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Discussione: Orientamento alla scuola dei "grandi" (secondaria di secondo)

  1. #16

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    Paola perdonami, ma non ho capito a quale scuola avete iscritto Davide....
    Comunque, aldilà della struttura, credo che abbiate fatto la scelta migliore. Niente è meglio di uno luogo dove le persone sono preparate e sensibilizzate!
    Paola.....mamma di di due tesori: Alessandro (30/11/05) e Christian (8/4/14)

  2. #17

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    Che bello leggervi Ognuno che fa passi d'autonomia.
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  3. #18
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Quote Originariamente inviato da Cricri14 Visualizza il messaggio
    Paola perdonami, ma non ho capito a quale scuola avete iscritto Davide....
    Comunque, aldilà della struttura, credo che abbiate fatto la scelta migliore. Niente è meglio di uno luogo dove le persone sono preparate e sensibilizzate!
    Alberghiero
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  4. #19

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    Andrà bene Paola, ci sono tutti i presupposti!

  5. #20
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Poi ho fatto un passaggio dal preside per capire quanto fosse attento alla disabilità e ho avuto una sorpresa inaspettata. Il cognome era familiare ma non avevo collegato: ha una sorella con sdd che, per altro, ho conosciuto quando Davide aveva pochi anni e che lui ha preso con sè da quando è mancata anche la mamma.
    questo è un vero colpo di fortuna.... e ogni tanto ci vuole
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  6. #21

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    Grazie per gli aggiornamenti Paola e in bocca al lupo a Davide per questa nuova esperienza. Le premesse sono buone mi pare. Grazie anche a te Mela per le informazioni che ci dai su Gabriele. E' bello sentire che anche nella scuola non dell'obbligo i nostri figli riescono a integrarsi e a essere soddisfatti.

  7. #22

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    Quote Originariamente inviato da drdlrz Visualizza il messaggio
    attenzione a non limitarvi troppo pensando che "sarebbe troppo difficile".
    Quando ho iscritto Lucrezia all'istituto che frequenta, ho pensato che, dovendo prendere una metro, poi un bus, e poi fare un tratto a piedi dentro al labirinto dei vicoli di trastevere, avremmo potuto tentare, FORSE, dal quarto o quinto anno a proporle la possibilità di arrivare a scuola in autonomia.
    Conoscendo la sua poca pazienza quando si tratta di aspettare (e gli autobus a Roma si fanno attendere parecchio!), e valutando la variabilità di quel percorso, ho pensato che fosse davvero impossibile per lei dal primo anno, ed ho fatto la pratica per il pulmino dei disabili, che ritirava davanti a casa e consegnava a scuola.
    Dopo un periodo faticoso (Lucrezia non voleva mai prendere il pulmino), abbiamo deciso di farle vedere che casino sarebbe stato per lei fare il percorso in autonomia, e quanto sarebbe arrivata a casa tardi e quanto sarebbe dovuta partire prima al mattino, aspettando sotto la pioggia o con il freddo alle fermate.
    Ci ha sbalorditi imparando il percorso in pochissimo tempo e facendo progressi enormi anche nella velocità di ragionamento grazie a questa novità. Per esempio, per lei non è mai stato facile ragionare su "cosa le conviene fare". L'altro giorno ha visto alla pensilina del bus che quello che prende di solito tardava 35 minuti, e questo l'avrebbe fatta arrivare in ritardo al "club dei ragazzi" all'associazione Down. Mi ha chiamata, e le ho consigliato di prendere un altro bus, che però arrivava ad una fermata della metro differente, e prendere la metro lì. Ha accettato il cambio di programma (altra difficoltà per lei, di solito), ed è arrivata alla meta in orario!
    Ovviamente tutto questo percorso non è stato senza intoppi, perché gestire l'imprevisto non è sempre facile in una grande città dove è difficile orientarsi. In due anni, ci sono stati due (DUE!) problemi.
    Una volta mi ha telefonato un vigile a cui Lucrezia aveva chiesto informazioni su dove stava la fermata della metro. Siccome con una sua compagna aveva fatto tempo prima un percorso bus-metro differente, aveva voluto provarlo da sola, sbagliando la fermata (era scesa una fermata prima), e non riconoscendo quindi più il percorso per arrivare alla metro. Il vigile, invece di indicarle la strada, ha pensato bene di trattenerla fino al nostro arrivo, perché non si prendeva la responsabilità di farla andare da sola.
    Il secondo incidente c'è stato alcuni mesi fa, quando è salita su un bus che riportava il numero giusto, ma che era stato corretto con un foglio appiccicato sul davanti. Quando ha visto che la strada non era quella giusta, è scesa e ha provato a riportarsi in direzione orientandosi con il lungotevere. Dal momento che non ritrovava la fermata del suo bus, ci ha chiamati, ha condiviso la sua posizione con Wup e siamo partiti per andarla a riprendere. Nel frattempo, a castel sant'angelo, i carabinieri l'hanno vista seduta da sola su una panchina e l'hanno avvicinata. Mi hanno chiamata dicendo che stava con loro e, quando siamo arrivati, ci hanno fatto il verbale di affidamento di minore.
    Non sono mai episodi piacevoli, anche perchè agli occhi di queste persone sembra quasi che lasci andare in giro un figlio handicappato mentre tu te la spassi al bar...
    oh mamma mia chissa che spavento vedersi chiamare dai cc ...concordo sul fatto che se fosse stata normodotata nn l avrebbero certo trattenuta....o se avesse una disabilita non evidente.
    Anna,mamma di jaja 9 anni.

