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MARTY
22-12-2006, 12:14
[questo Sonia non c'entra niente con l'integrazione. Se quello che tu dici è vero si tratta di persone che non fanno il lavoro per cui sono pagate, è un aspetto diverso.



Purtroppo è vero Cristina , e sto facendo i miei passi... anche per questo ... ma non so dove arrivero' perchè purtroppo non riesco a prenderle ne con le cattive (come lo scorso anno),, ne con le buone ...
e non so piu' che pesci pigliare !!!

Laura74
22-12-2006, 12:19
Io non ho ancora avuto l'occasione di vedere Letizia negli ambienti "comunitari" , ovviamente data l'età.....ma quello che ho sempre detto a mio marito è che non avevo dubbi della nostra accettazione (nostra come genitori ma anche come famiglia allargata), ma ero, e sono, terrorizzata del "fuori": scuola, oratorio, sport, etc.
Io vado già in ansia quando vedo Gaia che entra in classe (frequenta l'ultimo anno dell'asilo) con titubanza e, mi ricordo, che la prima domanda che ho fatto alla sua maestra il primo anno era se socializzava con i suoi compagni...m'immagino l'ansia che avrò con Letizia e come soffrirò i primi momenti! Ma non posso sempre proteggerla, non posso metterla sotto una campana di vetro o tenerla sempre in casa al "sicuro", comunque deve stare in mezzo agli altri, anche se stare in mezzo agli altri a volte significa paradossalmente essere esclusa!
QUESTO aspetto del futuro mi spaventa :oops: :oops: :oops:

drdlrz
22-12-2006, 12:56
purtroppo non riesco a prenderle ne con le cattive (come lo scorso anno),, ne con le buone ...
e non so piu' che pesci pigliare !!!
oh, è lo stesso problema che ho ultimamente con Lulù... non è che queste maestre sono tra quelle persone con il cromosoma in più non attivo? :twisted: :twisted: :roll: :D

MARTY
22-12-2006, 12:58
purtroppo non riesco a prenderle ne con le cattive (come lo scorso anno),, ne con le buone ...
e non so piu' che pesci pigliare !!!
oh, è lo stesso problema che ho ultimamente con Lulù... non è che queste maestre sono tra quelle persone con il cromosoma in più non attivo? :twisted: :twisted: :roll: :D

:lol: :lol: :lol: :lol: Credo proprio di si !!! Credo che la categoria insegnanti (ESCLUSI ISCRITTI AL FORUM NATURALMENTE :D ) abbia qualche problemino :roll:

drdlrz
22-12-2006, 13:07
Credo che la categoria insegnanti (ESCLUSI ISCRITTI AL FORUM NATURALMENTE :D ) abbia qualche problemino :roll:
mannò, dai, sei stata particolarmente sfortunata!
Noi abbiamo sempre avuto brave maestre, di classe e di sostegno, per Lucrezia, e addirittura alcune perle che, com'è noto, sono rare! :roll:

MARTY
22-12-2006, 14:55
Ho avuto una perla rarissima ,Anna, l'insegnante di sostegno della scuola materna . Ed ora ho Nadia ,l'insegnante privata ... PER IL RESTO ... sandoCAN sandoCAN .....

Sonia
22-12-2006, 22:42
Gli insegnanti dovrebbero intervenire sugli "elementi positivi", non edificare sulle "negatività". Sottolineare le potenzialità di una persona ha un effetto di trascinamento: fondare su ciò che esiste permette di recuperare anche là dove vi sono delle difficoltà.
Inoltre bisognerebbe lavorare sul "piacere del fare"..

Per quanto riguarda l'integrazione, c'è un racconto molto carino tratto dal libro “Un mosaico di esperienze. Le narrazioni come testimonianza e formazione” pubblicato dall’associazione Italiana Persone Down, Sezione Pisa-Livorno, nell’ambito del Partenariato europeo di apprendimento Socrates-Gruntvig “la pedagogia dei genitori”..si intitola "racconto a mandorla" (per chi volesse leggerlo: "http://www.pedagogiadeigenitori.it/pubblicazioni.html)

Sonia
22-12-2006, 22:54
[questo Sonia non c'entra niente con l'integrazione. Se quello che tu dici è vero si tratta di persone che non fanno il lavoro per cui sono pagate, è un aspetto diverso.



Purtroppo è vero Cristina , e sto facendo i miei passi... anche per questo ... ma non so dove arrivero' perchè purtroppo non riesco a prenderle ne con le cattive (come lo scorso anno),, ne con le buone ...
e non so piu' che pesci pigliare !!!

Il piano educativo individualizzato dovrebbe prevedere un momento di definizione degli obiettivi, dei metodi di lavoro e successivamente la verifica dell'acquisizione e appropriatezza degli obiettivi..potresti fare leva su questo..

