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zioudino
15-02-2013, 14:02
...grazie a una molecola estratta dal tè verde

Sono trascorsi più di 50 anni dall’individuazione della causa genetica della sindrome di Down (Ds), ovvero la presenza di una terza copia del cromosoma 21, ma i meccanismi molecolari mediante i quali tale alterazione genetica produce il quadro clinico della malattia sono ancora poco chiari. Di certo, nei pazienti aumenta lo stress ossidativo ed è fortemente compromessa la funzionalità mitocondriale, determinanti importanti del deficit cognitivo associato a questa sindrome.

È però possibile migliorare tale deficit con l’epigallocatechina-3-gallato (Egcg), una molecola di origine naturale della famiglia dei polifenoli, estratta dal tè verde. Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) di Bari ora compie un avanzamento importante nella comprensione di tale processo. I risultati della ricerca sono pubblicati su ‘Biochimica et Biophysica Acta-Molecular Basis of Disease’.

“Trattando con Egcg cellule della pelle (fibroblasti) e del sangue (linfoblastoidi, derivati dei linfociti), ottenute da soggetti Down in diverse fasi di sviluppo”, spiega Daniela Valenti ricercatore dell’Ibbe-Cnr, “abbiamo osservato una riattivazione funzionale dei complessi respiratori mitocondriali, un incremento della produzione da parte dei mitocondri di adenosina trifosfato (Atp), cioè la principale fonte di energia cellulare, una diminuzione dei livelli di specie reattive dell’ossigeno (Ros) e un aumento del numero dei mitocondri”.

“Si tratta di effetti molti significativi, poiché i mitocondri rappresentano la centrale energetica della cellula e la loro corretta funzionalità è fondamentale per lo svolgimento di innumerevoli processi cellulari”, prosegue Valenti. “L’alterata funzionalità mitocondriale nei pazienti sembra essere una delle cause determinanti del deficit intellettivo e della neuro-degenerazione precoce”.

Lo studio su questa molecola naturale – realizzato dell’Ibbe-Cnr in collaborazione con i dipartimenti di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso dell’Università di Bari, di Clinica e medicina sperimentale dell’Università di Pisa e di Pediatria dell’Università di Napoli Federico II – “potrà essere utile nell’attenuare l’insorgenza di alcune gravi manifestazioni cliniche della sindrome, aiutando a migliorare le condizioni di vita dei pazienti”, aggiunge Rosa Anna Vacca ricercatrice dello stesso Istituto, mamma di un bambino Down. “È la prima volta che si ottengono risultati omogenei ad ampio spettro utilizzando sui mitocondri una molecola con proprietà antiossidanti. Tra l’altro, l’Egcg è disponibile in commercio, nota per le sue proprietà antitumorali e antinfiammatorie ed è già testata sull’uomo”.

“In questo studio abbiamo inoltre individuato che tale molecola migliora notevolmente la funzionalità bioenergetica mitocondriale con un’azione selettiva su vie di segnalazione cellulare che abbiamo dimostrato essere compromesse nella sindrome di Down”, conclude Vacca. “Questi risultati costituiscono pertanto una valida piattaforma sperimentale e teorica per applicazioni cliniche e propongono l’Egcg come possibile candidato per il trattamento di questa patologia. Nel prosieguo dello studio ci proponiamo di analizzare le performance bioenergetiche su modello animale per poi passare alla fase clinica”.

Fonte http://www.meteoweb.eu/2013/02/studio-cnr-dalla-natura-una-speranza-per-le-persone-down-grazie-a-una-molecola-estratta-dal-te-verde/185913/

lorenzo201
15-02-2013, 23:32
per chi fosse interessato a saperne di più ho i riferimenti telefonici di questa dottoressa

Barbaraxxx
16-02-2013, 15:42
Noi siamo seguiti al policlinico di Napoli che partecipa alla ricerca ma non ci hanno mai detto niente!

lory
17-02-2013, 08:41
Proprio ieri mi hanno sollecitato di divulgare questo risultato del CNR, ma vedo che avete già provveduto.

