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Discussione: sostegno al nido?

  1. #1

    Predefinito sostegno al nido?

    Probabilmente torno su un argomento detto e ridetto ma volevo chiedere alcune informazioni/confronti sulla presenza dell’insegnante di sostegno all’asilo nido. Stiamo infatti preparando le pratiche per Francesco che inizierà a Settembre (allora avrà 1 anno) e le mie domande sono le seguenti:
    - in occasione della visita all’asilo nido la responsabile ci ha detto che è prevista la figura di un’insegnante di sostegno e ha specificato “sostegno alla classe” (siccome ci ha anche sottolineato che lo scopo dell’asilo è quello della socializzazione e non della “terapia” io immagino che abbia voluto “mettere le mani avanti” per prevenire eventuali nostre richieste “eccessive” – visto che era la prima volta che ci vedeva ). Io sono ben contenta di fornire tutte le opportunità a Francesco ma mi chiedo a livello di asilo nido quale può essere il ruolo di questa insegnante…voi avete esperienza in materia?
    - Per completare la documentazione ci è stata richiesta la “diagnosi funzionale” redatta dal npi: serve ai fini del sostegno?
    - Ultima cosa: l’asilo è strutturato in classi divise per età ma con momenti di interazione e gioco comuni. L’insegnante valuterà in quale fascia di età inserire il bambino, anche in base alle sue capacità motorie. Secondo la vostra esperienza qual’è il criterio migliore di valutazione?
    Scusate il disturbo ma sono un po’ in fibrillazione e –anche se sono convinta della nostra scelta – pavento l’arrivo di Settembre….
    Monica, mamma di Francesco

  2. #2

    Predefinito Re: sostegno al nido?

    Quote Originariamente inviato da monica
    in occasione della visita all’asilo nido la responsabile ci ha detto che è prevista la figura di un’insegnante di sostegno e ha specificato “sostegno alla classe” (siccome ci ha anche sottolineato che lo scopo dell’asilo è quello della socializzazione e non della “terapia” io immagino che abbia voluto “mettere le mani avanti” per prevenire eventuali nostre richieste “eccessive” – visto che era la prima volta che ci vedeva ). ….
    penso che in questo ci siano diverse interpretazioni da comune a comune. A Roma, nei nidi comunali, quando Lucrezia era assente dovevamo immediatamente chiamare la circoscrizione, che in quel giorno non mandava l'insegnante di sostegno. Quindi il sostegno non era alla classe, bensì sul bambino.
    Per quanto riguarda il fatto che il nido è socializzazione e non terapia, sono parzialmente d'accordo. Parzialmente perchè, se tuo figlio è seguito da una brava np e terapista, esse potrebbero recarsi al nido (il gruppo ASL che all'epoca seguiva Lucrezia ci andava un paio di volte all'anno, una mia cugina np di Firenze per esempio ci va molto più spesso) per indicare alle maestre quali modalità di gioco sono più adatte per anticipare le tappe motorie (per esempio) e/o per favorire la socializzazione o la maturazione dell'attenzione.


    Quote Originariamente inviato da monica
    Per completare la documentazione ci è stata richiesta la “diagnosi funzionale” redatta dal npi: serve ai fini del sostegno?
    direi proprio di sì, o quantomeno la richiesta con diagnosi del np.

    Quote Originariamente inviato da monica
    Ultima cosa: l’asilo è strutturato in classi divise per età ma con momenti di interazione e gioco comuni. L’insegnante valuterà in quale fascia di età inserire il bambino, anche in base alle sue capacità motorie. Secondo la vostra esperienza qual’è il criterio migliore di valutazione?
    all'asilo nido di solito si usa il criterio di valutazione motoria, specie se è molto sfalsata rispetto a quella anagrafica. Se un bambino a due anni non cammina, non deve certo essere messo tra i poppanti, ma comunque con bambini di 14-15 mesi, che non faranno dunque i 100 mt in 10 netti, ma gli faranno da stimolo per il camminare, e in seguito per il triciclo, ecc...

