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francesco
13-03-2007, 18:31
Martedì 13 Marzo 2007


E’ rimasto da solo in classe in mezzo a tanti banchi vuoti perché, colpito dalla sindrome di down, possiede una vivacità che ai genitori dei suoi compagni fa paura. Così da ieri niente scuola per i venti compagni del piccolo portatore di handicap: i genitori spaventati per l’incolumità fisica dei propri figli non li fanno entrare in classe ma il Preside, accorato, lancia l’appello “il bambino non è violento”.
Una brutta vicenda, accaduta nella scuola elementare di Aranova, in cui si scontrano la decisione, comunicata preventivamente al provveditorato, dei genitori di un’intera classe che reclamano un infortunio al braccio di una bambina e la solidarietà della dirigenza scolastica nei confronti di un alunno che, colpito da disturbi comportamentali, manifesta la sua espressività in maniera forse troppo forte, sostenuto peraltro da una statura imponente per la sua giovanissima età.
“Oggi all’Ufficio Servizi sociali del Comune ci sarà un incontro affinché si trovi una soluzione che tuteli sia il bambino che gli altri, visto che tutti hanno diritto allo studio - dichiara il preside, Francesco Comodo - il bambino non è violento ma la sua malattia purtroppo comporta un momento particolare della crescita fisica, che risulta ben superiore rispetto alla sua età e che può comportare delle conseguenze non sempre facili da contenere”.
Il bambino inoltre è seguito da un’assistente educativa durante tutte le ore di lezione in classe e da una psicologa dei servizi sociali del Comune di Fiumicino che lo aiuterà a superare, forse, anche questa brutta vicenda.

aledario
13-03-2007, 19:08
Accozzaglia di luoghi comuni e di inesattezze ... questa storia.
"colpito dalla sdd"(... e affondato...)
"statura imponente per la sua età" :? (ma non sono tutti più piccoli? ;-) )
"la sua malattia comporta..." (non è una malattia... e non comporta proprio nulla!)
Non mi stupirei che nemmeno questo fosse down! :twisted:
Ma quello che fa specie è comunque come di fronte ad un caso di disagio e violenza (che non metto in dubbio ovviamente!) .. tutti pronti a "fare quadrato" contro il "malato-colpito-affetto" di turno, mentre quando le violenze e le discriminazioni vengono dalla maggioranza nei confronti di una persona svantaggiata... tuttalpiù sono marachelle di ragazzi che crescono ...
vabbeh ... punti di vista...

ellina69
14-03-2007, 01:16
ma ai ragazzi "diversi" fa bene stare con i ragazzi "normali"?
lo chiedo da assoluta ignorante dell'argomento, ma desiderosa di comprendere. I "ghetti" sono sempre tristi e aridi ma mi domando se il confronto quotidiano con la normalità non possa alimentare la frustrazione e la sensazione di "diversità" di chi normale non è.
Specie in una società che non ha ancora pienamente assimilato il valore della diversità. L'altro giorno un'infermiera che curava Ilaria parlava di quando mia figlia sarebbe andata a scuola, una scuola "per i suoi simili" ha aggiunto, dove imparerà tante cose. Ci sono rimasta malissimo, perchè il concetto "suoi simili" mi ha dato appunto la percezione del ghetto e dell'isolamento. Poi però ho pensato che se sarà spastica, magari con ritardi mentali o altre problematiche simili ...come potrà essere inserita in un contesto normale? Cosa proverà vivendo quotidianamente con bambini per i quali il correre, il comprendere, l'evolversi saranno processi naturali?
Quale rapporto sincero e profondo può instaurare un ragazzo disabile, specie se con problemi di ritardo mentale, con ragazzi che hanno aspirazioni e percorsi così diversi? Può esistere l'amicizia sincera, o solo - nel migliore dei casi - una vicinanza di compassione? E crescendo, eventuali amicizie nate da bambini potranno essere conservate? Mi faccio tutte queste domande, a volte con angoscia, temendo le delusioni e la solitudine che potrebbe patire mia figlia. Anche se l'idea di isolarla in un contesto di soli disabili mi depirme.
Davvero sono molto ignorante sull'argomento ...spero di non avere detto niente di sgradevole.