Per chi non l'avesse associato, è il resoconto delle ricerche di cui ci aveva già annunciato la dottoressa Rosa Vacca , nel meeting di Bisceglie nel dicembre 2011
Aggiungo un altro link per chi volesse approfondire:
http://gaianews.it/salute/nel-te-verde-la-nuova-speranza-per-la-sindrome-di-down-35861.html#.UR5FAmfxmC9

Anna211061
17-02-2013, 10:04
si ve bhe se vermnet fa questi efefti spero nn ci perdano ancora tempo.....ma quando penseeranno di darlo su larga scala ai nostri figli per vedere se effetivamente ci sn dei giovamenti..???solo provandolo su larga scala i può fare i cont se i benifici ci sono su tutti...
io avevo letto qualcosa tempo fa sul the verde...è circa due anni che le do ogni pm un bimbe di the verde originale cinese, cn i biscotti...considerando che le piace, che male nn fa, anzi il the verde ha molte propietà benefiche e lo bevo pure io ,però qui parla di un farmaco cn un dosaggio preiso...sarei curiosa di sapere di piu anche sugli eventuali effetti negativi del farmaco...

zioudino
19-02-2013, 20:49
Ecco un altro articolo sempre sullo stesso argomento...

Sindrome di Down. Dal tè verde una molecola che potrebbe ridurre il deficit cognitivo
Uno studio italiano ha rilevato miglioramenti nella funzionalità bioenergetica mitocondriale, compromessa nella sindrome di Down, grazie ad una sostanza estratta dalla pianta. La molecola potrà essere utile nell'attenuare l'insorgenza di alcune gravi manifestazioni cliniche della sindrome.
19 FEB - Il tè verde, o meglio una molecola da esso estratto, potrebbe essere utile per migliorare il deficit cognitivo associato alla sindrome di Down: si tratta dell'epigallocatechina-3-gallato (Egcg), una molecola di origine naturale della famiglia dei polifenoli, che secondo uno studio condotto da ricercatori dell'Istituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) di Bari potrebbe svolgere un’azione cellulare utile per ridurre alcuni fattori che concorrono ai sintomi della malattia. I risultati della ricerca – condotta in collaborazione con i dipartimenti di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso dell'Università di Bari, di Clinica e medicina sperimentale dell'Università di Pisa e di Pediatria dell'Università di Napoli Federico II - sono pubblicati su ‘Biochimica et Biophysica Acta-Molecular Basis of Disease'.

Sono trascorsi più di 50 anni dall'individuazione della causa genetica della sindrome di Down (Ds), ovvero la presenza di una terza copia del cromosoma 21, ma i meccanismi molecolari mediante i quali tale alterazione genetica produce il quadro clinico della malattia sono ancora poco chiari. Di certo, nei pazienti aumenta lo stress ossidativo ed è fortemente compromessa la funzionalità mitocondriale, fattori importanti del deficit cognitivo associato a questa sindrome. Lo studio italiano compie oggi un avanzamento importante nella comprensione di tale processo: "Trattando con Egcg cellule della pelle (fibroblasti) e del sangue (linfoblastoidi, derivati dei linfociti), ottenute da soggetti Down in diverse fasi di sviluppo abbiamo osservato una riattivazione funzionale dei complessi respiratori mitocondriali, un incremento della produzione da parte dei mitocondri di adenosina trifosfato (Atp), cioè la principale fonte di energia cellulare, una diminuzione dei livelli di specie reattive dell'ossigeno (Ros) e un aumento del numero dei mitocondri", ha spiegato Daniela Valenti, ricercatore dell'Ibbe-Cnr e co-autrice dello studio. "Si tratta di effetti molti significativi, poiché i mitocondri rappresentano la centrale energetica della cellula e la loro corretta funzionalità è fondamentale per lo svolgimento di innumerevoli processi cellulari".

