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Discussione: down e cardiopatia - benefici

  1. #1

    Predefinito down e cardiopatia - benefici

    Buon giorno dott D' Ovidio,
    sono il papà di un bimbo down di 1 mese e mezzo, affetto da una grave cardiopatia (canale atrioventricolare completo di 18 mm, con valvola unica e insufficienza di grado moderato, ipertrofia ventricolare, e conseguente scompenso polmonare e circolatorio da controllare attraverso la somministrazione di farmaci).



    Leggo che in riguardo alla legge che regola l' argomento, una sentenza della corte di cassazione (17-05-2006) attribuisce l' indennità di accompagnamento anche ai minori, in tenera età, tenuto conto che detti bambini possono trovarsi in uno stato tale da comportare, per le condizioni patologiche del soggetto, la necessità di un' assistenza diversa e più intensa rispetto a quella occorrente a un bambino sano (nonostante, anche un bambino sano non sia grado, a pochi mesi, di compiere i normali atti della vita quotidiana).


    Se già la Sindrome di Down richiede cure particolari e più intense fin dai primi giorni di vita, rispetto a quelle richieste da un bimbo sano, la cardiopatia di mio figlio richiede la necessità di un' assistenza ancor più assidua: per esempio, per non affaticare troppo il cuore, lui deve mangiare, anche ora che ha 1 mese e mezzo, ogni 2/3 ore, poco alla volta. Di per se solo questo basterebbe a far capire la necessità di un' assistenza "speciale" e molto più intensa. Se poi aggiungiamo i frequenti spostamenti per le visite specialistiche, la somministrazione più volte al giorno di medicine a lui vitali, a me sembrerebbe ovvio che dovrebbero sussistere agli occhi di qualunque commissione, in virtù della sentenza citata, i presupposti per concedere tale beneficio.

    vorrei sapere :

    1) se , nella sua opinione, la mia analisi è corretta, e se, statisticamente, ai bimbi affetti da sindrome di down e da cardiopatia di tale grado, dell' età di mio figlio, viene normalmente concesso il beneficio dell' accompagnamento, oppure no.

    2) Su quali aspetti, nel referto del medico di base da allegare alla domanda, è opportuno porre l' accento per sottolineare la necessità di un' assistenza diversa e maggiore rispetto ad un bambino sano, e aumentare le possibilità di accoglimento della domanda.


    3) Se è più opportuno consegnare, allegato insieme alla domanda, un riassunto generale del medico di base, tutti gli esami specialistici a cui il bimbo è stato sottoposto (sono tanti, e temo di sovraccaricare la commissione di informazioni), o entrambe.

    4)Sempre in base alla sua esperienza, se di solito viene concesso il beneficio del contrassegno per l' automobile e l' esenzione al pagamento del bollo dell' autol oppure no.


    La ringrazio moltissimo per la sua attenzione.

  2. #2
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    Università "G. d'Annunzio" Chieti
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    Predefinito

    Egr. Signore,
    innanzitutto desidero scusarmi con lei e con tutti gli utenti del forum per il ritardo con cui rispondo.
    In merito all'articolato quesito che lei mi ha posto è necessario fare un pò di chiarezza.
    La sentenza cui lei ha fatto riferimento è la n. 11525 del 17.5.2006, in cui la Corte di Cassazione ha stabilito che le condizioni medico-legali per avere diritto ad indennità d'accompagnamento possono configurarsi anche con riguardo a bambini in tenera età,ancorchè questi, per il solo fatto di essere tali, abbisognino comunque di assistenza,atteso che la legge, la quale attribuisce il diritto anche ai minori degli anni diciotto, non pone un limite minimo di età; la sentenza così recita: "tenuto conto che detti bambini possono trovarsi in uno stato tale da comportare, per le condizioni patologiche del soggetto, la necessità di un'assistenza diversa, per forme e tempi di esplicazione, da quella occorrente ad un bambino sano".
    In sostanza, non vi è un limite inferiore di età per beneficiare della indennità d'accompagnamento; in merito alla mia esperienza, le posso dire che, facendo breccia da non molto tempo tale nuova tendenza giurispudenziale, fino ad oggi non sono state molte le Commissioni che hanno riconosciuto all'età di suo figlio tale prestazione. In riferimento alla certificazione del suo curante non mi sentirei di fornire consigli su quali aspetti privilegiare essendo d'uopo riportarvi tutte le infermità del bambino, con peculiare riguardo a quelle responsabili di un'assistenza "diversa", come mi pare lei abbia opportunamente già individuato.
    Circa il riconoscimento dello stato di handicap ai sensi della L. 104/92 è, invece, sufficiente la sola presentazione dell'esame del cariotipo perchè la persona con sindrome di Down sia giudicata in situazione di gravità dell'handicap.
    Spero di esserle stato sufficientemente d'aiuto.
    Le auguro una buona giornata.
    Dott. D'Ovidio

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