Originariamente inviato da Nunzio
questo è lo spirito giusto!
Io quello che volevo dire l'ho già detto. La polemica nn mi piace. Cmq La provincia ha risposto, sul mio blog gli aggiornamenti se vi interessano.
Io nn ho più niente da dire, d'ora in poi il mio blog ritornerà ad essere quello che è sempre stato.
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Salve, sono Eleonora. Scrivo questo post perché mi è stato riferito che il mio commento è stato pubblicato su questo forum, così volevo esprimere la mia opinione.
Come dicevo nel mio commento, ho frequentato diverse associazioni di sostegno per diversi tipi di disabilità, fisica e psichica. Credo di essere consapevole quindi della situazione dei vostri ragazzi (e degli altri disabili), e di come siano soggetti alle distinzioni, all’isolamento, ai commenti negativi e brutali di questa società, che non vuole accettare la loro “pseudo-diversità” dovuta alla loro patologia… (ah, premetto che non sono sicura della correttezza dei termini che sto utilizzando per definire la SdD, in quanto mi è stata definita a scuola come una patologia, un’anomalia cromosomica, ma assolutamente non come una diversità).
Molto spesso anzi ho trovato più umanità in loro piuttosto che nella gente che si autodefinisce “normale”, proprio perché in loro non si manifesta alcuna traccia di anomalia genetica.
Ma vorrei passare alla mia opinione riguardo all’ex “Mongoli Per Natale”, che ora è diventato “Babbi Per Natale”.
Lo ammetto, sinceramente, pur sapendo che si usa il termine “mongoloidismo” per indicare la SdD, e che lo si utilizza anche come una sorta di “offesa” a causa dei pregiudizi (come spiegavo nel mio commento sul blog di Ermanno), al momento, quando mi è stata presentata l’idea di girare in compagnia per Como non ho associato il termine che è stato utilizzato per coniare lo sfortunato titolo con questa patologia. Forse perché ero più che altro rimasta colpita dall’idea in sé piuttosto che dalla denominazione che gli è stata attribuita. Anzi, al momento avevo anche dato la mia adesione per il 23 dicembre, data in cui saremmo andati all’ospedale S. Anna di Como per tenere compagnia ai bambini ospiti del reparto pediatria e che a causa della loro malattia passano il natale in un posto… non molto piacevole.
Effettivamente, pensandoci, il nome non è per niente azzeccato, in quanto ha ferito l’animo di chi come voi ha a che fare quotidianamente con le discriminazioni a cui sono soggetti i vostri ragazzi. Però mi sembra corretto ammettere anche che l’idea in sé non era pessima! Per esempio, al 25 novembre l’obiettivo di questa “allegra brigata” (che il giornalista de “La Provincia” ha definito “brigata di dementi”, e qui mi viene da chiedermi, non sarà anche questa un’offesa un po’ pesante?) era quello di denunciare il consumismo che ormai ci sommerge: anche noi avremmo festeggiato il natale un mese prima, come le pubblicità di panettoni e di pandori che compaiono in tv al mese di novembre ci insegnano. Si voleva in realtà portare un po’ di natale in questa bellissima città, dove ormai, come si fa ovunque, il natale è diventato solo in un’occasione come un’altra per scambiarsi i regali.
Ora la mia domanda è: lo so, il titolo era sbagliatissimo, e credo di dovervi anche io delle scuse, perchè (pur non avendolo ideato io) non mi sono accorta di quanto infelice potesse essere. Ora che il nome è stato cambiato, questo “movimento” può essere visto anche voi come un tentativo di cambiare questa società, di renderla in qualche modo migliore? E di mostrare un po’ di colore a chi ha avuto delle giornate grigie?
Saluti a tutti quanti, e già che siamo in tema… tanti auguri di buon Natale!
Eleonora
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