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Discussione: Ti seguirò fuori d'all'acqua, diario commosso del papà di un bimbo down

  1. #1
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
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    Predefinito Ti seguirò fuori d'all'acqua, diario commosso del papà di un bimbo down

    «Vuoi che sia sincero? Tu non sei nato ieri. Ieri sei morto. Un lutto, ecco cosa sei. Anzi, se vado in profondità, trovo qualcosa di più cattivo, ma forse ancora più sincero. Nel profondo, quel che penso di te è che non sei un mio progetto, non puoi esserlo: tu sei colui che ha distrutto il mio progetto. Sei un usurpatore, un assassino. Tu hai ucciso mio figlio».

    Sembra uno scenario giudiziario, stile Gomorra, l’orizzonte di un reato, una colpa, un sequestro o un omicidio, dove c’è chi piange una morte innocente e chi si insuperbisce di un potere di offesa che ha eseguito senza pietà. E invece le cose non stanno proprio così. Chi è “morto” è il fantasma di un bambino “normale” come universalmente e riduttivamente questo aggettivo viene usato: l’attesa di una creatura che rispecchi tutti i parametri della salute, del progresso della crescita, della serenità nel seno della coppia che lo ha concepito. Colui che “vive”, invece, colui che è venuto al mondo è Francesco, una forza ancora più invasiva della natura, quella che dà gioia e senso del limite, che esalta ma non rassicura, che ubriaca di orgoglio ma angoscia per le difficoltà che aspetteranno i genitori. Come un calvario, forse, o un serto di fiori più colorato e variopinto di altri.

    Dario Fani è il papà di un bimbo affetto dalla sindrome di Down, quella che gentilmente ti “offre” un cromosoma in più, e un carico di problemi, alterazioni fisiche e rischi per l’incolumità altrettanto pesante da sopportare e gestire.

    Come riporta nel suo blog tiseguirofuoridallacqua.it lo stesso autore, «la sindrome di Down non è una malattia, concetto completamente diverso che implica in sé, tra l’altro, una possibile evoluzione verso la guarigione. La sindrome di Down è una condizione stabile della persona, una diversità (attenzione a non incasellarla come anormalità). È quindi scorretto definire una persona affetta da sD o malata di sD. La persona che ha la sD, di conseguenza, non è ritardata né handicappata ma ha una disabilità intellettiva. È errato chiamarla sinteticamente “persona Down”, espressione che la identifica totalmente con la sua condizione. Le persone con sindrome di Down sono prima di tutto donne, uomini o bambini con una propria personalità, interessi, talenti e punti deboli. La sD è una condizione che le caratterizza ma non le annulla nella loro specificità».

    Tutto vero. Disperatamente vero. Una condizione (e una definizione) di grande tolleranza e apertura etica e cognitiva verso i diversamente-abili che non conforta sulle prime il padre, fino a spingerlo a dire: «Sì, il mio vero figlio tu lo hai soffocato, strangolato con il tuo cordone ombelicale. L’hai gettato giù da una rupe, schiacciato con il tuo minuscolo peso. Non sei solo nato in anticipo ma ti sei anche impossessato di una vita che non era tua. Hai scansato qualcuno che doveva esserci e che non c’è. Ti sei preso un posto che non ti spettava in questo mondo. Assassino e ladro».

    Il libro di Dario Fani è un diario commosso e composto, struggente e lucido di un rapporto con un neonato che disillude e spiazza, che sembra fagocitare ogni alito di felicità con quel suo corpicino costretto ad alimentazioni forzate, alla tecnologia di salvaguardia delle sonde, a una immobilità dietro lo schermo opaco di una incubatrice che sa di serra dei perduti, e non di splendide orchidee, di vivaio di mostruosità e maledizioni, e non di battiti e respiri da svezzare, coccolare, proteggere. Ne vien fuori una scrittura agonica e agonistica, accelerata, angustiata, che porta a un regime concettuale terribile: di fronte a me la manifestazione di qualcosa di “guasto” venuto all’essere “senza libretto delle istruzioni”, quasi una paccottiglia umanamente scaduta, e io, rappresentante dell’equilibrio e della correttezza, dell’armonia del Dna e del giudizio razionale sulle cose e le persone.

    Fino alla svolta: lo scrigno di cristallo dei marchingegni ospedalieri si spalanca e il primo contatto con gambette, cartilagini, occhi e polmoni che si sollevano fa avvenire il miracolo della corporeità, della paternità, del vero grembo della vita che è forse ugualmente lontano da cordoni ombelicali e tubi di ossigenazione, ma insiste, fiotta nella piena e compassionevole accettazione di ciò che siamo, e degli altri attraverso la nostra stessa fragilità.

