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Discussione: Niente lavoro per giada: "prima i medici devono verificare se è ancora down"

  1. #1
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
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    Predefinito Niente lavoro per giada: "prima i medici devono verificare se è ancora down"

    TREVISO - (mf) Non vede l'ora di lavorare. L'inserimento appena iniziato, però, è subito slittato. Prima, la commissione medica dell'Usl di Treviso deve verificare se ha ancora la sindrome di Down. È questa l'incredibile storia di ordinaria burocrazia italiana che ha come protagonista Giada Gennaro (nella foto), 20enne di Monigo con trisomia 21.

    A giugno si è diplomata all'alberghiero Alberini di Lancenigo con il massimo dei voti: 100 su 100. Il suo sogno è quello di darsi da fare tra il banco e i forni di una pasticceria. Per questo ha subito iniziato il percorso di inserimento lavorativo. Il 17 settembre avrebbe dovuto fare una visita alla Madonnina.

    Venti minuti prima dell'appuntamento, però, è saltato tutto. «Mi hanno detto che non si poteva più fare, perché non è stata effettuata la verifica al compimento dei 18 anni - racconta la mamma Lorena -. Io ho risposto che nelle verifiche fatte negli anni precedenti è sempre risultata la sindrome di Down. E che Giada, ovviamente, ce l'ha ancora quella sindrome: ce l'aveva cinque minuti fa e ce l'avrà anche domani»...

    Fonte http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/sind.../1598135.shtml
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  2. #2

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    Perché stiamo sempre a criticare la burocrazia? Se questa procedura è prevista, evidentemente a qualcuno la sindrome di Down è passata...scusatemi, vado un attimo a vedere se il Favolo ce l'ha ancora, perché aprendo la porta è scappato il gatto, magari è uscito anche l'extra21.
    Eccomi. La sindrome non è uscita perché ce l'ha ancora, però sono entrati i due leocorni.
    prendi il vento e guarda l'orizzonte...

  3. #3
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
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    Quote Originariamente inviato da dorothea Visualizza il messaggio
    Eccomi. La sindrome non è uscita perché ce l'ha ancora, però sono entrati i due leocorni.
    L'extra21 ce l'ha ancora perchè è piccolo....quando avrà l'età per lavorare sarà diventato "normo".....fidati...
    Già che ci sei, se prepari lo spezzatino di Leocorno chiamami....vengo ad assaggiarlo, mi ha detto Noè che è buonissimo
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  4. #4

    Predefinito

    ma dai dai ,aspetta che controllo Alice ...ah no mster 21 c'e' ancora .ma diamine non trovo piu'gli elfi del bosco incantato

  5. #5

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    Caspita, volete dire che un giorno potrei tornare a casa e non ritrovare più la sindrome ma "solo" Sara ??? forte!
    sono disposta anche ad aspettare la maggiore età.
    Mamma di Sara nata il 24/12/2001 (sdd) e di Simone nato il 16/09/2008

  6. #6
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    faccio l'avvocato del diavolo.... non mandatemi leocorni arrabbiati però....
    per iniziare il percorso lavorativo mi sembra che si debba avere la certificazione prevista dalla legge 68/99, che ovviamente non è diversa dalla certificazione fatta alla nascita, però se non si è fatto questo passaggio in commissione, il datore di lavoro non può "conteggiare" il dipendente disabile ai fini delle quote di assunzione obbligatoria e credo non si possano avviare i percorsi di collocamento mirato. Parlo solo per sentito dire data l'età di mia figlia, quindi scusate le imprecisioni, ma in buona sostanza non si tratta di "verificare" che la sdd c'è ancora, bensì di "censire" il tal lavoratore come lavoratore disabile.
    Magari si sono dimenticati di questo pezzo di burocrazia
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  7. #7

