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Discussione: linguaggio e fotografie

  1. #1

    Predefinito linguaggio e fotografie

    Sin da piccola, su suggerimento della logopedista, ho stampato molte foto o immagini scaricate da internet, che poi plastificavo, per favorire lo sviluppo del linguaggio di Mariasole.
    All'inizio sono partita dalle foto dei vari familiari: mamma, papà, nonni, zii, cugini, amici....Per ogni famiglia c'era tutto un reportage fotografico
    Mi ricordo come, un pò alla volta, Marisole da dei suoni non ben definiti, è passata a pronunciare qualche vocale, poi qualche consonante, finchè poi qualche nome delle persone interamente. Tutto questo in un paio di anni. Abbiamo cominciato verso i due, due anni e mezzo e i primi nomi interi sono arrivati a quattro e mezzo cinque anni.
    Poi siamo passati alle figure degli animali della fattoria, al loro verso e alle foto di dove vivevano ( pollaio, stalla, porcile...) di cosa mangiavano (verme, chicchi, fieno..) associndo poi le varie foto tra loro. Gallina, pollaio, chicchi di grano, coccodè.
    Poi siamo passati alle foto che iniziavano con le vocali e poi con la consonante presentata con la vocale come : pa tata, pe sca, po lipo, pu lcino, pi cchio. Stessa cosa con ma nico, me la, mo lletta, mu lino, ...alcune parole con due e altre con tre sillabe.
    Ultima modifica di mariasole; 11-11-2013 a 22:31
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  2. #2

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    Ora siamo passati alle foto di piccole storie con lei come protagonista, per stimolarla a raccontare qualcosa ai nonni o a scuola, come il libretto di lei che prepara il dolce, di lei che fa il bagnetto, di lei che va al circo...o tutto quello che la vostra fantasia suggerisce.
    a parte il tempo che ci vuole per preparare e stampare il tutto, Mariasole è stata entusiasta delle foto, tanto che ancora adesso si diverte sfogliare le foto di amici e parenti, e per ognuno troviamo degli aggettivi: Luigi è bello, Renato è biondo, Luisa è alta... basso, birichino, giovane...
    Ma quello che mi diverte di più è quando lei da sola si autoracconta
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  3. #3

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    Grazie Mariasole...credevo di essere indietro con questo lavoro
    Noi per ora stiamo giocando con le foto dei parenti, amici e oggetti a lui comuni.Mirco qualche nome lo ripete.
    Mi hai dato parecchie idee per il lavoro materno futuro
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  4. #4

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    Letizia sta facendo qs lavoro con le immagini - sillabe adesso a scuola e devo dire che per lei è importante ed utile. Bella anche l idea delle storie con loro come protagonisti. . Anche perché la mia belva è proprio egocentrica!
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  5. #5
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    il libro delle foto è forse l'unico consiglio datomi che ho seguito alla lettera, e ha funzionato benissimo. Monica aveva poco più di un anno e, vista la sua passione per i libricini, abbiamo fatto un libro di foto il cui scopo era quello di imparare alcune parole. Mi fu evidenziato che le foto sono meglio delle immagini disegnate perchè non implicano alcun processo astrattivo. Senza contare che a volte i libricini propongono cani blu, elefanti verdi ... insomma raffigurazioni poco veritiere.
    Quindi foto di parenti, amici, oggetti conosciuti, animali e via dicendo.
    Adesso che è più grandicella l'idea è quella di associare dei cartoncini con la scritta all'immagine, in modo da iniziare a capire come si scrive la tal cosa. Ovviamente abbiamo cambiato foto perchè nel frattempo di quelle storiche si è stufata. Ma lei è diventata molto più vivace e non è facile tenerla a "lavorare" su un libro. Ma devo insistere perchè non manca molto alla scuola
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  6. #6

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    E' un lavoro utilissimo, che serve per stimolare il linguaggio, la memoria, in seguito a riordinare le sequenze degli eventi (difficilissimo per loro).
    Un utilizzo interessante, soprattutto da piccolissimi quando il linguaggio non è ancora sviluppato, è quello della comunicazione aumentativa. Le foto di situazioni (bambino al parco, piuttosto che in ludoteca) servono anche per imparare a fare scelte, semplicemente usando il ditino (vuoi andare al parco o in ludoteca? vuoi il gelato o il panino con la nutella?). Sembra banale, ma non lo è per nulla, e in molti casi va insegnato ed allenato. Per il mio modo di vedere la vita, mia e delle mie figlie (tutte), si tratta degli albori dell'autodeterminazione, della capacità di scegliere per se stessi (quando è possibile, e devono anche capire che non lo è sempre), ed è un aspetto da non trascurare assolutamente. Tutte le volte che è possibile scegliere (come vestirsi, cosa fare, cosa mangiare) devono farlo e saperlo fare.

  7. #7

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    dimenticavo, sull'onda di quello che dice Maddy, il discorso dell'astrazione è pure importante. Man mano che crescono, si parte sì dalle foto (astrazione quasi nulla), ma poi si passa al disegno, sempre più stilizzato (magari con la parola scritta sotto che l'adulto legge scandendo le sillabe), per aumentare il livello di astrazione, fino ad arrivare alla parola soltanto, in età scolare.
    In questo modo si arriva che già tanto del lavoro è stato fatto senza quasi accorgersene.