L'alterata funzionalità mitocondriale nei pazienti sembrerebbe essere proprio una delle cause determinanti del deficit intellettivo e della neuro-degenerazione precoce che caratterizzano la malattia. Lo studio su questa molecola naturale "potrà essere utile nell'attenuare l'insorgenza di alcune gravi manifestazioni cliniche della sindrome, aiutando a migliorare le condizioni di vita dei pazienti", ha continuato Rosa Anna Vacca ricercatrice dello stesso Istituto. "È la prima volta che si ottengono risultati omogenei ad ampio spettro utilizzando sui mitocondri una molecola con proprietà antiossidanti. Tra l'altro, l'Egcg è disponibile in commercio, nota per le sue proprietà antitumorali e antinfiammatorie ed è già testata sull'uomo".
"In questo studio abbiamo inoltre individuato che tale molecola migliora notevolmente la funzionalità bioenergetica mitocondriale con un'azione selettiva su vie di segnalazione cellulare che abbiamo dimostrato essere compromesse nella sindrome di Down", ha poi concluso Vacca. "Questi risultati costituiscono pertanto una valida piattaforma sperimentale e teorica per applicazioni cliniche e propongono l'Egcg come possibile candidato per il trattamento di questa patologia. Nel prosieguo dello studio ci proponiamo di analizzare le performance bioenergetiche su modello animale per poi passare alla fase clinica".

Fonte http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=13516

lorenzo201
19-02-2013, 21:10
Ragazzi ho parlato con la dottoressa ora sono di fretta domani vi posto la mail.

lorenzo201
21-02-2013, 12:04
Vi posto la lettera di risposta della dottoressa Vacca al mio quesito di poter essere inseriti in una futura sperimentazione.

<< Cara Luana, possiamo darci del tu, visto che abbiamo ricevuto entrambe un dono speciale.
Il mio Enrico ha 8 anni con trisomia 21 libera, ha avuti grossi problemi all’inizio per una malformazione intestinale, ma ora sta benone è amato da tutti, è molto attivo, anche se ha un grosso deficit nel linguaggio pur facendo logopedia e psicomotricità da quando aveva 1 anno. Ora mi sono un po’ stancata, anche perché i metodi riabilitativi sono importati, ma di cui non si sa per certo l’efficacia.
Con l’EGCG noi abbiamo fatto uno studio scientifico dimostrando la sua efficacia perché riattiva proteine cellulari causa del difetto energetico, inoltre è stata già testata sull’uomo per altri scopi e non ha effetti collaterali. Oggi ci sono in commercio degli integratori in cui l'EGCG è arricchito, ma anche di questi non mi fiderei molto, si dovrebbe commercializzare la molecola purificata, ma ancora non lo è.
Sono stati proposti altri farmaci, della famiglia degli psicofarmaci, che potrebbero a mio parere alterare il comportamento. Io ti sono sincera vorrei migliorare la qualità di vita di mio figlio, ma non lo vorrei diverso da come è. Per quanto riguarda la sperimentazione clinica, ti posso anticipare però che in Italia si sta pensando ad organizzare una sperimentazione clinica che coinvolga diversi centri proprio su soggetti con sindrome di Down, sono in contatto con diversi medici, non stono stati ancora stabiliti i criteri di ammissione alla sperimentazione.
Ho voluto pubblicizzare questa ricerca, e il CNR, il mio Ente, mi ha dato una grande mano, proprio per dare risonanza ed accelerare i tempi che nella ricerca sono purtroppo lunghi.

Tuttavia, proprio le associazioni dei genitori, dovrebbero dare un contributo in tal senso, ma in Italia, e sottolineo solo in Italia, non si parla proprio di ricerca sulla sindrome di Down.
Questo è il mio terzo lavoro sulla sindrome di Down, prima ho voluto vedere cosa non funzionava nelle cellule per individuare i meccanismi responsabili della patogenesi della sindrome. Ho cercato di coinvolgere le associazioni perché per fare ricerca ci vogliono finanziamenti, ma non ho avuto riscontri. Mi ha molto aiutato la Fondazione francese Jerome Lejeune che finanzia progetti internazionali che di occupano di ricerca sulla sindrome di Down. La ricerca è importante perché è fondamentale individuare i meccanismi per pensare alle strategie terapeutiche.

Spero che le mia risposta sia stata esauriente.
Non esitare a chiedermi altre informazioni, e se puoi diffondi la notizia.
Ciao
Rosa>>

palma
21-02-2013, 12:51
Vi posto la lettera di risposta della dottoressa Vacca al mio quesito di poter essere inseriti in una futura sperimentazione.

Ho cercato di coinvolgere le associazioni perché per fare ricerca ci vogliono finanziamenti, ma non ho avuto riscontri. Mi ha molto aiutato la Fondazione francese Jerome Lejeune che finanzia progetti internazionali che di occupano di ricerca sulla sindrome di Down. La ricerca è importante perché è fondamentale individuare i meccanismi per pensare alle strategie terapeutiche.


