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Discussione: Torna lo spettro delle scuole speciali

  1. #1
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    Predefinito Torna lo spettro delle scuole speciali

    Da http://espresso.repubblica.it/dettaglio/vergogna-torna-la-scuola-speciale/2209730
    Quote Originariamente inviato da l'espresso
    Vergogna, torna la scuola speciale

    di Chiara Baldi
    E' dal 1971 che l'Italia ha integrato gli alunni portatori di handicap nelle scuole con il supporto di insegnanti specializzati. Eppure a Palermo una delibera comunale potrebbe far nascere una materna per bambini autistici

    (25 giugno 2013)
    Si torna a parlare di "scuole speciali" in Italia dopo che il consiglio comunale di Palermo, il 22 maggio, ha approvato una delibera con oggetto l'"istituzione di una scuola materna per bambini affetti da sindrome autistica". Una delibera che ha scatenato grandi polemiche, dapprima con il deputato Pd Davide Faraone che l'ha definita, in una nota, una mozione che "ci riporta indietro di secoli" e poi con molti esponenti politici che hanno chiesto di chiarirne il contenuto. E il chiarimento è arrivato nei giorni scorsi attraverso le parole del sindaco Leoluca Orlando il quale ha garantito che "l'amministrazione comunale è impegnata nel mondo della scuola affinché si affermi un principio elementare di civiltà: nessuno è escluso, tutti hanno il diritto a percorsi educativi e di socializzazione includenti e non ghettizzanti".

    Ma se la delibera palermitana diventasse attuativa i 500 bambini autistici presenti in città, di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, andrebbero incontro ad una ghettizzazione da cui l'Italia è scappata nel 1977 con l'approvazione della legge 517 secondo cui "la scuola attua forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap con la prestazione di insegnanti specializzati".

    "Uno degli elementi fondamentali che ci contraddistingue dagli altri paesi è stata proprio l'integrazione", dice all'Espresso la dottoressa Paola Visconti, esperta di neuropsichiatria infantile presso l'ambulatorio di Autismo e Disturbi dello Sviluppo Bellaria, Irccs di Bologna, che spiega: "siamo estremamente fortunati ad avere un'integrazione estesa e diffusa a tutti i livelli, soprattutto per i bambini autistici che tendono a imitare i comportamenti negativi e hanno molte difficoltà di socializzazione. In caso di "classi speciali", verrebbero penalizzati. Trovo che la delibera di Palermo sia una modalità che non va incontro alle attuali strategie abilitative".

    E il problema della ghettizzazione, come spiega la stessa Visconti, "non è solo culturale, è proprio di riduzione di competenze e di inibizioni delle stesse". "Non dimentichiamo - continua - che i bambini autistici tendono ad imitare il peggio di quello che trovano. L'integrazione, invece, serve per forza di cose a migliorare proprio il comportamento: nella prima fase, fino verso i 3-4 anni, l'imitazione è molto difficile, poi però a mano a mano il cervello compensa queste difficoltà e c'è molto bisogno di avere dei pari che abbiano un comportamento adattivo sociale nella norma: questo serve ad imparare schemi sociali adeguati".

    Ma non solo sono i bambini affetti da autismo a essere penalizzati da un'eventuale separazione delle classi. La presidente nazionale associazione Angsa (associazione nazionale genitori soggetti autistici), la dottoressa Liana Baroni, all'Espresso, dice: "ci sono studi in cui si è visto che il rapporto tra bambini autistici e normodotati fa bene ad entrambi, anche ai secondi che sviluppano una maggiore comprensione, maturità e sensibilità verso la vita, acquisiscono nuovi valori, sensazioni ed emozioni. Le linee guida emanate nel 2011 dall'Istituto Superiore di Sanità dicono che l'autismo deve essere combattuto proprio da scuola, dagli educatori e dalla sanità in un insieme integrato e coordinato: al bambino serve coordinamento tra tutti gli attori che hanno a che fare con lui per poter lavorare sullo stesso tipo di tecniche. L'autismo - spiega Baroni - è mancanza di comunicazione, quindi una delle caratteristiche dei bambini autistici per combattere la malattia deve essere proprio proprio l'integrazione tra pari".

