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Discussione: La presa in carico

  1. #1

    Predefinito La presa in carico

    ...... ti posso dire che il Comune ha la titolarità sui "progetti di vita" degli utenti già con una normativa del lontano 1977..il DPR 616 che viene ribadita con la Legge Quadro 328 del 2000..
    Questo NON significa che il Comune si debba fare carico ECONOMICAMENTE di un progetto educativo (l'obbligo economico è solo nell'ambito del diritto allo studio sancito dalla 104, quindi, per intenderci, educatori a scuola, in BASE alle proprie possibilità di bilancio ...ecco perchè alcuni ns ragazzi hanno tante ore altri meno.dipende dalle possibilità di bilancio che il comune ha a disposizione) MA questo significa che il Comune è obbligato ad aiutare voi famiglia a capire che tipo di progetto si possa mettere in campo per Marco essendo la cabina di regia con gli altri servizi...mi spiego: Marco è in carico per la parte riabilitativa al servizio xxx (sia esso pubblico che privato), frequenta la scuola yyy o l'associazione zzz..il Comune, sentito voi e le vostre esigenze conosciuto Marco, incontra xxx yyy e zzz, e vi aiuta a capire cosa provare e con chi e nello stesso tempo monitora il progetto con incontri visite etc...poi magari effettivamente, se dovesse servire un educatore per il tempo libero, non lo paga...però vi aiuta a cercarlo vi da gli obbiettivi vi scandisce i tempi e vede come va il progetto ed interviene facendo da mediatore coi vari attori coinvolti
    Fai una richiesta scritta e cita qs due leggi, più o meno così..."a norma del DPR 616/77 ed in ottemperanza della L. 328/00, considerando che mio fg .....è dichiarato portatore di handicap secondo l'art3 comma3 della l. 104/92....chiedo che i Vs servizi sociali prendano in carico la situazione del suddetto per promuoverne un progetto educativo che abbia come obiettivo la sua autonomia..."
    una cosa del genere...una volta fatta la richiesta scritta NON possono NON dare una risposta...verba volant scripta manent...se telefoni o ti presenti rischi che ti dicano che loro non hanno fondi e ti liquidano e basta (scusate parlo purtroppo per conoscenze di qs meccanismi facendone parte attiva)
    Nel fare la richiesta scritta ricordati di consegnarla all'ufficio protocollo in duplice copia e su una copia ci fai mettere un timbro che ettesti la consegna con la data e la tieni tu...oppure manda una raccomandata con ric evuta di ritorno....



    ho estrapolato questo pezzo preso dalla discussione iniziata da Anna Rita, perchè mi sono resa conto che spesso non abbiamo informazioni normative sufficienti, pensiamo che i nostri diritti nascano e finiscano con la 104, ma non è così...lo Stato ci ha tutelato negli anni, solo che noi spesso non lo sappiamo o nessuno ce lo dice. siamo preparati su richieste di invalidità, accompaganmento, assistenza educativa scolastica, sostegno etc...ma poi fuori dalla scuola pensiamo che sia solo "affar nostro" ma anche all'interno della scuola non sappiamo che potremmo contare su qualcuno che faccia da regia al posto nostro
    la legge Italiana per ora ci ha aiutato...poi ovvio che i servizi sono fatti da persone, per cui ci "può andar bene o andar male"..così come per tutte le situazioni...ci sono Comuni in cui non è necessario fare una domanda come quella sopra, perchè viene fatto normalmente come procedura, ce ne sono altri in cui invece si deve attrezzare...RIPETO non è detto che poi questa cosa ci risolva la vita, ma è giusta sapere che ci sono struemnti che possiamo usare...

