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Discussione: Nuove linee guida dell'INPS sull'accompagnamento

  1. #16

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    Ciao Paola,
    Ale aveva avuto l'accompagnamento x 2 anni con revisione e quando è andato in commissione per effettuarla(c'era solo mio marito purtroppo se fossi andata io forse non ce lo toglievano, ma lasciamo stare!!!), hanno detto che ci avrebero fatto sapere e così è arrivato il nuovo verbale dove si riconosceva solo l'indennità di frequenza e si poteva fare ricorso entro 6 mesi, ormai è scaduto ad agosto.
    Ci siamo rivolti all'associazione ANMIC di Varese, purtroppo, il quale ha detto che con le relazioni che avevamo non si poteva fare ricorso in quanto sia la quella dell'ospedale che della neuropsichiatra non erano così negative, sarà che era anche in pieno putiferio per i cambiamenti ma ci hanno detto che non l'avremmo vinta. Ora sono pentita, il fatto è che mio marito è un tranquillo,non è capace di chiedere o dire nulla e siccome io non potevo è andato sempre lui e questo è il risultato, poi ,come scrivevo anche nell'altro post, non avevamo nemmeno la forza di combattere.
    La soluzione sarebbe stata, appunto, come dici tu, trovare un avvocato privato ma noi non conosciamo nessuno e abbiamo per ora e solo per ora buttato la spugna.

    Nelly
    "L'essenziale è invisibile agli occhi non si vede bene che col cuore"

    'Il Piccolo Principe'

  2. #17

    Unhappy

    Quote Originariamente inviato da Fraegio Visualizza il messaggio
    A seconda di dove si è e con chi si parla si hanno informazioni diverse!!! Ma è la stessa legge santa pazienza!!!
    Cavoli ! Non è che hanno già diviso l'Italia e non ce ne siamo accorti ?
    ......basta guardarsi negli occhi per scoprire il nostro percorso.....il percorso dell' Amore.

  3. #18
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Che i procedimenti siano lunghi ed estenuanti, soprattutto dal punto di vista mentale, è purtroppo vero e loro giocano molto su questo
    Per noi era una tortura ogni notizia di udienza rinviata, ogni richiesta tutto ciò che riguardava la causa. Lo abbiamo vissuto (perchè in effetti lo è) come un sopruso il dover rivolgerci ad un tribunale per veder riconosciuto un diritto di nostro figlio e poi c'è sempre quella domanda così insidiosa che ti frulla nella mente "ma se invece fossi tu a voler far apparire tuo figlio più invalido di quello che è?". Noi ne abbiamo fatto una questione di principio un po' su tutto visto che conoscevamo pure le scorciatoie x fargli riconoscere l'accompagnamento, ma non le abbiamo volute percorrere perchè non poteva passare come "favore" un suo diritto! Per la cronaca noi non siamo andati neanche una volta in tribunale perchè ci pesava troppo, se l'è vista tutto l'avvocato. Questo per dire che capisco perfettamente le motivazioni che inducono a mollare... e molte commissioni giocano proprio su questo
    C'è anche da dire che di solito gli avvocati non te lo fanno gratis (il ns non ha voluto nulla da noi) quindi per andare fino in fondo (ahimè) bisogna avere non solo una buona tenuta mentale ma anche una disponibilità finanziaria che possa far fronte ad eventuali richieste dell'avvocato. Avevamo anche messo in conto di dover fare l'appello se non avessero riconosciuto l'accompagnamento, perchè l'esito del ricorso in primo (ma anche in appello) non è poi così scontato altrimenti non ci sarebbe tutta questa giurisprudenza in materia da parte della cassazione...

