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Riguardo all'affermazioni di Jowa,
a parte il fatto che esistono anche mamme che hanno fatto l'amniocentesi e hanno tenuto il bambino Down (io personalmente ne conosco diverse), ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. Quindi io personalmente non vedo nessuna ipocrisia.
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Originariamente inviato da chicchi123
ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. .
Io sono una di queste Marzia anche se ero alla soglia dei famosi 35 anni e il ginecologo me la propose. :wink:
E con il senno di poi e senza ipocrisia, posso dirti che rifarei tutto quello che ho fatto. :wink:
Io conosco anche mamme, una in particolare :whistle: che pur avendo già 4 ( spero di non sbagliare il numero :oops:), figli belli cresciuti ha deciso di adottarne un quinto con sindrome di down, un bel principe azzurro :wink: :wink:
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Aggiungo a quanto detto da chicchi123 che è pur vero che se qualcuno ogni tanto decide di non abortire, nonostante sa in partenza che il figlio che aspetta è down, forse è anche grazie alla giusta e corretta informazione che è stata data loro sulla sindrome e non con termini sbagliati come malattia o peggio ancora grave deformazione!
Quando la sottoscritta a scelto di avere un bambino con la sindrome l'ha fatto nè per pietà, nè per fede ma solo ed esclusivamente perchè lo volevo così com'era......per copiare qualcuno: "Francesco e basta!"
Ma aggiungo anche che conoscevo bene il significato di sdd.
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:oops: :oops: :oops: Lucia!!!! Mi hai preceduto....per un pelo!
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Originariamente inviato da Loredana
:oops: :oops: :oops: Lucia!!!! Mi hai preceduto....per un pelo!
:wink: :wink:
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Jowa , scusa ... immaginati questa scena ...
primo giorno di scuola elementare
i bambini cercano un posto per sedersi , tutti pero' distanti dal bambino down questo perchè per loro è malato.
Il termine "malattia" soprattutto " se usato in presenza di bambini fa in modo che i nostri figli vengano isolati da subito questo perchè per un bambino il termine malattia significa contagioso ... per i bambini (tutti) le malattie sono quelle infettive altro non conoscono e allora isolano.
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L'equazione SDD=malattia :shock: fu il motivo principale per comunicare ai miei figli la realtà della loro sorellina dopo nemmeno un mese dalla sua nascita. Questo perchè nella loro scuola (elementare) c'era già un bambino Down e alla mia domanda cosa pensavano che quel bambino avesse mi hanno risposto: "non lo sappiamo di preciso, ma le maestre ci hanno detto che N... putroppo è MALATO :evil: :evil: :evil: :evil:
Jowa ecco l'importanza dell'informazione :wink:
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Stamattina su Omnibus La 7 hanno parlato della 194 ed in particolare del caso dell'aborto SELETTIVO, delle contraddizioni tra la 194 e la legge 40. Ho perso la parte iniziale ma ho trovato la registrazione sul sito La 7.
Se qualcuno è interessato al dibattito fra Livia Turco, Miriam Mafai e Eugenia Roccella può collegarsi col sito de La 7.
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Originariamente inviato da chicchi123
Riguardo all'affermazioni di Jowa,
a parte il fatto che esistono anche mamme che hanno fatto l'amniocentesi e hanno tenuto il bambino Down (io personalmente ne conosco diverse), ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. Quindi io personalmente non vedo nessuna ipocrisia.
Ricordo, a chi fosse sfuggito, che Jowa è una di quelle mamme che aveva in mano un'amnio positiva e che non ha abortito. Ricordo male?
Per quanto riguarda le parole anche io tendo a pensare che non è la cosa fondamentale, diciamo che però tutto fa brodo ;)
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Re: Questione inutile
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Originariamente inviato da Jowa
Ma quanti di voi che così si scandalizzano hanno scelto in gravidanza di tenere un bimbo down? Molti di voi forse l'hanno saputo solo alla nascita: ne avete gioito???!!!
Vogliamo proprio nasconderci dietro un dito:la parola malattia vi dà fastidio mentre invece alterazione genetica vi fa sentire meno "diversi"?