    qualcuno di voi l'ha fatto? ha dovuto scrivere oppure è stata una cosa naturale?
    come avete proceduto e come è andata?
    Ultima modifica di Laura74; 27-09-2013 a 12:39
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  2. #2
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Noi fatta quest'anno (ma Laura lo sa bene ) per iscritto, lunedì abbiamo la prima riunione. Purtroppo nella nostra zona non esistono associazioni che aiutano le famiglie in questo coordinamento e nelle valutazioni, quindi si va a tentoni, se si considera inoltre che non sono presenti neanche i NPI dell'ASL sul territorio. Abbiamo fatto richiesta scritta al comune con gli estremi di legge, abbiamo fatto riferimento ad un lavoro già fatto da un operatore del consorzio dei comuni e ora mi sto documentando un po' su cosa è questo progetto di vita, cosa bisogna sapere e chiedere e come cercare magari di farlo funzionare anche per altre famiglie della zona che sono nelle nostre stesse condizioni (praticamente tutte), questo perchè non è stato mai attivato un po' perchè costa e un po' perchè a volte non è ben chiaro questo "obbligo" o meglio la legge lo prevede solo su richiesta della famiglia.
    Per l'attivazione del servizio si è dovuta riunire l'UVI (che manco sapevo esistesse e che è analoga alla UONPIA lombarda per intenderci) che ha dato l'incarico all'operatore del consorzio che in questo modo supporterà la famiglia in queste valutazioni e, nello specifico, anche le insegnanti partendo da quelle che sono le potenzialità di Davide.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  3. #3

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    questa cosa è estremamente interessante Laura, ma a che età si può far richiesta per questo tipo di servizio?
    Oltre ad essere interessante per Francesco, lo potrebbe essere nell'immediato molto di più per Francesca una ragazza down adulta mia compaesana alla quale il Comune non ha mai dato questo tipo di assistenza per lo sviluppo delle autonomie. Tutto ciò che ha imparato è grazie alla famiglia che però nel tempo spesso l'ho sentita lamentarsi perchè stanca......
    Lory

  4. #4
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    Non c'è un età Loredana! Incollo l'articolo 14 della legge della 328/00
    Quote Originariamente inviato da art.14 legge 328/00
    Art. 14.
    (Progetti individuali per le persone disabili)
    1. Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all'articolo 3 della legge 5
    febbraio 1992, n. 104, nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione
    scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali,
    predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale, secondo quanto stabilito al
    comma 2.
    2. Nell'ambito delle risorse disponibili in base ai piani di cui agli articoli 18 e 19, il progetto
    individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di
    riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il
    comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione
    sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà,
    emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli
    eventuali sostegni per il nucleo familiare.
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  5. #5

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    Una precisazione per non creare confusione: l UVI , che immagino sia l unità di valutazione integrata, corrisponde al servizio di neuropsichiatria infantile? ( U O N P I A lombardo) se è così allora anche da voi ci sono servizi riabilitativi territoriali che dipendono dalle aziende ospedaliere non dalle ASL .
    L asl non ha più competenza di presa in carico degli utenti già da qualche anno se non per attività di consultorio familiare ma solo in ambito sanitario non sociale.
    Io credo che quanto hai attivato tu invece sia un équipe integrata che per noi puó essere il nucleo zonale handicap che cmq non tutti anno
    L importante è che qs lavoro venga fatto dagli operatori comunali o loro delegati con l interazione dei servizi specialistici (es neuropsichiatria)
    Per rispondere a loredana non esiste un età ma delle esigenze specifiche o dei bisogni specifici tra i quali anche e ovviamente la stanchezza dei genitori.
    Scusate l italiano poco corretto ma scrivo dal cell e sono una schiappa
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  6. #6
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    Quote Originariamente inviato da Laura74 Visualizza il messaggio
    Una precisazione per non creare confusione: l UVI , che immagino sia l unità di valutazione integrata, corrisponde al servizio di neuropsichiatria infantile? ( U O N P I A lombardo) se è così allora anche da voi ci sono servizi riabilitativi territoriali che dipendono dalle aziende ospedaliere non dalle ASL .
    Sul nostro territorio non esiste il servizio di neuropsichiatria infantile, quindi l'unica cosa che si riunisce è l'UVI a cui fanno capo le strutture che erogano i servizi riabilitativi (se ho capito bene).
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  7. #7

