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Discussione: Nata con sindrome Down, Cassazione: Asl dovrà risarcire bimba e genitori

  1. #46

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    Quote Originariamente inviato da GIUSI Visualizza il messaggio
    Questo per me rientra nell'amore.
    .....

    Se la legge sostiene che il disabile e' un danno...siamo belli e fregati...tutti!
    Obiettivamente se hai un figlio down, l'impegno e' molto più alto rispetto ad un altro figlio. Immagino che chi non vuole un figlio disabile in genere, metta in conto le dIfficolta , l'impegno e anche le frustrazioni che bisogna passare per crescerlo.oppure anche la paura che il figlio disabile rovini in qualche modo la vita agli altri fratelli, con la necessità di essere seguito e accudito x tutta la vita. Oppure ritiene di non avere tempo , energie , risorse o anche voglia sufficiente per seguirlo. O anche, teme il giudizio della gente...o ha paura che questa persona sia infelice tutta la vita ...tutti questi motivi , più o meno sensati, possono spingere una coppia a rifiutare il figlio disabile e quindi a non essere felice che nasca. Poi quando, magari inaspettatamente, il figlio disabile nasce, poi un po' alla volta lo amano comunque...magari alla fine anche più degli altri figli. Anche loro malgrado. Io la vedo così. Non credo che esista un genitore che non mai suo figlio. O comunque sono pochi rari casi e immagino che siano persone malate.
    Non credo che la legge possa operare in modo da considerare il disabile un danno. La legge tutela il disabile e la sua famiglia (o almeno dovrebbe farlo sempre ) e infatti in questo caso ha disposto un indennizzo perché quei genitori non hanno potuto esercitare il diritto di conoscere per quanto possibile la situazione della figlia. Se loro la figlia down non la volevano, non si può negare che si siano trovati in una situazione problematica che non avevano previsto, loro malgrado. Penso che con 'danno ' si intenda questo. Non che in generale i disabili sono un danno per la società.ci mancherebbe altro. Poi dispongono per la prima volta che anche la figlia down sia risarcita in quanto nata disabile . È questa la novità. A me piace che anche lei disponga di una somma sua, in fondo e' quella che ne ha più bisogno. La motivazione mi sembra un po' contorta, cioè che lei è stata danneggiata..in quanto nata down, quando doveva essere abortita. Su questo sono sinceramente perplessa , comunque se il fine e' che lei riceva un aiuto economico, mi fa piacere che sia andata così.

  2. #47

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    Quote Originariamente inviato da mela Visualizza il messaggio
    Poi dispongono per la prima volta che anche la figlia down sia risarcita in quanto nata disabile . È questa la novità. A me piace che anche lei disponga di una somma sua, in fondo e' quella che ne ha più bisogno. La motivazione mi sembra un po' contorta, cioè che lei è stata danneggiata..in quanto nata down, quando doveva essere abortita. Su questo sono sinceramente perplessa
    Proprio su questo concetto intendevo attirare l'attenzione fin dal mio primo intervento sul tema. Vi rendete conto di che bomba giuridica è una sentenza di questo tipo? Non solo apre le porte a decine di possibile cause verso i medici un po' "allegri" o solamente "border line" (lo sapete che la transulcenza è stata introdotta come possibilità esame diagnostico non più di 20 anni fa, e che i primi centri certificati in grado di eseguire l'esame in maniera sicura sono arrivati qualche anno più tardi? Ora, se la ragazza in questione ha 16 anni più qualche mese di gravidanza... è evidente che una translucenza allora non era così "scontata" come potrebbe essere oggi), ma in linea di principio, affermando il diritto (per altri versi sacrosanto) della persona down ad autodeterminarsi... anche relativamente alla dignità o meno della propria esistenza, potrebbe aprire le porte ad aberranti cause di figli che denunciano i genitori per averli fatti nascere. Con tutte le conseguenze che questo comporterebbe nel sentire comune. E dove c'è odore di soldi... ci saranno eserciti di "avvoltoi" in attesa di cogliere e far fruttare ogni minimo segno di disagio di una persona down maggiorenne, meglio se con genitori abbienti ovviamente. Perdonate il disincanto... ma a queste conseguenze dirette può portare questa sentenza. A meno che la giurisprudenza affermi in maniera netta ed esplicita che i genitori (la donna?) hanno il potere non solo di morte (con l'interruzione volontaria di gravidanza), ma anche di vita (e di vita infelice!) nei confronti dei propri figli. Comunque sia... un problema aberrante.
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  3. #48