MARTY
23-12-2006, 08:12
il piano educativo individualizzato dovrebbe prevedere un momento di definizione degli obiettivi, dei metodi di lavoro e successivamente la verifica dell'acquisizione e appropriatezza degli obiettivi..potresti fare leva su questo..

E' il primo anno che abbiamo una sorta di " Pei " ... e Martina è in terza !! Purtroppo lo abbiamo solo sulla carta perchè il metodo d'insegnamento è "allucinante" e le verifiche sono solo dei lontani miraggi !! Ho osato chiedere, che vengano fatte fare le verifiche anche a Martina , alla responsabile del gruppo H ... risultato ... LEI che sembrava la disponibilità in persona ...è SCOMPARSA ! :roll:

MARTY
23-12-2006, 08:20
... E TORNO al mio parere precedente.

Ieri Martina ha finalmente fatto l'ultima esibizione . Questa volta era danza moderna + consegna cintura arancio di judo.
Io è Carlo , che sentiamo spesso la sua insegnante di danza , durante le lezioni , rimproverare Martina :roll: ci aspettavamo che di facesse tutto ,tranne gli esercizi preparati . A dire il vero le avrei proprio evitato l'esibizione . :wink:
Con grande stupore da parte di tutti Martina era preparata ... è stata davvero bravissima ; ha eseguito tutta la coreografia ... eppure non le avevo nemmeno preparato le scarpine cosi' ogni tanto si doveva fermare perchè le perdeva :roll: . Alla fine dell'esibizione è andata a cambiarsi , ha indossato il kimono e si è disposta insieme agli altri bambini per la consegna di judo ... tutto perfetto !
Nella palestra ,dove Martina , frequenta sia il corso di danza , sia quello di judo gli insegnanti sono "severi" ,( i bambini pero' li adorano) , pretendono , non si accontentano ed esigono da tutti il meglio .
Questo nella scuola non succede ... era una semplice recita eppure a Martina non è stato richiesto che facesse il suo dovere ... figuriamoci nella didattica .
:evil:

SORRISO
30-12-2006, 16:48
HO APPENA FINITO DI LEGGERE TUTTE LE VOSTRE LETTERE RIGUARDO LA SCUOLA E LE INSEGNANTI. IO MI RITENGO, IN QUESTO SENSO, MOLTO FORTUNATA. QUANDO HO ISCRITTO ALICE ALLA PRIMA ELEMENTARE HO RICHIESTO CHE VENISSE ISCRITTA IN UNA SCUOLA CHE CI AVEVANO CONSIGLIATO ESSERE PARTICOLARMENTE PREPARATA E AGGIORNATA RIGUARDO L'HANDICAP. ALICE SAREBBE DOVUTA ESSERE ISCRITTA AD UNA ALTRA SCUOLA, IN BASE ALLA RESIDENZA. INOLTRE IN QUELLA SCUOLA C'ERANO GIA' 4 SEZIONI E IN OGNUNA GIA' UN BIMBO CON HANDICAP. ALLA FINE HANNO FATTO UN'ALTRA SEZIONE ED HANNO ACCETTATO LA NOSTRA RICHIESTA. ALICE ADESSO FA LA TERZA, QUANDO ENTRA A SCUOLA IN RITARDO DOPO ESSERE STATA A LOGOPEDIA TUTTI I COMPAGNI LE CORRONO INCONTRO, LA ABBRACCIANO, LA AIUTANO CON LO ZAINO PESANTE. LE INSEGNANTI, COMPRESA QUELLA DI SOSTEGNO, LA ADORANO. IL POMERIGGIO FREQUENTA UN CENTRO EDUCATIVO, DOVE CI SONO ANCHE ALTRI BIMBI CON HANDICAP PIU' GRAVI DEL SUO. E CI SONO DEGLI EDUCATORI SPLENDIDI. TUTTI RAGAZZI GIOVANI, CHE TRATTANO QUESTI FIGLI COME FOSSERO I LORO. ANCH'IO QUALCHE ANNO FA AVEVO PAURA DI QUELLO CHE SAREBBE SUCCESSO ENTRANDO A SCUOLA. MI CHIEDEVO SE SI SAREBBE INTEGRATA CON I COMPAGNI E SE LE MAESTRE LE AVESSERO VOLUTO BENE. CREDO PROPRIO CHE MEGLIO DI COSI' NON POTESSE ANDARE, E MI DISPIACE MOLTO DI CAPIRE CHE NON E' COSI' PER MOLTI. ANCHE ALICE OGNI ANNO FA LA RECITA. OVVIAMENTE NON RIESCE A STARE AL PASSO CON GLI ALTRI, MA IO NON VIVO QUESTA COSA COME UNA SCONFITTA, ANZI, TUTTO CIO' CHE RIESCE A FARE DI NUOVO, ANCHE SE NON BENE COME GLI ALTRI, E' UNA PICCOLA CONQUISTA CHE COMUNQUE LA AIUTA AD ESSERE PIU' ATTIVA E AD AVERE PIU' INTERESSI. SE NON FACESSE TUTTE QUESTE COSE NON PROGREDIREBBE COME STA FACENDO.
MONIA :ciaot:

