Privacy Policy
Pagina 12 di 13 primaprima ... 28910111213 ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 166 a 180 su 181

Discussione: Nata con sindrome Down, Cassazione: Asl dovrà risarcire bimba e genitori

  1. #166

    Predefinito

    Io non mi ci metto nemmeno a vedere l'intervista.... ho letto i vostri commenti, mi bastano che misera vicenda......
    Francesca mamma di Stefano 19 anni e Giovanni Angelo 6 anni SD.

  2. #167

    Predefinito

    se c'è un handicappato......questo è proprio lui!! Avete ragione non si può sentire questa intervista!!! fossi stata al posto della giornalista lo avrei preso a male parole!!!
    Maria Grazia, mamma di Paolo (28/07/2007) e Francesca sdd (16/04/2012)

  3. #168

    Predefinito

    Il danno da nascita indesiderata è fatto noto alla scienza del diritto civile e alla giurisprudenza di legittimità da una ventina d'anni circa. Esso consiste, in buona sostanza, nel danno derivato dalla lesione del diritto della madre ad abortire (ove, naturalmente, ne ricorressero i presupposti previsti dalla legge 194/7. Ciò perché "l'inadempimento del medico rileva in quanto impedisce alla donna di compiere la scelta di interrompere la gravidanza. Infatti la legge, in presenza di determinati presupposti, consente alla donna di evitare il pregiudizio che da quella condizione del figlio deriverebbe al proprio stato di salute e rende corrispondente a regolarità causale che la gestante interrompa la gravidanza se informata di gravi malformazioni del feto" (Sez. 3, Sentenza n. 6735 del 10/05/2002). E' naturalmente onere della madre "allegare e dimostrare che, se fosse stata informata delle malformazioni del concepito, avrebbe interrotto la gravidanza" (Sez. 3, Sentenza n. 7269 del 22/03/2013). Non solo dunque danni risarcibili quelli che la corretta informazione (ancorché non resa) non avrebbe potuto evitare, e cioè: una nascita che la madre non avrebbe potuto scegliere di rifiutare; una nascita che non avrebbe in concreto rifiutato; la presenza nel figlio di menomazioni o malformazioni al cui consolidarsi non avrebbe potuto porsi riparo durante la gravidanza in modo che il figlio nascesse sano (Sez. 3, Sentenza n. 14488 del 29/07/2004).
    In un primo momento si ritenne che solo la madre potesse essere risarcita.
    Come infatti affermò una delle prime sentenze che si occuparono della questione (Sez. 3, Sentenza n. 6464 del 08/07/1994) "Nel caso di responsabilità del sanitario per la mancata interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla legge 22 maggio 1978 n. 194, il danno risarcibile è solo quello dipendente dal pregiudizio alla salute fisio-psichica della donna specificamente tutelata dalla predetta legge, e non quello più genericamente dipendente da ogni pregiudizievole conseguenza patrimoniale dell'inadempimento del sanitario, quale il costo della nascita del figlio indesiderato o del suo allevamento, che di per se non sono considerati un fatto ingiustamente dannoso neppure in presenza di precarie condizioni economiche della madre, le quali sono assunte come condizione giustificatrice della interruzione della gravidanza solo per la loro possibile influenza sulle condizioni fisio psichiche della donna".
    Successivamente, la giurisprudenza ha riconosciuto che anche il padre, non solo la madre, avesse diritto al risarcimento del danno (Sez. 3, Sentenza n. 6735 del 10/05/2002: In tema di responsabilità del medico per omessa diagnosi di malformazioni del feto e conseguente nascita indesiderata, il risarcimento dei danni che costituiscono conseguenza immediata e diretta dell'inadempimento del ginecologo all'obbligazione di natura contrattuale gravante su di lui spetta non solo alla madre, ma anche al padre, atteso il complesso di diritti e doveri che, secondo l'ordinamento, si incentrano sul fatto della procreazione, non rilevando, in contrario, che sia consentito solo alla madre (e non al padre) la scelta in ordine all'interruzione della gravidanza, atteso che, sottratta alla madre la possibilità di scegliere a causa dell'inesatta prestazione del medico, agli effetti negativi del comportamento di quest'ultimo non può ritenersi estraneo il padre, che deve perciò ritenersi tra i soggetti "protetti" dal contratto col medico e quindi tra coloro rispetto ai quali la prestazione mancata o inesatta può qualificarsi come inadempimento, con tutte le relative conseguenze sul piano risarcitorio).
    Con sentenza Sez. 3, Sentenza n. 16754 del 02/10/2012, la Suprema Corte ha affermato che titolari del diritto al risarcimento non sono solo i genitori del figlio malformato, ma anche (e addirittura, aggiungo io) lo stesso figlio e i suoi fratelli (Nel caso in cui il medico ometta di segnalare alla gestante l'esistenza di più efficaci test diagnostici prenatali rispetto a quello in concreto prescelto, impedendole così di accertare l'esistenza d'una una malformazione congenita del concepito, quest'ultimo, ancorché privo di soggettività giuridica fino al momento della nascita, una volta venuto ad esistenza, ha diritto ad essere risarcito da parte del sanitario con riguardo al danno consistente nell'essere nato non sano, e rappresentato dell'interesse ad alleviare la propria condizione di vita impeditiva di una libera estrinsecazione della personalità, a nulla rilevando né che la sua patologia fosse congenita, né che la madre, ove fosse stata informata della malformazione, avrebbe verosimilmente scelto di abortire. Il risarcimento del danno c.d. da nascita indesiderata, scaturente dall'errore del medico che, non rilevando malformazioni congenite del concepito, impedisca alla madre l'esercizio del diritto di interruzione della gravidanza, spetta sia ai genitori del soggetto nato malformato, sia ai suoi fratelli).
    Quanto al danno risarcibile, è stato affermato che "trattandosi di inadempimento contrattuale, il danno al cui risarcimento il debitore è tenuto non è solo quello alla salute, ma anche il danno economico che sia conseguenza immediata e diretta dell'inadempimento in termini di causalità adeguata, quale il danno consistito nelle ulteriori spese di mantenimento della persona nata con malformazioni, pari al differenziale tra la spesa necessaria per il mantenimento di un figlio sano e la spesa per il mantenimento di un figlio affetto da gravi patologie" (Sez. 3, Sentenza n. 13 del 04/01/2010).

