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Visualizza la versione completa : La buffa bambina



mip1234
01-09-2016, 14:41
Stamattina un'amica mi ha mostrato questo libro: la buffa bambina (Mondadori Ragazzi).

Credo che volesse essere un libro per bambini (6-9 anni) per incoraggiare l'inclusione, personalmente l'ho trovato uno strumento che l'inclusione potrebbe anche ammazzarla.
"down down down", "stupida", "scema", "dai denti gialli", e tante altre descrizioni di questo tipo, messe in bocca ai personaggi del libro e, in fondo, mai smentiti né dall'autrice né dall'unico personaggio che forse poteva dare speranza di essere amico della "buffa bambina" (ma non lo è). Lo leggo ora che mio figlio ha 2 anni e mi sciocca piu di qualsiasi altro scritto letto fino ad oggi.
Se dovesse arrivare nelle mani di un neo genitore, o peggio di in fratello o sorella di quell' età....... . mi si aggroviglia lo stomaco solo a pensarci.
Ed al di là del discorso sulla disabilità, quando il mancato eroe della storia tenta di risolvere il conflitto, la soluzione proposta è tanto discutibile quanto tutte le altre scelte creative dell'autrice: un pugno sul naso.

Ho intenzione di mandare un reclamo alla Mondadori, da partemia come mamma ma anche dalla nostra associazione, e vi chiedo se mai lo vedeste da qualche parte... in libreria... a scuola... prendetelo. Mandatemelo. Che ne faccio un bel falò.

paola
02-09-2016, 20:57
Non l'ho letto ma a questo punto vorrei anche evitare di comprarlo per leggerlo :? ma ho già in mente una soluzione :angel:

mip1234
02-09-2016, 21:43
Non l'ho letto ma a questo punto vorrei anche evitare di comprarlo per leggerlo :? ma ho già in mente una soluzione :angel:

... quale? Ihihih

dorothea
05-09-2016, 10:39
La soluzione e' la birra Monica! Birra e fermaporte.
Giusto settimana scorsa e' venuta a trovarmi una cara amica, viene sempre dall'altra parte del mondo, ovunque io mi trovi. Prima di viaggiare mi avverte: "Vengo solo se hai la birra fredda". Una volta abbiamo guardato le stelle dalla mia veranda, condividendo litri di birra calda, che' mancava la corrente da qualche mese. Abbiamo visto una genetta passeggiare sul muro e un serpentone in caccia, sotto una stellata cosi' immensa da spezzare il respiro - ma niente, lei si ricorda solo la birra calda ... Si occupa di gender e infanzia, ti apre un mondo analizzando le canzoncine popolari... e' arrivata col libro che dici e con altri tot libri che di solito mi lascia, perche' pesano troppo in valigia e poi li ha portati per me, sapendo che non li leggero', infatti li ha demoliti con le sue recensioni, cominciando con: "Visto che ti piace cambiare spesso fermaporta..."

mip1234
08-09-2016, 09:51
Birra e fermaporta .... ci sto ;)

zioudino
08-09-2016, 17:22
Qualcuno ha detto BIRRA? :rolleyes:
Io ci sono...anche se però....sinceramente.... calda... :eek: :n_crying:
E poi vabbè, se è compreso nel pacchetto mi toccherà prendere anche il fermaporte.

Dopo quello che ci hai detto, Monica, mi piacerebbe leggerlo...vedo se lo trovo, anche se dopo questa recensione la cosa mi turberebbe un po'

paola
08-09-2016, 20:12
Esistono anche i pdf...

zioudino
08-09-2016, 20:16
Esistono anche i pdf...

E' un po' complicato usarli come ferma porta :confused:

mip1234
09-09-2016, 12:26
Qualcuno ha detto BIRRA? :rolleyes:
Io ci sono...anche se però....sinceramente.... calda... :eek: :n_crying:
E poi vabbè, se è compreso nel pacchetto mi toccherà prendere anche il fermaporte.

Dopo quello che ci hai detto, Monica, mi piacerebbe leggerlo...vedo se lo trovo, anche se dopo questa recensione la cosa mi turberebbe un po'


There is no bad press
Lo dicevail mio prof di marketing. ...

maddy
09-09-2016, 13:14
A me lo aveva consigliato la pedagogista perché lo leggessi a Monica. Dopo averlo letto mi sono rifiutata di leggerlo a Monica. Se l'obiettivo era coltivare la sua consapevolezza riguardo alla propria condizione, ci sono sicuramente modi meno duri.
Il problema è che è un libro piccolo, come ferma porta non funziona. ...Meglio il camino ?

