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Discussione: prove invalsi: parliamone!

  1. #31

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    Quote Originariamente inviato da fabia Visualizza il messaggio
    Scusa Loredana se insisto, ma mi pare di capire che questa non era la prova invalsi ma l'intelligenza dell'insegnante di sostegno e del gruppo di maestre che ha saputo mettere in atto la vera integrazione, costruendo una prova ad hoc, che rispetti le competenze del bambino ma che contemporaneamente lo mettesse a livello dei compagni ovvero tutti facevano la medesima cosa.
    Risultato: lui si è sentito soddisfatto di aver fatto la prova come i compagni.
    Beh a me questo basta, ovvero è il primo scopo, dopo bisogna sempre sperare un pò di più per i nostri figli consapevoli però di non superare il limite, perchè il limite esiste ed è quello che c'è tra le cose che non sono in grado di fare e lo sforzo per farlo, insomma un equilibrio sempre delicato. Il neuropsichiatra dice che c'è sempre il rischio di avere degli effetti psichici peggiori. (Mi riferisco a qualche forma di psicosi)
    Chissà forse sbaglia e molti di voi lo confermano ma proprio non vorrei sperimentarlo in prima persona.
    Come dico sempre.... la salute mentale è la prima cosa. Sembra paradossale pensarlo per i nostri ragazzi down ma è proprio così che la vedo.
    Cara Fabia nella normativa predisposta dall'Invalsi a pag. 3 della "Nota sullo svolgimento delle prove invalsi 2012/2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali", si legge che, per gli alunni con disabilità intellettiva, il dirigente scolastico potrà decidere di "non far partecipare a una o a tutte le prove Invalsi gli alunni con disabilità intellettiva o altra grave disabilità, impegnandoli nei giorni delle prove in un'altra attività.
    Ma potrà anche "fare partecipare a una o a tutte le prove invalsi gli allievi con disabilità intellettiva o altra disabilità grave insieme agli altri studenti della classe, purchè sia possibile assicurare che ciò non modifichi in alcun modo le condizioni di somministrazione".
    Pertanto la Dirigente della mia scuola ha deciso di far partecipare alle prove Invalsi anche i bambini disabili dando indicazioni alle insegnanti di sostegno di semplificare la prova in base alle capacità del bambino affichè potesse affrontarla con le stesse modalità degli altri.
    Mi è sembrato un modo corretto di lavorare e mi dispiace che invece in tante altre scuole non solo i ragazzi con disabilità sono stati esclusi ma addirittura alcuni di questi ragazzi sono stati fatti stare a casa senza organizzar loro nessuna attività alternativa.

    Anche per me la salute mentale dei nostri figli è la cosa più importante ma personalmente credo che lasciandoli a se stessi o a dormire in classe in braccio all'insegnante sia molto peggio che farli sforzare un pò a fare le prove Invalsi.....o meglio ancora a farli lavorare durante tutto l'anno scolastico con serietà e professionalità, cosa che mi sembra di capire (prendendo ad es. il racconto di Paola ) non sempre è così .....
    Lory

  2. #32

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    [QUOTE=Loredana;7023

    Anche per me la salute mentale dei nostri figli è la cosa più importante ma personalmente credo che lasciandoli a se stessi o a dormire in classe in braccio all'insegnante sia molto peggio che farli sforzare un pò a fare le prove Invalsi.....o meglio ancora a farli lavorare durante tutto l'anno scolastico con serietà e professionalità, cosa che mi sembra di capire (prendendo ad es. il racconto di Paola ) non sempre è così .....[/QUOTE]

    condivido! la loro "salute mentale" a mio parere dipende proprio dall'inclusione e non dall'esclusione

  3. #33

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    In realtà sono d'accordo con voi, spero si sia capito e penso che la preside di Loredana sia una in gamba. Ritengo solo che non si debba esagerare, ma ovviamente questo concetto è molto relativo e dipende dalla conoscenza che ognuno di noi ha dei suoi ragazzi: tra l'altro senza nessuna certezza posto che spesso ci sorprendono. E' solo un elemento che ci aiuta ad accettare la pausa, la lentezza e anche il non farcela (oggi perchè magari domani non sarà così!)