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    ma sandro non so, mi sembra un po' troppo sinceramente che un down faccia causa ad un genitore x averlo fatto nascere. certo questo che stiamo discutendo e' un caso limite, nel senso che la famiglia aveva esperesso in modo preciso il desiderio di far nascere il figlio solo se sano. evidentemente non e' stato spiegato dai medici. che gli esami fatti davano solo una valenza probabilistica e non una certezza assoluta. e questo. evidentemente e' stato ritenuto grave. tra l'altro molto spesso mi sono imbattuta in persone totalmente ignoranti sul senso di questi esami....secondo me bisognerebbe che le persone fossero piu informate in merito.

  4. #49
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di ritz
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    Quote Originariamente inviato da aledario Visualizza il messaggio
    ...in linea di principio, affermando il diritto (per altri versi sacrosanto) della persona down ad autodeterminarsi... anche relativamente alla dignità o meno della propria esistenza, potrebbe aprire le porte ad aberranti cause di figli che denunciano i genitori per averli fatti nascere. Con tutte le conseguenze che questo comporterebbe nel sentire comune. E dove c'è odore di soldi... ci saranno eserciti di "avvoltoi" in attesa di cogliere e far fruttare ogni minimo segno di disagio di una persona down maggiorenne, meglio se con genitori abbienti ovviamente. Perdonate il disincanto... ma a queste conseguenze dirette può portare questa sentenza. A meno che la giurisprudenza affermi in maniera netta ed esplicita che i genitori (la donna?) hanno il potere non solo di morte (con l'interruzione volontaria di gravidanza), ma anche di vita (e di vita infelice!) nei confronti dei propri figli. Comunque sia... un problema aberrante.
    Seguo con apprensione e il tuo disincanto la vicenda, per altro non nuova agli albori delle cronache.
    Quando ero incinta di Francesco (post traslucenza) lessi questo libro "Madri selvagge"
    http://www.einaudi.it/libri/libro/al...e/978880618054
    si parlava chiaramente di cause intentate da figli francesi ai "danni" dei propri genitori, per il fatto di essere nati.
    Mi turbo' allora, continua a turbarmi la sentenza di oggi.
    Vi vedo conseguenze non controllabili