    "E' probabile che la motivazione della mozione palermitana - dice Baroni - sia dovuta al fatto che i bambini autistici hanno bisogno di 'un'educazione speciale'. Ma temo si sia confusa l'educazione speciale con la scuola speciale: educazione speciale vuol dire che i bambini con autismo hanno bisogno di personale docente di sostegno che sia preparato sull'autismo e che conosca le nuove tecniche che permettono all'insegnante di comunicare con l'alunno. Questo non ha nulla a che fare con una scuola speciale in cui invece viene impedito il contatto tra bambini autistici e non di cui invece i bambini hanno bisogno".
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  2. #2

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    Mah.. non vorrei che questa frammentazione scolastica che come dice l'articolo risulta ghettizzante, fosse un pretesto per allocare nuove risorse al di fuori dalla scuola statale/comunale. Un modo maldestro per trovare nuove risorse, impiegare lavoro, invece che di intergrarlo in un normale percorso scolastico.

  3. #3

    Predefinito Torna lo spettro delle scuole speciali

    Dalle ultime notizie apprese, pare che il Comune di Palermo abbia fatto dietrofront aggiustando il tiro asserendo che nelle scuole materne, in sostanza, per questi bambini autistici, pur rimanendo nelle classi con bambini neurotipici saranno affiancati da insegnanti specializzate per questo tipo di disabilità nelle scuole materne.
    Se così fosse il Comune di Palermo è all'avanguardia ma...sarebbe discriminatorio per le altre disabilità, a mio parere.
    Invece, saltando di palo in frasca, quello che è veramente discriminatorio e ghettizzante per i ragazzi autistici è che a 18 anni per il sistema sociosanitario la persona con autismo sparisce; la psichiatria italiana non sa che l'autismo, ad oggi, perdura tutta la vita.....quello che è veramente discriminatorio e ghettizzante per i ragazzi autistici è che a 18 anni per il sistema sociosanitario la persona con autismo sparisce; la psichiatria italiana non sa che l'autismo, ad oggi, perdura tutta la vita.
    La sparizione dell'autismo delle diagnosi post 18^ anno significa sparizione degli autistici e l'impossibilità di affrontare a livello generale, organizzativo e anzitutto legislativo il problema del percorso di vita umano di queste persone (e delle loro famiglie).
    Occorre assolutamente un intervento del legislatore che sani la situazione per cui, a 18 anni, con l'uscita della gestione della neuropsichiatria, il soggetto autistico perde la diagnosi e col passaggio alla psichiatria diventa ufficialmente uno schizofrenico, un epilettico, un affetto da disturbo bipolare e quant'altro, con profondo rispetto di coloro che hanno effettivamente tali problematiche.... e la parola autismo sparisce.
    Non c'è diritto più fondamentale di quello alla propria identità e agli autistici viene negato e questo non è un problema di lana caprina, è IL problema.
    Ultima modifica di Laura74; 06-07-2013 a 23:10

  4. #4

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    premetto che per dare un giudizio preciso bisognerebbe leggere esattamente la delibera citata, certo è che, messo così l'articolo, posso dire di NON essere stupita, perchè purtroppo tra tagli e movimenti vari, è già da un pò che lo spettro delle scuole speciali è lì ad attenderci ..basta volerlo vedere
    Credo che già la guerra dei poveri che tutti gli anni noi famiglie dobbiamo fare per avere anche solo un'ora in più la sett di ins di sost, sia abbastanza esaustiva della situazione in cui viviamo! Oppure pensare che, nonostante i nostri figli abbiano diritto al'1:1, ma se siamo fortunati abbiamo un 1:2 (almeno in lombardia, o meglio almeno nella mia provincia..ma non credo sia l'unica) già dovrebbe far riflettere sul fatto che il "diritto allo studio" comunque non è garantito! Eppure è un dato di fatto ormai da anni, e fino ad oggi i comuni hanno sopperito dando ore di assistenti educatori che DOVREBBERO avere ben altri obiettivi che quelli di sopperire ai tagli dello stato! Ma anche i comuni stanno finendo i soldi...e qs è un trend che è sotto i nostri occhi ormai da almeno 10 anni!!!! Ripeto, perchè non è la prima volta che lo dico, che forse NON la generazione dei ns figli (lety ha 7 anni) ma la prox rischia davvero il ritorno alle scuole speciali...e noi assistiamo...e basta? Vorrei sapere che posizione hanno preso le associazioni di disabili locali, di Palermo, ma anche nazionali (perchè SE la delibera ha davvero l'intento dell'articolo è l'inizio della fine) e se hanno fatto concretamente qcs contro l'attuazione della stessa. Mi auguro ci sia stata un'azione forte e coesa da parte di tutte le associazioni (che qui mi sembra non essere citata)
    Fa rumore camminare tra gli ostacoli del cuore! (Ligabue - Gli ostacoli del cuore)