SIMOB1977
14-09-2016, 12:48
Adesso però mi avete incuriosito e voglio provare a leggerlo....................:confused:

kokoro
29-11-2016, 18:31
Mi ero messa una nota dopo aver letto questo post, volevo cercare il libro e leggerlo ma mi sono persa, come capita spesso ultimamente.
Poi però è successa una cosa: una bambina con sindrome di Down in terza elementare ha letto un brano tratto da questo libro nel libro di testo di scuola ed è rimasta molto scossa.
Saputo questo ho cercato il libro pensando che il problema potesse essere il brano estrapolato dal contesto, ma che nel libro ci potesse essere qualcosa di buono. Dopo averlo letto penso che il libro fosse addirittura peggio del brano selezionato. Lo trovo svalutante e stereotipate, e credo che le buone intenzioni (perché a queste ci credo!) di avere uno scopo didattico e inclusivo siano miseramente fallite.
Anche io sto riflettendo se agire in qualche modo e chiedere un confronto con la casa editrice e ancor più con l'editore del libro scolastico... ma vorrei farne un'analisi più lucida e quanto più possibile obiettiva.
Chi altri lo ha letto? quali sono le cose che vi hanno colpito di più?
Posso prestare il mio in caso non vogliate spenderci sopra dei soldi ;-) Vi assicuro che la lettura implica al massimo 10 minuti della vostra vita, ma se capita tra le mani dei nostri figli potrebbe segnarla irrimediabilmente.

mip1234
29-11-2016, 19:51
Mi ero messa una nota dopo aver letto questo post, volevo cercare il libro e leggerlo ma mi sono persa, come capita spesso ultimamente.
Poi però è successa una cosa: una bambina con sindrome di Down in terza elementare ha letto un brano tratto da questo libro nel libro di testo di scuola ed è rimasta molto scossa.
Saputo questo ho cercato il libro pensando che il problema potesse essere il brano estrapolato dal contesto, ma che nel libro ci potesse essere qualcosa di buono. Dopo averlo letto penso che il libro fosse addirittura peggio del brano selezionato. Lo trovo svalutante e stereotipate, e credo che le buone intenzioni (perché a queste ci credo!) di avere uno scopo didattico e inclusivo siano miseramente fallite.
Anche io sto riflettendo se agire in qualche modo e chiedere un confronto con la casa editrice e ancor più con l'editore del libro scolastico... ma vorrei farne un'analisi più lucida e quanto più possibile obiettiva.
Chi altri lo ha letto? quali sono le cose che vi hanno colpito di più?
Posso prestare il mio in caso non vogliamo spenderci sopra dei soldi ;-) Vi assicuro che la lettura implica al massimo 10 minuti della vostra vita, ma se capita tra le mani dei nostri figli potrebbe segnarla irrimediabilmente.

Ok!!! se me lo mandi lo faccio girare fra i miei contatti piu stretti e di fiducia in associazione (3 o 4 persone) cosi raccogliamo le impressioni di piu famiglie! Poi possiamo agire come gruppo di genitori o se vuoi chiedere ad un ente di mandare una comunicazione...

mariasole
30-11-2016, 02:20
Invialo pure anche a me ....adesso sono proprio incuriosita di leggerlo

maddy
30-11-2016, 13:14
ok lo rileggerò con l'obiettivo di fornire un contributo.
Ma su che libro scolastico è riportato un brano di questo libro? anche mia figlia fa la terza elementare e a questo punto sono terrorizzata

kokoro
30-11-2016, 13:20
Ma su che libro scolastico è riportato un brano di questo libro? anche mia figlia fa la terza elementare e a questo punto sono terrorizzata

Bravi, Bravissimi, Raffaello

maddy
30-11-2016, 13:37
fiuuuu.... meno male..... Monica ne ha un altro ;)

maddy
05-12-2016, 15:39
ok, l'ho riletto e riletto e riletto. Come mamma, ogni lettura è stato un pugno, un calcio, un colpo allo stomaco, ma noi mamme "speciali" siamo di parte e la nostra ipersensibilità all'argomento può non interessare a nessuno.
Quindi tralasciando il mio povero stomaco, ritengo che la storia di per sè non sia nemmeno male. In fondo il protagonista è un personaggio realisticamente positivo. Non è un eroe, attraversa pure lui la sua fase da bulletto, ma alla fine capisce che per appartenere ad un gruppo sta tradendo un'amicizia, e si ribella. E' realistica questa cosa e non mi dispiace.
Il problema è il linguaggio: in certi passaggi è veramente duro, troppo crudo. Va bene il realismo, ma qui si sconfina nell'offesa. E non è certo quello che ti aspetti da un libro per bambini.
E qui arriva secondo me il punto più critico: questo non può essere considerato un libro per bambini dai 6 anni in su, come invece campeggia sulla copertina. Può essere che io sottostimi i bambini di quell'età, ma non ce lo vedo un seienne a discernere tutti i sottintesi che ci sono in questa storia e soprattutto a capire che quel linguaggio così crudo è un racconto realistico ma da non imitare......insomma ai bambini si leggono le favole edulcorate e a lieto fine, mica i malavoglia. Questa al limite è una storia per adulti, meglio se non coinvolti :eek:
A maggior ragione, non penso proprio che sia corretto inserirne brani in libri di testo di 3 elementare, anche perchè il fruitore di quel libro di testo può essere un alunno come Francesca, e giustamente come glielo spieghi e giustifichi poi che qualcuno lo possa descrivere così???