    Per Giusi non è che hanno già diviso l'Italia in due, anche al sud la negano l'accompagnamento (noi siamo in provincia di Avellino) per darla a chi proprio i requisiti non li ha (almeno fino ad un po' di tempo fa) e ti dirò di più anche molti contenziosi in tribunale sono pretestuosi e c'è un giro di falsi invalidi avallati dai periti dei tribunali da far paura (giusto un po' di tempo fa qua in zona ne hanno messo uno dentro), però in alcune situazioni (tipo quella di Nelly) trovo assurdo che non ci sia una legislazione chiara in materia. Esistono delle tabelle per patologie? allora perchè non valutare TUTTI con quelle disciplinando dalla A alla Z il riconoscimento delle percentuali d'invalidità e del relativo accompagnamento? non c'è la volontà di risolverlo il problema (forse perchè in alcune realtà rappresenta un voto di scambio?) e lo si vede pure da come hanno fatto i controlli!
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  4. #19

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    E pensare che abbiamo fatto richiesta di accompagnamento x Francesco meno di 15 giorni fà,chissà come andrà a finire,anche per noi.......

  5. #20

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    .... Lo abbiamo vissuto (perchè in effetti lo è) come un sopruso il dover rivolgerci ad un tribunale per veder riconosciuto un diritto di nostro figlio e poi c'è sempre quella domanda così insidiosa che ti frulla nella mente "ma se invece fossi tu a voler far apparire tuo figlio più invalido di quello che è?".
    Ecco è proprio così che ci siamo sentiti.
    Il fatto è secondo me che finchè le commissioni continueranno ad applicare il metro di valutazione sul "cosa sanno fare i nostri bambini" e non "sulla fatica che fanno ad imparare quello che sanno fare" non ci sarà una legge uguale per tutti.
    Io sono nel consiglio direttivo dell'Anffas Alto Friuli e un membro del consiglio è un medico della commissione, ho avuto con lui diverse discussioni ma non sono riuscita a fargli passare questo messaggio, ogni volta mi dice che danno la frequenza sempre ai bimbi sotto una certa erà perchè appunto piccoli e non possono parlare per rispondere alle loro domande!!!
    E' chiaro che poi esistono i falsi invalidi, meglio ti vendi e la sai raccontare più ottieni.
    Le commissioni dovrebbero guardare l'oggettività la sindrome di Down è una situazione grave anche quando al situazione è "buona". Giovanni per mangiare da solo ci ha messo mesi e ci abbiamo lavorato tanto, Stefano il mio grande gli ho dato il cucchiaino e non mi sono più preoccupata.

    Vi abbraccio.
    Francesca

  6. #21

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    Grazie Paola per tutte le informazioni!

  7. #22

    Predefinito comunicato stampa coordown

    Roma, 15 ottobre 2010


    A RISCHIO IL DIRITTO ALL’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO PER LE PERSONE CON SINDROME DI DOWN A CAUSA DI CONTROLLI SOMMARI DA PARTE DELL’INPS

    Nonostante la collaborazione da parte delle Associazioni, si moltiplicano in questi giorni visite sommarie e sbrigative, senza gli idonei test di valutazione, che sembrano mirate unicamente alla revoca dell’indennità di accompagnamento


    Lo scorso agosto, a seguito di una corrispondenza con l’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale),
    il CoorDown aveva avviato la piena collaborazione delle Associazioni - nell’ambito di una giusta operazione tesa a smascherare i falsi invalidi - affinché le famiglie delle persone con sindrome di Down fornissero la documentazione necessaria a evitare di essere sottoposte a visita, come indicato nel DM 02/08/2007.

    Il CoorDown ha sempre sostenuto con forza la necessità di smascherare i falsi invalidi. La collaborazione, tuttavia, non è stata evidentemente sufficiente alle Commissioni dell’Inps, tanto che le persone con sindrome di Down, in diverse sedi sul territorio nazionale, sono chiamate a visita e, subito dopo, si vedono revocato il diritto all’indennità di accompagnamento.

    Le visite, come da testimonianza di sempre più numerose famiglie, avvengono senza gli idonei test di valutazione, in modo sbrigativo, sommario e lesivo dei diritti delle persone con sindrome di Down.
    E’ evidente che la disabilità intellettiva e il grado di autonomia delle persone con sindrome di Down devono essere valutati in modo approfondito, in base alle scale IADL - Instrumental Activities of Daily Living.