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Noi fatta quest'anno (ma Laura lo sa bene ) per iscritto, lunedì abbiamo la prima riunione. Purtroppo nella nostra zona non esistono associazioni che aiutano le famiglie in questo coordinamento e nelle valutazioni, quindi si va a tentoni, se si considera inoltre che non sono presenti neanche i NPI dell'ASL sul territorio. Abbiamo fatto richiesta scritta al comune con gli estremi di legge, abbiamo fatto riferimento ad un lavoro già fatto da un operatore del consorzio dei comuni e ora mi sto documentando un po' su cosa è questo progetto di vita, cosa bisogna sapere e chiedere e come cercare magari di farlo funzionare anche per altre famiglie della zona che sono nelle nostre stesse condizioni (praticamente tutte), questo perchè non è stato mai attivato un po' perchè costa e un po' perchè a volte non è ben chiaro questo "obbligo" o meglio la legge lo prevede solo su richiesta della famiglia.
    Per l'attivazione del servizio si è dovuta riunire l'UVI (che manco sapevo esistesse e che è analoga alla UONPIA lombarda per intenderci) che ha dato l'incarico all'operatore del consorzio che in questo modo supporterà la famiglia in queste valutazioni e, nello specifico, anche le insegnanti partendo da quelle che sono le potenzialità di Davide.
    Scusa Paola se non sono troppo indiscreta potresti dirmi in cosa consiste il progetto che dovrebbe essere portato avanti con Davide?
    Verrebbe svolto come attività extrascolastica?
    Lory

  8. #8

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    Interessante, io abito a Milano e tempo fa avevo provato a chiedere un educatore tramite il comune. Ma poi sinceramente mi ero letteralmente spaventata vista la mole di burocrazia e i tempi di attesa biblici. Così ho optato per il fai da te. Però in quel caso l'educatore lo avrebbero scelto e pagato loro...

  9. #9

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    Quote Originariamente inviato da mela Visualizza il messaggio
    Interessante, io abito a Milano e tempo fa avevo provato a chiedere un educatore tramite il comune. Ma poi sinceramente mi ero letteralmente spaventata vista la mole di burocrazia e i tempi di attesa biblici. Così ho optato per il fai da te. Però in quel caso l'educatore lo avrebbero scelto e pagato loro...
    Beh vivi in un 'isola felice ormai i bilanci sono talmente risicati che i comuni intervengono solo dove sono obbligati come l assistenza scolastica. Tutto il resto in genere è stato tagliato
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  10. #10
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    Quote Originariamente inviato da Loredana Visualizza il messaggio
    Scusa Paola se non sono troppo indiscreta potresti dirmi in cosa consiste il progetto che dovrebbe essere portato avanti con Davide?
    Verrebbe svolto come attività extrascolastica?
    Il progetto (che ancora non c'è perchè l'incarico è stato appena formalizzato) riguarda tutto partendo anche (e principalmente visto che ora è lì la criticità maggiore) la scuola. Praticamente il "responsabile" di progetto è l'operatore dei servizi sociali, che nel nostro caso è anche pedagogista. L'operatore conosce Davide dal momento dell'insermento a scuola materna perchè è quello che cura la pratica del famoso educatore comunale.
    L'anno scorso siamo riusciti a far chiedere alla scuola un'osservazione più puntuale da parta sua di Davide a scuola, quindi ci ha lavorato insieme mezza giornata alla settimana per tre mesi (tieni presente che però Davide è unico caso nel comune quindi le ha dedicato tutto il suo tempo a servizio del ns comune), dopo di che ha stilato una relazione e ha dato le indicazioni alle maestre, regolarmente disattese perchè la sua osservazione era stata fatta alla stregua di una consulenza esterna e quindi non vincolante. Ora è diverso, perchè lei ha la presa in carico globale di Davide per cui dovremo stilare insieme (lei e la famiglia) un progetto a 360° in cui ci sia la programmazione scolastica, ma anche la riabilitazione che fa presso il centro convenzionato e le altre attività extrascolastiche. Praticamente di volta in volta ci deve indirizzare su cosa puntare, partendo da quelle che sono le potenzialità da incentivare, ma anche su cosa dobbiamo aggiustare il tiro o tirare il freno. Per ora iniziamo dalla scuola, lunedì abbiamo il primo incontro di programmazione con insegnanti e dirigente e vediamo se in quella sede già possiamo fare un discorso globale sul bambino, se non sarà possibile per motivi di tempo e/o organizzativi vuol dire che ci rincontremo a parte, ma comunque va affrontanto anche il discorso dell'autonomia ad di fuori della scuola e della famiglia e quindi appena si mette a posto il discorso programmazione quello sarà il secondo step. Per ora siamo nella fase teorica quando arriveremo alla pratica vi dirò
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  11. #11