...
Sono fra quelli che lo sapevano prima... e quando è nato Vittorio non avevo motivi per non gioire come ebbi modo di gioire di Angelo.
Stigmatizzo poi le parole un po' perchè difficilmente riuscirei a nascondermi dietro un dito (fosse pure quello di King Kong), e l'altro po' quando esse palesano fatti ben precisi: personalmente penso che malattia non costituisca sinonimo di alterazione genetica, sono due cose diverse (o perlomeno non coincidenti). Perciò, quando ne vale la pena (perchè la maggior parte delle volte lascio correre) introduco correzioni (seppur soggettive).
E' molto probabile che nei momenti successivi all'aborto si possa star peggio rispetto ai momenti successivi alla comunicazione di una diagnosi di SdD: per cui non eviterei come appetstati chi decide di percorrere una strada diversa da quella che per il momento sto percorrendo io. Tuttavia, a chi giustifica sempre e in ogni caso un aborto, occorre ricordare che siamo tutti abili solo temporaneamente. Ora giustifichiamo un aborto, domani (come ieri l'altro)... chissà!
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Vorrei fare una considerazione anch’io su questo tema.
Un po’ timidamente e forse anche un po’ fuori argomento, ma ci provo lo stesso.
Mia figlia non è affetta dalla sindrome down, ma è nata con una grave malformazione cardiaca che l’ha costretta a pochi mesi di vita a dover subire un delicato intervento cardiochirurgico.
Io avevo scelto di non fare alcun tipo di esame prenatale per una serie di motivi: primo fra tutti il fatto che non volevo mettere a rischio per nessun motivo la vita del mio bambino (anche perché frutto di un trattamento di procreazione assistita) e poi perché comunque mio figlio lo avrei tenuto in ogni caso. E lo pensavo con sincera convinzione. Inutile dirvi però che speravo fosse completamente sano.
La gravidanza è stata bellissima (a differenza di quella precedente fatta di emorragie per distacchi placentari, feto che cresceva poco e principio di gestosi con cesareo d’urgenza – per inciso, nata bimba sanissima) e anche le ecografie non avevano mai evidenziato problemi di sorta. Bel parto naturale….infine, dopo due giorni, la comunicazione dei medici.
Io mi sono ritrovata completamente smarrita, impreparata, spaventata e soprattutto sola.
E’ così che mi hanno fatto sentire i medici.
Mi hanno parlato di crisi anossiche, di cianosi, di interventi chirurgici a cuore fermo, mi hanno fatto interrompere l’allattamento e mi hanno liquidato in lista di attesa per l’operazione con controlli ecografici periodici per scongiurare l’irreparabile.
Io quei toni catastrofici dei medici e quelle infermiere che mi guardavano compassionevoli non li dimenticherò mai.
Anche ora che l’intervento chirurgico è ormai passato da sette mesi io sento un sudore freddo quando passo sotto le finestre della neonatologia del mio ospedale.
Perché vi ho raccontato tutto questo?
Non lo so, forse perché vorrei ci fosse una migliore informazione generale sull’handicap.
O per lo meno, sono d’accordo sul fatto che di fronte ad un grave problema di salute di un bambino i genitori vengano tempestivamente informati delle conseguenze, però anche in ambito medico spesso si punta troppo il dito esclusivamente sulle estreme conseguenze della patologia, senza peraltro assicurare il benché minimo supporto emotivo, umano e psicologico ai familiari.
Mi vergogno a confidarvi questa cosa, ma spesso ho pensato che se una simile diagnosi mi fosse stata comunicata in quei termini durante la gravidanza…forse le mie certezze di sentirmi capace di affrontare qualsiasi situazione sarebbero vacillate?
Voi tutti sapete forse anche meglio di me che di fronte ai problemi dei nostri figli sfoderiamo poi una forza d’animo impensabile ed anche per me in un secondo tempo è stato così.
Però la situazione mi si è fortunatamente rivelata migliore di quanto prospettato: la bimba è sempre stata bene, non ha mai avuto crisi cianotiche o anossiche, è cresciuta benissimo con il mio latte, ha sì affrontato questa delicata operazione, ma si è ripresa piuttosto bene ed in fretta.