MARTY
30-12-2006, 19:36
Monia io non dico che le insegnanti non vogliono bene a Martina ... io dico che non pretendono da lei nulla ,non credono nelle sue potenzialità, le fanno fare continuamente esercizi stupidi e lei si annoia .

Dadi
03-01-2007, 00:13
Si Marty, è proprio questo il punto! :wink:

Troppo spesso infatti si confonde l'aspetto umano con quello professionale nel dare valutazioni.

Se infatti giudichiamo in base al rapporto affettivo che lega gli operatori, gli insegnanti, i terapisti ecc. ai nostri figli, penso che quasi nessuno di noi abbia di che lamentarsi. :D

I problemi, di solito nascono :evil: quando si comincia a valutare il lavoro degli operatori (in genere) non solo in base a quanti sorrisi fanno e o al bene che dimostrano (sinceramente) di volere ai nostri figli, :? ma anche in base alle loro competenze professionali che sicuramente includono la capacità di stabilire un rapporto empatico, ma che non si limitano solo a quello.

Integrazione non significa solo essere capaci di stare in mezzo agli altri o "pensare" di fare quello che fanno gli altri, bensì "sentirsi accolti "dagli altri per come si è.
E per diventare "qualcuno", per "sentirsi accolti " e non solo "giudicati", c'è bisogno di tanto amore, ............ma anche di tanta capacità :idea: e competenza.

MARTY
03-01-2007, 08:34
:D Era quello che intendevo dire Dadi !!! Siamo in sintonia :D
Una domanda mi viene da porre . Voi davvero vi "accontentate" che i nostri figli siano benvoluti in classe ? Davvero pensate che "integrazione" sia solo limitata a quell'aspetto? Riguardo alla didattica lasciate che venga fatto tutto in modo approssimativo ? Le insegnanti di Martina ... sono allo sbaraglio non sanno nemmeno da che parte iniziare per insegnare a Martina , si limitano a coccolarla . A me non sta assolutamente bene ... non hanno un cane in classe :evil: ... hanno una persona che deve essere formata ! E coccolandola in continuazione , non pretendendo da lei nulla , non facendole fare mai una verifica , Martina non si resposabilizzerà mai! I suoi compagni, inoltre , assumono con lei lo stesso atteggiamento delle insegnanti , la coccolano, la trattano da piccola . Purtroppo tutte cose che si allontanano dalla vera integrazione