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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    faccio l'avvocato del diavolo.... non mandatemi leocorni arrabbiati però....
    per iniziare il percorso lavorativo mi sembra che si debba avere la certificazione prevista dalla legge 68/99, che ovviamente non è diversa dalla certificazione fatta alla nascita, però se non si è fatto questo passaggio in commissione, il datore di lavoro non può "conteggiare" il dipendente disabile ai fini delle quote di assunzione obbligatoria e credo non si possano avviare i percorsi di collocamento mirato. Parlo solo per sentito dire data l'età di mia figlia, quindi scusate le imprecisioni, ma in buona sostanza non si tratta di "verificare" che la sdd c'è ancora, bensì di "censire" il tal lavoratore come lavoratore disabile.
    Magari si sono dimenticati di questo pezzo di burocrazia
    Ciao Maddy,

    Non temere: i leocorni sono già finiti nello spezzatino (zioudino, ehm, avevo ospiti...ti chiamo la prossima volta!), al massimo te toccano gli elfi del bosco incantato. Ma non te li auguro, perché se si arrabbiano quelli è la fine e non sono manco buoni da mangiare.

    Tornando seri, penso che il riferimento alla procedura sia quello descritto qui:
    http://www.handylex.org/gun/invalidi...ggi_inps.shtml
    almeno, a me sembra che sia questo perché mi pare abbia un senso in vista del decadimento del diritto alle spettanze di legge al momento in cui il soggetto percepisce un reddito da lavoro.
    prendi il vento e guarda l'orizzonte...

  8. #8

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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    faccio l'avvocato del diavolo.... non mandatemi leocorni arrabbiati però....
    per iniziare il percorso lavorativo mi sembra che si debba avere la certificazione prevista dalla legge 68/99, che ovviamente non è diversa dalla certificazione fatta alla nascita, però se non si è fatto questo passaggio in commissione, il datore di lavoro non può "conteggiare" il dipendente disabile ai fini delle quote di assunzione obbligatoria e credo non si possano avviare i percorsi di collocamento mirato. Parlo solo per sentito dire data l'età di mia figlia, quindi scusate le imprecisioni, ma in buona sostanza non si tratta di "verificare" che la sdd c'è ancora, bensì di "censire" il tal lavoratore come lavoratore disabile.
    Magari si sono dimenticati di questo pezzo di burocrazia
    Ieri sera ho sentito due parole dette dalla mamma.
    Se non ho capito male, anche lei aveva chiesto l'autotutela per la figlia e da Roma gli è arrivata la classica lettera che confermava l'applicazione del comma 3. (Anche io ho fatto questa trafila, e mi domando sempre quanto possa avere validità questa lettera quando la presento per qualche pratica ;.) )
    Sulla lettera in questione si dice che non devono essere richieste ulteriori visite. Ora la mamma sostiene che al compimento del 18esimo anno di età erano pronte per la visita di norma ma dall'Asl sono state chiamate e gli hanno annullato l'appuntamento.
    Ora doveva fare la visita per la 68/99 e non poteva farla perché gli mancava la visita precedente
    Poi hanno intervistato il presidente dell'Asl che "tra le righe" ha detto che non è detto che con la legge 68/99 lei sarà autorizzata ad intraprendere il lavoro, perché potrebbe essere riconosciuta solo una parte di capacità e quindi, la persona che si sottopone a questa visita potrebbe essere indirizzata anche ad un CSE
    Ma dai....come non sapessimo che dietro a tutta questa farsa c'è sempre il bussines dei vari Cse, Cdd, Sfa
    Sono sicura che per alcune persone queste strutture sono utilissime, ma non per tutte....saranno imparziali gli "esaminatori" della 68/99???????????
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  9. #9
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    Quote Originariamente inviato da evele Visualizza il messaggio
    Poi hanno intervistato il presidente dell'Asl che "tra le righe" ha detto che non è detto che con la legge 68/99 lei sarà autorizzata ad intraprendere il lavoro, perché potrebbe essere riconosciuta solo una parte di capacità e quindi, la persona che si sottopone a questa visita potrebbe essere indirizzata anche ad un CSE
    Ma dai....come non sapessimo che dietro a tutta questa farsa c'è sempre il bussines dei vari Cse, Cdd, Sfa
    Sono sicura che per alcune persone queste strutture sono utilissime, ma non per tutte....saranno imparziali gli "esaminatori" della 68/99???????????
    ecco, questo è un problema vero
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  10. #10
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    Poi hanno intervistato il presidente dell'Asl che "tra le righe" ha detto che non è detto che con la legge 68/99 lei sarà autorizzata ad intraprendere il lavoro, perché potrebbe essere riconosciuta solo una parte di capacità e quindi, la persona che si sottopone a questa visita potrebbe essere indirizzata anche ad un CSE
    Ma dai....come non sapessimo che dietro a tutta questa farsa c'è sempre il bussines dei vari Cse, Cdd, Sfa
    Sono sicura che per alcune persone queste strutture sono utilissime, ma non per tutte....saranno imparziali gli "esaminatori" della 68/99???????????
    Ecco...questa cosa sarebbe veramente interessante da scoprire.
    Potrebbero esserci conflitti di interesse?
    Io non ne so nulla...ma se funzionassero con lo stesso criterio di quelle commissioni nelle quali si decidono gli affidamenti alle case famiglia dei minori sottratti alle famiglie di cui ogni tanto si parla...allora si che "siamoapposto"
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  11. #11