gigliorosa
14-03-2007, 10:09
Anche io mi pongo queste domande, Elena, specie quando vedo le cuginette di Letizia (5-4-2 anni) che giocano tra loro e capisco che fanno dei movimenti che per la mia bambina saranno difficili, o quanto meno, frutto di un preciso ragionamento.
Poi però vedo le stesse cuginette che fanno a gara per cullare Letizia, che sorride loro felice e fa i suoi versetti, e le bimbe sono tutte contente e la sentono parte del loro gruppo. Anche Gabriele, che è più grande e sa che Letizia un giorno avrà delle difficoltà, gioca con Letizia come se fosse una bambina normale....e in quei momenti secondo me lo è...
Certo, crescendo le cose cambieranno, Letizia non correrà veloce come le cuginette, Gabriele avrà una sua vita....Ma io spero tanto che nessuno dimentichi questi momenti passati con una bimba che ora regala momenti sereni a tutti, e che, forse, domani, avrà bisogno che le si spieghi più volte un gioco o non riuscirà a fare un disegno, e allora qualcuno interverrà in suo aiuto. E questo aiuto può essere anche solo l'emulazione di quanto fanno gli altri, o, ancora, semplicemente sentirsi parte di un gruppo, in cui c'è il veloce, il bravo, il piagnone e quello che è un po' più lento e non può fare proprio tutto....
Forse la mia è una visione semplicistica, la vita mi ha insegnato che la realtà è sempre più dura di quello che mi immagino, ma per ora mi cullo in questa illusione.

elsy63
14-03-2007, 10:56
Accozzaglia di luoghi comuni e di inesattezze ... questa storia.
"colpito dalla sdd"(... e affondato...)
"statura imponente per la sua età" :? (ma non sono tutti più piccoli? ;-) )
"la sua malattia comporta..." (non è una malattia... e non comporta proprio nulla!)
Non mi stupirei che nemmeno questo fosse down! :twisted:
Ma quello che fa specie è comunque come di fronte ad un caso di disagio e violenza (che non metto in dubbio ovviamente!) .. tutti pronti a "fare quadrato" contro il "malato-colpito-affetto" di turno, mentre quando le violenze e le discriminazioni vengono dalla maggioranza nei confronti di una persona svantaggiata... tuttalpiù sono marachelle di ragazzi che crescono ...
vabbeh ... punti di vista...
In classe mia figlia è vivace manon violenta...all'inizio un genitore di un bambino per strada mi disse che suo figlio aveva ricevuto un calcio da mia figlia...piccoletta anch ese forte ..e lui? chiesi a mia figlia...che mi rispose ...."lui mi ha detto..tu nn giochi con noi scema! allora perche' il papap' nonha chiesto a suo figlio il perche' del calcio? Solo perche' per lui è scontato chei i down sono violenti per principio senza motivo!!!
Devo invece dire ch emia figli ada quella classe , sta a pprendendo ogni forma di violenza e linguaggio volgare, che è una meraviglia....e non solo lei ma altre bimnbe i cui genitori silamentano. MA glialtri genitori non fanno niente per contenere un gruppetto di figli molto violenti ....son ragazzate....!!!
Ragazzate? Nella classe dimia figli asuccede sempre qualcosa....per fortuna non per mani di Rosanna e ancora a lei non e' successo niente di grave.
Sono fortunata perche' il team insegnanti riconosce lo stato di fatto della classe e i genitori dei bambini..per meta' permalosi all'eccesso e per meta' menefreghisti...
La vera natura dialcuni ragazi , non so se abituati a essere sempre cosi' o tenuti a freno a casa .....si vede ai compleanni..c'e' uno sfrenarsi incontenibile.....da distruzione casa tipo uragano!! :D :D :D :D
secondo me è un misto di pregiudizi e maleducazione insieme .....
Mi rendo conto che dove c'e' un tipo di stile di vita correto e aperto Rosanna è ben accetta e viene anche chiamata spesso .. em i rendo conto di come mia figlia è proprio da come si comporta fuori casa..mai un lamento da parte dei genitori..mai un danno fatto a persone e case..anzi affettuosita' e gratitudine spontanea..
e spesso tocca anoi smontare i pregiudizi proprio dando possibilita' agli altri di conoscerli... :D la gente è come S.TOMMASO ..NON CREDE SE NON VEDE...

