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  • Quando Facebook non c'era

    Nei primi mesi del 2004 iniziava a “vivere” il vecchio forum, quello da cui è nato il libro “Come pinguini nel deserto” e mi vien da pensare che…

    Dieci anni son tanti, abbastanza per cambiare una vita, un mondo, una cultura, delle persone. Dieci è il primo numero in cui si chiude un cerchio, e forse è un po’ per questo che gli anniversari tondi assumono un loro fascino: perché chiudendo quel cerchio si tende a pensare a ciò che è stato, cercando di fare il punto di ciò che si è fatto, rendendosi conto di come si è cambiati, guardando però anche avanti, al futuro, per vedere ancora cosa si può fare, cosa si può migliorare per noi e, forse ancora di più, per i nostri figli.

    Dieci anni fa ancora non scrivevo su internet, lo vedevo solo come uno strumento di informazione anche abbastanza relativo, lo usavo sporadicamente per cercare il significato di sigle e parole oscure tipo DIA, DIV, trisomia, per cercare di capire cosa avrebbe comportato nelle nostre vite questa sinistra “sindrome di Down”. Ogni tanto mi imbattevo nel sito “sindromedown.it” con al suo interno un forum (ma che poteva mai essere questo forum?), ma non mi iscrissi, per innata diffidenza verso la rete e verso tutto ciò che è facilmente accessibile, per cui mi documentavo su altri siti per lo più di informazione medica. Poi è arrivato l’intervento al cuore a giugno e il suo decorso a luglio, che ci ha messo di fronte alle nostre fragilità di genitori imperfetti, chiamati a fare i conti con scelte da prendere che potevano rivelarsi inconsapevolmente sbagliate e dolorose, da cui lo smarrimento, certezze completamente crollate e bisogno di qualcuno che, magari, nel nostro cammino ci potesse accompagnare per mano, non per dirci cosa e come fare, ma semplicemente per imparare che si è soli solo quando si sceglie di esserlo.

    A quel punto il forum inconsapevolmente ha bussato alla nostra porta, quando tutti ne erano usciti, perché non sapevano più darci risposte, o perché, forse, noi non permettevamo loro di darcene. Ha bussato sotto forma di mail, ai giorni di oggi sarebbe forse un bel messaggio FB probabilmente , una mail in cui non c’erano certezze né statistiche , senza ricette né condanne, ma con le stesse preoccupazioni, gli stessi dubbi, lo stesso dolore sordo e la stessa voglia di reagire a qualcosa di cui avremmo fatto volentieri a meno soprattutto per i nostri figli. Quel comune sentire, mi spinse a iscrivermi a questa creatura strana che era il forum, a prendere quella mano che mi veniva porta, e trovai un mondo sommerso non visibile prima fatto di emozioni sincere, privo di costruzioni artificiose, direi quasi fatto di “essenze” che non si vergognavano a mostrare le proprie fragilità di genitori, insieme con la loro voglia di lottare, cose apparentemente contrastanti e invece così complementari: quasi che la prime servissero per aiutare la seconda.

    Poi venne il primo post, la prima chat, e in questo cammino di genitori imperfetti di figli bisognosi di genitorialità perfetta, serviva sentirsi compresi, cullati, accompagnati, rassicurati e riuscivano a farlo estranei, magari in modo inconsapevole, con visi nascosti da uno schermo e dietro l’immagine di lettere colorate, a volte anche incomprensibili… E forti forse di questo anonimato si è iniziato a fare la stessa cosa. E così sono nate le prime amicizie virtuali, il primo incontro con persone sconosciute, carico di un’affettività sincera che non avrei mai creduto e pian piano siamo entrati in questo mondo virtuale, ben più reale di tante relazioni “tradizionali”.
    E poi i meeting, fatti di groppi al cuore e di emozioni totalizzanti, di umanità e concretezza, ma anche di gioia e di intese, di giochi e di leggerezza. Se penso ai meeting penso prima a loro: ai bambini, ai ragazzi, così disarmanti con i loro “Ti voglio bene” immotivati che ti mettono quasi in imbarazzo, con la loro sincerità, con il loro mostrarsi così come sono, senza sovrastrutture, con le loro debolezze e la loro determinazione

    Son tante le immagini che rimangono impresse nella mia mente e nel mio cuore di questi 10 anni, fatti di prime volte e di “non avrei mai pensato di fare…”, di progetti e di traguardi, di crescita e di scambi, di bambini che diventano ragazzi e di nuovi bambini che arrivano. E ogni volta che rivedo in un volto nuovo le mie emozioni di un tempo, quel bisogno di farsi accompagnare per mano, senza giudizio, ma alla pari solo per farsi forza l’un l’altro allora penso che è in questo scambio che si può ancora capire quale sarà la strada giusta da intraprendere per noi e i nostri figli, pur nella nostra comune imperfezione.
    Volevo condividere con voi alcuni di quei flash ma ho troppa paura di dimenticare qualcuno, per cui chiedo a voi di “fotografare” le vostre immagini nel pezzo di cammino condiviso grazie all’esistenza di questo forum

    By the way in questi giorni abbiamo anche raggiunto i 2000 iscritti al forum (nonostante le nostre continue ripuliture )


    Foto di Giovanni Cappello