drdlrz
03-01-2007, 12:33
Se le insegnanti vogliono bene al bambino, significa che vogliono "il bene" del bambino.
Per questo motivo credo che gli atteggiamenti che pongono in essere siano tenuti, a loro giudizio, a fin di bene.
Se si tratta di atteggiamenti sbagliati, allora vanno corretti.
L'atteggiamento di coccolare continuamente il bambino è sbagliato e va corretto. A volte le maestre cercano di accattivarsi l'affetto e la fiducia di un bambino troppo sfuggente, a volte sono i bambini stessi che sono molto coccoloni, altre volte lo fanno perchè non sanno cosa altro fare con lui.
Se, come di certo talvolta capita, c'è da integrare una carenza di professionalità delle insegnanti (ma, non dimentichiamocelo, purtroppo non per tutti insegnare è una missione, e non tutti provvedono in autonomia ad aggiornarsi e formarsi), allora è una questione di strategia, che noi genitori dobbiamo cercare di porre in atto stando attenti di non urtare le suscettibilità delle persone.
Se, infatti, agiamo d'impulso, rischiamo di vederci fare ostruzionismo e trasformare persone bendisposte a collaborare per il bene del bambino in persone oppositive e refrattarie ad ogni suggerimento.
Non dimentichiamoci che, anche se magari ne sappiamo di più di tanti neuropsichiatri e di tante maestre, noi non siamo riconosciuti come "professionisti". Al massimo possiamo essere accreditati come i migliori conoscitori dei nostri figli (questo nessuno ce lo può negare) e possiamo raccontare (nelle sedi opportune) cosa facciamo a casa con loro e come loro rispondono.
Però non possiamo certo essere noi ad andare ad "insegnare" alle maestre come fare didattica con gli alunni.
Penso che sia sbagliato anche mandare l'eventuale maestra con cui a casa fanno i compiti i nostri figli. Questa, anche se deve collaborare strettamente con le maestre, e può servire per marcare più stretto le insegnanti di scuola e "costringere" a pretendere qualcosa di più dal bambino, è pur sempre una "pari grado", e non potrà certo impartire lezioni senza urtare suscettibilità. Al massimo, se è molto brava ed empatica, può dare importanti suggerimenti senza far capire che li sta dando...
L'unica soluzione secondo me valida e praticabile nella maggior parte delle situazioni, è parlare prima con il neuropsichiatra che segue il bambino, lo psicologo dell'età evolutiva, o ancora meglio con uno psicopedagogista, descrivergli i problemi che secondo noi sussistono a scuola e poi fissare un incontro collegiale con le insegnanti. In quella sede, lasciar parlare lo specialista, che le maestre riconoscono (talvolta giustamente, altre meno) come esperto dei particolari problemi che il bambino presenta. Ovviamente, avendo già parlato con i genitori, questo insisterà particolarmente sui punti salienti (necessità di pretendere le verifiche o altro).
Se la ASL in questo tipo di rapporto professionale è carente, forse è il caso di prendere uno specialista di fiducia a pagamento, oppure parlare con le associazioni territoriali. L'associazione down di Roma, per esempio, ha un ottimo servizio di cui usufruiamo dalla nascita di Lucrezia, con una psicologa dell'età evolutiva che periodicamente vede la bambina e segue il suo inserimento nei vari gradi di scuola. E' sempre lei la persona che presenzia le riunioni a scuola e fornisce alle maestre indicazioni utili su come impostare il lavoro. Quando ho avuto dubbi o ci sono stati problemi, è sempre con lei che ho parlato. Inoltre, se si è fortunati e si trova una persona in gamba, serve anche per aiutare noi genitori a moderare le nostre richieste ed esercitare in ogni caso un'azione di contenimento e di coordinamento generale delle esigenze di casa e scuola.
Questo, a mio avviso, è il percorso corretto da seguire.

Per quanto riguarda l'accontentarsi, hai ragione, Sonia, non ci si deve accontentare che i nostri figli siano benvoluti in classe.
Questo però è un prerequisito essenziale per l'apprendimento.
Per quanto mi riguarda, io già sono molto contenta che mia figlia non abbia più aggressività nella relazione con l'altro, e di qui spero che possa partire per porre le basi degli apprendimenti scolastici l'anno prossimo quando andrà alla scuola elementare. Si tratta anche di una questione di priorità: se non ci sono problemi relazionali o di oppositività, allora è giusto pretendere di più sul piano didattico.
Da parte mia, ho appena scavalcato il gradino della bambina che gli altri non volevano vicino perchè li infastidiva troppo. Ancora adesso, se non si usano certi riguardi, tende a disturbare il vicino in ogni situazione (durante i lavoretti, durante il pranzo, durante il riposo), ma per fortuna non più in modo così ossessivo come 2 anni fa. I problemi a scuola, come vedi, possono essere anche diversi rispetto a quelli didattici.
La tua Martina è una bambina più border line sia sul piano della relazione che della facilità di apprendimento, e quindi fai bene a richiedere che le vengano forniti anche dalla scuola maggiori strumenti per affrontare il mondo con armi più affilate. Però, se vuoi ottenere risultati diversi dallo stato di guerra permanente, utilizza i canali giusti per far passare le informazioni, non ti esporre troppo sul piano personale e soprattutto, visto che abbiamo gli esperti di citazioni da cartoons, "impara a controllare il tuo umore!!!!!!". :twisted: :roll:
Vediamo ora chi indovina! ;) :twisted:

milena
03-01-2007, 12:52
Però, se vuoi ottenere risultati diversi dallo stato di guerra permanente, utilizza i canali giusti per far passare le informazioni, non ti esporre troppo sul piano personale e soprattutto, visto che abbiamo gli esperti di citazioni da cartoons, "impara a controllare il tuo umore!!!!!!". :twisted: :roll:
Vediamo ora chi indovina! ;) :twisted:

Ah no, qui non mi ci addentro! Lascio il piacere a Nunzio! ;)

Nunzio
03-01-2007, 13:19
Io solo cartoni Pixar... mi arrendo! Anzi: io non posso arrendermi perchè "vengo in pace" :wink: ... sempre!

