Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviato da
drdlrz
Mi sono trovata in questa situazione il primo anno di scuola materna. Lucrezia era estremamente iperattiva, e nel pomeriggio quando era stanca se mancava il sostegno era ingestibile. Siccome mi rendevo conto della situazione, ho parlato con le insegnanti e mi sono accordata che avrei ritirato Lucrezia ogni volta che potevo, considerato che avevo una bambina di due anni oltre a lei e ne aspettavo una terza.
Scusa Cristina, ma non è la stessa situazione ;) un conto è la telefonata che ti invita a tenere tuo figlio a casa a prescindere, un conto è una decisione concordata. Di sicuro va migliorata la comunicazione e il modo di comunicare.
Anche noi andiamo a prenderere prima Davide in alcuni pomeriggi in cui sappiamo che sarebbe peggio per lui stare in classe (non per la "fatica" delle insegnanti ma per l'autostima del bambino) e da sempre ho chiesto di dirimi se è stanco xchè preferisco mille volte che vada a casa prima piuttosto che saperlo sdraiato sul materassino dietro la classe che lavora, buttato sotto la cattedra o in giro per corridoi. Però tutto questo di base deve avere un dialogo. Noi abbiamo avuto il problema inverso i primi anni le maestre volevano Davide in classe per 40 ore, perchè poi ai glh si facevano belle perchè riuscivano a tenercelo (d'altronde stava buono buono in un cantuccio...), salvo poi soprassedere su cosa faceva in quelle ore (per altro con copertura).
Quote:
Quella per me è stata una grande lezione, perché ho guastato l'ambiente in cui mia figlia è vissuta 8 ore di ogni suo giorno per tre anni.
In tutti questi anni di scuola,ormai 13 dal nido in poi, ho imparato che con la diplomazia si ottiene più che con la guerra, che si può sempre fare ma rimane un'ultimissima spiaggia per me.
Poi, ovviamente, ognuno ha il suo modo di reagire, i propri tempi, i propri bisogni.
La guerra è sempre l'ultima spiaggia, ma, appunto, dipende dalle situazioni e da chi hai di fronte, se sono persone che sanno insegnare e hanno voglia di farlo (tanto che ti chiedono meno copertura) allora sì, ma quando hai persone ignoranti (proprio nel senso che ignorano le cose) e con poca voglia di lavorare (e purtroppo ce ne sono), la diplomazia diventa un modo per consentirgli di fare il meno possibile. Io sono stata diplomatica fino alla fine della terza elementare, mi hanno chiesto di non fare la permanenza e li ho ascoltati nonostante nn fossi convinta, salvo poi non avere il rapporto 1:1 promesso e avere la pluriclasse che Davide doveva evitare (il patto era lo iscrivi quest'anno così dopo non te lo facciamo andare in pluriclasse), mi hanno chiesto la formazione gli ho portato la formazione (a spese nostre), mi hanno chiesto elasticità sulle assenze e hanno avuto un genitore più elastico, mi hanno chiesto di far passare la pluriclasse per non collaborare con insegnanti con cui non andavano d'accordo e lo hanno avuto, mi hanno chiesto collaborazione a livello di scuola e sono stata 6 anni nel consiglio d'istituto sempre presente, quando ho chiesto io di fargli fare qualcosa che presupponeva lavoro dagli insegnanti e impegno ho sempre trovato muri, poi arrivi in terza con un bambino che non legge e non scrive, ma pascola in classe, e con delle insegnanti che continuano a dire "ma lui non vuole fare" e ti rendi conto che la tua diplomazia è servita solo per farti prendere in giro e ha fatto male alla corsa verso l'autonoia di tuo figlio. A quel punto si deve valutare se continuare a farlo stare in un clima carino e coccoloso oppure pretendere che venga trattato come gli altri a brutto muso, iniziando dai comportamenti e passando anche sulla didattica. Non è vero che bisogna sempre essere d'accordo con le maestre per fargli respirare aria buona, perchè a volte è necessario impuntarsi a brutto muso con loro x fargli capire che anche i ns figli sono in grado di apprendere se qualcuno si impegna a insegnargli qualcosa. E' ovvio che stiamo parlando di situazioni limite, ma esistono anche queste, per cui non esiste la ricetta giusta, ma bisogna essere solo in grado di capire fino a quando è giusto lasciar correre, cercando un punto d'incontro e quando, invece, è ora di dire basta, senza partire prevenuti certamente, ma quando non c'è dialogo è un problema essere diplomatici con chi non ti ascolta e non ti comunica nulla di ciò che fa/non fa tuo figlio. Non è per niente facile trovare l'equilibrio giusto in situazioni critiche (sia con la diplomazia che senza) e vanno fatte mille valutazioni e, a volte, può essere consigliabile appoggiarsi a "esterni" per capire quale sia la condotta migliore da seguire.
-
[/QUOTE] uerem . . .Ogni genitore userà il suo metodo per ottenere il rispetto dei diritti, senza aver paura delle ritorsioni dell'insegnante o del dirigente. . .[/QUOTE]
la saggezza delle nonne! ;-)
questo è quello che penso anche io, tenendo conto che la mia filosofia nella vita è che la misura giusta sta sempre nel mezzo.
Quando si conosce la legge a cui far riferimento, ogni genitore sceglie il modo giusto sul come far valere i diritti dei nostri figli, in base all'interlocutore che si ha di fronte.
se si vede disponibilità e dialogo si risponde allo stesso modo, se si vede rigidità e poca collaborazione si va più con le 'cattive'.
-
Rilancio questo tema per chiedervi un aiuto... una amica con una bambina con disabilità e con un problema di epilessia, di fronte a un oggettivo problema di lavoro che la ha fatto tardare mezz'ora rispetto l'orario in cui di solito va a prendere la bambina ( ma ben prima dell'ultima uscita dei bambini dalla scuola materna) si è vista costretta a mandare una persona a scuola a ritirare la bambina perché in assoluto non potevano gestirla da soli nemmeno mezz'ora . tenuto conto che la bambina è tranquillissima e che nella scuola ben 12 persone hanno dato disponibilità in caso di crisi a darle il farmaco salvavita, e che pertanto il problema non può essere questo.... vi chiedo se anche secondo voi questo è un abuso e se , come le ho suggerito io , è meglio chiarire che, nel caso in cui l'assenza dell'assistente crei un problema di permanenza della bambina scuola ..... allora meglio rinunciare all'assistente del tutto, minaccia che nel mio caso nella stessa scuola e nella stessa classe ha funzionato....mi chiedo però se non ci sono norme particolari per il caso delle persone che necessitano di terapie salvavita...
grazie
-
Per prima cosa mi viene da chiedere, visto che nella scuola ben 12 persone hanno dato disponibilità a somministrare il farmaco, se il dirigente è a conoscenza di questa cosa!!! A naso l'unica eventualità che può impedire, per motivi di sicurezza, di tenere la bambina a scuola è l'assenza contemporanea di quelle 12 persone. io un giro dal dirigente chiedendo numi e un riferimento alla normativa (che non mi risulta esistere) per cui si può invitare la famiglia a prendere il bambino prima la chiederei.