  5. #5

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    Laura, ti dirò di più, quest'idea balzana era stata caldeggiata anche da un'associazione locale di Palermo, citata dapprima nella delibera e poi successivamente cancellata , al momento non ho sentore di prese di posizione in merito da parte delle Associazioni nazionali (ce ne sono almeno tre di un certo rilievo) spero che lo facciano quanto prima.
    Inoltre, mi auguro che le tue previsioni non si avverino, anche se la realtà....
    Ultima modifica di Laura74; 06-07-2013 a 23:40

  6. #6
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    Predefinito Torna lo spettro delle scuole speciali

    Hanno preso posizione contro questa delibera FAND, FISH e ANFASS a livello nazionale, ma a livello territoriale non ho trovato nulla sulle associazioni territoriali e una cosa così dovrebbe essere contestata anche da altre associazioni che si occupano di disabilità intellettiva, perché se oggi tocca agli autistici domani potrebbe benissimo estendersi ai bambini Down o altro.
    La smentita è avvenuta solo a mezzo stampa ma non ho trovato una modifica della delibera o un atto ufficiale che porti al chiarimento in tal senso del provvedimento. Appena posso vi metto il testo preciso se qualcuno ha notizie diverse documentate le metta pure xchè vorrei proprio capire come è messa realmente la questione.
    Purtroppo la reintroduzione delle scuole speciali vorrebbe dire giro di soldi pubblici verso il privato e il fatto che un provvedimento del genere venga da una città come Palermo che è in una regione a statuto speciale ( che può accedere a più fondi rispetto alle altre) mi fa pensare che sotto ci sono interessi economici tali che forse anche associazioni di zona potrebbero essere facilmente "convinte" che sia il meglio per i bambini di domani.
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  7. #7

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Hanno preso posizione contro questa delibera FAND, FISH e ANFASS a livello nazionale, ma a livello territoriale non ho trovato nulla sulle associazioni territoriali e una cosa così dovrebbe essere contestata anche da altre associazioni che si occupano di disabilità intellettiva, perché se oggi tocca agli autistici domani potrebbe benissimo estendersi ai bambini Down o altro
    completamente d'accordo con te Paola, qui non è questione del "tipo" di disabilità, ma di disabilità in genere....e mi fa piacere che associazioni di peso abbiano preso una posizione. Vorrei cmq documentarmi meglio per poter farmi un'idea prescisa, sia leggendo la delibera che il "tipo" di posizione presa da parte delle associazioni
    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Purtroppo la reintroduzione delle scuole speciali vorrebbe dire giro di soldi pubblici verso il privato e il fatto che un provvedimento del genere venga da una città come Palermo che è in una regione a statuto speciale ( che può accedere a più fondi rispetto alle altre) mi fa pensare che sotto ci sono interessi economici tali che forse anche associazioni di zona potrebbero essere facilmente "convinte" che sia il meglio per i bambini di domani.
    non solo..."gestisco" nel mio piccolo (mooolllllttttooooo piccolo) dei soldi pubblici, e ti dico che costa molto meno, economicamente parlando, unire in un'unica classe 7 disabili (per es) dando loro un rapporto 1:2 o 1:3 , che averli inseriti nelle classi e dover sostenere le spese di insegnanti, insegnanti di sostegno e assictenti educatori...senza contare che è molto meno complicato a livello organizzativo e "sociale" (vogliamo metterci le lamentele che ogni tanto i genitori normo fanno nelle varie dirigenze sostenendo che "per colpa dei disabili" i loro figli sono meno seguiti?).
    Per questo, e per quanto sostiene anche Paola, credo che dobbiamo essere proprio NOI genitori in primis a stare molto attenti a questa tematica e a come viene affrontata a 360 gradi....butto là un'altra cosa da unire a questa, che è emersa discorrendo con qualcuno del Pianeta, dovremmo anche approfondire davvero qs benedetti BES e cercare di capire cosa possano significare anche in prospettiva.
    Scusate se sembro così "persecutoria" o forse eccessiva, ma ripeto purtroppo faccio un lavoro in cui sono abituata a guardare in prospettiva e spero tanto di sbagliarmi, ripeto non per Lety (perchè sarà cmq un processo lungo) ma per chi arriverà dopo Lety
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  8. #8

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    Paola, Laura ho trovato la delibera del comune, se volete leggerla dovete andare su google e scrivere: palermo, una scuola ghetto per bambini autistici? Linkiesta.it.
    Scusatemi, ho provato a linkare, ma....niente da fare, non "incollava"

  9. #9
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  10. #10
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    Quote Originariamente inviato da linkiesta
    L’associazione Agsas, citata nella delibera ma poi successivamente cancellata tra due parentesi quadre (vedi sopra), precisa di «non avere mai avuto l’intenzione di chiedere l’istituzione di classi speciali, poiché da sempre si batte contro la ghettizzazione dei soggetti autistici». L’iniziativa del Comune, spiega Luigi Aloisi, presidente di Agsas, «rappresenta un’apertura verso l’autismo . Se si riesce a creare una classe con personale altamente qualificato nei deficit cognitivo-comportamentali, allora vuol dire che il Comune di Palermo è proiettato nel futuro. Potrebbe essere il primo Comune a farlo, un esempio da imitare in tutta Italia». Niente scuole speciali, insomma, come da più parti è stato denunciato, «ma un servizio dove normotipici e autistici convivono per pari opportunità e socializzazione».
    Scusate sono tarda io... che differenza c'è tra metterli tutti insieme in una classe speciale di soli autistici con "personale qualificato" e fare una scuola speciale? che durante la ricreazione incontrano i normo?
    Ma poi sta cosa del personale specializzato mi fa morire: non sarebbe più logico pretendere una scuola per tutti con personale specializzato? no perchè chi ha difficoltà con i nostri non è che con i normo eccelle, eccelle con i normo eccellenti, nel senso che è sui nostri e sui bambini "difficili" che si distungono gli insegnanti da quelli che vanno a scuola per percepire uno stipendio da insegnante
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  11. #11
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    No scusate ho letto la delibera... testuali parole
    "considerato
    ...
    ...
    - che l'AGSAS onlus è l'unica struttura che impartisce educazione nel rispetto delle summenzionate Linee Guida e che al suo interno ha i professionisti specializzati in tecniche cognitivo - comportamentali (ABA TEACCH PECS) per la realizzazione degli obiettivi educativi
    Ritenuto
    - di dovere dare pari opportunità educative e di socializzazione a tutti i soggetti frequentanti la scuola materna (legge 104/92)
    Si impegna l'Amministrazione Comunale
    all'istituzione di una scuola materna di sua proprietà ad orientamento cognitivo - comportamentale con personale specializzato in tecniche validate a livello mondiale (ABA TEACCH PECS) e di affidarne la conduzione all'AGSAS Onlus"

    Ecco mo' se spiega tutto
    Nota alla seduta c'erano 33 consiglieri presenti e 17 assenti i presenti hanno votato TUTTI a favore della delibera. Mi premurerò di controllare anche gli schieramenti giusto per capire anche quali sono gli orientamenti di "partito" a riguardo.
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  12. #12

