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Discussione: ritardo sviluppo relazionale

  1. #1

    Question ritardo sviluppo relazionale

    Salve dott. Cuomo, sono Roberta, mamma di Federico, bimbo di 13 mesi con sdd. Da circa 2 mesi abbiamo intrapreso un percorso di musicoterapia con Federico e da 3 mesi ha incontri regolari con una fisioterapista dell'Ausl. Il feddback che abbiamo da entrambe le parti è che Federico non mostra difficoltà dal punto di vista dello sviluppo motorio, mentre sembra essere indietro nello sviluppo relazionale. Non sono sicura di aver ben compreso cosa intendano con questo, sicuramente Federico è un bimbo che raramente sorride, non mostra entusiasmo nè disagio in relazione alla presenza o assenza di persone significative (mamma, babbo, sorella...), interagisce poco con l'ambiente circostante (non tenta di afferrare oggetti proposti...). Mi farebbe piacere avere un suo parere. Un bambino down della sua età dovrebbe in relatà aver gi raggiunto queste tappe? Non so che significato dare a questo, se un significato c'è o se solo è una caratteristica di Federico da considerare e intorno alla quale concentrare gli sforzi per aiutarlo 'a venir fuori'.

    Grazie
    Roberta

  2. #2

    Predefinito

    La risposta del prof. Cuomo

    Gentilissima signora Roberta,

    come al solito è difficile fornire delle risposte con i pochi dati che si ricevono ; sarebbe interessante che ci inviasse video registrati di momenti
    significativi tipo quello della pappa, del bagnetto o altri in cui si intravedono le reazioni di Federico alle relazioni con le persone, nei contesti e nelle atmosfere famigliari.
    L'analisi di tali videoregistrati nei contesti consueti in cui il bambino vive ci permetterebbe di mettere in relazione i suoi potenziali originali con quelli che possono essere i disturbi causati dalla sindrome di Down con quelli relativi al rischio contestuale di un'inopportuna stimolazione.
    Di fatti la sindrome di Down in particolare presenta sia originalità nei potenziali cognitivi ed affettivi (tratti che se valorizzati adeguatamente possono "esplodere" in una brillantezza cognitiva positiva) che alcune tipologie di rischi, che pur essendo originali per ciascun bambino, presentano strutture di base caratterizzanti alcuni disturbi specifici.
    Particolare attenzione va data a quelli che possono essere definiti "rischi ambientali"
    che si concretizzano in proposte e risposte inadeguate all'originalità del bambino(solitamente risposte di carattere meramente addestrativo che si basano più sui difetti che sui potenziali positivi).
    Altro rischio è propriamente legato alla sindrome la quale presenta un bambino con delle particolari difficoltà nello sviluppo e nel relazionarsi con il mondo(un rischio che si concretizza in osservazioni, diagniosi più o meno meticolose che non trovano sviluppo in una progettazione finalizzata a sollecitare - attraverso strategie e strumenti di supporto - l'aria di sviluppo potenziale).

    “…l'apprendimento non è di per se stesso sviluppo, ma una corretta organizzazione dell'apprendimento porta allo sviluppo mentale, attiva un intero gruppo di processi di sviluppo, e questa attivazione non potrebbe aver luogo senza l'apprendimento. L'apprendimento per ciò è un momento intrinsecamente necessario ed universale per lo sviluppo nel bambino di quelle caratteristiche umane non naturali, ma formatesi storicamente.” Vygotskij

    In tutti i modi un bambino come Federico va precocemente stimolato e implicato emozionalmente e relazionalmente.

    Bisogna però prestare attenzione alla parola "stimolazione"
    in quanto quando si parla di stimolazione tendenzialmente ci troviamo di fronte ad un rischiosissimo "bombardamento sensoriale". Una iperstimolazione che tende ad invadere il bambino nella direzione fuori-dentro ostacolandogli la direzione dentro-fuori e quindi di entrare in relazione attiva con il mondo che lo circonda.
    Bisogna anche prestar attenzione ad una iperstimolazione del bambino meramente sensoriale e motoria in quanto tale dimensione potrebbe ostacolare lo sviluppo relazionale. Una iperstimolazione anche tecnicamente adeguata se non tiene conto dell'importanza degli aspetti affettivi ed emozionali non va a sollecitare quei potenziali che portano al desiderio di entrare in relazione con l'altro e con tale desiderio il bisogno di comunicare, di parlare,...

    Una corretta stimolazione è una proposta che va a sollecitare il bambino in modo da farlo reagire facendo diventare tale risposta man mano
    sempre più significante e collegata con il mondo esterno.
    Una sorta di provocazione che accoglie le reazioni spontanee del bambino facendole passare da riflessiologiche a sempre più significanti ed intenzionali. Una sorta di colloquio, fatto anche se non ancora di parole, di impulsi e tonalità emozionali provocate dal forte slancio affettivo da parte dei genitori.
    I momenti come il cambio, bagnetto, la pappa,... devono tradursi, tramite un progetto fatto su misura di Federico:

    - da circostanze igienico e/o nutrizionali,
    - ad occasioni potenti per entrare in relazione con il bambino e far entrare questo in comunicazione con il mondo.

    Questi momenti, che io prendo per esempio, devono divenire incontro e conoscenza del mio
    corpo con le carezze della mamma, ricezione del dono del mangiare e del piacere che questo mi offre in una relazione con una forte impronta emozionale
    ed affettiva, momenti che devono diventare un turbinio di scambi di desideri.

    Questo turbinio di sentimenti propone il desiderio di comunicare, di capire,
    di stare con l'altro di aver piacere di essere desiderato e di desiderare.
    Uno scambio fusionale che per ora non è ancora nettamente pensiero o linguaggio, ma che propone quella meta-cognizione indispensabile per la nascita e
    lo sviluppo del pensiero e del linguaggio.
    Per far ciò i genitori vanno formati ed informati in quanto sono i primi agenti più prossimi al bambino, sono quelle presenze che accarezzano il corpo,
    sentono e trasmettono odori, sentono e trasmettono sensazioni che non hanno soltanto una valenza puramente percettivo-sensoriale, o tecnico-terapeutica ma molto più profonda ed intima, una profondità che propone il desiderio di esistere.
    Noi usiamo Dei macro indicatori per orientare gli interventi delle famiglie e sono il vissuto ed il subito.

    Le proposte relazionali, i contatti, il comunicare
    devono avere un'attenzione da parte dei genitori a scoprire i positivi per collaborare con il bambino a dar senso ai suoi atteggiamenti, agli accadimenti, al mondo, alle relazioni.

    Sensi e significati da ritrovare in atteggiamenti anche se non sono chiaramente espressida Federico, sensi e significati da sottolineare anche se si ha il dubbio
    che non abbiano ne senso ne significato.

    Anche dall'immaginario dei genitori da quell'immaginario che dà senso e significato anche a un movimento occasionale del bambino vi è l'origine del pensiero e del linguaggio.

    Un'analisi difettologica o estremamente razionale dei comportamenti del bambino, un'osservazione che vuol
    oggettivamente trovare problemi e non sensi e significati positivi nel suo comportamento può risultare dannosa.
    Molte riflessioni noi le abbiamo pubblicate nella rivista
    http://rivistaemozione.scedu.unibo.it
    provate a consultarla e fatemi sapere
    Colgo l'occasione per augurarle prossime felici festività, sia a lei e alla sua famiglia che a tutti i lettori del Forum.
    Lo staff di Pianetadown.org

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