    Scatta allora un’altra lotta, non fratricida e repressiva, non un faccia a faccia o un violento oblio, ma una lotta appassionata e comune, duale ma non conflittuale: il bimbo deve farcela, deve mangiare, superare le crisi, arginare la sua debolezza, tonificare il suo piccolo organismo, ma con un padre che lo veglia, lo cerca, lo circonda di stimoli coraggiosi e di pensieri. La richiesta di perdono a un bambino, così duramente scacciato prima, si trasforma in un percorso che affratella e fa sentire più forti. Fino ad urlare al mondo che bisogna superare l’irrealtà di un vetro e non puntare il dito contro persone di cui non cogliamo la singolarità, l’unicità, la bellezza. Fino al punto da buttare all’aria garze e mascherine, pregiudizi, rabbie e timori, e abbeverarsi alla fonte di una famiglia non come le altre, ma più ricca e fertile delle altre, perché ha scacciato l’ombra della paura con il raggio luminoso di una verità: un amore senza ritegno, senza barriere, una pura cascata di alterità increspate di sorrisi e tenerezza.

    Dario Fani è sociologo, esperto in comunicazione e formatore. Vive a Roma, dove lavora come progettista in ambito socio-sanitario. È consulente della Fondazione Fatebenefratelli per la ricerca e la formazione. “Ti seguirò fuori dall’acqua”, è il suo romanzo d’esordio.

    Dario Fani “Ti seguirò fuori dall’acqua”

    Fonte http://spettacoli.ilmessaggero.it/li.../1230152.shtml
    L'anatroccolo non diventa cigno ma vola lo stesso

  2. #2

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    Mi fa già piangere la recensioni figuriamoci il libro....

  3. #3

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    Ciao!
    questa settimana su donna moderna c'è un articolo che parla di loro!
    Il libro non l'ho ancora letto , ma sarà sicuramente il prossimo che leggerò!
    ...intanto ne approfitto per mandarti tanti cari saluti!
    (al meeting la domenica abbiamo pranzato insieme!)

  4. #4

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    Già letto. Molto bello, anche se incentrato soltanto sulle prime settimane di vita. E poi ogni tanto fa bene un altro papà che scrive
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  5. #5
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    Quote Originariamente inviato da zioudino Visualizza il messaggio
    Dario Fani è il papà di un bimbo affetto dalla sindrome di Down, quella che gentilmente ti “offre” un cromosoma in più, e un carico di problemi, alterazioni fisiche e rischi per l’incolumità altrettanto pesante da sopportare e gestire.
    Addirittura RISCHI PER L'INCOLUMITA'??????
    Ma è mai possibile che non riescano a recensire un libro con la sdd come argomento senza inciampare in qualche ottuso pregiudizio?????
    Notavo inoltre che questo giornalista scrive "affetto da sdd" poche righe prima di riportare dal blog dell'autore una frase in cui si dice che non è corretto dire così..... mmmhhh un giornalista preciso
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  6. #6
    Administrator Pinguino reale L'avatar di zioudino
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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    Notavo inoltre che questo giornalista scrive "affetto da sdd" poche righe prima di riportare dal blog dell'autore una frase in cui si dice che non è corretto dire così..... mmmhhh un giornalista preciso
    Già...l'ho notato anche io....è più forte di loro
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  7. #7

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    s e devo essere sincera non mi piaciuto molto tranne alcuni pezzi,forse mi aspettavo qualcosa di diverso,proverò a riprenderlo più avanti.

  8. #8

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    Ops ... rieccomi ... perchè ieri su EFFEBI ... oltre alla mia musica ho postato il Vostro link, quello del libro di Dario Fani, all'interno della Giornata sulla Sindrome di Down. ... Ma ho ottenuto il solito buco nell'acqua ed allora ho pensato che forse servivo ancora come infiltrata, e soprattutto che avevo ancora bisogno di Voi. Buona Domenica a tutti ! Maya!

  9. #9
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
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    Per chi è interessato e per chi vive in zona, martedi' Dario ed io presenteremo i nostri libri insieme.
    Sara' un'occasione di parlarne a voce.

    "Il figlio che non ti aspetti: dialogo sulla diversità"
    Martedì 24 marzo, Milano
    Orario: alle 18.30
    Evento: presentazione e confronto
    Luogo: Mondadori Megastore di via Marghera, Milano

    Partecipano:

    Dario Fani, autore di Ti seguirò fuori dall’acqua
    Martina Fuga, autrice di Lo zaino di Emma
    Stefano Mauri, presidente e amm. delegato del Gruppo editoriale Mauri Spagnol
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

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