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    Quote Originariamente inviato da zioudino Visualizza il messaggio
    Potrebbero esserci conflitti di interesse?
    Diciamo di sì. Ancora prima di arrivare al lavoro proviamo a parlare di scuole superiori. Mi è stato riferito ad esempio che se tuo figlio, terminate le scuole medie vuole continuare a studiare, se lo mandi in un istituto "consigliato" dai famosi esperti provinciali, allora forse/ probabilmente ti concedono l'educatore, viceversa ti attacchi al tram.
    E' chiaro che se Eleonora, terminate le medie mi dice che vorrebbe fare il liceo classico io sarei un po', come dire, dubbiosa.
    Non mi pare abbia le potenzialità per poter affrontare questo tipo di scuola, potrebbe scegliere anche lei di frequentare l'alberghiero? Bene. Allora valutiamo insieme quale scuola con questo tipo di indirizzo potrebbe andare bene per lei, ma non devo per forza scegliere tra due scuole (sempre le stesse) per avere ciò che gli spetta di diritto .
    Vicino alla scuola che ha frequentato Alessandro c'è una Cooperativa sociale che offre corsi di diversi tipi fra i quali aiuto-cuoco, peccato che, avendo molte richieste di iscrizione da parte di ragazzi disabili, effettuano test d'ingresso. Test d'ingresso "identico" per tutti, ovvero sia per ragazzi con SdD che per ragazzi dislessici, disgrafici o con altre patologie. Sino ad oggi sono a conoscenza solo di un ragazzo con SdD che ha frequentato
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  12. #12
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    Quote Originariamente inviato da evele Visualizza il messaggio
    Diciamo di sì. Ancora prima di arrivare al lavoro proviamo a parlare di scuole superiori. Mi è stato riferito ad esempio che se tuo figlio, terminate le scuole medie vuole continuare a studiare, se lo mandi in un istituto "consigliato" dai famosi esperti provinciali, allora forse/ probabilmente ti concedono l'educatore, viceversa ti attacchi al tram.
    e chi sarebbero i famosi esperti provinciali che "consigliano" gli istituti da frequentare ????
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  13. #13

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    Ah, ecco, non avevo capito un tuyau, per dirla col francese.
    Sugli interessi coinvolti ho dubbi anche io, ma il quadro normativo è un ginepraio, senza associazioni e patronati il singolo non ne viene a capo.
    Tuttavia, il costo sociale di una disabilità ha per contropartita la generazione di redditi (non so tradurre income), ci sarebbe da capire a vantaggio di chi.
    prendi il vento e guarda l'orizzonte...

  14. #14

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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    e chi sarebbero i famosi esperti provinciali che "consigliano" gli istituti da frequentare ????
    Se non sbaglio, gli educatori per quanto riguarda le scuole superiori li "assegna" la Provincia e non più il Comune di residenza.
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  15. #15
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    Sì infatti mi sembra che attualmente ci siano parecchi problemi legati al fatto che le provincie non dovrebbero più esistere. Ma io mi chiedevo chi e come si "permette" di consigliare un istituto piuttosto che un altro
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

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