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Discussione: Testardi, tenaci o coraggiosi?

  1. #1

    Predefinito Testardi, tenaci o coraggiosi?

    Un autorevole e bel testo scritto da una pedagogista "mamma" di una ragazza disabile (anche se non Down), su uno degli stereotipi più "classici"... la testardaggine .

    Testardi, tenaci o coraggiosi?
    9 marzo 2014

    Irene Auletta

    Da tanti anni, di fronte al racconto di bambini o ragazzi con qualche tipo di disabilità, ritrovo l’aggettivo testardi ricorrere con grande puntualità ed è praticamente immancabile soprattutto laddove il problema riguarda in modo significativo limitazioni gravi nell’area comunicativa e del linguaggio.
    Non solo ne parlano i genitori, ma gli stessi educatori, insegnanti, terapeuti spesso attingono a questa definizione per dare senso a qualche comportamento. Nei casi peggiori non mi è neppure mancata la stupida affermazione “bisognerebbe capire se ci è o ci fa!”.
    Se devo essere sincera la storia non mi quadrava neppure anni fa ma oggi mi lascia assai perplessa soprattutto perché definendo un aspetto caratteriale o del comportamento si rischia di lasciarne totalmente sullo sfondo l’origine non genetica, ma ambientale e quindi educativa.
    Provate a immaginarvi fin dalla nascita in un mondo che vi invade di parole mentre voi ne avete pochissime e a volte nulla, pensate ad un bisogno anche elementare che non riuscite a far comprendere e, se poi ci addentriamo nell’area dei sentimenti o delle emozioni, che dire?
    La cosa poi altrettanto bizzarra è che quando non si parla di testardaggine molto spesso compaiono commenti come apatico, poco motivato all’apprendimento, tranquillo, buono. Da quando la testardaggine, l’ostinazione a esserci o la tenacia sono diventati aspetti problematici o negativi nel percorso di crescita?
    Di certo la difficoltà è dell’adulto che non riesce a capire, a trovare strategie alternative o, semplicemente, a gestire comportamenti che, come possono, chiedono ascolto, rispetto della persona, possibilità di scelta.
    Rivedo in modo nitido la nostra fotografia del presente che, lungi dall’essere collegata alla tua adolescenza, da anni si ripropone con impeccabile puntualità. Vuoi farti valere, esprimere il tuo dissenso, una protesta, un malessere, un desiderio e allora cosa fai? Hai scoperto che il tuo corpo può compensare l’assenza di parole ed eccoti seduta o sdraiata a terra ogni volta che vuoi dirci qualcosa, preferibilmente in mezzo alla strada, in qualche negozio o in un parco.
    E noi annaspiamo, ci guardiamo suggerendoci con gli occhi nuove possibilità, usiamo la nostra autorevolezza che ogni tanto assume i toni severi dell’autorità. Le più recenti strategie ci sostengono con l’utilizzo delle nuove opzioni offerte dai moderni smartphone: FaceTime, piccoli video o foto per anticiparti e renderti visibile quello che ti stiamo proponendo o provando a farti capire. Insomma, di tutto e di più e forse, incrociandoci, appariamo un po’ marziani, in una nostra bolla peculiare che nei momenti critici si nutre solo della possibilità di riuscire a resistere, mentre tu non molli nel tuo tenace tentativo di affermare la tua esistenza.
    Mi piaci figlia quando sei così anche se mi poni di fronte a difficoltà che mi sembrano a volte insormontabili. Tu prosegui con coraggio per la tua via e io continuerò a fare del mio meglio per provare a capire e per aiutarti a trovare strade alternative e a non soccombere.


    tratto da: http://igorsalomone.net/2014/03/09/t...-o-coraggiosi/
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  2. #2
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
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    Com'e' vero, Sandro, grazie di averlo postato!
    Una volta sono stata "sgridata" per aver dato della "cocciuta" a mia figlia dalla nostra Psicomotricista. Da quel giorno ho cominciato a vederla determinata e coraggiosa, tenace e volitiva: tutta un'altra prospettiva. Non cambia la nostra fatica nel gestire certe situazioni, ma certo cambia il nostro modo di porci verso di loro e di conseguenza il successo o l'insuccesso delle strategie messe in atto.
    Certo che sentirlo ribadire tutti i giorni dagli altri...
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  3. #3

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    grazie Sandro., condivido in tutto quello che è scritto...

