First and firemost I am (Prima e innanzitutto io sono), è il progetto della fotografa islandese Sigga Ella, che ha realizzato 21 ritratti di persone di tutte le età, bellissime e con un cromosoma in più (ma che non dovrebbero essere giudicate per questo)

Ventuno ritratti come il numero del cromosoma che determina la sindrome di Down, il ventuno, uomini, donne e bambini di tutte le età e nazionalità,ritratti in maniera identica per raccontare che ognuna di queste persone è prima di tutto un individuo.



«Ho deciso di realizzare questi scatti dopo aver ascoltato un programma alla radio - racconta la fotografa Sigga Ella - si parlava di etica e di come sia possibile oggi scegliere chi ha il diritto di vivere e chi no. La diagnosi prenatale serve infatti a individuare malformazioni congenite come la sindrome di Down e molte altre».

Sullo sfondo delle immagini spiccano fiori di tutti i colori, che incorniciano i sorrisi e le espressioni più serie delle persone ritratte. «Io ho avuto una zia che amo profondamente, lei aveva la sindrome di Down, zia Begga, è impensabile per me immaginare una vita senza di lei e senza le persone che come lei hanno semplicemente un cromosoma in più».

Prima di tutto io sono è un invito a scoprire la bellezza della diversità degli altri e a farci domandare se un futuro senza questa diversità è auspicabile. «Io non sono contro la diagnosi prenatale e i test genetici per individuare le anomalie, ma penso che abbiamo bisogno di fermarci e pensare a quello che sarà dopo. E' necessario aprire la discussione ed educare le persone di più riguardo la sindrome di Down. Non è una malattia o un difetto. I genitori di bambini con la sindrome di Down non rinuncerebbero a loro per niente al mondo».

Fonte e galleria foto http://www.vanityfair.it/news/mondo/...o-io-sono-foto