Immagino quanto sia difficile raccogliere fondi per questo tipo di ricerca, anche perché il CNR non sguazza nell'oro. Sarebbe possibile coinvolgere un qualche colosso farmaceutico, visto che tali ricerche non riguardano solo la sdd ma meccanismi cellulari alla base di altri deficit?Credo che una tale ricerca dovrebbe avere partner in tutto il mondo.. anche per massimizzare i risultati e mettere in atto una sinergia utile. Ad una prima impressione, uno studio del genere mi sembra da mettere su "Nature" e far risaltare come una strada da percorrere assolutamente.

Fraegio
21-02-2013, 12:58
Grazie alla dott.ssa Vacca per averci informato, se puoi Luana puoi chiedere alla dott.ssa se conosce lo studio di J. Delabar e le sue ricerche sul gene Dyrk1a?

paola
21-02-2013, 15:34
Sarebbe possibile coinvolgere un qualche colosso farmaceutico, visto che tali ricerche non riguardano solo la sdd ma meccanismi cellulari alla base di altri deficit?

Infatti... condivido al 100%

Nell'ultimo periodo sto leggendo il forum di corsa di conseguenza mi perdo pezzi importantissimi, ma ho notato il fiorire di discussioni come questa (e c'è pure quella sullo'olio di pesce) in cui si cerca il rimedio "farmacologico" alla sindrome di Down più da parte nostra di genitori che da chi invece dovrebbe cercarla (leggasi chi ci guadagna). Ora è pur vero che su scala mondiale il "mercato della sdd" è ridotto per cui l'interesse delle case farmaceutiche lo è in proporzione, ma è anche vero che laddove ci siano risultati certi nessun business verrebbe tralasciato. Spero che questa ricerca spasmodica di soluzioni facili non faccia perdere ai neogenitori quello che è invece alla base per un sviluppo sereno, ovvero l'amore e la fiducia verso i nostri figli a prescindere da quello che potranno fare.

Il pensiero della dssa ho avuto il piacere di sentirlo dal vivo a Bisceglie, dove abbiamo conosciuto sia lei che suo figlio, e anche in quella sede fece riferimento all'eventuale contribuzioni da parte delle associazioni. Ora su questo francamente non mi sento affatto di condividere. Le associazioni hanno risorse limitate che DEVONO usare in primi per dare supporti alle famiglie e strutture che altrimenti sarebbero inesistenti. Abbiamo una mentalità a livello nazionale, a dir poco, ghettizzante nei confronti dei ns figli e di tutti coloro che non arrivano a determinati standard e non si fa NULLA per migliorare le autonomie possibili. Se a mio figlio non viene insegnato nulla a scuola perchè ritenuto "stupido" a prescindere, hai voglia io a dargli the verde od olio di pesce! Quindi preferirei che le associazioni spendessero quei 4€ che hanno per far migliorare la situazione di cultura, legislativa, di prospettive di lavoro, di autonomie e di riconoscimento di diritti in quanto persone, anche in presenza di "capacità" limitate anzichè incentivare ricerche di vario tipo che "forse" porterebbero qualcosa non si sa per chi e neanche fino a che punto, proprio perchè le risorse sono limitate per tutti.

palma
21-02-2013, 19:21
Io, che sono un po' estrema su questi argomenti, prendo una posizione più drastica. Sono generalmente contraria al contributo economico di tipo "volontaristico", alle raccolte di fondi per la ricerca che passano ogni momento sotto il naso, da telethon fino alle più piccole.. E mi arrrabbio proprio quando si ringrazia la generosità dei singoli che hanno contribuito, con 1 euro a testa o poco più.
Personalmente ritengo che uno stato civile debba mettere la salute degli individuie al primo posto, e che la spesa pubblica debba ritagliare una bella fetta in questo ambito; e poiché le industrie farmaceutiche sono ricchissime anche in base ai rapporti legislativi che hanno con i paesi in cui operano, possono contribuire con incentivi alla ricerca anche in ambiti particolari e meno redditizi per loro come campo malattie rare, particolari ricerche come in questo caso etc..
Non mi accontento che punti così cruciali della nostra vita debbano essere la cartina al tornasole della generosità di una popolazione.. il diritto alle cure (inteso nel senso ampio del termine) è inalienabile così come, per me, l'impegno che lo stato deve mettere nella ricerca scientifica..
Almeno io quando pago le tasse, penso che sono una cittadina che le paga ANCHE per questo, e casomai farei una donazione di un euro per la mensa dei parlamentari.
Non vorrei sembrare populista, io stessa ho una malattia cronica (diabete mellito) e famiglia falcidiata da tumori.. e ho con tanto piacere comprato piantine e calendari per la "beneficenza per la ricerca", però penso che si debba, seriamente, pretendere di più.