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    Interessante discussione, finora noi non ci siamo rivolti al comune in nessun modo la presa in carico per la parte sanitaria l'ha fatta il centro di genetica clinica nel centro di riferimento regionale(sardegna) la parte dela neuroriabilitazione o come la chiamo io sostegno allo sviluppo il centro di neuroriabilitazione della asl che ha npi logopedista e fisioterapista lavorano in equipe e seguono Anna dal terzo mese di vita. Ora la mia piccola ha un anno la nostra vita scorre tra asilo e terapia e famiglia di cosa potrebbe avere bisogno in questa fase?

  12. #12

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    Quote Originariamente inviato da stefania71 Visualizza il messaggio
    . Ora la mia piccola ha un anno la nostra vita scorre tra asilo e terapia e famiglia di cosa potrebbe avere bisogno in questa fase?
    ...tante coccole
    Battute a parte, Stefania mi sembra di capire che la vita vostra e della vostra piccolina in qs momento sia full di stimoli e che non abbiate esigenze particolari
    Nel cosiddetto "progetto di vita" i primi anni in genere le attività riguardano al massimo l'inserimento al nido o allo spazio gioco o servizi di qs genere..
    Qs in linea di massima...se poi la famiglia pone esigenze particolari possono essere valutate
    A volte ci sono dei percorsi di accompagnamento psicologico per i genitori o anche per i fratelli.
    Ripeto, nulla di preconfezionato, ma dovrebbero essere predisposti progetti calibrati sulle esigenze delle famiglie e ovviamente in base a ciò che il territorio offre
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  13. #13

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    grazie Paola, trovo il tutto mooolto interessante, attendo aggiornamenti!
    Lory

  14. #14

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    Per chi avesse voglia di approfondire, vi segnalo quanto sta succedendo in Lombardia grazie alla collaborazione (evviva ogni tanto ci si riesce!!!) tra la Ledha e l'Ordine delle Assistenti Sociali proprio sul tema della presa in carico e del progetto di vita delle persone disabili http://www.ledha.it/page.asp?menu1=12&notizia=4385
    Se vi va di leggere, potete anche scaricare un "vademecum" sulla presa in carico, che altro non è che una raccolta di articoli e pubblicazioni riferiti proprio a questo tema.
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  15. #15
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    Arrivano gli aggiornamenti: ieri abbiamo ricevuto la lettera per la convocazione del GLO (mai così presto!!! ) e oggi è arrivata la telefonata della pedagogista che ha la presa in carico perchè deve arrivare al gruppo PEI con tutte le informazioni del caso, per cui vuole la valutazione fatta dalla npi giovedì scorso, venerdì verrà a parlare con i terapisti e insieme telefoneremo (con esami che faremo giovedì prossimo alla mano) al foniatra per avere una linea di indirizzo preciso su come agire a livello logopedico e di comunicazione con il bambino (lei è convinta che ci siano delle frequenze su cui gli arriva il suono distorto per cui non può andare bene in dettatura). Frasi del tipo "dovete chiedere che vi dicano cosa fare è inutile che vi dicono quali sono le difficoltà senza indicare quali sono le soluzioni!". Ecco cose scontate come queste, una persona competente che si prenda tutto il faldone di Davide e che si mette con me a parlare con tutti "alla pari" la ritenevo un'utopia invece a quanto pare è una cosa che si può avverare... non pare, ma avere qualcuno che ti aiuta in questo ti dà anche la forza di tenere il passo su queste cose, ti aiuta a essere meno confuso e più consapevole nelle valutazioni.
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