    L’Inps, lo scorso luglio, ha pubblicato delle Linee Guida interne con lo scopo di chiarire la natura e i metodi dei controlli.
    Alla luce dei fatti, dette Linee Guida, più che a individuare i falsi invalidi, sembrano tese a restringere il campo delle persone a cui viene concessa l’indennità, tra le quali, in particolar modo, le persone con sindrome di Down, soprattutto adulti che da tanti anni hanno riconosciuto, legittimamente, questo diritto.

    Il CoorDown chiede che suddette linee guida siano rispettate e che i controlli vengano eseguiti sulla base delle suddette scale di valutazione.
    Chiede altresì che il Governo metta le famiglie nelle condizioni migliori per poter effettuare i test gratuitamente, poiché molti genitori non riescono nemmeno a individuare le strutture sul territorio a cui rivolgersi.

    In data 14 ottobre, il CoorDown ha inviato una richiesta ufficiale di spiegazioni e chiarimenti all’Inps.

  8. #23
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    Quote Originariamente inviato da drdlrz Visualizza il messaggio
    Il CoorDown chiede che suddette linee guida siano rispettate e che i controlli vengano eseguiti sulla base delle suddette scale di valutazione.
    Ehmmmm quali linee guida? perchè se vogliamo che vengano rispettate quelle ultime dell'INPS siamo masochisti visto che per chiunque cammini viene revocato l'accompagnamento Più che di attenersi andrebbe chiesta la REVOCA attenendosi alle leggi dello stato che dicono cose ben diverse da queste linee guida scritte ultimamente...
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  9. #24

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    Dopo aver scritto qualcosa, il Coordown dovrebbe rileggere...
    Franco

  10. #25

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    abbiamo avuto l'appuntamento per l'accertamento della domanda di accompagnamento andrea verrà valutato il 15 novenbre abbiamo gia chiesto l'indennità di frequenza che e stata accettata anche se ancora non mi e arrivato nulla (arriveranno gli arretrati dicono) mi dite cosa devo portare di documentazine e come si svolge la visita
    irene mamma di Andrea, Graziella Nicole e Nicholas

  11. #26

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    Quote Originariamente inviato da irene65 Visualizza il messaggio
    abbiamo avuto l'appuntamento per l'accertamento della domanda di accompagnamento andrea verrà valutato il 15 novenbre abbiamo gia chiesto l'indennità di frequenza che e stata accettata anche se ancora non mi e arrivato nulla (arriveranno gli arretrati dicono) mi dite cosa devo portare di documentazine e come si svolge la visita
    Non mi è molto chiara la cosa: se già ti hanno dato l'indennità di frequenza, in teoria va da se che "l'accompagnamento" è escluso, salvo una vostra richiesta di aggravamento del bambino e quindi una nuova valutazione (entrambe le pensioni non si possono avere).

    Per ricevere l'indennita' di frequenza noi annualmente presentiamo la documentazione che il bambino sta facendo terapie riabilitative.

    Ti scrivo in base al mio vissuto, puo' darsi che da voi sia diverso.

    ciao ciao spero di averti aiutato lo stesso

  12. #27
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    Immagino che avrete fatto la domanda di aggravamento, in questo caso dovete presentare la documentazione attestante l'aggravamento, ovverto tutto le visite fatte e sarebbe opportuno anche un certificato del pediatra che attesti la sdd (oltre alla mappa cromosomica) con in aggiunta la dicitura "non in grado di compiere tutti gli atti quotidiani della vita". Se ci sono anche piccole patologie aggiuntive portatele che tutto fa brodo. Poi se negano l'accompagnamento bisogna fare ricorso in tribunale tramite avvocato.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  13. #28

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    Vi inoltro questa che mi è appena arrivata:
    Riguarda le nuove linee guida, speriamo sortisca qualche effetto.
    Ve la giro volentieri perchè mi pare che il presidente dell'anffas abbia proprio centrato il problema.