Luna2009
21-02-2013, 22:57
In effetti ultimamente si sentono sempre di più studi simili a questo...per fortuna!
Ma quando leggo i risultati non penso a come applicarli a mia figlia, so che sono cose che richiedono tempo per diventare applicative.
Insomma non mi aspetto che trovino la medicina "miracolo" che "cancelli" la sindrome, meglio continuare come stiamo facendo, con terapie, stimoli, e semplicemente stando accanto ai nostri figli facendogli sentire il nostro amore e il nostro appoggio incondizionato.
Certo mi fa molto piacere leggere che la scienza si occupa anche di sindrome di down e sono sicura che ci saranno molti miglioramenti. chissà fra 20-30 anni cosa potranno fare i nostri pinguini (o quelli che ancora devono nascere)! se penso alla situazione delle persone down 50 anni fa e a come sono cambiate le cose oggi!
Sono d'accordissimo con quanto detto da palma. é lo stato che deve finanziare la ricerca! anche perché se aspettiamo che siano le case farmaceutiche a farlo, non potremo mai sapere se la ricerca é stata fatta per il bene dell'umanità o piuttosto per il tornaconto dell'azienda (da notare che spesso le due cose non coincidono!).
Conosco L'institut Lejeune di Parigi di cui parla la dott.ssa Vacca. Ci portiamo Luna regolarmente. Hanno un settore ricerca e un settore di sostegno medico e terapeutico (pediatri, genetisti, psicomotricisti, logopedisti, psicologi...).
Sono anche d'accordissimo con paola, i soldi delle associazioni servono per altri scopi. e oltretutto non credo sarebbero sufficienti a finanziare una ricerca di questo tipo!
Forse però le associazioni potrebbero aiutare nella diffusione di queste notizie, nel far comprendere che é importante che ci sia una ricerca sulla sindrome di down, che ci sono ipresupposti per poter fare tanto.

GIUSI
22-02-2013, 18:59
Straquoto sia Palma che Luna.

Anna211061
22-02-2013, 19:08
Infatti... condivido al 100%

Nell'ultimo periodo sto leggendo il forum di corsa di conseguenza mi perdo pezzi importantissimi, ma ho notato il fiorire di discussioni come questa (e c'è pure quella sullo'olio di pesce) in cui si cerca il rimedio "farmacologico" alla sindrome di Down più da parte nostra di genitori che da chi invece dovrebbe cercarla (leggasi chi ci guadagna). Ora è pur vero che su scala mondiale il "mercato della sdd" è ridotto per cui l'interesse delle case farmaceutiche lo è in proporzione, ma è anche vero che laddove ci siano risultati certi nessun business verrebbe tralasciato. Spero che questa ricerca spasmodica di soluzioni facili non faccia perdere ai neogenitori quello che è invece alla base per un sviluppo sereno, ovvero l'amore e la fiducia verso i nostri figli a prescindere da quello che potranno fare.

Il pensiero della dssa ho avuto il piacere di sentirlo dal vivo a Bisceglie, dove abbiamo conosciuto sia lei che suo figlio, e anche in quella sede fece riferimento all'eventuale contribuzioni da parte delle associazioni. Ora su questo francamente non mi sento affatto di condividere. Le associazioni hanno risorse limitate che DEVONO usare in primi per dare supporti alle famiglie e strutture che altrimenti sarebbero inesistenti. Abbiamo una mentalità a livello nazionale, a dir poco, ghettizzante nei confronti dei ns figli e di tutti coloro che non arrivano a determinati standard e non si fa NULLA per migliorare le autonomie possibili. Se a mio figlio non viene insegnato nulla a scuola perchè ritenuto "stupido" a prescindere, hai voglia io a dargli the verde od olio di pesce! Quindi preferirei che le associazioni spendessero quei 4€ che hanno per far migliorare la situazione di cultura, legislativa, di prospettive di lavoro, di autonomie e di riconoscimento di diritti in quanto persone, anche in presenza di "capacità" limitate anzichè incentivare ricerche di vario tipo che "forse" porterebbero qualcosa non si sa per chi e neanche fino a che punto, proprio perchè le risorse sono limitate per tutti.