MARTY
03-01-2007, 14:40
Cristina, al solito dai buoni consigli , anche se in maniera parallela ,(mentre tu scrivevi questa mattina sul forum … io agivo d’impulso sui quaderni di Martina :twisted: ) abbiamo trovato la stessa strada.
Io credo che le insegnanti di Martina non vogliono “veramente” bene a Martina per cui non agiscono per il suo bene. Il loro è puro lavoro , devono tirare la fine dei cinque anni per darle un bel calcione e non averla piu’ tra i piedi e soprattutto per non avere piu’ a che fare con la sottoscritta.
Partendo da questo presupposto so di certo che ogni atteggiamento che adoperano nei confronti di Martina è sbagliato . E non perché io sono principessa e quello che faccio io è giusto e gli altri sbagliano , lo si vede quotidianamente . Martina pochi giorni fa mentre faceva colazione mi ha detto . Quando torno a scuola dico alle maestre che ho la sindrome di down ma che mi devono trattare come gli altri bambini . :shock: Non ti sembra abbastanza un’affermazione del genere per capire che le cose non vanno e non sono mai andate? La sua insegnante di sostegno è arrivata al punto di affermare che lei proprio non sa cosa deve fare , brancola nel buio :shock: e questo è grave , a mio giudizio , perché dopo anni e anni di insegnamento non sapere cosa fare con un bambino è sintomo di qualche grave “ malanno” l’insegnante ce l’ha.
Già dalla prima, tutti ci siamo adoperati (anche le insegnanti della scuola materna ) per far capire alle insegnanti come interagire con Martina . Non siamo mai stati ascoltati . Non hanno ascoltato nemmeno il np . La vera collaborazione scuola – famiglia non è mai esistita . Ci ho provato tante volte con le buone; Ci ho provato con le cattive ed ora sto provando un’ altra strategia che comunque buona non è ...anche se è basata sul dialogo . Sicuramente io ho agito ,troppe volte d’impulso e cio’ non ha favorito un clima di lavoro amichevole ; c’è un clima generale di sfiducia … ma la fiducia si conquista . Io sono partita fiduciosa e ho visto la mia fiducia svanire nel corso del tempo perché nulla è stato fatto dalle insegnanti per conquistarsi questa maledetta fiducia . Eppure tante cose , soprattutto riguardo a “come prendere” Martina, sono state servite su un piatto d’argento … ma il piatto è stato rifiutato , persone troppo arroganti per poter accettare consigli , persone che hanno in testa lo stereotipo del down di 30 anni fa.
Io per forza mi sono trovata nella condizione di dover fare “didattica” a casa … anche la psicopedagogista dell’ispettorato agli studi , ha espresso un parere positivo sul lavoro che Martina svolge a casa con me e negativo su quanto svolto a scuola… ma loro insistono con lo stesso minestrone riscaldato.
Questa mattina , spinta da uno scatto di rabbia ho scritto sul quaderno di Martina . (Aveva un testo di religione da leggere con domande di comprensione . le domande erano : CHI, DOVE , COME, QUANDO- domande senza né capo né coda ) domande incomprensibili! Ho inventato io delle domande . Poi ho cancellato tutto ed ora sto cercando foto di presepi da incollarle sul quaderno per coprire la magagna : :roll:
E’ giusto quando dici che dobbiamo parlare con il Np che segue il bambino … oggi io non ho un Np , Martina è stata dimessa dal centro di riabilitazione che la seguiva perché le nuove leggi regionali non permettono di avere un np se il bambino non segue una terapia specifica. Per cui a chi mi rivolgo con le poche risorse che ho a disposizione?
Noi genitori è vero che non abbiamo titoli , tant’è che alla stesura del Pei ,quest’anno, l’insegnante di sostegno non sapeva come metterci , non sapeva darci un ruolo. :shock:
Chi siamo noi ? Persone capitate per caso ? O siamo gli educatori ? E il nostro ruolo di educatori non ci “costringe” in qualche modo a sorvegliare sull’operato degli altri?.
Alla scuola materna ero partita con una grande paura e tanto timore … eppure ho un ricordo meraviglioso di quel periodo in cui si lavorava soprattutto sulle relazioni (e anche Martina riguardo alle relazioni di problemi ne aveva … e tanti) . Le insegnanti della scuola materna hanno lavorato con il cuore . Cio’ non sta accedendo a scuola.
Io non posso mollare per il bene di Martina, non voglio cambiarle scuola devono essere gli altri a capire . Datemi della presuntuosa … ma la penso esattamente cosi’

Sonia
03-01-2007, 21:37
Anche a me è capitato di "non saper cosa fare" e "brancolare" nel buio, non c'è un manuale che indichi esattamente come fare didattica, come rendere più autonomi i vostri figli. Ho dovuto conoscere C. prima, anche attraverso i racconti dei genitori e farmi conoscere da questa bimba. Le voglio bene, la coccolo certo, a volte se ne approfitta un po', ma il rapporto che si è creato mi permette di lavorare bene con lei, di pretendere..e lei si butta, si fida, insieme festeggiamo ogni traguardo.

Fortunatamente in questo percorso siamo state aiutate da delle psicopedagogiste molto valide.

