lo fanno tutti. L'abbiamo lasciata scarabocchiare, per molto tempo è stata molto più interessata a provare tutti i colori che non a fare qualcosa. Parlo al passato, ma la fase è appena finita (forse). Adesso non disegna assolutamente niente di comprensibile, ma attribuisce a volte un senso alle sue tracce di colore. E anche se non ci riesce affatto, almeno prova a stare negli spazi. Sono progressi minimi, ma insomma lo sappiamo che ci vuole molta pazienza.... Ovviamente mi tremano le gambe al solo pensiero che tra qualche mese le si chiederà di scrivere, ma spero in ulteriori progressi prima di settembre.
    Quanto all'età di ingresso a scuola, non ci vedo nulla di male a entrare a 7 anni e mezzo. La cosa più importante è che lui non si senta troppo sotto pressione, che non la viva male solo perchè per lui è presto
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  8. #8

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    scusa anna, quindi francesco non ha l'insegnante di sostegno? e l'assistente?
    Sabri mamma di Chiara, Lorenzo e Ines

  9. #9
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    Predefinito lettura precoce e sviluppo del linguaggio

    Anna a Francesco alla materna spetta il sostegno con rapporto 1:1 e nel momento in cui hai dichiarato l'handicap era la scuola che ti doveva dire quale documentazione produrre, se avete fatto presente l'handicap di Francesco e che ha la 104 e non hanno avviato la procedura mi sorge il sospetto che siano quasi da denuncia!! Ma è una scuola pubblica o privata?
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  10. #10

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    la suola è paritaria o meglio dire privata, insieme alle titolari abbiamo deciso non dare il sostegno a Francesco. Perchè si era ritenuto non necessario, dato la bravura e la presenza costante delle maestre.

  11. #11

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    Ciao Anna.
    Sono davvero stupita da quanto ho letto.
    Volevo, per cortesia, una ulteriore chiarificazione.
    Tu parli di scuola privata e di titolari...non c'è una coordinatrice?
    E quando termini con ...
    dato la bravura e la presenza costante delle maestre
    , ...quante insegnanti ci sono per classe, in base al numero di alunni? Ci sono dei momenti nella giornata scolastica, in cui c'è compresenza, cioè presenza di più maestre nello stesso tempo? Perchè solo così si può ovviare alla mancanza di una insegnante preposta per Francesco, altrimenti la scelta fatta, mi sembra sia stata dettata da un aspetto puramente economico.
    Non hai mai avuto un colloquio individuale con l'insegnante che segue tuo figlio, per fare una verifica delle attività svolte, gli obiettivi raggiunti, quelli da stimolare?
    Penso che la tua sia una realtà molto anomala perchè, per legge, ci deve essere un sinergia tra scuola, famiglia e specialisti che seguono Francesco, per seguire una strada comune, che porti tutti agli stessi traguardi di sviluppo da raggiungere.
    Quello che hai scritto mi ha davvero amareggiato, ...
    oltre a colorare, che poi tra l'altro non rispetta gli spazi, non gli fanno fare niente
    da coordinatrice, leggere queste cose, mi fa perdere fiducia verso la scuola... ...e tutto l'aspetto sociale, dell'autonomia, cognitivo?
    Che tipo di POF offrono a tuo figlio? Restare in classe e basta?
    Scusa Anna, ma queste cose non dovrebbero accadere, e tu non ti puoi addossare colpe, solo perchè la scuola non ha assunto in pieno i suoi compiti, previsti negli orientamenti e nelle indicazioni attuate dal Ministero della Pubblica Istruzione.
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  12. #12
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  13. #13
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    Non conosco i motivi della scelta di Anna, che se vorrà li racconterà, ma non dimentichiamo che la richiesta di sostegno e' una scelta, non un obbligo. Conosco più di una famiglia che alla materna ha scelto consapevolmente di rinunciare al sostegno

  14. #14

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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    Non conosco i motivi della scelta di Anna, che se vorrà li racconterà, ma non dimentichiamo che la richiesta di sostegno e' una scelta, non un obbligo. Conosco più di una famiglia che alla materna ha scelto consapevolmente di rinunciare al sostegno
    Su questo hai pienamente ragione Maddy e io infatti ho cercato di vedere quando questo è fattibile.
    Quello che mi ha amareggiato sono state le parole di Anna iniziali, in particolare....
    Francesco ad aprile compie 5 anni, e proprio nei giorni scorsi ho parlato con le maestre chiedendo dei suoi progressi. E mi hanno detto che oltre a colorare, che poi tra l'altro non rispetta gli spazi, non gli fanno fare niente. Mi dicono che la spinta maggiore deve avvenire da parte delle terapiste.

    Usando le loro parole, la scuola deve essere spinta e spingere il bambino verso la meta suggerita dalle terapiste, ma definita nel Pei http://www.istruzione.it/urp/alunni_disabili.shtml
    stiamo cercando di creare un incontro tra la maestra e le terapiste per un confronto. In modo da cercare di iniziare un cammino insieme usando la stesso metodo, per aiutare Francesco, perchè lo vedo parecchio indietro.

    questo incontro non si dovrebbe "cercare" ma dovrebbe essere fatto ogni anno...l'ideale sarebbe all'inizio per definire gli obiettivi e alla fine per vedere quali sono stati raggiunti.

    A chi devo colpevolizzare, alle maestre, le terapiste, o me stessa che non ho fatto abbastanza per lui.....
    Anna, con il cuore in mano ti dico che noi genitori non ci dobbiamo colpevolizzare in questo modo.
    Tu hai fatto quanto era nel tuo ruolo...cercare la scuola che ti sembrava adatta; seguire i suggerimenti che ti hanno proposto, come quello di non avere il sostegno...se questo per loro era una difficoltà, perchè non riuscivano a seguire bene Francesco, te lo avrebbero comunicato (spero)
    Tutto il resto spetta ed è ruolo della scuola: definire il Pei, collaborare in sinergia tra scuola, famiglia, terapisti; definire obiettivi e finalità; collaborare con la famiglia per suggerimenti e proposte per favorire al meglio l'apprendimento di Francesco, facendo leva sulle sue potenzialità e cercare di stimolare eventuali difficoltà o lacune...tenendo comunque presente la sdd.
    Tieni conto che è sempre difficile definire quanto del ritardo dei nostri figli è dovuto a carenza di stimoli, quanto a terapisti "scarsi", quanto alla sdd, quanto alla loro indole...
    in tutto questo comunque, la scuola dovrebbe cercare di offrire il meglio per lui.
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  15. #15

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    Io non sapevo nulla di questi incontri tra le maestre e le terapiste. Mi è stato ignorato da entrambe le parti, e nel momento in cui ho sollevato il problema di Francesco con le maestre di queste sue carenze didattiche, mi è stato detto che le terapiste avrebbero dovuto chiedere degli incontri con loro. Mentre da parte delle terapiste dovevano essere le maestre a richiederlo. Ed io mi sono trovata in mezzo a cercare questo incontro. Per il sostegno è stato deciso di comune accordo, di non richiederlo. Data la competenza delle maestre in quanto avrebbero seguito mio fglio in modo più costante, e poi perchè avevano fatto così con una bambina con sdd avuta per cinque anni prima di Francesco. Adesso comunque pretendo che mio figlio sia più seguito e aiutato e fare un percorso insieme alle terapiste, aggiornandomi sulle difficoltà o progressi che ci possono essere. La cosa assurda di tutto questo che ho dovuto io smuovere io il terreno, e di sicuro otterrò di più.

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