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Discussione: Ricorso per indennità di accomp. e perizia del tribunale

  1. #1
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Predefinito Ricorso per indennità di accomp. e perizia del tribunale

    Gent.mo dott. D'Ovidio siamo in causa con l'INPS per vedere riconosciuto un aggravamento presentanto all'ASL a dicembre 2004 per cui mio figlio è stato visitato in data aprile 2005, all'epoca aveva 18 mesi, non camminava nè gattonava, ovviamente non parlava, mangiava solo omogeneizzati era stato operato al cuore per una malformazione cardiaca, e aveva problemi ai reni, il tutto ovviamente certificato. Secondo l'ASL non fu ritenuto idoneo all'indennità di accompagnamento in quanto "socievole" e capace di salutare con la mano quando entrava nella stanza, almeno così ci motivarono il fatto che secondo loro il ritardo era lieve. Ci chiesero di produrre altra documentazione che attestasse il grado di ritardo allora sottoponemmo nostro figlio ad un DH nel quale lo visitò anche un npi che fece una diagnosi di ritardo psicomotorio medio regolarmente prodotto alla commissione ASL come documentazione integrativa. A fine dicembre 2005 (abbondantemente trascorsi i 6 mesi di legge) ci arriva il decreto con l'aggravamento bocciato perchè il ritardo riconosciuto era lieve, nonostante la documentazione prodotta dicesse diversamente e nonostante avesse subito un intervento a cuore aperto. Presentiamo ricorso e dopo due udienze viene finalmente nominato un perito (il presidente della commissione che aveva bocciato l'aggravamento) che, opportunamente, non rinuncia all'incarico ma il giorno dell'udienza non presenta nessuna perizia. Viene nominato un nuovo perito (altri 6 mesi) che finalmente visita mio figlio a settembre di quest'anno. Ci dice che non ci sono problemi perchè è evidente sia dai documenti prodotti che dal bambino che era un diritto che andava riconosciuto da tempo. Oggi ci è stata l'udienza in cui il ns avvocato la perizia risultato: favorevole ma a partire solo da settembre scorso e la sentanza forse ci sarà a fine gennaio. Ci si poteva opporre a questa decisione facendo notare che i problemi non ci sono solo da settembre ma che il bambino è da molto più tempo che ha la sindrome di Down corredata da cardiopatia e che sono oltre due anni che segue centri di riabilitazione? Si può depositare una perizia di parte per spingere il giudice ad estendere il diritto fin dal momento della visita fatta all'ASL (ovvero due anni fa)? Il nostro avvocato ci ha detto che è comportamento "normale" non riconoscere gli arretrati però mi pare strano visto che non sono patologie sopraggiunte ora, ma per cui era stato richiesto l'aggravamento più di due anni fa, per cui è stata prodotta tutta documentazione medica datata e non di produzione recente se non gli attestati di frequenza del centro di riabilitazione.
    La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità
    Paola mamma di Davide
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  2. #2
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    Egr. Sig.ra Paola,
    mi preme innanzitutto manifestarle tutta la comprensione possibile per lo sdegno da lei esibito dopo le vicessitudini "procedurali" cui è incappata.
    Andando subito al punto del quesito, posso dirle che è vostra facoltà produrre al giudice delle "note critiche alla C.T.U." depositata, ove naturalmente dalla documentazione in vostro possesso si evincesse la sussistenza in Davide dei requisiti richiesti dalla legge per beneficiare dell'indennità d'accompagnamento da una fase antecedente l'epoca di decorrenza individuata dal C.T.U.
    Il giudice, infatti, può fondare il proprio convincimento, e dunque la sentenza, anche sulla scorta di quanto venga rilevato dal consulente tecnico di parte ricorrente.
    Dissento, invece, da quanto riferitovi dall'avvocato circa la "normalità" della concessione di una decorrenza in un periodo successivo, in quanto è compito del Consulente Tecnico d'Ufficio valutare retroattivamente la sussistenza o meno dei requisiti necessari per l'indennità d'accomagnamento senza alcun tipo di vincolo o subordinazione.
    Cordiali saluti, Dott. D'Ovidio

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