Tu hai il diritto di "sorvegliare" l'operato altrui, sei la mamma...però cerca di contenere alcuni atteggiamenti, perchè a volte si rischia di peggiorare una situazione già critica..e l'importante è il bene di tua figlia, che lei stia bene nella classe, con i compagni e le insegnanti e percepisca un clima sereno.

Forse sono banalità..purtroppo quello che tu racconti non succede di rado

Dadi
04-01-2007, 00:36
Se dovessi raccontare l'esperienza scolastica di Davide (frequenta la quinta elementare), credo che ce ne sarebbe per scrivere un libro! :roll:

Comunque, in attesa di farlo........ penso sia molto importante che i genitori siano coinvolti nel progetto educativo del proprio figlio.

D'altro canto è anche importante che i genitori sentano il desiderio di essere coinvolti! :)

Molto spesso infatti è molto più comodo delegare o far finta che tutto vada bene, piuttosto che affrontare situazioni che alla lunga possono produrre effetti estremamente negativi. :cry:

Lo spirito critico verso tutto ciò che spesso ci viene solo............propinato, non dovrebbe abbandonarci mai!

E questo discorso non vale solo per la scuola............! :nono:

A cominciare dalla logopedia per finire allo sport, ho sempre "preteso" che le cose fossero fatte con criterio, non tanto per farle (atteggiamento molto diffuso), e questo mi ha portato a cercare sempre qualcosa di meglio per mio figlio, a non accontentarmi mai........, e ora ,grazie a Dio,si cominciano a vedere i frutti! :up:

biglau
04-01-2007, 14:19
So che il mio giudizio è anche di parte ma un consiglio è quello di farle fare il Feuerstein magari in un piccolo gruppo di suoi compagni due massimo.... con le lezioni insieme lei acquista autostima e magari crea delle belle amicizie.... il bello del Feuerstein è che non necessita grossi contenuti ma lavora sui processi e la scuola di solito trae molto giovamanto da tutto ciò
I ragazzi con la sindrome del dottor Down di solito gradiscono il Feuerstein perchè lo trovano intellettualmente stimolante contrariamente alle solite richieste sottostimate che gli vengono richieste... è delicatamente e subdolamente stimolante e accrescente.....devi solo trovare un "applicatore coi baffi"....... :D :D :gruebel: :D :D
bacioni Lalla
NB= dimenticavo di precisare che potrebbe essere una possibilità, il F non è indispensabile è solo uno strumento in più....

drdlrz
04-01-2007, 14:48
e soprattutto, visto che abbiamo gli esperti di citazioni da cartoons, "impara a controllare il tuo umore!!!!!!". :twisted: :roll:
Vediamo ora chi indovina! ;) :twisted:

per i cultori, si tratta di una citazione da "La bella e la bestia", rivolta dagli oggetti animati alla bestia, che ha qualche problemino di impulsività :twisted:

Sonia, le maestre demotivate sono quanto di peggio si possa trovare. Però sei sicura che Martina non le senta a casa quelle frasi sul modo di trattarla per il fatto che ha la sindrome di Down? Magari tiene le antenne dritte quando ne parlate in famiglia... e sarebbe un peccato farla diventare prevenuta nei confronti di quelle che sono comunque le sue insegnanti...

chicchi123
04-01-2007, 17:39
Sonia, mi dispiace molto per la vostra situazione scolastica. Magari dico una sciocchezza ma . . . cambiare scuola? La vicina di casa dei miei che ha adottato una bimba down che ora fa la quinta elementare ha avuto un sacco di problemi con la scuola, addirittura la bambina tornava a casa e diceva 'io sono scema" (sentito dalle maestre). Dopo un anno di battaglie che non hanno portato a nulla si sono informati presso altre scuole della zona e ne hanno trovate una fantastica. Non so se sia possibile anche per voi ma per lei il cambiamento e' stato radicale.

Loredana
06-01-2007, 17:44
Io non posso mollare per il bene di Martina, non voglio cambiarle scuola devono essere gli altri a capire . Datemi della presuntuosa … ma la penso esattamente cosi’