  4. #34

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    Quote Originariamente inviato da fabia Visualizza il messaggio
    In realtà sono d'accordo con voi, spero si sia capito e penso che la preside di Loredana sia una in gamba. Ritengo solo che non si debba esagerare, ma ovviamente questo concetto è molto relativo e dipende dalla conoscenza che ognuno di noi ha dei suoi ragazzi: tra l'altro senza nessuna certezza posto che spesso ci sorprendono. E' solo un elemento che ci aiuta ad accettare la pausa, la lentezza e anche il non farcela (oggi perchè magari domani non sarà così!)
    Lory

  5. #35

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    Mi piacerebbe raccontare come è andata con Eleonora l'anno scorso , credo le abbia fatte, perchè la DS durante uno dei numerosi incontri, mi chiese "Le insegnanti le hanno detto che domani Eleonora farà le prove INVALSI???" risposta "NO".
    Come saranno andate??? Probabilmente benissimo..... per gli altri.
    Le "nuove" insegnanti hanno detto che i bambini, compagni di classe di Eleonora, sono molto bravi....peccato che non hanno capito nulla di ciò che hanno imparato, quindi hanno dovuto riprendere tutto il lavoro fatto in prima e seconda, ma soprattutto dal punto di vista relazionare hanno dovuto "costruire" un rapporto di condivisione e complicità tra compagni.
    Quest'anno mi è andata di lusso
    Eve mamma di Eleonora 13 anni e Ale 20 anni

  6. #36

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    Quote Originariamente inviato da evele Visualizza il messaggio
    Le "nuove" insegnanti hanno detto che i bambini, compagni di classe di Eleonora, sono molto bravi....peccato che non hanno capito nulla di ciò che hanno imparato, quindi hanno dovuto riprendere tutto il lavoro fatto in prima e seconda, ma soprattutto dal punto di vista relazionare hanno dovuto "costruire" un rapporto di condivisione e complicità tra compagni. Quest'anno mi è andata di lusso
    Ancora una volta possiamo dire: " non è la scuola che fa la differenza bensì le persone "
    Lory

  7. #37
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  8. #38

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    Finalmente se ne parla! Speriamo che vengano eliminate, non rappresentano per nulla la scuola che vorrei!
    Francesca mamma di Stefano 19 anni e Giovanni Angelo 6 anni SD.

  9. #39

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    Nella prima media che frequenta Lucrezia i docenti hanno preparato gli alunni alle prove invalsi con un testo che anche a lei abbiamo comprato.
    Il giorno delle prove ha avuto una scheda con la grafica uguale a quella degli altri (quindi immagino che arrivasse dal Ministero) ma con domande più semplici ("dei bambini dell'asilo", come ha detto lei). Ha fatto la prova in classe con gli altri, ma come da normativa la sua prova non sarà valutata.
    Mi è sembrata una procedura corretta, inclusiva, che non ha creato disagio a Lucrezia.
    Se si decide di mettere in atto una procedura valutativa come quella INVALSI, credo sia questa l'alternativa migliore da seguire per un direttore didattico (piuttosto che escludere i nostri ragazzi dalle prove).
    Da statistico, invece, mi piacerebbe rendere più produttivo quel materiale di prove non valutate. Se lavorassi ancora in quel MInistero non mi darei pace finchè non avessero accostato alla prova dei ragazzi disabili alcuni dati significativi (in forma anonima), come quantomeno i codici della diagnosi, per poter rendere elaborabili e "parlanti" i dati raccolti...
    Ecco, qui vedo l'unica vera ingiustizia e tristezza di tutto questo, cioè che il lavoro dei nostri figli che hanno fatto le prove, sulle quali si sono impegnati e scervellati, non venga in qualche modo utilizzato.

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