  5. #50

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    Il punto secondo me è proprio questo, i medici non spiegano che gli esami che vai a fare ( translucenza, bitest e tritest) sono solo esami probabilistici che in realtà non dicono nulla in merito ad una futura patologia del nascituro .
    A me i ginecologi (ben 3) che hanno seguito non hanno mai detto che in realtà con quegli esami avevo in mano tutto e niente, ma quando ho chiesto di poter fare l'amnio mi hanno risposto che non ce n'era bisogno perchè il risultato di quegli esami era perfetto e che pertanto non dovevo temere per il mio bimbo.
    Addirittura uno di loro mi aveva detto " guardalo come corre ... è sanissimo dovrebbero essere tutti cosi i bimbi"
    Non dimenticherò mai quelle parole.
    Allora cosa avrei dovuto pensare, che andava tutto bene ....
    Io ho insistito per l'amnio perchè nel mio cuore sapevo che qualcosa non stava andando per il verso giusto ...
    E avevo ragione.
    Certo a 10 mesi dalla nascita di Lory ringrazio di non averla fatta, perchè non so cosa avremmo scelto di fare, per il mio carattere avrei optato per tenerlo comunque perchè ho sempre affrontato tutti i problemi ma mio marito ... lui mi disse un giorno che non voleva figli malati ... poi alla fine chi ha amato incondizionatamente Lory dal primo momento è stato lui, io ho sofferto di più ... ma questa è un altra storia.
    Nella peggiore delle ipotesi avrei perso quello che oggi è la luce dei miei occhi, e forse sarebbe stato peggio che affrontare tutto quello che comporta la sindrome.
    E si ritorna sempre allo stesso discorso: oggi ci sono gli strumenti per poter sapere in anticipo la patologia del nascituro e per dare ai genitori la possibilità di fare una scelta consapevole, poi la vita va come deve andare ... Ognuno farà le scelte che ritiene più consone.
    Ma è sbagliato non fare tutto ciò che è nei poteri della medicina soprattutto nei casi in cui ci sia una volontà espressa dei genitori.
    E se un medico si comporta con legerezza, ecco allora non vedo perchè un genitore ferito non possa ricorrere agli strumenti che abbiamo per far risarcire un torto patito.
    In merito alla sentenza, nella interpretazione delle motivazioni mi pare che i sentimenti stiano lasciando il posto a quello che è il suo mero senso letterale.
    Noi ci sentiamo particolarmente toccati, perchè viviamo in prima persona una situazione simile a quella di questi genitori, però probabilemente chi è estraneo a tale vicende non la vede in maniera cosi catastrofica.


    Quote Originariamente inviato da mela Visualizza il messaggio
    ma sandro non so, mi sembra un po' troppo sinceramente che un down faccia causa ad un genitore x averlo fatto nascere. certo questo che stiamo discutendo e' un caso limite, nel senso che la famiglia aveva esperesso in modo preciso il desiderio di far nascere il figlio solo se sano. evidentemente non e' stato spiegato dai medici. che gli esami fatti davano solo una valenza probabilistica e non una certezza assoluta. e questo. evidentemente e' stato ritenuto grave. tra l'altro molto spesso mi sono imbattuta in persone totalmente ignoranti sul senso di questi esami....secondo me bisognerebbe che le persone fossero piu informate in merito.

  6. #51

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    Quote Originariamente inviato da mela Visualizza il messaggio
    Però io non credo ( o spero) che i genitori considerino la figlia come un danno . Non voglio pensare a questo.Credo che la questione sia differente. Quella famiglia aveva chiesto di verificare che il feto fosse sano, per quanto si possa verificare una cosa del genere. E anche qui si apre una voragine , perché sappiamo benissimo che nessuno può dare una garanzia di questo tipo. Comunque se fosse stata fatta l'amniocentesi , la sindrome l'avrebbero vista.per cui c'è stato un disservizio e anche grave . Io ritengo giusto che , dal momento che l'aborto terapeutico e' legale ( e attenzione , io non lo condivido se non per casi estremamente gravi e la sindrome nn e' fra questi) i genitori che lo richiedono devono poter essere nelle condizioni di sapere. ..
    ho letto tutto il post molto velocemente, e sicuramente NON con l'attenzione che vrebbe meritato, ma qs. intervento mi ha colpito..perchè secondo me è qui che sta il succo: i genitori avevano chiesto di sapere prima (non giudichiamo già qs.) e avevno dichiarato di volerlo sapere con ogni mezzo..il medico NON ha fatto quello che doveva...e basta! Ha sbagliato il medico? si...non andiamo oltre col giudizio..la legge non ammette emotività, valuto l'errore, l'errore del professionista c'è stato? si...il risarcimento è quindi giusto..

    poi possiamo lasciarci andare a tutta la nostra emotività
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  7. #52

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    Vi riporto l'editoriale appena uscito di Franco Bomprezzi sul tema. Inutile dire dopo ciò che ho scritto fino a qui... che lo condivido appieno.