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    ciao volevo dire la mia,che forse sembra contocorrente ma...io ho avuto una brutta esperinza di nido....ma propio brutta eh!
    ....quindi nn mi dispiacerebbe affatto che venissero fatte delle classi in cui c'è un isegnante specializzato che faccia programmi specilizzati,che ha magari ha solo tre bambini da gestire quindi in certi casi è piu semplice gestire le varie situaioni e poi i bambini sordi hanno probemi nel caos....x via di un amplificazione nn coretta e se le classi fossero di soli bamini sordi quindi insonorizzate e tutto o cn sdd e anche sordi nn importa o cn altri problemi simili(alle volte mi sn sentita dire e ma poi sta solo cn i disabili.. xchè mia figlia cos'è scusate la franchezza...?è sorda e ha la sdd e nn c'è nulla di male a pensare che possa stare cn bambini che hanno il suo stesso problema e possa avere un isnegnante qualificato)...e possa così seguire i bambini cn esigenze speciali avnedo una preparzione specliazzata x aiutarli al meglio (anche manutenzione gestione delle protesi,insegmento speciale x bambini sordi cn supporto liguaggio dei segni utilizzo di ausili specilai quali pc o altre cose x aiutrli a sentire i vari suoni...) piuttosto che inserire un bambino in una sezione di 20 alunni,bambini e poi dire ai genitori che e io queste cose le ho viste.... che nn sanno mettergli le pa,vederli smanettare 15 minuti e n risucire ,rispedirtelo acasa spesso che le batterie scariche da chissa quando e dirti che nn snano xchè nn le tiene (scusate ma sn ancora molto arrabiata)...e nn andarci al idea quando io in 10 secondi bastava metterci sopra le a mano e sentire che la pa nn fischia piu quindi nna ndando in larsen era scarica......dopo che 10 ,20 volte hai spiegato)nn esiste propio...sentirsi dire da una responsabile che la bambina quando gioca se le toglieva spesso...chiedo xchè?e che nn posso togliere i giochi come collane ecc che fanno si che casichino le pa tirandole su e giu solo xchè ce tuo figlio in sezione se no gli altri con cosa giocano come se nn c'erano altri giochi... ...infine togliergli le pa e lacialo sordo nel suo silenzio.. finche nn arriva il geniotre significa ch gioca da sola che nn può interagire ....e neppure la decenza di chiamar...e ogni volta le mettevano poco prima del mio arrivo mica sn scema eh!alla fine grazie a dio era quasi primavera e l'ho ritirata nn c'era uns senso logico senza pa ci sn i disagi che nn imapra il linguaggio....io l'ho vissuto questo disagio e nn è stato x nulla piacevole....x nulla....alla fine ho rinuciati a marzo prendendo la palla al balzo ch ha avuto l'intervento e cmq avav dovuto saltare tanto e nn avevo voglia di riscriverla a fare che?ormai era marzo...scusate la franchezza...
    nn capisco che razza d'integrazione è un integrazione di questo genere...è inutile che stiamo a dire che brutto le scuole speciali sn ghetizzzanti ecc ecc se poi x integrazione sifnigica una roba di questo tipo questa nn è integrazione nn so cosa sia...io spero sia capitato solo a noi ma chissà xchè non credo.penso che molti geniotri nn dicano le cose xchè hanno paura a dirle x ritorsioni cnontro i figli bhe peggio di così cosa dovevano fare....cmq...laciamo perdere è solo x farvi capire.
    ora vedermo come andrà alla materna,ma nn so,perchè mia figia ha bisogno di una figura che possa stare dietro soloa lei 24 su 24..appunto solo x le pa...che possa affinacarla in una stimolazione sonaora e linguistica che possa aiutrala in un liguaggioa alternativo... io capisco che un insgenate appunto non specilizzato si trovi cn un gran casino a dover gestire 20 bambini e uno cn pa e altri problemi....è assurdo è indecente quello che sucesso a noi..ma anche se io avevo segnalto la cosa nn è cambaita di una virgola....nn avendo un insegnate dedicato questo è stato il quanto....se alla fine devo tenerla a casa bhe preferisco metterla in una scuola che almeno abbiano il buon senso di farla sentire,che abbiano l'esperiena in questo senso, una scuola preparta e specializzata... se poi uniscono anche un po riabilitazione e stimoli ensoriali sonori al interno delle ore di scuola inq aunto specializzata ancora meglio! questo è il mio punto vista sulla mia esclusiva esperienza...che è stata pessima.
    poi non so se invece l'intento di queste scuole è quello di chiuderli tra di loro allora è un altro discorso...ma se è solo quello di fare le cose x bene allora nn ci vedo nulla di male e poi ci sn handicap e handicap un bambino che non ha gorssi problemi si integra cmq mia figlia no,putroppo e torno a dire io ho visto e ho vissuto sulla nostra pelle una cosa che nn era un integrazione...ma un si ci siete anche voi facciamo finta di...voi cosa scegliereste?
    Anna,mamma di jaja 9 anni.