:eek:
scusa mi sn persa qualcosa evidentemente, dove avresti letto che l'olio di pesce cura la sdd?
forse aiuta lo sviluppo cognitivo tt qui.e pensare che io se nn lo scoprivo x caso nessuno e dico nessuno mi ha mai detto niente su questo aprticolare o forse me lo ero persa...cmq si vede che tanto se si pensa che se una palla è tonda nn puo diventare quadrata quindi si omette informazione cioè magari perchè si pensa che tanto......e come me altri nn sanno niente credo sia giusto che se c'è qualcosa sul mercato che possa aiutare (non guarire) i nostri figli tutti normo o down sia giusto che venga detto,l scelte poi ognuno fa le sue anche x i costi cmq io tt sto pesce azzurro acasa mia nn lo mangio e quindi ....forse dovrei prenderlo anche io un po di omega 3.
parlando delle ricerca credo sia lo stato a dover dare i soldi....per trovare le cure sempre ce ne siano, ma ancora le pillole miracolsce io nn le ho viste.:cool:
un altra cosa forse nn c'è anche tt questo incetivo xchè allo stato attuale non importa a nessuno o pochissimi quindi a chi importa curare i figli se nn alle famiglie......pensa solo a quante persone girano attorno ai nostri figli....
e le patologie correlate e le altre case faramceutiche insomma ..sicura che gli conviene guarirli...io la butto qui ma questo rimane il mio personale pensiero....forse interssa solo a noi comuni famiglie ai ragione.;)
per quanto rigurda il faramaco sopra nn capsico se è gia stato testato suli esseri uman e se evermnte è così miarcoloso come mai nn è incomercio e nn viene testato sulla larga popolazione forse perchè ha qualcosa che nn va??? in quanto alla sperimantazione io nn lo testeri su mia figlia,siccome ho eltto che ce già qualcunoc he vule speriemntarlo sul propio figlio e sn rimasta un po così....:eek:...cioè sincemnte mi pare un po pericoloso testarlo su un bambino,ovviamente poi ognuno fa come gli pare ma i minori dovrebbero essere tutelati o sbgalio?... io stessa nn testerò mai un farmaco a meno che nn sn infin di vita e allora così o comi...scusate eh...ma quando e se ci sarà davvero questa cura intanto io guardo cosa succede agli altri che lo provano e poi ci penso...:D in base a che cosa gli capita.
quanto paola al amore e alla fiducia nn credo che manchi...cioè metetrsi a giudicare dei geniotri che perdono la retta via...ma daiii--- se gli dai un po di omega tre tu che dici che gli si vuole meno bene?cioè mi sembra un esagerazione questo commento anche eperchè nn credo che nessuno cerchi una cura x la sdd facile...propio xchè nn c'è!...scuate della franchezza di solito io dico sempre quello che penso forse è il caso di nn dire niente...alla fine ....dei conti.
cmq così x la cornaca nn ho visto miracoli x ora.;)

zioudino
22-02-2013, 21:08
Nuovo articolo di oggi su Repubblica.it

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/02/22/news/sindrome_down_molecola_riattiva_funzioni_mitocondr i-53180998/

Anna211061
23-02-2013, 09:48
grazie ho letto...e l'ho anche condiviso.....
staremo a vedere comunque ancora mi pare che sarà una cosa lunga.bisogna ancora studiarlo sul uomo come sotenevo io il dubbio che n capivo era porpio quello...eh ...il fatto è che secondo me bisogna valutare che effetti collateri ha e se ce davvero la stessa risposta nel essere umano che in quella testata sulgli animali. quindis e il gioco vale la candela.,se nn fa male e...se funziona, sarebbe una vera svolta...ma bisogna appunto aspettare e vedere.