  3. #3

    Predefinito

    A parte i dubbi , leciti ..credo che ci saranno piu' vantaggi che svantaggi e sicuramente avvanteggera' ilbambino nell'ingresso alla scuola materna. Soecialmente per il fatto che alnido ci sonomolte attivita' ludiche motorie ben venga chi lo aita a imparare prima a salire uan scaletta, oa fare un percorso di amnualita' sotto forma di gioco invece che terapeutico..insiem eagli altri bambini.MI afiglia ha frequentato un asilo nido privato senza sostegno e spesso quando non c'era personale in piu' elei non si riusciva spesso la tenevano semplicemente in braccio mentrie gli altri magari usavano il triciclo, osalivano sullo scivolo o altro.
    Io forse non saro' mai nessuno , ma sicuramente nessun'altro sara' come me.
    (Jim Morrison)

  4. #4

    Predefinito

    Rosa è entrata al nido (comunale) all'età di tredici mesi, e ha seguito l'iter di un bambino normodotato; non aveva la diagnosi funzionale, che abbiamo richiesto soltanto al momento di iscriverla alla materna, non aveva il sostengo, ed è stata inserita nella sezione dei medi, cioè da 12 a 24 mesi
    Avere Rosa in classe ha comportato però la contrazione di tre posti, così le maestre, con soli otto bambini, hanno potuto lavorare meravigliosamente bene
    Francesca, mamma di Davide, Rosa, Margherita e Althea.

  5. #5
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    Anche noi niente sostegno e niente diagnosi funzionale per Davide al nido però erano pochi bambini 13 con due insegnanti classe unica. Alla fine del secondo anno ci hanno chiesto di lasciarlo un anno in più con loro e d'accordo con la npi così abbiamo fatto (anche perchè lui è di novembre) per permettergli di prendere fiducia in se stesso e nelle sue capacità motorie visto che aveva uno sviluppo abbastanza disordinato (sta gattonando solo da un mese mentre cammina da quando aveva 2 anni )
    Devo dire che nonostante fosse senza sostegno però gli veniva sempre dato un occhio di riguardo (forse anche troppo )
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  6. #6

    Predefinito

    Giada ha avuto il sostegno al nido, però devo dire che il sostegno non è della classe ma per tuo figlio. .infatti per avere il sostegno hanno bisogno dell diagnosi funzionale che ne giustifica la richiesta...lo so, perchè non sai che discussioni il primo anno perchè il sostegno fosse rivolto a mia figlia se loro hanno bisogno di una insengnante in più che l'assumino!! Scusa sai ma ne ho passate delle belle.. .questa ragazza poi era fantastica con Giada, è stata utilissima (quando la lasciavano lavorare con mia figlia), per l'integrazione e la socializzazione, la parte motoria.. tutto un progetto per lei perchè si integrasse bene con gli altri..per raggiungere gli obbiettivi lavorando in gruppo, come poi alla materna . Spero vi troviate bene.

  7. #7

    Predefinito

    Alice ha iniziato il nido che aveva quasi due anni, e continuerà a frequentarlo per tutta l'estate .... per lei è un'esperienza bellissima. E' stata introdotta nella classe dei grandi da subito, insieme ad un altro bimbo con la sindrome di down della stessa età (Enrico), in classe sono in 6 come del resto nelle altre classi dell'asilo. Alice ha l'educatrice per 3 ore al giorno che sommate a quelle di Enrico fanno 6, quindi per buona parte della giornata sono due maestre a seguire i bimbi. Alice ha seguito lo stesso percorso degli altri bambini, ha fatto le stesse esperienze, Giulia l'educatrice ha seguito tutta la classe, ma comunque aiutando Alice e Enrico in caso di bisogno, i progetti di logopedia o di psicomotricità sono sempre fatti da tutti i bimbi.
    Caterina, mamma di Lorenzo, Alice e Alessandro

  8. #8

    Predefinito

    Anche la mia Alice al nido aveva l'insegnante di sostegno.
    Anche a me hanno detto che il sostegno era per la classe e dovevo chiamare nel caso Alice non andasse così anche l'insegnante non andava.
    Il discorso del "sostegno alla classe e non al bambino" mi è stato ripetuto spesso, sia alla materna che alle elementari. Credo (ma è una mia impressione, magari dico una fesseria) che questo discorso venga sottolineato perchè non si pensi che il bambino venga emarginato dalla classe rimanendo con la sola insegnante di sotegno. Effettivamente quest'anno ho avuto modo di verificare, partecipando a diverse uscite con la classe, che quello che dicono è vero. Non è sempre l'insegnante di sostegno a stare appiccicata ad Alice, ma l'insegnante in più è necessaria specialmente nei momenti in cui Alice deve fare qualcosa in cui non è completamente autonoma e ha bisogno dell'adulto (e in quel momento un'insegnante è impegnata solo per il suo bisogno). Poi ho verificato che per esempio quando sono in classe e fanno una lettura che per Alice è troppo complessa l'insegnante di sostegno non la porta fuori dalla classe, ma le fa fare una lettura più semplice e adatta a lei in modo da rimanere in classe. Ma se non ci fosse questa figura in più non credo che l'altra insegnante riuscirebbe da sola a gestire le due lezioni parallele. Non so se mi sono spiegata, comunque evviva l'insegnante di sostegno!
    Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo...

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