Scusami tanto ma mi permetto di dirti che a volte "per il bene dei nostri figli" si " deve " cambiar scuola.....quando gli insegnanti non riescono a capire nonostante le spiegazioni, nè con "le buone" nè con "le cattive" non rimane altro da fare, credimi, te lo dice chi c'è già passata prima di te.
Mio figlio, normodotato ma con problemi di difasia (non di intelligenza Q.115), alle scuole elementari ha avuto la sfortuna di incontrare insegnanti che non hanno mai voluto capire il suo problema e non hanno mai voluto sentire nessun suggerimento nè mio nè del psicolinguista che lo seguiva. Morale della favola a scuola non faceva assolutamente niente ed io per non farlo rimanere indietro telefonavo ad un suo compagno di classe che gentilmente mi dettava i compiti da fare e durante il pomeriggio una insegnante che lo seguiva privatamente gli faceva fare tutto quello che non aveva fatto a scuola. L' insegnante di scuola era arrivata addirittura a proibire al compagno di dettare i compiti a mio figlio perchè così "imparava a seguire le lezioni", senza rendersi conto che lui non capiva gran parte dei significati delle parole che lei pronunciava......
Dopo due anni di calvario durante i quali mio figlio ha perso granparte della sua autostima ho deciso di cambiare scuola e da quel giorno mi figlio è rinato, ha ripreso a lavorare anche a scuola e piano piano ha imparato ad affrontare e gestire il suo "problema" con grande impegno e forza di volontà.
Ha completato le elementari con buoni risultati poi alle medie di nuovo un disastro, ho dovuto fare salti mortali per spiegare qual'era il suo problema e di quali strumenti avesse bisogno ( vocabolario, calcolatrice e qualche schema sottomano con le misure decimali ), niente da fare, secondo loro c'era bisogno di un insegnante di sostegno nonostante la n.p. della asl diceva che non solo non c'era bisogno ma che sarebbe stato addirittura controproducente. Terminate le medie con grandi sacrifici avevo la paura folle di ricominciare da capo con le scuole superiori ed invece da quel momento in avanti la vita di mio figlio è cambiata completamente, nella scuola d'arte dove lui si era iscritto ha incontrato tanti bravissimi insegnati che lo hanno valorizzato e hanno saputo tirar fuori tutte le potenzialità artistiche e non solo del ragazzo che ha superato gli esami finali con il massimo punteggio 100/100 e ora frequenta l'università più prestigiosa d'arte di Londra, anche lì con il massimo profitto! E dire che volevano dargli un sostegno...... Scusa se mi sono dilungata ma l'argomento mi ha preso molto....

MARTY
08-01-2007, 11:19
Eccomi non sono scappata - sto facendo i miei passi da tyrannosaurus rex :twisted: . Per ora top segret!! . Settimana prossima vi raccontero' come sono andate le cose !
Rispondo solo a Cristina . Si i discorsi li sente ma autonomante fa 2 + 2
:wink:

Dadi
09-01-2007, 00:33
:ponpon: In bocca al lupo, Marty!

MARTY
18-01-2007, 12:14
Doveroso aggiornamento !
Settimana scorsa ho avuto il colloquio con la psicopedagogista dell'Ispettorato agli studi... avevo preparato tutto il piano d'attacco.
Ho lavorato per un paio di mesi dietro le quinte :wink: raccogliendo abbastanza materiale . Finalmente non sono risultata "solo ansiosa" ma è saltato proprio all'occhio (era talmente palese) che le insegnanti davvero si pongono male nei confronti della bambina.
Per il momento è guerra fredda (come dice Carlo) , cercheremo, io e la psicopedagosta di guidarle sulla retta via . Ci siamo date tempo fino a giugno , cercando di lavorare per costruire e non per distruggere .
Questo è l'estremo tentativo , se nulla si modificherà cambieremo scuola.
Ho avuto una soddisfazione morale grandissima ... avevo ragione io (non che non lo sapessi :wink: ma ho sempre parlato sprecando del gran fiato),
purtroppo pero' in questa storia non ci sono ne vincitori ne vinti perchè chi ne uscirà perdente ,qualunque sarà la direzione che prenderemo ,sarà Martina.

Nunzio
18-01-2007, 15:17
per i cultori, si tratta di una citazione da "La bella e la bestia", rivolta dagli oggetti animati alla bestia, che ha qualche problemino di impulsività :twisted:



Nonostante vaghe somiglianze, devo ammettere che non è articolo che tratto...