    Questo sinteticamente il quadro.
    Non entro nelle questioni giuridiche, che mi interessano meno (anche se non condivido i presupposti da cui muove questo indirizzo giurisprudenziale); la sentenza 16754/2012 è reperibile ovunque in internet, potete leggerla e farvene un'opinione. Io confesso che non sono riuscito ad arrivare fino in fondo.
    Altro mi preoccupa.
    Intanto premetto, per dovere di cronaca (e per far meglio capire il contesto in cui si pone la vergognosa intervista) che l'Avv. Cornelio è colui il quale rappresentava i genitori e i fratelli del sD nella causa decisa dalla sentenza del 2012.
    L'avvocato fa il suo mestiere, bene o male, comunque fa il suo mestiere e fa pubblicità a se stesso ed alla vena d'oro che ha trovato.
    Il problema siamo noi.
    La Cassazione, come qualunque giudice d'Italia, non opera che su impulso di una parte; è necessaria una domanda di risarcimento, sono necessari genitori, fratelli, figli che deducano che: 1) vi è stata una nascita indesiderata; 2) che da quella nascita è derivato loro un danno.
    In ultima analisi è necessario che i genitori dicano che se avessero potuto avrebbero fatto volentieri a meno di quel figlio che ormai è vivo, è lì; è necessario che i genitori ratifichino su carta bollata il proprio rifiuto per quel figlio portatore solo di danni, anzi che è esso stesso un danno, a tal punto da indurlo a dire che avrebbe preferito non essere mai nato e a identificare la nascita stessa (e magari chissà, andando a ritroso lo stesso rapporto sessuale dal quale è stato concepito) come un danno ingiusto.
    Non mi stupisco degli avvocati, mi stupisco (e resto amareggiato) dei genitori.
    Il pericolo di vendere la propria e l'altrui dignità di persone alligna ormai ovunque. Ho letto di quel presidente che ha sollecitato azioni risarcitorie simili.
    Non c'è bisogno di andar tanto lontano. Io stesso ricordo che quando ero v.pres. dell'ARDA dovetti combattere non poco per far passare un progetto per l'inserimento lavorativo dei sD nel mondo dell'impresa locale; motivo del contrasto? La paura di perdere l'indennità di accompagnamento.
    Ecco perché dico che, aldilà del fatto che l'intervista è una cosa spudoratamente vergognosa (ma non dimentichiamo che c'è una sentenza dietro, per quanto io non la condivida assolutamente nemmeno sul piano giuridico), solo noi possiamo togliere linfa a queste sceneggiate, innanzitutto con la forza morale di rifiutare, come genitori e come prossimi congiunti, ogni tentativo di far soldi distruggendo la personalità e la dignità dei nostri figli; quindi, facendo sentire forte, fortissima, la nostra voce e quella dei nostri figli e dei nostri pinguini, il nostro dissenso rispetto ad atteggiamenti di vero e proprio rifiuto interessato della verità, della diversità e di distruzione dei valori che la nostra Costituzione ha scolpito, a lettere di sangue, oltre 60 anni fa (sopratutto negli artt. 2 e 3). Ciò deve essere fatto non solo con azioni giudiziarie, se ed ove possibile (ma le azioni giudiziarie sono lunghe e dall'esito incerto), ma facendo in modo che il mondo dell'associazionismo intervenga in maniera forte, nella società civile, smuovendo le coscienze, facendosi sentire ovunque e magari anche nelle stesse sedi televisive dove è stata rilasciata l'intervista, affinché non solo tra noi, ma anche nei palazzi dove si prendono le decisioni ci si renda davvero conto di cosa si sta parlando.
    Aldo, capo famiglia del Mulino Bianco