elsy63
14-03-2007, 11:11
Anche io mi pongo queste domande, Elena, specie quando vedo le cuginette di Letizia (5-4-2 anni) che giocano tra loro e capisco che fanno dei movimenti che per la mia bambina saranno difficili, o quanto meno, frutto di un preciso ragionamento.
Poi però vedo le stesse cuginette che fanno a gara per cullare Letizia, che sorride loro felice e fa i suoi versetti, e le bimbe sono tutte contente e la sentono parte del loro gruppo. Anche Gabriele, che è più grande e sa che Letizia un giorno avrà delle difficoltà, gioca con Letizia come se fosse una bambina normale....e in quei momenti secondo me lo è...
Certo, crescendo le cose cambieranno, Letizia non correrà veloce come le cuginette, Gabriele avrà una sua vita....Ma io spero tanto che nessuno dimentichi questi momenti passati con una bimba che ora regala momenti sereni a tutti, e che, forse, domani, avrà bisogno che le si spieghi più volte un gioco o non riuscirà a fare un disegno, e allora qualcuno interverrà in suo aiuto. E questo aiuto può essere anche solo l'emulazione di quanto fanno gli altri, o, ancora, semplicemente sentirsi parte di un gruppo, in cui c'è il veloce, il bravo, il piagnone e quello che è un po' più lento e non può fare proprio tutto....
Forse la mia è una visione semplicistica, la vita mi ha insegnato che la realtà è sempre più dura di quello che mi immagino, ma per ora mi cullo in questa illusione.
lE difficcolta' e le differenze ci saranno semre a ma sta anoi lavorare affinche' diventano di meno e risorse per gli latri e per i ns figli..basta spiegare e far capire..le cugine di rosanna sanno che lei ep' down ma si divertono cominque essendosi conosciute da piccole si capiscono e poi man mano che crescono sanno coome comportarsi ..a rosanna piace giocare alla maestra o alal mama o al ristorante e spesso , avendo spiegato bene io la situazione, le cuginette o le amich epiu' grandi studiano la maniera per farla scrivere..a lei piaceva scrivere come le veniva , il pensiero era giusto e adeguato al gioco ma la scrittura è carente. Spesso lei e' convinta di ever scritto bene , pero'.....e cosi' giocando alal maestra per esempio le cuginette piu' grandi l'aiutano a scrivere bene ,o giocando al ristorante fanno fare a lei la cuoca inmodo che si sforzi al eggere gli ordini ..il tutto sempre scritto grande e chiaro...
Sono cose che un po' ci simao inventati , ocme per esempio fare la lista della spesa e andare a trovare ocn il biglietto dovesi trova al supermercato..fa bene a lei che invece di scorazzare nel supermercato si impegna e fa ben a noi ch enon la rincorriamo...insomma bisogn adar fiducia e responsabilizzarli.
Ci osn tante cose che quando son piccoli non ci aspettiamo nemmeno che faranno e invece....poi danza..karate...pittura.....nuoto....
A scuola stanno facendo un progetto di educazione stradale e biciclette ...ha voluto la bici nuovae con imaestri sta accettando le lezioni per imparare senza rotelle....con noi si scoraggiava o si stufava e preferiva fare altro....o le stesse cose ..
spesso infatti bisogn atirarli da quello che sanno fare e preferisocno ripetere o fossilizzarsi e dare il gusto del nuovo....
Concludendi ,non sappiamo mai di preciso fin dove arriveranno se non proviamo in campo..e sempre facendogli gustare la soddisfazione del riuscirci.....dove possono e mitigando le frustazioni dove non possono.

enrica
14-03-2007, 14:23
In classe mia figlia è vivace manon violenta...all'inizio un genitore di un bambino per strada mi disse che suo figlio aveva ricevuto un calcio da mia figlia...piccoletta anch ese forte ..e lui? chiesi a mia figlia...che mi rispose ...."lui mi ha detto..tu nn giochi con noi scema! allora perche' il papap' nonha chiesto a suo figlio il perche' del calcio? Solo perche' per lui è scontato chei i down sono violenti per principio senza motivo!!!
Ma a quel ragazzo rimasto solo in classe, qualcuno ha chiesto perchè picchia i compagni?
E se loro lo avessero insultato e deriso?
Io ho sempre cercato di insegnare ai miei figli di non rispondere MAI con la violenza, ma forse in questo caso è uno sfogo agli insulti.

Anche nel caso del disabile di Torino ripreso col telefonino, se lui fosse stato più grosso li avrebbe pestati... ma non lo era.

Sonia
14-03-2007, 15:34
Evidentemente il giornalista che ha scritto l'articolo è stato a sua volta colpito da un asteroide..non si viene colpiti dai disturbi comportamentali, dalla sindrome di down, e non si manifesta "l'espressività" in maniera troppo forte (passiamo il termine espressività (???) e analizziamo cosa c'è dietro); l'asteroide dopo essere rimbalzato sulla testa del giornalista ha fatto capolino su quella del dirigente scolastico..ora aspettiamo che la psicologa risolva tutti i problemi del mondo..ecco pronto un bel minestrone di..BIP.