    Preg.mo Dott.
    Mauro Nori
    Direttore Generale Inps
    Via Ciro il Grande, 21
    0114 Roma
    e-mail: mauro.nori@inps.it
    e p.c. Preg.mo Prof.
    Massimo Piccioni
    Coordinamento Generale di Medicina Legale Inps
    e-mail: massimo.piccioni@inps.it
    Preg.mo dott.
    Raffaele Migliorini
    Referente Inps per Anffas
    c/o Coordinamento Generale di Medicina Legale Inps
    e-mail: raffaele.migliorini@inps.it
    Preg.mo Dott.
    Andrea Cavalli
    Coordinamento generale medicina legale Inps
    e-mail: andrea.cavalli@inps.it
    Gent.ma Dott.ssa
    Sonia Tilia
    Coordinamento generale medicina legale Inps
    e-mail: sonia.tilia@inps.it

    OGGETTO: RICHIESTA DI URGENTE INTERVENTO PER ELIMINARE SITUAZIONE DI CRISI IN TUTTO IL SISTEMA DI INVALIDITA’ CIVILE, STATO DI HANDICAP E DISABILITA’

    Pregiatissimo Direttore,
    scrivo la presente in qualità di Presidente Nazionale di Anffas Onlus (Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) per esternare, purtroppo, tutta la mia forte preoccupazione e perplessità in merito a quanto l’Inps sta ponendo in essere in tema di accertamento
    dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, sia in sede di primo riconoscimento, sia in sede di verifiche straordinarie.
    Come Presidente Nazionale di un’Associazione convocata nel corso di tutto l’ultimo anno (insieme ad Anmic, Uic ed Ens) per la condivisione e cooperazione di tutto il nuovo sistema in materia, non mi sarei mai aspettato di dover evidenziare un insieme di disguidi, omissioni e gravi inesattezze, che, mio malgrado, invece, sono stato costretto, specie nelle ultime settimane, a registrare.
    Già altri Presidenti delle “Associazioni di categoria” hanno presentato delle loro censure rispetto alle vicende che si stanno vivendo in questa stagione e quindi considero doveroso, come mio imprescindibile compito, unirmi a tali osservazioni, meglio precisando alcuni aspetti semmai più inerenti la disabilità intellettiva e/o relazionale.
    Innanzitutto, mi ha sorpreso che, dopo l’incontro avuto lo scorso 8 settembre, in cui Lei aveva manifestato la disponibilità dell’Inps di cooperare con le Associazioni per la redazione di Linee Guida sui requisiti per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, solo qualche giorno dopo Lei abbia avvertito l’immediata esigenza di fornire unilateralmente alle sedi territoriali Inps delle indicazioni su tali aspetti con la Sua nota del 20 settembre 2010.
    Pur ritenendo che tali indicazioni volessero essere solo volte a chiarire alcuni aspetti, nelle more della costituzione del Gruppo di Lavoro Inps - Associazioni di categoria per la redazione delle Linee Guida sopra ricordate, ugualmente non posso esimermi dal mettere in evidenza che risulta essere troppo semplicistico il ricollegare la capacità a “compiere gli atti quotidiani della vita”, escludente il ricorrere dei presupposti per l’indennità di accompagnamento, alla sola possibilità di compiere gli stessi meccanicamente, anche nell’ipotesi in cui non si sia, però, in grado di organizzarli e metterli in successione (tipica ipotesi di molte delle disabilità intellettive e/o relazionali di cui Anffas si occupa).
    Del resto, la stessa medicina-legale, a cui si fa proprio riferimento nelle indicazioni sopra dette, ha più volte ribadito la diversa prospettazione di Anffas Onlus, tanto da contribuire anche alla creazione di giurisprudenza consolidata sul punto ( vedasi, su tutte, la sentenza di Cassazione –Sezione Lavoro n. 1268/2005, che chiarisce come "l'indennità di accompagnamento, prevista quale misura assistenziale diretta anche a sostenere il nucleo familiare, va riconosciuta a coloro che, pur capaci di compiere materialmente gli atti elementari della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, pulirsi), necessitano di accompagnatore perché sono incapaci (in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva e cognitiva, addebitabili a forme avanzate di stati patologici) di rendersi conto della portata dei singoli atti che vanno a compiere e dei modi e dei tempi in cui gli stessi devono essere compiuti”).