  8. #23

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    Domanda... Che tipo di programmazione stanno seguendo i vostri figli? Semplificata o differenziata?
    Claudia, mamma di Niko 11/03/1997 (ADHD), Jonathan 09/09/2003 (SdD) e Raphael 26/10/2009

  9. #24

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    Ciao mio figlio è uscito quest'anno dalle superiori e ha sempre fatto la differenziata... anzi ti dirò di più non mi hanno mai proposto una semplificata e con il lume di poi direi che dato il livello molto scarso della sua classe avrebbe potuto tranquillamente farlo. Lui è uscito dall'alberghiero indirizzo grafico con corsi aperti di ristorazione
    noi sorteggiati dal computer di Dio!!

  10. #25

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    Lucrezia fa l'alberghiero al terzo anno con gli obiettivi minimi, che segue senza troppe difficoltà (a casa l'aiuta il padre a studiare) tranne che in matematica. In matematica, per riuscire a farle superare le verifiche composte per gli obiettivi minimi ogni volta è un problema, e sfruttiamo soprattutto la sua memoria visiva. Ovviamente nelle ore di matematica sarebbe meglio lavorare con l'euro o con concetti a lei più accessibili, come le semplici equivalenze etti-chili-grammi utili in cucina, ma stiamo cercando di mandare avanti questi obiettivi minimi perché:
    1) lei ha sempre male accettato le differenziazioni rispetto ai compagni (nonostante in classe abbia 4 DSA che usano dispense durante le lezioni, lei non vuole tenere schede, formule e nulla, grrrrrr);
    2) il programma dell'alberghiero è molto semplice, e i prof semplificano ancora di più per consentire a tutti i ragazzi di seguire;
    3) gli obiettivi minimi danno l'opportunità di avere un diploma di alberghiero. Non servirà mai, ma la vita è lunga.
    Sempre disponibili a ripensarci qualora dovesse risultare troppo gravoso per Lucrezia, fino al terzo anno siamo arrivati seguendo questo percorso semplificato.

  11. #26
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
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    per fortuna che c'è il forum... a volte basta solo fare una ricerca e tutto quello che ti stai chiedendo e che vorresti sapere qui lo trovi!
    L'anno prossimo Emma va alle superiori e io sono in subbuglio.... Lei ovviamente è serenissima e se ne frega.
    Le domande che mi pongo sono sostanzialmente queste: devo scegliere la scuola più accogliente? la scuola più vicina? devo privilegiare le sue attitudini? liceo o istituto tecnico? per forza tutti all'alberghiero devono andare? Come faccio a capire qual è la scuola giusta per lei?
    Ad alcune avete già risposto dal passato
    Mi chiedo quanto partecipi sono stati i vostri figli della decisione e come li avete coinvolti?
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  12. #27