Ora è una bimba paffutella e simpaticissima.
Eppure le malformazioni al cuore fanno paura, eccome.
Anche un familiare a me molto caro (una volta!) mi ha rivelato che lui farà fare a sua moglie un ecocardio fetale in gravidanza perche “non se la sentirebbe di passare quello che abbiamo passato noi” (è chiaro il concetto, no?).
Tutte le malformazioni fanno paura, tutte le “sindromi” (non solo quella down) fanno paura.
Fa paura l’handicap, la “diversità” o come altro diavolo vogliamo si chiami!
Sì è vero, può prevalere anche una voglia di perfezione a tutti i costi, però secondo me si dovrebbe insistere di più sulla corretta informazione delle singole patologie dei nascituri.
Per preparare meglio i genitori ad affrontare i problemi che certo ci saranno, ma non terrorizzarli come spesso succede.
Voglio pensare che forse sono stata sfortunata anch’io con la struttura ospedaliera che ho conosciuto, ma quando sento genitori di bimbi con la stessa cardiopatia di mia figlia, che si sono accorti in gravidanza del problema e che sono stati frettolosamente messi di fronte alla scelta della interruzione volontaria della gravidanza “per problemi di salute psico-fisica della madre”, facendo i conti velocemente con i giorni che restano per decidere “altrimenti siamo fuori tempo della legge 194”…beh nella sfortuna forse devo considerarmi fortunata.
Grazie a tutti voi per avermi ascoltata.
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scusate... intervengo dopo tanto tempo...
i gemelli identici hanno lo stesso dna e nello stesso modo i cromosomi ... ci sono casi in cui una mamma ha avuto 2 gemellini down identichi...
che strazio! :cry:
eppure anchio ho avuto un' esperienza simile ma il comportamento è stato diverso: io ero incinta di 13 settimane ... non mi avevano dato la documentazione che riprovava che uno dei feti era down ... c' erano 5 medici ... dietro di me c' era mio marito erano solo passate 2 settimane dalla villo... ma la documentazione non c' era ... c' era solo un plico di fogli da firmare per il consenso ... ero intimidita... mio marito non vedeva l' ora che abortissi... c' era ansia nel suo sguardo ... ma qualcosa si stava lacerando dentro me ... allora chiesi ai medici: "come farete a togliere l' embrione?" in coro risposero che non sarebbe stata estratta l' avrebbero fatta morire lasciandola nell' utero perchè col tempo si sarebbe mummificata... Io mi sono vista la gravidanza non come qualcosa di vivo ma con dentro di me la morte... allora chiesi ancora: " ma scusate, in genere quando muore un embrione c'è un aborto fisiologico... quindi morirebbe anche il maschietto?" sempre in coro risposero che la probabilità che si abortisca è bassissima... un medico infondo all' ambulatorio mi faceva cenno con la testa ed era evidente che mi dicesse: non farlo!
Avevo già deciso ma chiesi comunque: "Come distinguete gli embrioni?" e molto candidamente mi risposero che avrebbero verificato dal sesso...
mi girai senza dir nulla ... me ne andai mentre mio marito rincorrendomi diceva che stavo facendo una pazzia ...
Ora adora camilla...
(sapevo che alla 13° settimana non si può vedere il sesso ...)
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grazie tammi59 per la tua bella testimonianza! :P
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Tammi,
una testimonianza da brividi....grazie!!!!!!!!!!!!
:abbraccio:
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Che storione Tammy!!! Da brividi!! questo conferma quello che ho sempre pensato: non sono le leggi ...sono i medici che le contano come vogliono :danger: :danger: :danger: :danger: :danger: :danger:
e come fidarsi di certa gente? alcuni medici fanno i medici non più per missione ma per puro denaro...
e poi un medico intervistato in tv lo ha detto tra le righe..." piuttosto che una denuncia dopo è meglio torglierlo di mezzo prima ....il problema resta solo alla madre :shock: :shock: :shock: