Originariamente inviato da
gigliorosa
Non c'entra molto con l'argomento libro, ma io nei giorni scorsi ho incontrato una mamma che ha un ragazzo down di 20 anni che ha cresciuto col metodo Doman.
Io non ho visto il ragazzo, ma mio marito lo conosce. Dice che è autonomo, lavora presso una mensa e ha frequentato le magistrali (dove non ha conseguito il diploma, ma un attestato di frequenza), va in bicicletta....insomma fa tante cose.
Ho incontrato la mamma ansiosa di consigli, ma pensavo che, data l'età di Letizia, avremmo parlato di accettazione, di primi momenti ecc.
Invece appena è arrivata a casa mia si è "fiondata" a parlare di esercizi fatti fare al figlio quando era bimbo:altalene fissate sotto la porta, scivoli prima lisci poi ruvidi, materassi di gomma per "obbligare" il bimbo a gattonare....Il tutto sotto la supervisione di una puericultrice (o ostetrica, non ricordo) che dava consigli per "stimolare" il bambino. Per la lingua poi era andata a Verona, da un dentista che aveva messo un apparecchio al bambino con una pallina sotto il palato, in modo che fosse stimolato a toccare con la lingua la pallina e non la tenesse fuori. Quando la puericultrice aveva detto che il bambino doveva gattonare sull'erba, questa mamma è andata dal parroco a chiedere di poter usare il sagrato....
Dopo circa 1 ora e mezza di questi racconti mi dice che mi darà il numero della puericultrice. Io farfuglio un "va bene", ma sono completamente rintronata da quella messe di informazioni. Quella donna, che ora ha 4 figli e ha lasciato il lavoro(assistente sociale)mi ha un po' stupefatto. Come è riuscita a reggere a tutta quella fatica? e suo figlio, soprattutto?
Lei poi mi ha spiegato che non ha mai avuto problemi con suo figlio, l'ha accettato subito. Accidenti! Beata lei!
Sto ancora pensando a quanto mi ha detto che squilla il telefono. E' questa signora che mi dà il nome e numero della puericultrice. Dopo un'ora, nemmeno il tempo di raccontare tutto a Luigi, mi richiama chiedendomi "allora, hai preso l'appuntamento?". Qualche giorno dopo incontra mia sorella (la sua ultima figlia è in classe con la terza di mia sorella) che le dice che se io rientrerò in ufficio prima di settembre lei terrà Letizia, in attesa che la baby sitter si liberi. La mamma del ragazzo down la assale "ma come fai?dovrete assumere qualcuno di competente, con tutti gli esercizi che dovrà fare Letizia!".
Insomma...mi è sembrata un'invasata.
Per sicurezza, e per non avere il rimorso di chiudere una strada a mia figlia a causa della mia "pigrizia" (io voglia di fare tutti quegli esercizi non ce l'ho proprio), ho chiesto a: terapista neuromotoria, npi, assistente sociale che ha curato la pratica di invalidità di Letizia e a sua volta mamma di una bimba down, pediatra di base e genetista di Monza....Ce ne fosse stato uno UNO SOLO che avesse detto che il doman è un metodo, non dico buono, ma almeno da provare per i down (e per altre disabilità in generale)!
E' stato un coro di "no, lasci stare, è più importante la serenità di sua figlia che un'abilità in più, senza contare gli effetti controproducenti (autismo) che si possono avere"!
E' per questo che io, sebbene non lo conosca a fondo, penso che non userei mai il metodo Doman. In più Letizia è stanca già dopo l'ora di terapia il mercoledì (passata a sentire il carrillon e a guardare le figurine e provare a stare a pancia in giù per alzare la testa), figuriamoci dopo otto ore di esercizi al giorno!
Rischierei di spegnere quel sorriso che è stata la prima molla per farmi innamorare di lei!
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