  4. #169
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
    Registrato dal
    Jan 2006
    residenza
    Milano
    Età
    54
    Messaggi
    932

    Predefinito

    Grazie Aldo, la tua lucidità e il tuo parere professionale mi aiutano a calmare i moti interiori.
    Io credo che ognuno di noi può fare qualcosa contro questa contro-cultura, in primis facendo cultura. Testimoniando la dignità delle nostre vite ma soprattutto quella dei nostri figli, loro lo fanno già da soli tutti i giorni. Abbiamo chi vive da solo, chi fa il brevetto di sub, chi ha un lavoro, chi pratica uno sport con soddisfazione, chi ha relazione affettive corrisposte, chi si è sposato, abbiamo tutti i giorni esempi di conquiste, certo anche di fallimenti, ma quali vite ne sono esenti? Raccontiamole queste vite, anche fuori di qui, con onestà ma anche con orgoglio e serenità.
    Non mi convince il confronto TV Aldo, non lo so, ho paura delle manipolazioni dei giornalisti, ma sì vorrei che le associazioni intervenissero con forza contro questo messaggio, vorrei vedere rimosso quel video da youtube, vorrei che chi all'interno delle associazioni propone la causa incoraggiando la menzogna pur di ottenere un risarcimento come è capitato a Mariasole venisse rimosso dall'incarico.
    Muoviamoci, tutti insieme e non rassegnamoci al pregiudizio e all'ignoranza.
    Io ne ho scritto anche qui: http://www.mammaimperfetta.it/2014/0...drome-di-down/
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  5. #170

    Predefinito

    Martina, un articolo meraviglioso, grazie per aver dato voce a Sara e a tutti i nostri special ones !!!
    Mamma di Sara nata il 24/12/2001 (sdd) e di Simone nato il 16/09/2008

  6. #171
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
    Registrato dal
    Jan 2011
    residenza
    Provincia di Cuneo
    Età
    49
    Messaggi
    1,588

    Predefinito

    Quote Originariamente inviato da kokoro Visualizza il messaggio
    Grazie Martina, il tuo pensiero è uguale al nostro...e così le tue parole diventano le nostre...condividendo questo tuo articolo possiamo iniziare fare quel "qualcosa" di cui parli...possiamo nel nostro piccolo aggiungere un mattoncino di cultura che scaccia quello di contro-cultura...tutti insieme.
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  7. #172
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
    Registrato dal
    Jan 2006
    residenza
    Conza della Campania, Italy
    Età
    51
    Messaggi
    5,254

    Predefinito

    Ho letto il tuo scritto Martina, molto bello!
    Quote Originariamente inviato da kokoro Visualizza il messaggio
    Abbiamo chi vive da solo, chi fa il brevetto di sub, chi ha un lavoro, chi pratica uno sport con soddisfazione, chi ha relazione affettive corrisposte, chi si è sposato, abbiamo tutti i giorni esempi di conquiste, certo anche di fallimenti, ma quali vite ne sono esenti?
    Consentimi di partire da quanto hai scritto per fare un'ulteriore riflessione fra genitore. L'intervista dell'avvocato, per come vedo io il mondo, sarebbe stata offensiva anche riferita alla trisomia 18 che invece non permette questo tipo di "abilità". La dignità di persona prescinde qualsiasi abilità o mancanza di essa. Non penso, e soprattutto non voglio far pensare agli altri, che il diritto ad essere rispettato di mio figlio sia collegato ai suoi traguardi, che il suo diritto di figlio a essere amato (guarda caso ce l'ha scritto nel nome) dipenda dal fatto che riesca a camminare o meno, e se non abbiamo fatto l'amniocentesi era perché quello era nostro figlio a prescindere, e mi girano le balle che si possa anche solo pensare che quel diritto lui se lo debba guadagnare più dell'altro. Davide è Davide e sarà sempre Davide: lo era prima, lo è durante e lo sarà dopo, indipendentemente da tutto il resto, e so che anche per voi è così
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  8. #173