    .. mio figlio, che è un bambino tendenzialmente buonissimo e solare, fa sciopero principalmente in mio onore ... per fare un esempio è solo con me che si sdraia in mezzo alla scuola o che si impianta senza volersi spostare...o fa finta di non capire o di non sapere fare una determinata cosa............... certo perché suo padre è molto più vero di me, non ha bisogno di conferme continue delle sue capacità come io faccio con lorenzo .... o di conferme da parte della gente che è un bambino in gamba...
    come vedi l'analisi del problema lo ho fatto tanto tempo fa ...la soluzione per ora pecca un po'... comunque dirgli che io gli voglio bene comunque anche e soprattutto se striscia come un vermino in qualche caso funziona.
    Anna

  4. #4

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    Questo post casca proprio a fagiolo
    Anche Mirco è determinato ad affermare la sua esistenza. Ammetto che nei miei pensieri esclamo :"Miiiirco !!! certo che sei testardo!" ...ma sono convinta che non lo sia. Lo definisco determinato...insomma è energia molto utile nell'apprendere...o nel farsi apprendere.
    E proprio in questi giorni le sue maestre si sono "lamentate" della sua testardaggine.Ed io con un bel sorriso "ma no... è determinazione !"
    Chissà quante cose ha da dire Mirco o da chiedere ... anche quando i suoi compagni cercano di fargli fare una determinata cosa
    Comunque una maestra ha aggiunto "...be'...gli servirà molto da grande questa determinazione".
    Ma la determinazione non serve ..... a crescere?
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  5. #5

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    grazie!!!
    ne avevo bisogno!
    Luna é una bambina in genere tranquilla e abbastanza "facile" (in confronto a suo fratello...), ma é vero che spesso mi fa innervosire la sua "testardaggine". lo so che per lei é difficile farsi capire e capire il mondo che la circonda, e che spesso noi diamo per scontato cose che scontate non lo sono...e di qui il suo impuntarsi. Però ragazzi com'é difficile!!!! Dove combattere con due poi...ogni tanto (troppo spesso per i miei gusti) la pazienza scappa!
    Quindi grazie per queste parole, anche se in fondo lo sapevo, aiuta sentirselo ripetere! Avrei bisogno di una vocina che me le ripete tipo mantra nei momenti tosti!
    Sul fatto che la determinazione o tenacia sia poi utile per imparare non lo so...sicuramente é una strategia per farsi "sentire" e richiamare l'attenzione, ma la tenacia per imparare dovrebbe essere utilizzata quando non si riesce a fare qualcosa e si prova e si riprova...o no?
    Luna invece noto che spesso si scoraggi e evita di provare. é evidentissimo nel linguaggio, mentre il fratello se non capiamo cosa vuole lo ripete un milione di volte finché non capiamo, lei prova un paio di volte, poi rinuncia...
    Altro problema sempre legato alla determinazione e all'apprendimento. Luna vuole fare le cose da sola...bene, direte voi, é così che si impara! Certo é vero, ma sarebbe anche utile se prima mi lasciasse mostrare come si fa una cosa. esempio pratico. giochiamo e mi vuole annodare una sciarpa. Prova ma arrotola solo i tue capi tra loro. Io provo a dirle che le faccio vedere una volta, ma é impossibile, non ne vuole sapere, non posso farle vedere, non posso aiutarla, niente. così la vedo dura che impari a fare un nodo, solo provando da sola. é un po' come quando doveva imparare a strisciare e sgambettava verso l'alto, bei movimenti ma inutili allo scopo. spingendole i piedini verso il pavimento piano piano ha capito. insomma per imparare va bene la tenacia, ma dovrebbe volerci anche un po' di ascolto, o no?
    Veronica, mamma di Luna (SDD 6), Aramis (4) e Eliot (15 mesi).

  6. #6

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    Mi hanno detto che ci ascoltano...quando noi abbiamo trovato la chiave per "aprire il loro tesoro". Non sono sicura di aver gia' trovato quella di Mirco...ma auguro a tutti voi di riuscire a farlo
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  7. #7

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    Stremata dall'oppositività di Lucrezia, è stato un percorso meraviglioso vedere come piano piano, con la crescita, la "testardaggine" si sia tramutata in un rapporto di fiducia e collaborazione, nel rispetto reciproco delle nostre individualità. Non so se io abbia trovato la chiave, o piuttosto se lei abbia deciso di aprire il suo tesoro. Quello che so è che è stato bellissimo.
    C'è del vero, sicuramente, che dietro a quella oppositività sfiancante ci sia una chiara percezione di sè che in quella fase non può manifestarsi altrimenti. Da questo punto di vista, sono felice che mia figlia sia riuscita a "salvaguardare" la propria identità e, finalmente, ad esprimerla in un modo per lei più soddisfacente e meno faticoso per noi genitori

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