    Ugualmente, incomprensibile appare la precisazione contenuta nella suddetta comunicazione del 20 settembre 2010, secondo la quale gli atti quotidiani della vita, alla cui incapacità di compimento ricorrerebbe il presupposto dell’accompagnamento, dovrebbe essere solo quelli “intesi come quel complesso di attività che assicurano un livello basale di autonomia personale in un ambito per lo più intradomiciliare”.
    Ricordo che la giurisprudenza ritiene che si debba riconoscere l’indennità di accompagnamento anche a chi, entro le mura domestiche, riesca a compiere solo qualche passo, ma che, in ogni caso, non può uscire di casa
    senza l’accompagnatore, dipendendo totalmente dagli altri per le spese ed approviggionamenti esterni (vedasi, tra le tante, sentenza Cassazione Sezione Lavoro n. 8060/2004).
    Ma ciò che veramente desta sconcerto è che si lascia intendere che, per avere diritto all’indennità di accompagnamento, vi debba essere la “permanenza” nell’impossibilità di deambulare, laddove, viceversa, la “permanenza” riguarderebbe solo quella della presenza necessaria di un accompagnatore.
    Infatti, nel caso di persona che soffre di improvvisi e frequenti vuoti di memoria (ovvero crisi epilettiche), rischiando in qualsiasi momento di farsi male ovvero anche solo di finire sotto un’autovettura per la perdita improvvisa ed incontenibile del controllo della propria persona, la necessità di un accompagnatore permanente, anche solo per scongiurare in ogni momento tali ipotesi, è necessaria ed ineliminabile (vedasi Cassazione - Sezione Lavoro n. 21761/2004).
    Non mi risulta che una nota interna possa modificare, restringendone l’ambito applicativo, quanto legislativamente attualmente previsto e confermato, proprio nell’estate scorsa, a seguito del dibattito parlamentare concomitante all’adozione della Manovra Anticrisi.
    Ancor più pericoloso appare il contenuto della nota laddove si consideri che, presso le varie CML Inps d’Italia, i rappresentanti Anffas non sono ancora convocati, se non addirittura mai stati nominati (nonostante le nostre proposte di nomina risalenti anche ad oltre sette mesi fa) e quindi non vi è la possibilità di portare in Commissione anche una diversa lettura delle norme sull’indennità di accompagnamento, specie per quanto riguarda le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
    Infatti, ad oggi, nonostante Anffas abbia comunicato per le varie CML d’Italia il nominativo di un rappresentante titolare e di uno supplente, risultano controfirmati dal Coordinamento Generale di Medicina Legale esclusivamente le proposte di nomina Anffas per i titolari (con data 16 luglio 2010), non già per i supplenti.
    Tra l’altro, anche laddove indicati al Coordinamento Generale di Medicina Legale Inps, molte Inps Provinciali non hanno provveduto a contattare il medico Anffas per la sottoscrizione del contratto di servizio oppure, anche quando questo è avvenuto, non se ne è dato seguito procedendo alla convocazione per le visite di sua competenza.
    Molti nostri rappresentanti ci chiedono di poter ritirare la loro precedente disponibilità, essendo rimasti totalmente delusi da quanto verificatosi, anche in considerazione del fatto che, proprio per meglio qualificare il proprio apporto al sistema dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, molti di essi hanno lasciato da tempo le Commissioni di I grado per dedicarsi a quelle di II grado presso le Inps Provinciali.
