La rabbia era sopita dentro di me, e questo libro ha solo dato un nome alle cose, le ha chiamate con il loro nome, le ha guardate in faccia una ad una senza cercare scorciatoie e consolazioni. E' quando riesco a liberarmi di tutte gli alibi, di tutte le sovrastrutture e di tutti i pensieri positivi così come di pensieri negativi che si appiccicano sopra alle esperienze, è solo quando riesco a togliere aggettivi verbi e avverbi che riesco a trovare il vero nome delle cose...
"Quando un predatore entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto e non ci riesce, lascia dentro una parte di sé che ferisce e irrita la carne del mollusco, e l'ostrica si richiude e deve fare i conti con quel nemico, con l'estraneo. Allora il mollusco comincia a rilasciare attorno all'intruso strati di se stesso, come fossero lacrime: la madreperla. A cerchi concentrici costruisce in un periodo di quattro o cinque anni una perla dalle caratteristiche uniche e irripetibili"
Cose che nessuno sa, di Alessandro d'Avenia
Solo che io non sono un'ostrica e il mio dolore, la mia rabbia non diventeranno mai una perla. Forse mia figlia sì, in fondo lo è già, una perla unica e irripetibile, e nessuno mi porterà via l'amore che ho per lei, l'ammirazione per la sua grinta, la meraviglia per le sue conquiste. Ma nessuno mi porterà via mai nemmeno il dolore, e la rabbia che ho verso quel dannato cromosoma contro cui, lei, solo lei, lotta davvero tutti i giorni.