    Il prezzo dell’handicap

    di Franco Bomprezzi
    Ammetto di essere molto turbato dalle conseguenze logiche e morali di una sentenza clamorosa, ma che, stranamente, per ora ha avuto scarsa eco, forse per l’imbarazzo che suscita e per il rispetto doveroso nei riguardi della famiglia al centro della vicenda. Una bambina che nasce con la sindrome di Down, in poche parole, ha un danno per la propria vita che oggi si può quantificare: un milione di euro. Una somma da destinare non ai genitori, ma proprio a lei, alla bimba, ora ragazza. Lo ha deciso in via definitiva la Cassazione. La storia nasce a Castelfranco, in provincia di Treviso, ma ciò che a me colpisce non è il merito della sentenza, ma la cultura che l’ha prodotta, e che la sostiene. In estrema sintesi, una donna, incinta, chiede al medico di effettuare esami tali da tranquillizzarla sulla salute del nascituro. Il medico non le ordina, fra i vari esami di routine, anche quelli che consentono la diagnosi precoce di una serie di possibili malformazioni genetiche, fra cui la sindrome di Down. La bambina nasce proprio con tale sindrome. I genitori denunciano il medico e l’ospedale. Ritengono di non essere stati messi in condizione di decidere se portare avanti o meno la gravidanza. Il tribunale dà loro torto per due volte, fino al verdetto ribaltato in Cassazione. Ma la vera novità, che l’avvocato della famiglia giudica infatti una “rivoluzione copernicana”, è che per la prima volta si stabilisce che nascere con un handicap è un danno gravissimo per la persona che nasce, non per i genitori. E quindi il bambino con disabilità ha diritto a un indennizzo, per i danni che la sua vita comporterà in modo permanente.

    Sono certo che moltissime persone riterranno questo ragionamento del tutto corretto, anzi ineccepibile, giusto. Diranno: “Finalmente!”. Io sinceramente sono invece terrorizzato dall’idea che passa attraverso questa sentenza. In Italia, da oggi in poi, è sancito che nascere con una disabilità è un disastro. E’ una vita persa in partenza. Non è un ragionamento legato all’eterna e mai risolta diatriba attorno all’aborto, si badi bene. E’ qualcosa di più sottile e di più inquietante. Si stabilisce che un bimbo con sindrome di Down vale un milione di euro (di danni). Se c’è un modo per quantificare lo stigma attorno alla disabilità, questo è uno dei più sottili e convincenti, proprio perché si traduce in denaro, ossia in risorse fornite alla ragazza con sindrome di Down, per “rifarsi una vita”, visto che la sua – poveretta – è di seconda scelta, di scarsa qualità, definitivamente compromessa.

    Non voglio certo negare le difficoltà che tuttora esistono nell’educazione e nella crescita di un bambino con una disabilità congenita, anche se negli ultimi anni abbiamo esempi eccellenti di vita piena e dignitosa di tante persone con sindrome di Down. Ma questo retrogusto di carattere eugenetico mi preoccupa. Ci vedo l’eco di teorie utilitaristiche del primo Novecento, le stesse che, importate dagli Stati Uniti in Nord Europa e in Germania, hanno condotto fino alle teorie eugenetiche condotte all’estremo esito dello sterminio nazista, raccontato stupendamente da Marco Paolini in “Ausmerzen”, vite indegne di essere vissute.

    Meglio non nascere, dice in sostanza la Cassazione. E se si nasce con un handicap, è colpevole chi non ha fatto la propria parte per evitarlo. E deve pagare. Tanto. Mi guardo allo specchio: ho sessant’anni. Sono nato con venti fratture per gli esiti dell’osteogenesi imperfetta. Una vita segnata, certo. Ma che vita. Anche mia madre non sapeva, allora, che le cose sarebbero andate così. Non so, sospendo il giudizio. Il mio personale giudizio.
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
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  8. #53