    Predefinito

    Bellissimo articolo Martina, grazie per averlo scritto e per avercelo fatto leggere!
    Lory

  9. #174

    Predefinito

    paola hai ragione i nostri figli hanno diritto di essere amati e essere rispettati al di là di quello che sanno e non sanno fare al di là di quello fanno e quello che non fanno,credo che kokoro ripondesse al fatto che quel avvocato abbia detto nel intervista che i bambini,ragazzi e poia dulti cn sdd non hanno nessun talento,non posso fare ninte e non saranno mai ingrado di fare niente nella loro vista se non essere un peso non solo per i geniotri ma poi per l'umanità,quindi non è vero è uan cavolata, quando la sapra gorssa e dice il disatro da cui viene colpita la famiglia.... e il dramma che vivino fino a 70 anni ma a me vien solo uan cosa mi verbbe di mandarlo a quel paese ....una persona che ragione così è un dramma per l'umanita non ha idea di che danni fa del peso di queste parole,non ha nessun rispetto neanche per noi geniotri ....e non ha evidentemente idea di cosa significhi perdere un figlio......roba da matti.mi fa venire un nervoso.
    Anna,mamma di jaja 9 anni.

  10. #175
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
    Registrato dal
    Jan 2006
    residenza
    Milano
    Età
    54
    Messaggi
    932

    Predefinito

    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Consentimi di partire da quanto hai scritto per fare un'ulteriore riflessione fra genitore. L'intervista dell'avvocato, per come vedo io il mondo, sarebbe stata offensiva anche riferita alla trisomia 18 che invece non permette questo tipo di "abilità". La dignità di persona prescinde qualsiasi abilità o mancanza di essa. Non penso, e soprattutto non voglio far pensare agli altri, che il diritto ad essere rispettato di mio figlio sia collegato ai suoi traguardi, che il suo diritto di figlio a essere amato (guarda caso ce l'ha scritto nel nome) dipenda dal fatto che riesca a camminare o meno, e se non abbiamo fatto l'amniocentesi era perché quello era nostro figlio a prescindere, e mi girano le balle che si possa anche solo pensare che quel diritto lui se lo debba guadagnare più dell'altro. Davide è Davide e sarà sempre Davide: lo era prima, lo è durante e lo sarà dopo, indipendentemente da tutto il resto, e so che anche per voi è così
    Personalmente sono anti abortista e non avrei abortito nemmeno con diagnosi peggiori, ma non mi interessa dichiarare questo in un certo contesto anche perché avrei avuto meno persone disposte ad ascoltarmi. Fuori di qui bisogna essere credibili per fare davvero cultura e credibili lo siamo solo quando parliamo di quello che viviamo sulla nostra pelle.
    Il mio post era comunque una risposta alla sentenza passata, alla nuova causa e al video dell'avvocato e dovevo contestare e argomentare gli argomenti proposti da lui.
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  11. #176
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
    Registrato dal
    Jan 2006
    residenza
    Conza della Campania, Italy
    Età
    51
    Messaggi
    5,254

    Predefinito Nata con sindrome Down, Cassazione: Asl dovrà risarcire bimba e genitori

