Ecco, ho letto e riletto il libro, ho ritrovato le emozioni di quando sono casualmente naufragata in quella isola di confronti e racconti di genitori con le stesse emozioni, gli stessi problemi che stavo affrontando io, ho anche ripianto e risorriso in certi passaggi.
Ho trovato anche la mia testimonianza e l'ho riletta a distanza di più di un anno da quando l'avevo lasciata a tutti voi, mi sono sentita solo di criticarmi perchè forse non ho spiegato bene da dove veniva tutta quella forza nell'accettazione della mia piccola Gaya, ed i punti sono tre:
- il mio carattere che mi ha sempre portato a dare il massimo per tener fede agli impegni presi e quando non ho fatto l'amniocentesi dicendo che avrei accettato qualsiasi cosa succedesse non erano parole al vento,
- il secondo l'ambiente che mi ha accompagnato nelle prime giornate di vita di Gaya, per spiegarmi meglio nell'ospedale dove è nata prima del trasferimento, mi hanno fatto sentire "comunque" una mamma e hanno fatto il possibile per assecondare tutte le mie richieste di spiegazioni e di sostegno che in quelle giornate mi servivano (è ancora vivo in mè il ricordo di aver pianto più con il primario della pediatria che con qualsiasi altra persona mi fosse vicina,
- il terzo la fortuna di avere già Axel che mi ha fatto trovare la forza di ritrovare prima possibile la serenità di cui sia lui che la sorellina avevano un disperato bisogno.
Dopo questo capitolo di autocritica penso che sia doveroso anche da parte mia consigliare la lettura di questo libro a tutte le famiglie che stanno facendo il nostro stesso cammino ed io in prima prsona ho cominciato a passarne la lettura a tutte le famiglie che conosco, ancora un abbraccio a tutti
Monica