La Bossi e le invasioni "Mongoliche"
Ieri è apparsa questa lettera sul Magazine del Corriere della Sera (l'inserto settimanale), nella rubrica "La Posta di Isabella Bossi Fedrigotti"
Nel caso qualcuno volesse unirsi alla mia protesta sull'uso del penoso termine "mongolino" magari chiedendo una rettifica sul prossimo numero, fornisco i due indirizzi mail. Ciao!
ibossi@corriere.it
corrieredellaseramagazine@rcs.it
LA TRAGEDIA DELLE GEMELLE, I BIMBI DOWN
E L'ABORTO SELETTIVO
Sono padre di tre figli di cui l'ultimo, di 12 anni, è down, e mi riferisco alla tragica vicenda dell'aborto selettivo di cui i giornali hanno molto parlato, finito con la morte del feto sano. Mentre leggevo l'articolo ricordo di aver pensato: poveretti quei genitori, però per fortuna gli è rimasta una gemellina, sia pure quella down. E invece alla fine leggo che susseguentemente, anche quella erastata abortita. In base alla mia esperienza posso dire che hanno fatto uno sbaglio colossale. Noi per fortuna non avevamo fatto la diagnosi prenatale così non abbiamo mai rischiato di privarci di questo amatissimo figlio. Dopo il primo, profondo smarrimento soprattutto da parte mia, posso dire, infatti, senza voler nascondere le difficoltà pratiche che abbiamo dovuto affrontare, che Luca è un ragazzino affettuoso, tenero, divertente e anche pieno di ingegno.
Paolo F. (Milano)
Conosco vari genitori di bambini down e devo dire che tutti quanti raccontano storie simili alla sua. Certo, l'amore potrà deformare il giudizio, però penso anch'io che oggi, perfino in Italia, non sia più così difficile cavarsela bene con un figlio <mongolino>. Compatisco profondamente quei poveri genitori, per l'atroce beffa che è loro toccata, e che, in un certo senso, si sono per di più autoinflitti, ma penso che, forse, non siano stati informati a sufficienza su cosa significhi, in negativo ma anche in positivo, crescere un bambino down. M'immagino che, in tal caso, avrebbero forse preferito tenersi entrambe le gemelle.