    Non vorrei essere stata fraintesa: non era una critica la mia era solo una riflessione da chi antiabortista non è. Anche la storia che il suo modus operandi non è condivisa da chi è antiabortista, ma non è assolutamente vero!! Non esiste solo il credo religioso o la posizione radicale, esistono anche tutta una serie di posizioni intermedie figlie di principi che ci sono stati tramandati e che, inconsciamente, ci guidano nelle nostre scelte. È il diritto a non volerla fare l'amniocentesi che vedo messo in pericolo da questo modo di fare. Non puó dire a tutti coloro che non hanno fatto qs esami e hanno scelto che preferivano non correre il rischio aborto degli esami prenatali (cosa assolutamente taciuta in qs vicenda) "ora hai diritto all'indennizzo perché l'ospedale doveva farteli fare". Ma stiamo scherzando? Quello che dice la sentenza: l'omessa informazione dà il diritto all'indennizzo, no il fatto che non si siano fatti gli esami!!!! Poi parla della villocentesi come se fosse un esame senza rischi (tanto che viene sconsigliato nel caso di abortività pregressa). E queste valutazioni vanno al di là dall'essere o meno antiabortisti, e a colui che nascerà (se nascerà) va riconosciuta dignità a prescindere, partendo dai genitori (sempre che non preferiscano abbandonarlo) e anche dagli avvocati abortisti!. Non è un problema tra antiabortisti e non, ma è molto più ampio, perché x fare quello che sostiene l'avvocato si andrebbero ad intaccare altre libertà. Per me deve esserci la libertà di abortire (e non dirò mai che non lo farò fino a quando non sarò in menopausa ) e va rispettato chi la esercita, e, altrimenti, deve anche essere fatta salva l'altra di libertà da cui consegue un rispetto DOVUTO nei confronti di chi nasce, indipendentemente da quello che il nato saprà fare, rispetto, che l'avvocato nella sua intervista non ha avuto. Questo non va in contrasto con quanto già detto, ma era solo una considerazione ulteriore...
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  12. #177
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
    Registrato dal
    Jan 2011
    residenza
    Provincia di Cuneo
    Età
    49
    Messaggi
    1,588

    Predefinito

    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    .....rispetto, che l'avvocato nella sua intervista non ha avuto...
    Il mio malessere nasce proprio da qui...perchè nel caso in questione secondo me era giusto che i genitori sapessero, visto che era un loro desiderio. I medici avrebbero dovuto fare le analisi del caso e informare i genitori della presenza della sdD... era poi una decisione dei genitori scegliere di informarsi e di agire in un modo come nell'altro. Ognuno di noi è diverso dagli altri...e ognuno, nella propria vita, è libero di decidere... e anche di sbagliare.
    Trovo indecente invece come sia stato messo in piedi e gestito tutto il "dopo"...che si percepisce chiaramente dalle parole dell'avvocato.
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  13. #178
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
    Registrato dal
    Jan 2006
    residenza
    Milano
    Età
    54
    Messaggi
    932
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  14. #179

    Angry

    L'intervista l'ho vista e purtroppo sentita la scorsa settimana.Ho seguito questa discussione...avete detto tutto e condivido parecchie risposte.
    Se avessi davanti a me la giornalista e l'avvocato per fargli capire la mia totale disapprovazione sfodererei un semplice NON HO PAROLE.
    NON HO PAROLE vuol dire tanto e a queste due persone dovrebbe far pensare.
    Non ho il tempo (e non ce l'ho perché vivo le mie giornate ad amare! ) di controbattere ad ogni frase detta in quella intervista.
    Sì....perché io penso che ogni singola frase andrebbe controbattuta...ECCOME !
    Devo essere sintetica : in questa sentenza hanno vinto i soldi......e la realtà in una famiglia che ha la sindrome di Down non è quella descritta dall'avvocato!
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  15. #180
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
    Registrato dal
    Apr 2008
    residenza
    brianza
    Età
    56
    Messaggi
    2,558

    Predefinito

    Quote Originariamente inviato da Laura74 Visualizza il messaggio
    ho sentito adesso l'intervista e inviterei l'avvocato in questione al nostro meeting in Veneto per fargli vedere quante famiglie sono state toccate "DAL DISASTRO NELLA LORO VITA"
    io l'intervista non la voglio nemmeno sentire, mi bastano i vostri accenni.
    E quell'avvocato non lo voglio affatto conoscere.
    Penso che la tua, Laura, fosse una provocazione, ma nel caso a qualcuno venisse in mente un'iniziativa del genere.... io non ci sto e non ci starò mai. Non mi abbasso a dover spiegare a una persona che dovrebbe avere una buona cultura generica, oltre a quella giuridica, ciò che qualsiasi persona abbia incontrato un down già sa. Quell'avvocato dice fesserie, come le dice il giornalista, parlano senza alcuna cognizione di causa e questa ignoranza è intollerabile. Non ho nè il tempo nè la voglia nè le energie per spiegare loro quello che dovrebbero già sapere, visto che parlano di sdd. Ed è consentito parlare a vanvera al bar, non sul giornale o in uno studio legale, per come la vedo io.
    Inizialmente avevo pensato di scrivere al giornale, poi la vita quotidiana mi ha portato su occupazioni più immediatamente importanti. La lettera che ha scritto kokoro ed è girata su fb riassume molto bene il mio pensiero e spero che abbia avuto ampia diffusione.
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •