Quote:
Originariamente inviato da Francesco67
Sull'indennità di accompagnamento io e mia moglie abbiamo studiato a lungo (lei è avvocato :wink: ). Non abbiamo dubbi che da alcune sentenze della Suprema Corte si desuma che che è dovuta sin dalla nascita per i bambini con sdd (chi volesse me le può richiedere).
E' pressocchè impossibile che la Suprema Corte possa aver detto che spetti l'accompagnamento, sic et simpliciter, ai bambini con sindrome di Down con età inferiore di tre anni. E se lo ha fatto ha sbagliato.
Al massimo, però, può aver detto (e poteva farlo) che la tenera età non osta al riconoscimento dell'indennità di accompagnamento qualora ricorrano i presupposti della legge 18 del 1980. Questo perchè il Ministero dell'Interno, un ventennio fa, sosteneva (nonostante le Commissioni ne avessero accertato, nei singoli casi, i presupposti) che un bambino di pochi mesi/anni, anche normodotato, ha bisogno "comunque" di assistenza, per cui per il genitore non cambiava niente. Dovrei conservarne gelosamente la relativa circolare.
Qualche padre del diritto, prima ancora della Cassazione, fece notare che, così argomentando, l'accompagnamento era da riconoscere, perciò, a tutti i bambini, abbisognevoli indsistintamente, secondo il Ministero, di assistenza.
Quegli altri dell'INPS, memori della batosta ricevuta dal bizzarro e dotato di scarso acume Direttore Generale dell'Interno, attenendosi saggiamente a quelli che sono i loro limiti, hanno pari pari ripetuto l'errore considerando (con l'ennesima circolare) le due ore di permesso spettanti al genitore ai sensi dell'art.33 della legge 104, un "prolungamento" fino al terzo anno di età (si esprimono così perchè in pectore sono tutti aspiranti idraulici ed elettricisti) delle due ore di permesso per allattamento (altrimenti spettanti fino all'anno di età). La Cassazione, composta comunque da gentiluomini, ha batoste per tutti e quindi non ha potuto esimersi neanche in questo caso.
Ora: qualcuno che mi conosce e che dovesse trovarsi a passare per queste pagine potrebbe chiedersi se io mi sia bevuto il cervello, convinto assertore, quale sono, che alle persone con sindrome di Down spetti, sic et simpliciter (siamo al secondo sic et simpliciter... dovrebbe arrivare lo sfottò di Lory :wink: ), l'indennità di accompagnamento a prescindere dall'età e per il solo fatto di essere tali.
Io però lo asserisco, come ho scritto forse in questo stesso thread (so pure l'inglese!) perchè c'è una norma che, sostanzialmente, afferma che le persone con sindrome di Down sono abbisognevoli di assistenza.
Mi piacerebbe allora che se la moglie di Francesco si trovasse un giorno a discutere un ricorso per il riconoscimento dell'accompagnamento a una persona con sindrome di Down, prima del merito della questione (richiesta della perizia), sollevi la contraddizione che deriva dal fatto che la stessa commissione, magari nella stessa seduta, dichiara una persona abbisognevole di assistenza ai fini della legge 104, e non abbisognevole ai sensi della legge 18 del 1980.
Io, da queste parti, sono perennemente in agguato ma... l'accompagnamento lo danno, per una sorta di intervenuto illuminismo, a tutti i bimbi con SdD.
Dal canto mio posseggo una sentenza del Tribunale Civile di Trani, quasi rivoluzionaria, che riconosce l'accompagnamneto quando alla sindrome si accompagnano disturbi comportamentali. Prescindendo, cioè, dal deficit mentale prescritto dalle tabelle ministeriali.
Poi può darsi che mi sbagli :roll: !