Ehmmmm..non sarò censurata vero? :shock:

aledario
14-03-2007, 15:40
Ehmmmm..non sarò censurata vero? :shock: eh eh :-

Sonia
14-03-2007, 15:48
Mi dispiace che si verifichino fatti del genere, rimango allibita..incredula..mi sto preoccupando un po' per l'inserimento della mia adorabile peste in prima elementare...anche se manca ancora quealche mesetto, ma sono sicura che andrà tutto bene, anche perchè non c'è alternativa.. :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:

Sonia
14-03-2007, 15:53
Ehmmmm..non sarò censurata vero? :shock: eh eh :-

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

:grazie:

Nunzio
14-03-2007, 20:19
Ehm...

E su quale giornale hanno pubblicato questo "delirio"?

Angiolamaria
15-03-2007, 00:39
ellina69 dice: ma ai ragazzi "diversi" fa bene stare con i ragazzi "normali"?

Sicuramente si, perché i bambini imparano molto di più da altri bambini che dagli adulti: per questo sono così importanti i fratelli, che sono meno "influenzati" da eventauli commenti dei genitori, così come avviene per i compagni. Uno dei problemi rimane come sempre il contesto scolastico e la capacità degli insegnanti che siano capaci (o abbiano voglia!) di creare situazioni favorenti dove anche i "diversi" possano esprimere le loro potenzialità. Sovente si lavora solo su ciò che manca, senza pensare invece di partire dal positivo.
Poi se parliamo di amicizie, sicuramente quando i ragazzi crescono le cose si complicano: Luca ad esempio, nemmeno lontanamente può condividere discorsi, giochi, scambiare figurine o altro con i compagni, perché a mala pena piena riesce a giocare con bimbi di 3 - 4 anni e anche a fatica; se invece si trova con altri bimbi Down che lo aspettano anche se è lento, che parlano, che ridono, che fanno "qualsiasi cosa" con lui, mi da l'impressione che si senta più "uguale" e quindi si mette più in gioco. So bene che non tutti i ragazzi sono uguali, ma questo mi ha fatto molto riflettere: anche io non posso pensare di ghettizzarlo, ma se cerco di guardare dal suo punto di vista a volte mi chiedo cosa sia realmente meglio.

francesco
15-03-2007, 14:21
Ehm...

E su quale giornale hanno pubblicato questo "delirio"?

un giornale gratuito distribuito a Roma che si chiama Leggo.
Qui di seguito l'articolo sul sito del Quotidiano nazionale


FIUMICINO
Bambino disabile troppo vivace
I compagni 'ritirati' dalla scuola
Il caso in un istituto elementare di Aranova. "A rischio
l'incolumità dei bambini", spiegano i genitori preoccupati dopo che
una compagna ha riportato un infortunio a un braccio


Fiumicino (Roma), 12 marzo 2007 - Protesta dei genitori di una
classe della elementare di Aranova, a nord di Fiumicino, che hanno
deciso di non mandare i propri figli a scuola finché non verrà
risolto quello che definiscono ''un problema di rischio
incolumità''.

Sotto accusa il comportamento troppo vivace di un bambino portatore
di handicap. ''Purtroppo quest'anno la vivacità accresciuta di
questo bambino, sempre ben integrato - afferma uno dei genitori,
Ettore Bartomioli -, ha causato dei problemi comportamentali, visto
che pochi giorni fa una bimba ha riportato un infortunio a un
braccio. Neanche le figure di sostegno a scuola sono riuscite a
risolvere la situazione''.

''Non abbiamo mai chiesto - aggiunge - l'allontanamento di questo
bambino, in quanto ci rendiamo conto della sua situazione, dei suoi
diritti alla socializzazione e allo studio. Ma vogliamo anche non
aver paura di portare i nostri figli in aula. Siccome da tempo
abbiamo sollevato il problema, a partire da questa mattina, i
genitori dei venti bambini, avvisati la Direzione scolastica, il
Provveditorato ed i servizi sociali, hanno preso la decisione di non
far entrare a scuola i figli, nella speranza che si smuova una
soluzione''.

Il direttore della scuola, Francesco Commodo, si appella ai genitori
perché recedano dalla loro decisione e riferisce che ''domani
all'Ufficio Servizi sociali del Comune ci sarà un incontro affinché
si trovi una soluzione che tuteli sia il bambino che gli altri,
visto che tutti hanno diritto allo studio. Il bambino, non violento,
seguito tra l'altro quest'anno a scuola da una figura di supporto
sempre presente da mattina a sera, è stato sempre ben accettato da
tutti in classe, solo che la sua malattia - conclude - comporta un
momento particolare della crescita fisica, che risulta ben superiore
rispetto alla sua età e che può comportare delle conseguenze non
sempre facili da contenere''.