    Pertanto, ritengo doveroso allegare alla presente, una tabella ricognitiva dei problemi appena sopra descritti, almeno quelli per cui abbiamo già raccolto segnalazioni scritte e documentate.
    Ma il quadro diventa assolutamente tragico nel momento in cui quanto detto (che di regola dovrebbe valere solo per i primi riconoscimenti) possa anche solo eventualmente incidere sulle attuali verifiche straordinarie per la permanenza dei requisiti precedentemente accertasti.
    E’ innegabile che il sistema delle verifiche straordinarie si è dimostrato del tutto inaffidabile e fallimentare.
    Infatti, continuano ad essere chiamati a visita diretta coloro che sono affetti da patologie esonerate ex Dm 2 agosto 2007, nonostante gli stessi, per tempo, a seguito della prima lettera dell’Inps, avessero prodotto idonea documentazione sanitaria comprovante tale stato.
    Si è registrato che, a fronte dei tempi ristrettissimi richiesti a coloro che sono sorteggiati per produrre la documentazione utile all’esonero, molte CML Inps ovvero la CMS ha proceduto con lentezza, tanto da non riuscire a bloccare l’invio automatico delle conseguenti lettere per convocazione a visita.
    Tra l’altro, anche quando questo è successo, Anffas Onlus, nell’ottica della piena collaborazione e seguendo quanto da Lei richiestoci, ha proceduto a segnalare in maniera specifica e documentata il singolo caso (vedasi All. 2), affinché il Coordinamento Generale di Medicina Legale dell’Inps potesse intervenire a bloccare d’ufficio l’erroneo procedimento. Ma mi rincresce ribadire che neppure questo è stato posto in essere dall’Istituto.
    Vi sono stati anche casi in cui alla persona, presentatasi a visita, sono stati chiesti ulteriori accertamenti, anche eccentrici rispetto alla patologia accertata: perché una visita psichiatrica per una persona con disabilità intellettiva e/o relazionale?
    Il quadro è veramente disarmante, nonostante per mesi abbia voluto fortemente evitare critiche e procedere, volta per volta, a sottoporLe suggerimenti e proposte di collaborazione (vedasi formazione congiunta dei medici di Commissione).
    Pertanto, mi vedo costretto, mio malgrado, in qualità di Presidente Nazionale di Anffas Onlus a richiedere formalmente la convocazione, nel giro di pochissimi giorni, di una serie urgente di incontri tematici che trattino, documentazione alla mano, ogni singolo punto messo in evidenza con la presente, nella considerazione che si debba arginare quello che ormai è un vero e proprio stato di crisi.
    Al tempo stesso, invito Lei, in qualità di Direttore Generale Inps, a:
    1) ritirare le indicazioni inerenti i requisiti per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, così come delineate in allegato alla Sua nota del 20 settembre 2010;
    2) nominare tutti i rappresentanti Anffas, già proposti per le varie CML d’Italia;
    3) far adottare ufficialmente da tutte le CML Inps l’elenco delle patologie di competenza Anffas, inviato con nota Prot. n. 986/RS/gdr del 4 maggio 2010;
    4) sospendere immediatamente le procedure di convocazione automatica a visita diretta, dovendo prima valutare e validare la documentazione sanitaria prodotta dalla persona sorteggiata.
    Lei ben comprenderà che la tutela delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale conferita per mandato legislativo ad Anffas Onlus, mi impone di non temporeggiare su nessuno degli aspetti sopra richiamati, dovendo difendere in ogni sede gli interessi collettivi sopra ricordati.
    Sono certo che un confronto serio e preciso sia ancora possibile, evitando consequenziali rigide contrapposizioni.
    Nella certezza che tutte le richieste avanzate, siano ben accolte, si porgono distinti saluti.
    Roberto Speziale
    Presidente Nazionale Anffas Onlus