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    comuqnue la sentanza dice che la ragazza sarà risarcita in quanto nata cn sdd...
    allora tutti i ragazzini down possono,dovrebbero fare causa xchè c'è stato un errore medico,o dei geniotri a monte, che li hanno fatti nascere...disabili.....e quindi ne deduco che loro nn sono contenti di essere nati.... evisto che c'è una sentanza tutti posso attacarsi a quella per chiedere i danni che ritengono di aver subito nascendo con la sdd...perchè è evidente che a questo punto è colpa di qualcuno o no?
    sul fatto di scegliere, bhe se una donna vuole fare l'ammio chiama un qualasiasi ospedale e o centro convenzionato e la prenota....(che poi loro chiedevano di sapere se il bambino era sano nn se avesse la sdd e questo è impossibile dirlo perchè l'ammio va a scovae solo qulche sindrome nn le centinaia di miglia che ci sono e poi ci sono i problemi nn visibili quindi come si fà a esaudire una richiesta del genere)se il problema è che il gineologo ti dice di no,perchè sei giovane o perchè gli sembra un bambino per crescita intrauterina normale...e si sà che i ginecologi si basano sulle statistiche basta andare in un altro centro tanto x la giovane e tà avrebbe dovuto pagare lo tesso....
    io leggendola avevo capito che la famiglia nn sapesse del esitenza del ammiocentesi, che è tutto un altr discorso...nn che loro avesso chiesto di farla e gli avessero detto di no...insomam tutti i centri gli hanno negato questa opportunità?mah...
    Anna,mamma di jaja 9 anni.

  9. #54

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    SECONDA PARTE...scusate vado a rate..

    l'emotività: l'emotività mi fa fare questa domanda (a me come a molti di voi) "ma qs. ragazza come l'avrà presa?" e la ragione mi dice che, come accennava Gianni tar, non possiamo partire a raffica solo con degli stralci di giornale: e se ne avvessero parlato in casa ? e se la ragazza fosse a conoscenza e magari avesse affrontato (nella crescita perchè è un discorso che viene portato avanti da anni) col supporto di qcn qs. cosa? un milione di euro...farebbero comodo anche a me (non solo a te Maddy) per NON avere più l'assilo del Dopo di Noi..e se i genitori l'avessero fatto proprio per qs??? e se...e se...qs se mi fanno dire che non ho elementi cmq per giudicare qs. situazione..però da qs. situazione possiamo prendere spunti per riflettere
    Quanto dicevi tu Sandro non l'ho tanto capito...forse la fretta che non mi ha fatto soffermare a sufficienza...me lo devo riguardare
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  10. #55
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di ritz
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    Quote Originariamente inviato da aledario Visualizza il messaggio
    Vi riporto l'editoriale appena uscito di Franco Bomprezzi sul tema. Inutile dire dopo ciò che ho scritto fino a qui... che lo condivido appieno.
    e io quoto te e le parole di Franco
    "[...]o sinceramente sono invece terrorizzato dall’idea che passa attraverso questa sentenza. In Italia, da oggi in poi, è sancito che nascere con una disabilità è un disastro. E’ una vita persa in partenza.[...]Ma questo retrogusto di carattere eugenetico mi preoccupa. Ci vedo l’eco di teorie utilitaristiche [...]"
    con il piu' profondo senso di orrore

  11. #56
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di ritz
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    Quote Originariamente inviato da Laura74 Visualizza il messaggio
    [...]e se ne avvessero parlato in casa ? e se la ragazza fosse a conoscenza e magari avesse affrontato (nella crescita perchè è un discorso che viene portato avanti da anni) col supporto di qcn qs. cosa? un milione di euro...farebbero comodo anche a me (non solo a te Maddy) per NON avere più l'assilo del Dopo di Noi [...]
    Posso riassumere in soldoni?
    Il punto veramente grave in questa sentenza è: riconoscere il danno dell'essere nato Down, dolo subito dalla persona disabile, che viene risarcita di 1 milione in quanto nata.

    A me continua ad apparire come puro orrore.

