per me, per la mia rabbia reputo responsabili primariamente l'handicap che mutila e il futuro incerto. La società che emargina la vedo secondaria, forse perchè ancora non ho avuto esperienza forte di questo aspetto.
Per questi motivi, non trovo che un libro sulla disabilità debba avere anche il compito di "avvicinare" il lettore all'handicap. E' un optional, se c'è bene altrimenti pazienza... Inoltre come optional deve essere ben fatto: il tentativo edulcorato di avvicinare il mondo normo a quello dell'handicap mi farebbe arrabbiare ancora di più
Maddalena, mamma di Monica, 11 anni
Per chi è casa... Stanno parlando di disabilità e del
Libro in questione alla Vita in diretta su Rai Uno.
Alessandra mamma di Riccardo Sdd (20-08-2007) e Sara (06-03-2009)
ho comprato il libro oggi, non mi esprimo senza averlo letto. non vi nascondo che tutto ciò che non è scientifico o saggistico sull'argomento, lo leggo.
quello che mi colpisce è la promozione che ne stanno facendo... evidentemente ha parlato a molti prima di tutto in casa editrice.
Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)
l'ho visto su rai replay su internet. Mi ha colpito la storia della mamma che aveva adottato tre figli disabili. Per il libro sono d'accordo con paola. So che l'importazione é competan diversa sandro, non sì tratta dì pubblicità ma se dovessi consigliare un libro a tema consiglierei senz'altro il tuo. So che questo non l'ho letto ma viste le premesse... tornando al servizio in tv mi ha colpito anche la famiglia del ragazzo autistico che parlava anche del dopo dì noi. Anche qui sui vari temi trattati ci sarebbe da aprire altri thread
ops volevo dire l'impostazione é completamente diversa tra i due libri
Ho letto il libro tutto d'un fiato ieri sera.
Io trovo che sia un libro che merita di essere letto. L'autore scrive molto bene: uno stile asciutto, a volte persino troppo, ma indubbiamente attraverso un esercizio di stile di tenere pulito il linguaggio, limpido il pensiero, lineari le frasi, riesce a fare un'autoanalisi priva di fronzoli, priva di buonismo, priva di pacche sulla spalla. L'autore è autentico e analizza il dolore e la rabbia che prova fino in fondo senza sconti, senza dubbio arriva a fare male, a essere pungente, cinico e autoironico. E' un'ironia che solleva però, non che affonda. Un'ironia che è calibrata tra le pagina del libro... se le frasi che sono estrapolate e riportate nelle varie recensioni e commenti che ho letto fossero la sostanza del libro o fossero scritte tutte in fila, forse l'effetto finale non sarebbe lo stesso. Ma ovviamente sono loro che fanno notizia, non come un padre (e sottolineo un PADRE!) sia riuscito a guardarsi allo specchio così bene senza fronzoli e senza sconti e sia stato così coraggioso di andare a fondo di sé e del suo dolore, della sua rabbia, del suo amore nelle loro sfaccettature più profonde e oscure. Io dico grazie a questo padre che ha voluto condividere il suo viaggio dentro il suo io più intimo.
Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)
L' ho letto...in poco più di un'ora.
Stile essenziale, chiaro, sintetico. E vero, come solo il dolore sa essere. A pagina 15 sorridevo, a pagina 20 già piangevo. Piangevo nel leggere quelli che erano stati e che a volte sono ancora i miei sentimenti: rabbia, rassegnazione, incazzatura, amore. Amore per mia figlia. E' peggio di un pugno nello stomaco o un dito in un occhio. Non credo sia un "libro" che possa essere capito, non tanto da chi con la disabilità non ci ha nulla a che fare, ma proprio da coloro che con la disabilità ci fanno i conti ogni giorno. Proprio perchè solleva un velo. Questo padre si è guardato dentro con una tale lucidità, con un tale egoismo anche, che si guadagna tutto il mio rispetto e la mia stima.
milena, mamma di Francesca... e anche di Giorgia!
Vi confesso che ho paura di comprarlo e leggerlo ... per lo stesso motivo per cui non guardo più film sui campi di sterminio nazisti, o simili ... per non essere costretta a guardare in faccia il dolore, a smuovere sentimenti che tengo ben nascosti nel mio animo, insomma tipo struzzo
secondo voi sbaglio, vero?
Francesca, mamma di Davide, Rosa, Margherita e Althea.
Considera, Francesca, che ce n'è nel libro anche per le famiglie modello Mulino Bianco! a parte gli scherzi...leggilo!
milena, mamma di Francesca... e anche di Giorgia!
Milenaaaaaaaaaaaa, anche io ho pensato a questo leggendolo, e non sapevo se dirlo a Francesca prima che lo leggesse!
Comunque qualcuno dovrebbe informare l'autore che esistono anche famiglie Mulino Bianco al gusto Zigulì
quindi secondo voi dovrei buttarmi?
Francesca, mamma di Davide, Rosa, Margherita e Althea.
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