Sergio
05-12-2016, 18:25
Mi avete incuriosito e dire che l'ho letto a suo tempo ma...non mi ricordo nulla,ora l'ho prenotato in biblioteca dove nel circuito brianza biblioteche ne esistono ben 23 copie ,tutte diponibili per il prestito.Nei prossimi giorni lo leggerò e vi dirò le mie impressioni.

dorothea
06-12-2016, 19:58
Concordo in toto con Monica e Maddy. L'ho recuperato e letto perché Martina mi ha dato un buon motivo per farlo: la possibilità di vedere il lbro ritirato dal mercato, oppure rettificato, o almeno di opporre la visione di chi la sdd la vive.

Forse si potrebbe salvare la storia, però è davvero inaccettabile e insultante la percezione di Francesca che viene attribuita a un io narrante immaturo, non solo anagraficamente ed evidentemente ineducato al rispetto della diversità, lacuna che pare colmarsi con l'affezione, ma resta un vuoto in mezzo, un vuoto educativo palese. Il messaggio che passa è che si può essere amici lo stesso, che Francesca ha la capacità di voler bene incondizionatamente nonostante le sue carenze, le sue bizzarrie e il suo aspetto non attraente. Per me questa non è un'amicizia, ma un rapporto di forza in cui il bambino normo passa per benefattore e Francesca rappresenta la categoria vulnerabile beneficiaria. Non mi piace.
Nemmeno posso tollerare lo stereotipo estetico sgradevole della bambina con sdd, perché ho conosciuto bimbette e ragazzini atletici, eleganti, bellissimi, con sorrisi curati, tagli di capelli fighissimi e a volte manco gli occhi a mandorla, capaci di giocare, correre, saltare, andare in bici, nuotare, ballare, sciare bene quanto altri bimbi senza sindrome.

Vorrei dire a Monica che secondo me questa lettura non andrebbe proposta oltre i sei anni. L'età prescolare, per come la vedo io, rappresenta un periodo della vita in cui ai bambini si può e si deve insegnare a non prendere in giro gli altri per le loro difficoltà e poi consolidare il concetto in seguito, quando le dinamiche di gruppo dell'età scolare mettono alla prova l'individuo nel suo insieme di valori, personalità, ambizioni, convinzioni. Ho letto questo libro al mio neo5enne e lui si è indignato: "Perché mamma questo bambino dice così? Non lo sa che non si scherzano le persone che hanno le malattie e quelle che hanno un problema? Non glielo hanno detto la sua maestra o la sua mamma?". Forse anche lui è un sibling sensibilizzato, assolutamente non è più avanti della media dei coetanei e come loro, se registra un' incongruenza, prima di formulare un giudizio, domanda all'adulto di riferimento il perché di ciò che vede. Sta agli educatori mediare al fine di favorire lo sviluppo del rispetto delle differenze, cosa che va anche in favore dell'autostima: se chi è diverso vale, ciascuno vale: io valgo!

Infine, vorrei dire a Martina: io NON credo (più, da tempo) alle buone intenzioni. O meglio, mi fa paura chi, armato di sole buone intenzioni, si getta in un'impresa che coinvolge dei destinatari. La buona volontà, senza competenze specifiche, motivazioni forti ed autentiche e una professionalità (intesa come ruoli e responsabilità anche non retribuiti, ma con obiettivi da raggiungere), senza una guida e un controllo, senza una progettualità, ha una grande percentuale di fallimento e può perfino causare grossi danni ai beneficiari. Ad esempio ho visto abbastanza volontari ad "aiutare" i bambini, riempirli di caramelle e di aspettative, farsi le foto con grappoli di orfani appesi al collo da mostrare fra le immagini del safari e di e poi sparire in gloria.
Ti dirò, pure qui nel forum mal sopporto quelli che si iscrivono, postano 1 messaggio pieno di affettazione, presentandosi come "io voglio aiutare" (in mille forme diverse) e poi seguono: il silenzio - una marea di c....te - una pubblicità più o meno occulta - varie ed eventuali. Si può fare del bene, ma bisogna saperlo fare bene, altrimenti meglio mollare il colpo.

