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Discussione: Lea goes to school

  1. #1

    Predefinito Lea goes to school

    E' qualche giorno che su Fb leggo dell'uscita, in occasione della giornata nazionale Sindrome di Down, del libro Lea goes to school.
    Come tutti sapete il libro è la trasposizione su carta del video uscito in occasione della Giornata mondiale sulla SdD.
    Il video, come già più volte detto, non è molto affine alla situazione della scuola italiana che, almeno di fatto è già "inclusiva".
    Certo di problemi derivanti da questa "scuola inclusiva italiana" ne potremmo elencare molti, ma perlomeno abbiamo delle Leggi, che a fatica e purtroppo a volte con risultati incerti, alle quali possiamo appellarci.
    Quando Eleonora era più piccola ho acquistato dei libri che, volendo, potevano essere anche letti dai suoi compagni di classe
    Per esempio: "Un fratellino diverso dagli altri" - "Magigum, tra gessetti, lavagne e registri di classe" di Carlo Scataglini, "I disegni della principessa Annabella"..
    Il libro "Lea goes to school", vedendone la grafica mi sembra proprio indirizzato a ragazzini e bambini della scuola elementare.
    Ma che utilità può avere proporre questo libro ad un ragazzino della scuola materna o elementare italiana? Credo sia abbastanza difficile spiegare la storia di Lea perchè non è la realtà nella quale si trovano questi bambini, compagni di altri bambini con Sindrome di Down.
    Cosa spieghi ? "Sai, Eleonora, è in classe con te ma ......
    Mi aiutate a continuare la frase?
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  2. #2

    Predefinito

    "...ma l'inclusione non è solo essere nello stesso spazi: è anche fare le stesse attività allo stesso tempo, ognuno al meglio delle proprie capacità, imparando gli uni dagli altri"
    =)
    io la finirei così la frase, anche se forse è difficile (lo è per noi... lo è sicuramente anche per i bambini. o no?).

    Il libro Lea è molto diretto, attorno alle poche semplici frasi va sicuramente raccontata l'inclusione nelle sue sfumature, nelle sue difficoltà, nei suoi benefici. A noi, che viviamo la scuola Svizzera (Ticino) dove esistono sia le classi speciali, sia le classi inclusive, ed anche le inclusioni individuali (come le vostre), il libro può servire per sottolineare ciò che vogliamo creare con i cambiamenti educativi messi in atto da poco.
    Forse serve più agli adulti che ai bambini, ma la semplicità non guasta neanche per loro.
    Sicuramente fra un paio d'anni quando mio figlio sarà alla fine del percorso della scuola dell'infanzia ne arriverà una copia impacchettata ai nostri responsabili scolastici a cui aggiungerò, per chi ha voglia di leggere qualche riga in più, la ricerca di De Graaf (2011) sui benefici dell'educazione inclusiva nel mondo.

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