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Discussione: Il cibo come panacea delle frustrazioni...

  1. #1

    Predefinito Il cibo come panacea delle frustrazioni...

    Gent.mo Prof. Cuomo.
    le scrivo per sapere come mi posso comportare con mio figlio Riccardo di 10 anni. Ha un attaccamento al cibo che oserei definire totalitaristico, lo ricerca in continuazione e se lo si perde di vista per poco, si ritrovano brick vuoti di succhi di frutta, pagnotte finite, pentole svuotate, insomma, un vero delirio... Oggi ha toccato il fondo mangiando del pesce dalla ciotola del gatto, pesce che era crudo e neppure fresco di giornata... L'ho sgridato, e poi mi sono ritirata mortificata in bagno, per non farmi vedere. Lei pensa che un supporto psicologico gli potrebbe servire, che noi genitori potremmo dare più di quello che già diamo? Non riesco a farlo dormire nella sua cameretta e per questo, mio marito è costretto a dormire o sul divano o in camera del bambino. Per lui è un brutto periodo, non va a scuola volentieri per questo non ha frequentato gli ultimi 20gg, anche perchè (cosa che non accade mai fuori scuola!) ogni volta che ci va fa la pipì addosso... ogni santo giorno!!!!Anche questo motivo, nonostante lui frequenti una terza, ci ha spinti a cercare di cambiargli scuola ed ora aspettiamo l'incontro con la Dr.ssa della scuola Steineriana di Milano per poterlo valutare (speriamo bene!!!) ed eventualmente inserirlo nel corso di pedagogia curativa.
    Le frustrazioni, anche per noi genitori, sono tante e continue. Sento di avere bisogno di sentirmi supportata e di avere un suggerimento sul da farsi.... Sono veramente disperata... Per favore mi aiuti.
    Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare

  2. #2

    Predefinito

    Riceviamo via mail
    Quote Originariamente inviato da cuomo
    Gentilissima,

    innanzitutto in queste circostanze dovrebbe aver consultato e dovrebbe
    essersi confrontata con l'area medica sia per comprendere se vi sono
    cause fisiologiche di questa fame incontenibile di suo figlio sia per
    trovare delle risposte sempre nell'area medica. Vi sono molte patologie
    che determinano una condizione di voracità indipendenti dalla sindrome
    di down.
    Una volta chiarito e compreso, con accertamenti negli anni che
    dovrebbero già essere stati fatti nell'ambito della medicina
    bisognerebbe passare a comprendere se la dieta di suo figlio è idonea
    sia in relazione alla quantità che alla qualità dei cibi sia
    nell'organizzazione dei pasti nel tempo.
    Senza questi presupposti noi non possiamo darle dei consigli perchè
    sarebbero rivolti ad un bambino inesistente. Altre notizie che ci
    servono per poter ipotizzare una linea educativa intorno al cibo è
    rivolta alle situazioni relazionali e contestuali: quante persone siete
    in casa, se il bambino ha fratelli/sorelle, come la famiglia si rapporta
    con il cibo..., inoltre il cibo al di là della sua funzione nutrizionale
    propone stimolazioni cognitive, sensoriali, affettive e relazionali:
    odori, sapori, preparazione ... desiderarlo, gustarlo, donarlo,
    riceverlo, essere implicati nel preparare i cibi è un modo per conoscere
    ciò che si mangia al di là di placare la fame. Inoltre vi possono essere
    cause lontanissime dal momento del mangiare che invece influenzano
    profondamente l'attaccamento al cibo, come il non avere attività da
    svolgere, il non saper cosa fare nella giornata, l'essere posto ai
    margini delle situazioni relazionali, non integrato, non frequenatre
    amici, ,....tutte condizioni che andrebbero valutate perchè anche se
    svolte, ma in maniera meccanica e passiva non producono pensiero né
    linguaggio, in quanto sono apprendimento ripetitivi addestrativi,
    passivi, imparare passivamenre non determina pensiero nè linguaggio, non
    sviluppa la fantasia non potenzia la capacità di desiderare, fare,
    essere attivi, desidera giocare, correre, dipingere,
    smontare...un'educazione e una didattica passiva propone vuoti mentali
    ritardanti il linguaggio ed in questi "vuoti mentali" lo stimolo della
    fame diventa una sorta di richiamo permanente all'esistere. Si mangia
    perchè è l'unica attività che ci gratifica, che sappiamo fare bene e
    che, anche nelle sgridate, propone comunicazione, relazione,... propone
    un pensare a delle strategie: rubare il cibo, mangiare di nascosto...
    Pertanto non posso risponderle perchè necessiterei di un colloquio molto
    approfondito.

    p.s. il fatto che il bambino ultimamente si faccia la pipì addosso è un
    messaggio da tenere molto in considerazione unitamente allo stato di
    disagio che da quanto posso capire state vivendo voi genitori: non
    bisogna intervenire solo sul bambino!

    Prof.Nicola Cuomo
    Lo staff di Pianetadown.org

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