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Discussione: Problemi comportamentali e sessualità

  1. #1

    Predefinito Problemi comportamentali e sessualità

    Avrei un quesito da chiedere al professore.
    Stefano, che ha 14 anni, presenta da qualche mese dei problemi nel comportamento.Premetto che è stato sempre un ragazzino iperattivo, ma comunque non in modo esasperato e poi non è mai stato manesco o violento.
    Da qualche mese però abbiamo notato che il suo iperattivismo è aumentato in modo esagerato, che fa e dice le stesse cose per tante volte in modo assillante e che nel momento in cui viene rimproverato in modo serio, è come se gli scattasse qualcosa e perde il controllo di se iniziando a gridare in modo esasperato, dire parolacce ed infine alzare le mani.
    Questi episodi sono capitati solo adesso e solo con me e suo padre.Il rimprovero è sempre stato fatto nella stessa maniera di sempre, ma il modo in cui reagisce è del tutto differente.
    Prima ascoltava, adesso no.
    Ho chiesto un pò in giro a diversi genitori che mi hanno detto che il tutto è legato ad un fattore di crescita e di sessualità.E' un modo per sfogarsi visto che ancora non ha trovato un'altra maniera per esternizzare ciò che sente.
    Io e mio marito non sappiamo come muoverci, anche perchè quando gli capitano queste "crisi" (chiamiamole così), non sappiamo se reagendo peggioriamo il tutto, però se lasciamo perdere abbiamo paura che lui usi questo modo per fare di testa sua.
    La domanda era, ma possono i problemi sessuali portare ad un cambio così radicale del carattere facendolo diventare pure violento?E poi, come dobbiamo comportarci noi genitori quando accadono questi episodi?Confesso che in questo periodo abbiamo anche paura di rimproverarlo per non accentuare il problema.Mi hanno consigliato di iniziarew degli incontri con lo psicologo e sono daccordo, ma questo tipo di terapia non dovrebbe essere fatta soprattutto a mio figlio?
    Grazie per l'aiuto.

  2. #2

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    Ecco la risposta:
    Quote Originariamente inviato da cuomo
    Gentilissima famiglia,

    il comportamento di Stefano sicuramente è un'espressione di un suo stato di disagio. Un disagio che alla sua età è consueto per tutti e implica il rapporto tra lui e le cose e gli avvenimenti che lo circondano. Ciascuno ha modalità differenti di esternarlo.
    Le problematiche intorno alla sessualità, a cui vi riferite, possono essere una concausa di tanti elementi che giocano e si concentrano a questa età.
    Per questo motivo sicuramente è opportuno fare una riflessione globale con un professionista nell'ambito psicologico.
    Oltre che la sessualità vi possono essere rischi legati al fatto che i suoi amici, i compagni di scuola a questa età si spingono a far scherzi di "cattivo gusto" che possono essere mortificanti o a spingerlo ad avere atteggiamenti aggressivi. Inoltre in classe i ragazzi iniziano a parlare tra loro, le ragazze, gli amici e questo parlare tra loro di amori, di fidanzatini, di motorini, di andare a ballare,... possono farlo sentire escluso.
    Anche l'iniziare ad avere sempre una più chiara la sensazione della differenza tra lui e gli altri senza comprenderne il perchè può disorientarlo.
    Il ragazzo sa del suo stato?
    E' stato informato in modo appropriato?
    L'avere coscienza del proprio stato, del fatto che ha la trisomia 21, l'essere informato di cosa comporta,... sono riferimenti informativi che è importante fornire prima possibile e con l'ausilio di un professionista esperto nel settore (non da uno psicologo qualunque).
    Sicuramente è urgente che la famiglia prenda contatti con uno psicologo che abbia una esperienza approfondita sulla trisomia 21.
    E' la famiglia principalmente che deve prendere contatti, successivamente sarà il professionista a decidere come si dovrà procedere in quanto vi può essere la necessità:
    - di seguire solo il ragazzo,
    - di seguire la famiglia in contemporanea (in compresenza o meno),
    - di iniziare solo con la famiglia per fornire ai genitori le chiavi concettuali, gli strumenti per poter "leggere" le motivazioni che possono portare il figlio a comportarsi con modalità agressive o "forti".

    Dal mio punto di vista è fondamentale fare una analisi della situazione non solo riferendosi al ragazzo ma al contesto quindi sia casa, che scuola che tempo libero.

    Io non conosco il contesto famigliare ma a volte è successo che la sorella ha trovato il fidanzato e quindi torna a casa più tardi, a volte il fratello si è sposato ed è andato fuori casa, un fratello ha preso la patente,... i fratelli escono di sera e lui sta in casa,... sono molteplici le cause che possono creare un disorientamento in Stefano e quindi un'analisi contestuale è consigliabile.

    Colgo l'occasione per inviare i miei saluti.

    Nicola Cuomo
    Lo staff di Pianetadown.org

  3. #3

    Predefinito

    Grazie mille per i consigli e l'aiuto.

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