Tornando al libro, anche secondo me è un epic fail, se l'intento era promuovere l'inclusione, il risultato è l'amarezza di una disparità incolmabile, di un'ingiustizia grande, figlia dell'ignoranza che, in modo diverso, danneggia e danneggerà entrambi i bambini.

ADR
06-12-2016, 23:54
Concordo in toto con Monica e Maddy. L'ho recuperato e letto perché Martina mi ha dato un buon motivo per farlo: la possibilità di vedere il lbro ritirato dal mercato, oppure rettificato, o almeno di opporre la visione di chi la sdd la vive.

Forse si potrebbe salvare la storia, però è davvero inaccettabile e insultante la percezione di Francesca che viene attribuita a un io narrante immaturo, non solo anagraficamente ed evidentemente ineducato al rispetto della diversità, lacuna che pare colmarsi con l'affezione, ma resta un vuoto in mezzo, un vuoto educativo palese. Il messaggio che passa è che si può essere amici lo stesso, che Francesca ha la capacità di voler bene incondizionatamente nonostante le sue carenze, le sue bizzarrie e il suo aspetto non attraente. Per me questa non è un'amicizia, ma un rapporto di forza in cui il bambino normo passa per benefattore e Francesca rappresenta la categoria vulnerabile beneficiaria. Non mi piace.
Nemmeno posso tollerare lo stereotipo estetico sgradevole della bambina con sdd, perché ho conosciuto bimbette e ragazzini atletici, eleganti, bellissimi, con sorrisi curati, tagli di capelli fighissimi e a volte manco gli occhi a mandorla, capaci di giocare, correre, saltare, andare in bici, nuotare, ballare, sciare bene quanto altri bimbi senza sindrome.

Vorrei dire a Monica che secondo me questa lettura non andrebbe proposta oltre i sei anni. L'età prescolare, per come la vedo io, rappresenta un periodo della vita in cui ai bambini si può e si deve insegnare a non prendere in giro gli altri per le loro difficoltà e poi consolidare il concetto in seguito, quando le dinamiche di gruppo dell'età scolare mettono alla prova l'individuo nel suo insieme di valori, personalità, ambizioni, convinzioni. Ho letto questo libro al mio neo5enne e lui si è indignato: "Perché mamma questo bambino dice così? Non lo sa che non si scherzano le persone che hanno le malattie e quelle che hanno un problema? Non glielo hanno detto la sua maestra o la sua mamma?". Forse anche lui è un sibling sensibilizzato, assolutamente non è più avanti della media dei coetanei e come loro, se registra un' incongruenza, prima di formulare un giudizio, domanda all'adulto di riferimento il perché di ciò che vede. Sta agli educatori mediare al fine di favorire lo sviluppo del rispetto delle differenze, cosa che va anche in favore dell'autostima: se chi è diverso vale, ciascuno vale: io valgo!

Infine, vorrei dire a Martina: io NON credo (più, da tempo) alle buone intenzioni. O meglio, mi fa paura chi, armato di sole buone intenzioni, si getta in un'impresa che coinvolge dei destinatari. La buona volontà, senza competenze specifiche, motivazioni forti ed autentiche e una professionalità (intesa come ruoli e responsabilità anche non retribuiti, ma con obiettivi da raggiungere), senza una guida e un controllo, senza una progettualità, ha una grande percentuale di fallimento e può perfino causare grossi danni ai beneficiari. Ad esempio ho visto abbastanza volontari ad "aiutare" i bambini, riempirli di caramelle e di aspettative, farsi le foto con grappoli di orfani appesi al collo da mostrare fra le immagini del safari e di e poi sparire in gloria.
Ti dirò, pure qui nel forum mal sopporto quelli che si iscrivono, postano 1 messaggio pieno di affettazione, presentandosi come "io voglio aiutare" (in mille forme diverse) e poi seguono: il silenzio - una marea di c....te - una pubblicità più o meno occulta - varie ed eventuali. Si può fare del bene, ma bisogna saperlo fare bene, altrimenti meglio mollare il colpo.

Tornando al libro, anche secondo me è un epic fail, se l'intento era promuovere l'inclusione, il risultato è l'amarezza di una disparità incolmabile, di un'ingiustizia grande, figlia dell'ignoranza che, in modo diverso, danneggia e danneggerà entrambi i bambini.

senza parole xxxxxx come sempre di fronte ai tuoi post, ma più che mai adesso. Dovresti spedire questo commento pari paro all'autore. Penso che ne morrebbe.