  13. #13
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    Anna i ns figli dovrebbero già avere un insegnante specializzato che li segue e fa programmi differenziati! Il problema vero è che non sono specializzati abbastanza e non fanno il loro lavoro, la domanda è (visto che siamo in Italia) secondo voi in quanti nelle scuole speciali sarebbero davvero specializzati e quante scenderebbero a livello di degrado (soprattutto in alcune realtà) e parcheggio tipo altre riservate agli adulti? io penso che la percentuale rimarrebbe invariata (ovvero quella delle persone che come sport nazionale percepiscono lo stipendio lavorando il minimo che possono) di persone valide con l'aggravante che non ci sarebbe da apprendere dai compagnetti normo e non solo.
    Io sono per far funzionare le scuole che già ci sono xchè il problema è solo nelle persone che le gestiscono e che ci lavorano (e nelle loro garanzie) non nel sistema
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  14. #14

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Io sono per far funzionare le scuole che già ci sono xchè il problema è solo nelle persone che le gestiscono e che ci lavorano (e nelle loro garanzie) non nel sistema
    D'accordissima con te.
    Io non tollero nemmeno che il rapporto sia 1:2 in situazioni di gravità.Ed è una situazione che si è creata in parecchie classi.
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  15. #15

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    Io penso ke il vero problema non sia scuola speciale si o no, ma sia come verrebbero gestite,e soprattutto come vengono gestiti in generale I nostril figli sia essa special ke normo xkè ha ragione Anna ke integrazione è mettere un bambino in un gruppo giusto x dire sta con gli altri quando non gli si da la possibilità di farlo e soprattutto dove ci sono persone di dovere non competenti. Io l'ho scritto anche su fb, prima di venire qui solo la parola scuola speciale mi faceva ribrezzo, paura e appena arrivata a Singapore ho pianto xkè x me era inaudito pensare alle special schools. Ci ho messo mesi x andare a vederne una e alla fine ho visto ke stanno meglio di molte nostre normal, non sono dei lager, ogni classe ha un gruppo piccolo di bimbi con problem simili in modo da poterli seguire a 360°, fanno terapie all'interno, logopedia, psicomotricità, nuoto, li portano a fare scursioni, hanno palestre e li portano una volta settimana nelle scuole normali x insegnare sia a loro ke ai bimbi normo cosa è l'handicap e cosa vuol dire integrazione xkè anche ki li accoglie deve essere pronto a farlo, quante situazioni di bullismo o semplicemente di razzismo si verifano nelle scuole integrate....allora ci vuole informazione anche x gli altri bambini xkè molti una volta pronti vengono spostati nelle scuole normali.In una di queste special c'era un direttore indiano ke era stato anche in Italia ed elogiava il sistema integrato però mi diceva integrare non vuol dire solo mettere il bambino insieme agli altri ma dargli la possibilità di starci e anche sentirsi parte di un gruppo x cui prima sviluppare le autonomie ke danno sicurezza al ragazzo e autostima e poi inserirlo, lui è anche padre di un ragazzo autistico grave x cui ci capivamo al volo sia sulle perplessità ke gli stati d'animo. Certo sto parlando di un altro paese, dove il livello nelle scuole è troppo alto x cui sarebbe impossibile anche con sostegno farlo frequentare almeno all'inizio, insieme agli altri,comunque ora Ale è in una scuola integrata al 40%, la maggior parte sono bambini con problem ma lievi, tipo I dislessici, oppure con lievi ritardi, qualche autistico xkè x loro ci sono very e propri campus, sono più organizzati x gli autistic ke x bimbi con sdd. Io mi trovo bene xkè con gli altri genitori non devo stare lì a giustificare nulla, anche con quelli di figli 'normali',c'è molto feeling, attenzione, certo è privata pago x tutto ma Ale ci sta bene, è in inglese x lui è più difficile ma è in grado si seguire la routine,lo capisce e lo parla un pò. Di bimbi down ce ne sono solo 2, fanno lezione one to one, logopedia di gruppo, lettura, scrittura,matematica, manipolazione,palestra dove fa esercizi x equilibrio, fa yoga, nuoto,tutti i gg da routine prima di pranzo fa la doccia, cambio vestiti, se stanco riposa oppure fa altro, poi riprende lezione. Insomma come in tutte le cose dipende, secondo me ,da come vengono gestite, questa, normale o speciale I nostril figli hanno bisogno di essere seguiti da personale qualificato o ke comunque abbia voglia di fare, aiutarli e non ultimo credere in loro. Mi auguro ke sia così.
    "L'essenziale è invisibile agli occhi non si vede bene che col cuore"

    'Il Piccolo Principe'

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