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    Premesso che ovviamente ognuno è a sé, per Matteo abbiamo"orientato" e diretto noi le sue scelte. A scuola cercavano di convincerlo che la sua scuola era l'alberghiero o l'agraria. Allora ho cominciato a farmi aiutare di più in cucina o in giardino. Poi gli ho chiesto se gli piaceva così tanto... Poi abbiamo cercato le scuole non professionali che avessero più ore di laboratori o attività pratiche. Poi abbiamo letto i Pof delle varie scuole. A Verona e provincia abbiamo un'ampia scelta di scuole. A parità di tipo di scuola, abbiamo scelto quelle che nel Pof già avevano un certo modo di porsi a proposito della disabilità. Poi siamo andati a vederle nelle giornate aperte, dove c'è la possibilità di parlare con studenti e professori. Alla fin fine ci è piaciuta di più una scuola che fatalità è vicinissima a dove lavoriamo. Abbiamo"sacrificato" il progetto di autonomia negli spostamenti a vantaggio però di riuscire a fare l'orario completo. Già portandolo, e quindi risparmiando 3/4 d'ora la mattina e altrettanto al pomeriggio i primi tempi si addormentava tornando a casa. Siamo stati contenti di aver scelto bene. Ottima insegnante di sostegno e collegio docenti. Grazie anche all'insegnante di sostegno che fa in modo che le sue idee vengano condivise da tutto il collegio docenti. Sostenuti da uma preside veramente speciale. Fu il suo discorso alla giornata di scuola aperta a convincerci. Parlò di diversità e di come loro lavorassero per far emergere i talenti di ognuno. Le chiedemmo: "di tutti?" E lei guardando Matteo disse: "di tutti". Della scelta, già prima della fine della terza media eravamo sempre più convinti. La coordinatrice del sostegno che poi diventò la sua insegnante ci dedicò più di un'ora di colloquio e poi volle conoscere anche l'insegnante di sostegno delle medie. Il Consiglio di classe ci volle vedere prima di iniziare la scuola per avere informazioni. Tutto un altro mondo in confronto alle medie. Quando ci penso mi viene ancora il nervoso.
    Manuela, mamma di Matteo Sdd (25/2/2000) e Michele (4/3/2003)

  13. #28

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    A Lucrezia è sempre piaciuto aiutare in cucina, quindi la scelta è venuta abbastanza immediata seguendo le sue inclinazioni.
    C'è stato un momento di sbandamento quando la sorella ha scelto il liceo classico, e quindi lei ha detto, evidentemente per non sentirsi da meno, che voleva fare il liceo scientifico. L'ho portata all'open day, noiosissimo, di un liceo scientifico dove ha sbadigliato tutto il tempo. Il giorno dopo siamo andati all'open day di un alberghiero, dove ci hanno accolti i ragazzi in divisa che avevano cucinato un sacco di prelibatezze, ci preparavano i cappuccini al bar didattico della scuola e ci portavano tutti sorridenti a visitare la struttura. Non c'è stato più bisogno di orientare la sua scelta
    La sua amica del cuore fa lo scientifico, che è la scuola vicina a casa sua. Lei è molto più avanti di Lucrezia sulle cose didattiche. Legge libri per passatempo e scrive in scioltezza in corsivo (Lucrezia non fa nessuna delle due cose). Nonostante ciò dare un senso al suo stare in classe, con le materie che ci sono allo scientifico, è più problematico. I genitori hanno privilegiato l'autonomia, ma con il tempo si sono un po' pentiti.
    Per contro, i licei hanno come punto di forza la "frequentazione", dato che nei professionali spesso le classi sono piuttosto turbolente e i ragazzi difficilmente sensibilizzabili (soprattutto i primi anni) sulle questioni legate alla disabilità. Durante il primo anno ho avuto in questo senso numerosi problemi con Lucrezia, poi rientrati con il tempo. Ci vuole pazienza e attenzione anche da parte nostra, anche ad aspetti a cui non faremmo caso. Per esempio stiamo molto attenti con gli insegnanti a non dare a Lucrezia voti troppo alti, perché - sembrerà strano - ci sono ragazzi che fanno il confronto e si mettono quasi in competizione con lei. La trattano, nel bene e nel male, come se fosse una di loro. Per certi versi le ha fatto un gran bene, ma non si può certo abbassare la guardia in un contesto come quello.
    Qui ci sono alcuni elementi di scelta Martina. Poi il resto, ovviamente, lo puoi valutare solo tu che sei quella che conosce meglio di tutti Emma!

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