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Visualizza la versione completa : Il cibo come panacea delle frustrazioni...



teguric60
09-06-2011, 23:44
Gent.mo Prof. Cuomo.
le scrivo per sapere come mi posso comportare con mio figlio Riccardo di 10 anni. Ha un attaccamento al cibo che oserei definire totalitaristico, lo ricerca in continuazione e se lo si perde di vista per poco, si ritrovano brick vuoti di succhi di frutta, pagnotte finite, pentole svuotate, insomma, un vero delirio... Oggi ha toccato il fondo mangiando del pesce dalla ciotola del gatto, pesce che era crudo e neppure fresco di giornata... L'ho sgridato, e poi mi sono ritirata mortificata in bagno, per non farmi vedere. Lei pensa che un supporto psicologico gli potrebbe servire, che noi genitori potremmo dare più di quello che già diamo? Non riesco a farlo dormire nella sua cameretta e per questo, mio marito è costretto a dormire o sul divano o in camera del bambino. Per lui è un brutto periodo, non va a scuola volentieri per questo non ha frequentato gli ultimi 20gg, anche perchè (cosa che non accade mai fuori scuola!) ogni volta che ci va fa la pipì addosso... ogni santo giorno!!!!Anche questo motivo, nonostante lui frequenti una terza, ci ha spinti a cercare di cambiargli scuola ed ora aspettiamo l'incontro con la Dr.ssa della scuola Steineriana di Milano per poterlo valutare (speriamo bene!!!) ed eventualmente inserirlo nel corso di pedagogia curativa.
Le frustrazioni, anche per noi genitori, sono tante e continue. Sento di avere bisogno di sentirmi supportata e di avere un suggerimento sul da farsi.... Sono veramente disperata... Per favore mi aiuti.

staff
15-06-2011, 17:43
Riceviamo via mail

Gentilissima,

innanzitutto in queste circostanze dovrebbe aver consultato e dovrebbe
essersi confrontata con l'area medica sia per comprendere se vi sono
cause fisiologiche di questa fame incontenibile di suo figlio sia per
trovare delle risposte sempre nell'area medica. Vi sono molte patologie
che determinano una condizione di voracità indipendenti dalla sindrome
di down.
Una volta chiarito e compreso, con accertamenti negli anni che
dovrebbero già essere stati fatti nell'ambito della medicina
bisognerebbe passare a comprendere se la dieta di suo figlio è idonea
sia in relazione alla quantità che alla qualità dei cibi sia
nell'organizzazione dei pasti nel tempo.
Senza questi presupposti noi non possiamo darle dei consigli perchè
sarebbero rivolti ad un bambino inesistente. Altre notizie che ci
servono per poter ipotizzare una linea educativa intorno al cibo è
rivolta alle situazioni relazionali e contestuali: quante persone siete
in casa, se il bambino ha fratelli/sorelle, come la famiglia si rapporta
con il cibo..., inoltre il cibo al di là della sua funzione nutrizionale
propone stimolazioni cognitive, sensoriali, affettive e relazionali:
odori, sapori, preparazione ... desiderarlo, gustarlo, donarlo,
riceverlo, essere implicati nel preparare i cibi è un modo per conoscere
ciò che si mangia al di là di placare la fame. Inoltre vi possono essere
cause lontanissime dal momento del mangiare che invece influenzano
profondamente l'attaccamento al cibo, come il non avere attività da
svolgere, il non saper cosa fare nella giornata, l'essere posto ai
margini delle situazioni relazionali, non integrato, non frequenatre
amici, ,....tutte condizioni che andrebbero valutate perchè anche se
svolte, ma in maniera meccanica e passiva non producono pensiero né
linguaggio, in quanto sono apprendimento ripetitivi addestrativi,
passivi, imparare passivamenre non determina pensiero nè linguaggio, non
sviluppa la fantasia non potenzia la capacità di desiderare, fare,
essere attivi, desidera giocare, correre, dipingere,
smontare...un'educazione e una didattica passiva propone vuoti mentali
ritardanti il linguaggio ed in questi "vuoti mentali" lo stimolo della
fame diventa una sorta di richiamo permanente all'esistere. Si mangia
perchè è l'unica attività che ci gratifica, che sappiamo fare bene e
che, anche nelle sgridate, propone comunicazione, relazione,... propone
un pensare a delle strategie: rubare il cibo, mangiare di nascosto...
Pertanto non posso risponderle perchè necessiterei di un colloquio molto
approfondito.

p.s. il fatto che il bambino ultimamente si faccia la pipì addosso è un
messaggio da tenere molto in considerazione unitamente allo stato di
disagio che da quanto posso capire state vivendo voi genitori: non
bisogna intervenire solo sul bambino!

Prof.Nicola Cuomo