  8. #8

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    E' vero Cristina! me ne ero dimenticata! Le foto e la comunicazione aumentativa!
    L'abbiamo usata molto nel periodo dell'inserimento di Mariasole alla scuola dell'infanzia, perchè negli spostamenti da uno spazio all'altro della scuola, spesso si buttava per terra e non voleva camminare.
    L'insegnante ha fatto le foto dei vari ambienti: aula, bagni, sala da pranzo, giardino, dormitorio.... e ogni volta l'avvisava "adesso andiamo in bagno...ora è l'ora di mangiare andiamo in sala da pranzo..." e devo dire che ha funzionato! Un pò alla volta ha iniziato a spostarsi da sola senza problemi o a seguire per mano un compagno.
    Poi successivamente, per ogni ambiente ha fotografato i vari oggetti: sapone, asciugmano carta igienica per il bagno; posate, piatti, bicchieri per la sala da pranzo, coperta, cuscino per il dormitorio...e poi assieme, collegavano tra loro ambienti e oggetti, così da farle capire il susseguirsi delle varie azioni e ciò che è necessario per attuarle.
    Le stesse foto sono state poi utilizzate da Mariasole per definire ciò che voleva fare: giocare, mangiare, andare in bagno, dormire.
    Ora stiamo creando le azioni della giornata, suddivise in mattina pomeriggio e sera, e il calendario della settimana, uno per la scuola e uno per casa.
    Su quello della scuola descrive le varie attività proposte, tipo il lunedì pittura, il martedì ginnastica, il venerdì logopedia (prima Mariasole sta scuola dalle 7.3o alle 9.oo, poi fa logopedia e alle 1o.3o ritorna a scuola);
    ci sono le foto di quando ha l'insegnante di sostegno e quando l'assistente.
    Su quello di casa ci sono le attività del dopo scuola: il giorno in cui fa ginnastica, quello in cui fa musica, il giorno in cui va dalla nonna, il mercoledì, perchè ho il collegio docenti e finisco di lavorare alle 18.oo.
    Abbiamo appena iniziato questo lavoro, ma già ora, al mattino, quando vestendola per andare a scuola le racconto cosa faremo oggi, ha iniziato ad usare il poi . Oggi andiamo ad aprire la scuola " e poi" mi chiede? si fa la pittura. "e poi?" si pranza. "e poi?" ....fino a quando arrivo alla sera. " e poi?" si va a nanna. "e poi?" si dorme. " E poi?" ...e devo darle anche l'anteprima del giorno dopo.
    p.s. dimenticavo! La logopedista mi ha suggerito di scrivere i giorni della settimana in orizzontale, e le foto con le azioni o le persone in verticale.
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  9. #9

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    Eh già, lo scorrere del tempo, che fatica per Lucrezia!
    Finchè non ha scoperto la programmazione televisiva: Gulp Girl e le telenovele per ragazzini tipo Grachi e Violetta, e allora d'un tratto l'orologio le si è fatto chiaro in mente senza l'aiuto di nessuno

  10. #10
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    Quote Originariamente inviato da mariasole Visualizza il messaggio
    p.s. dimenticavo! La logopedista mi ha suggerito di scrivere i giorni della settimana in orizzontale, e le foto con le azioni o le persone in verticale.
    ... non ho capito....
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  11. #11
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    Predefinito linguaggio e fotografie

    Maddy tipo l'orario delle materie a scuola in cui sulle colonne hai il giorno e sulle righe l'ora
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  12. #12
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    ah ecco... grazie
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  13. #13
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    Predefinito linguaggio e fotografie

    Per quanto riguarda l'uso delle foto, oltre alle storie costruite, noi le abbiamo usate (e le stiamo ancora usando) per il rafforzamento della sillaba iniziale. Praticamente abbiano scelto delle foto di oggetti, luoghi e persone che suscitano forte interesse in Davide (che altrimenti non avrebbe collaborato) e abbiamo fatto un memory con sotto scritta la sola sillaba iniziale, rigorosamente piana, iniziando da quelle con P e la T e introducendo la D dopo. Ogni volta che si scopre la tessera va detta la sillaba scritta e dopo la parola. Questo xchè ha difficoltà con la fusione sillabica e quindi ha imparato le sillabe con la lettura globale, però almeno ora le riconosce tutte
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  14. #14

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    Quote Originariamente inviato da drdlrz Visualizza il messaggio
    Eh già, lo scorrere del tempo, che fatica per Lucrezia!
    Finchè non ha scoperto la programmazione televisiva: Gulp Girl e le telenovele per ragazzini tipo Grachi e Violetta, e allora d'un tratto l'orologio le si è fatto chiaro in mente senza l'aiuto di nessuno
    Anche qs è didattica vissuta. . . Trattasi di strategie
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  15. #15

    Predefinito linguaggio e fotografie

    Quando dite di iniziare già da ora? Pietro ha 18 mesi
    Paola, mamma di Pietro, nato il 17/04/2012

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