  14. #29

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Scusa Nelly ma che c@@@@ c'entra?
    Allucinante! Con il ricorso si va davanti al giudice mica in commissione!!! si fa apposta! Trovatevi avvocati privati specializzati nel campo delle invalidità, tanto anche quelli delle varie associazioni/patronati poi si fanno pagare...

    Quando ti è arrivato il verbale a cui volevi far ricorso??? ma questi hanno preso la laurea con i punti delle brioches??????
    A Varese la situazione è davvero drammatica , l'indennità di accompagnamento la danno solo ai morimondi e se muoiono prima tanto meglio !
    E' impossibile , anche facendo ricorso, richiedere l'aggravamento , viene sconsigliato direttamente dai npi ecc...
    Dio ha creato paesi ricchi d'acqua perché gli uomini ci possano vivere, i deserti perché vi ritrovino la propria anima." proverbio Tuareg .

  15. #30
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    Nuovo comunicato stampa del coordown che alleghiamo
    Quote Originariamente inviato da coordown
    Comunicato Stampa Roma, 02 novembre 2010


    LE VISITE MEDICHE PER L’ACCERTAMENTO DEI FALSI INVALIDI MASCHERANO
    LA VOLONTà DELL’INPS DI REVOCARE L’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO
    ALLE PERSONE CON SINDROME DI DOWN
    Deboli con i forti e forti con i deboli, il CoorDown preannuncia ricorsi
    e battaglia legale su tutti i fronti.

    Nonostante la collaborazione offerta all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) nel mese di agosto dal CoorDown, si moltiplicano in questi giorni visite sommarie e sbrigative, mirate unicamente alla revoca dell’indennità di accompagnamento.
    La collaborazione, tuttavia, non è stata evidentemente sufficiente alle Commissioni dell’INPS, tanto che le persone con sindrome di Down, in diverse sedi sul territorio nazionale, sono chiamate a visita e, subito dopo, si vedono revocato il diritto all’indennità di accompagnamento.

    Lo scorso agosto, a seguito di una corrispondenza con l’INPS, il CoorDown aveva garantito la piena collaborazione delle Associazioni - nell’ambito di una giusta operazione tesa a smascherare i falsi invalidi - affinché le famiglie delle persone con sindrome di Down fornissero tutta la documentazione necessaria come indicato nel DM 02/08/2007.

    Si ricorda che le persone con sindrome di Down, dopo la certificazione delle competenti commissioni mediche delle ASL, rientrano tra le disabilità che sono esentate da ogni successiva visita o controllo in base all'art. 94 comma 3 della legge 289 del 27 dicembre 2002 e all’art. 42 comma 7 della legge 326 del 24 novembre 2003.
    Rimane pertanto incomprensibile come mai le commissioni periferiche dell’INPS ignorino completamente le documentazioni presentate convocando successivamente a visita medica di controllo. Tali visite avvengono senza gli idonei test di valutazione, in modo sbrigativo, sommario e lesivo dei diritti delle persone con sindrome di Down.
    Il tutto in contrasto con le norme in vigore, tanto che sull’argomento sono fioccate interpellanze parlamentari da tutti i gruppi politici e votati ordini del giorno in alcuni consigli regionali.

    Le ragioni per cui, per legge, le persone con sindrome di Down sono in situazione di gravità (la grave riduzione di autonomia di tali soggetti nella gestione delle necessità della vita quotidiana e i danni conseguenti), sono perfettamente sovrapponibili alle condizioni che legittimano la concessione della indennità di accompagnamento ed a quelle per le quali ai sensi dell’art. 42 comma 7 L. 326/2003 non sono rivedibili nemmeno ai fini dell’indennità.
    L’azione quindi che si sta svolgendo verso le persone con sindrome di Down è dunque palesemente illegale.

    Il CoorDown lancia quindi un appello ai Ministri competenti e alla Direzione Nazionale dell’INPS affinché cessi immediatamente l’azione vessatoria nei confronti delle persone con sindrome di Down, contestando l’applicazione della circolare INPS n.76 del 22/06/2010 che ne ha fornito le indicazioni operative e invitando le famiglie, che hanno subito la revoca dell’indennità di accompagnamento, a denunciare i fatti alla competente Procura della Repubblica per l’evidente abuso d’ufficio consumato ai propri danni in plateale ed ingiustificata violazione del D.M. del 2 agosto 2007, dell'art 94 comma 3 della legge 289 del 27/12/2002 e all’art. 42 com. 7 della legge 326 del 24/11/2003.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

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