  12. #57

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    La mia botta e risposta con Franco su invisibili.corriere.it
    Il prezzo dell'handicap, da parte del genitore...
    08.10 | 11:26
    Franco, come tu dici giustamente non è ancora stato dato un gran risalto alla notizia da parte dei mass media, ma nel “mondo” che ha a che fare quotidianamente con la disabilità certo non è sfuggita, e se ne sta discutendo con intensità. Anche su un forum di genitori di persone con Sindrome di Down , dove si possono trovare, riassunte da diversi punti di vista, un po’ tutte le cose che hai scritto nel tua editoriale, sempre lucido nella sua “crudeltà”. Personalmente, da genitore mi sento vicinissimo al tuo approccio ed alle tue preoccupazioni, che ho espresso a più riprese in quel forum, senza tuttavia ottenere unanime consenso. Lo “specchietto” dei soldi… in un periodo in cui di soldi non ce n’è, specie per i disabili, la rabbia per le possibili manchevolezze dei professionisti (anche se questa vicena risale a quasi diciassette anni fa, quindi in periodi in cui le diagnostiche ed i protocolli non erano “scontati” come oggi), fanno da controaltare alla preoccupante conseguenza di una simile sentenza, che a ben vedere apre anche le porte a possibili cause di figli imperfetti ai genitori che li hanno “condannati” alla vita, magari coscienti delle loro limitazioni, quindi della loro inevitabile infelicità futura. Che dire? Avanti, avvocati assetati di denaro facile (che sia un caso, senza ovviamente generalizzare giudizi sulla categoria, che questa professione inizi con le stesse tre lettere di un volatile noto per approfittarsi e nutrirsi di carne indifesa?)
    Alessandro Mosconi
    http://www.comeaquiloni.com

    08.10 | Franco Bomprezzi
    Il tema si presta a moltissime aggiunte e specificazioni, grazie per questo contributo competente e “informato sui fatti”. Come vedi ho sottolineato proprio l’aspetto della monetizzazione dell’handicap, che fa presa sull’opinione pubblica e sulle famiglie, alle prese con la crisi e con le reali difficoltà economiche che si associano a una vita con disabilità. D’altronde anche l’indennità di accompagnamento nasce come forfait risarcitorio delle spese che si devono sostenere in presenza di un handicap. Ma in quel caso l’indennità è uno strumento economico per vivere meglio, non come deterrente a venire al mondo.
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
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  13. #58

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    quoto al 1000% l'editoriale di Bonprezzi, è proprio questo che mi mette un disagio più che una tristezza. Prima mi ha telefonato una mia amica per dirmi che ha visto in tivù sia su rai 1 che su canale 5 questa faccenda. Su Rai 1 a quanto ho capito c'era pure la ragazzina (Marta). Non so, i soldi servono ma i soldi non vanno mai di buon accordo con l'Amore.
    Non voglio assolutamente giudicare nessuno ma io penso esclusivamente a Marta, ai nostri figli, a mio figlio Emanuele, forse per 1 milione di euro anche la sua madre naturale l'avrebbe tenuto? scusatemi, come dice Laura:l'emotività.......
    Ma sentite cosa qualche anno fa Emanuele ha scritto (in poesia)
    GIOIA PURA
    LA MIA VITA,
    NON MI DUOLE
    MAI LASCIARE
    VECCHI AMICI
    PER NUOVI .
    OGNI SI’ RISPECCHIA
    IL NUOVO GIORNO
    CHE PUO’ APRIRE
    IL MIO CUORE
    A NUOVA GIOIA.
    MI SI ACCENDE
    IL FUOCO
    DI NUOVI DESIDERI,
    DI NUOVE CONQUISTE.
    SOGNARE, VIVERE,
    DENTRO DI ME
    SI FONDONO.

    6 aprile 2011
    Adriana

  14. #59

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    riodini parlando di emotività chissà me lo sno chiesta anche io pensando a nostra figlia....in questi gg..
    ma marta che diceva nel intervista???mi piacerbbe vederla.
    Anna,mamma di jaja 9 anni.

  15. #60

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    mi dispiace Anna ma io non l'ho vista. Ma forse se vai in internet la trovi credo su unomattina.

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