herjn
07-02-2007, 12:21
Ho iniziato a lavorare a scuola con tanto paura e poi con tanto entusiasmo un anno e mezzo fa. L'anno scorso, vista la situazione disastrosa della maestra di sostegno arrivata senza un minimo di esperienza e rifiutata dal bambino, mi sono dovuta ingegnare per cercare di aiutarlo a non perdere completamente un anno. Incaz.... per il fatto che quest'insegnante si prendesse uno stipendio pieno non facendo la metà di quanto avrebbe dovuto, ma soprattutto perchè l'unico a rimetterci era il mio pinguino! Quest anno, fortunatamente, è arrivata un'insegnante, giovane, specializata, con tre anni di esperienza e che piace al bambino. Proprio adesso che abbiamo una guida, che il bambino lavora (ha imparato in pochi mesi a contare fino a 10, riconosce le quantità e ora siamo passati alle addizioni...cose che non faceva l'anno scorso ed ha anche migliorato la comunicazione) ed è sereno, il neuropsichiatra ha tentato di ridurgli le ore di assistenza...Mi sono arrabbiata da morire. All'appuntamento di venerdì scorso c'è stata una guerra. Per fortuna tutte e 5 le insegnanti sono state compatte con me e la mamma non ha ceduto alla richiesta dello "specialista". Ho trovato SCHIFOSO (passatemi la parola...) che la riduzione di ore fosse un problema di soldi e non riguardasse pù il bene del bambino.Sarò sognatrice o all'antica, ma per me viene lui prima di qualsiasi cosa. Se devo lavorare a casa ore e ore in più, per lui lo faccio, senza che mi pesi più di tanto. Non sopporto vedere che tante persone (sicuramente più competenti di me che non ho un titolo di studio competente, sto frequentando un corso per assistenti specializzati adesso...) se ne lavano le mani campando scuse assurde. Per fortuna abbiamo spuntato lo stesso numero di ore anche per l'anno prossimo, ma la domanda che mi pongo io è..COME MAI UN BAMBINO DISABILE DEVE LOTTARE CENTO VOLTE DI PIU' DI UN ALTRO BAMBINO PER AVERE QUELLO CHE GLI SPETTA? COME MAI SI CERCA SEMPRE DI TOGLIERE INVECE DI DARE?

drdlrz
07-02-2007, 13:06
a volte, o almeno così mi è stata presentata, si cerca di togliere l'assistente all'autonomia per evitare che il bambino ci si appoggi troppo, ed anche (ma non si può dire :x ) che le maestre ci si appoggino troppo :roll: ... ovvero che deleghino troppo la gestione del bambino all'assistente, privandolo quindi della loro competenza specifica sul versante didattico.
Purtroppo spesso si dimentica che, soprattutto quando l'assistente è una persona in gamba e disponibile, rappresenta un valido aiuto e complemento per l'insegnante di sostegno.
Altre volte è una questione di soldi, ma - in questo caso - mi pare strano che sia stato il npi del bambino a porre la questione!

Sonia
07-02-2007, 21:46
Ciao herjn, la riduzione delle ore di assistenza educativa deriva dalla diminuzione del budget comunale, da una diversa distribuzione delle ore in favore di altri alunni o da una decisione della NPI? E' effettivamente "strano" che la scelta del neuropsichiatra sia dettata da ragioni economiche..

Per quanto concerne l'assistente educativo, la sua funzione è (purtroppo) variamente interpretata.
Io penso che la competenza educativa che abbiamo sia una ricchezza, che va sfruttata e ampliata.
Le insegnanti a volte insistono affinchè tutte le ore di didattica siano coperte..eppure non esiste solo la matematica..ma anche le relazioni..il gioco..l'integrazione.
L'assistente educativo, l'insegnante di sostegno a volte si prendono carico interamente del bimbo..sbagliando..le maestre di riferimento restano quelle di classe: sono loro a dover mettere i voti, è da loro che il bimbo dovrebbe andare per mostrare il lavoro svolto.
Scrivere a volte chiarisce le idee,è un'autovalutazione e spt un modo per migliorarsi.

herjn
13-02-2007, 11:59
grazie per le vostre risposte...Sinceramente non so da cosa dipendesse quetsa sua fretta diminuire l'assistenza. Lui dice che è per permettere al bambino di arrivare autonomo alle scuole medie. Ha ragione. Alle medie il bambino dovrebbe esser eil più autonoo possibile e io sto lavorando in questo senso. Piccoli passi sono stati fatti, sia nel comportamento e nelle relazioni, sia per quanto riguarda l'autonomia nello svolgere certi compiti. Ma penso anche che per questo progetto di autoomizzazione, mi serva del tempo per un graduale pasaggio,a nche perchè conosco il bambino e so che è l'unico modo per passare alla modalità "senza assistenza" che io mi auguro per lui! Alla fine ha dovuto cedere il NPI, davanti alla convinzione della mamma, e le ore saranno confermate. Ma devo presentare un progetto per l'autonomia, che far più che volentieri...Stiamo lavorando in questo senso da un anno e mezzo già e i risultati ci sono stati! L'anno scorso stava in classe pochissimo! Ora passa le prime due ore sempre in classe e lavora. Nei giochi del dopo mensa è più tranquillo, meno impulsivo. Piccole cose per me importantissime! Devo dire che il bambino non è completamente delegato a me, e che io e la maestra di sostegno non copriamo tutte le ore. Le insegnanti di classe ci tengono a coinvolgerlo nelle attività e questo è sicuramente un bene. Spero di poter continuare a lavorare in questo senso e di potergli essere d'aiuto...perchè alla fine cota solo la sua qualità di vita futura!
grazie a tutte...