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Visualizza la versione completa : 26 gennaio - La7 - Marco Paolini e lo sterminio dei disabili nei lager



aledario
13-01-2011, 15:37
Ricevo e volentieri diffondo. Fate altrettanto!


Mercoledì 26 gennaio in diretta su La7 dall’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, Marco Paolini racconterà la storia dello sterminio dei disabili e dei malati di mente sotto il nazismo. Chi mi conosce sa che da diversi anni mi occupo di questa vicenda e dei suoi riflessi di attualità.
Il racconto affronta una vicenda inquietante che va conosciuta e non taciuta. Dopo il racconto, sempre in diretta, Gad Lerner svilupperà con il pubblico temi e suggestioni collegate al racconto
Per questo, oltre a invitarvi a sintonizzarvi quella sera su La7 e a leggere il comunicato stampa che vi allego, vi chiedo di fare un passa parola tra più persone che potete, operatori, insegnanti, studenti,gente che fa tutt’altro nella vita. Non per aumentare l’auditel, ma perché sono poche, sempre meno, le occasioni per parlare di argomenti scomodi ma che riguardano tutti e sono veri, quotidiani.
Un abbraccio e grazie per il tam tam, so che rullerà forte e che non smetterà dopo.
Mario Paolini

Allego due link di video che presentano il lavoro
http://www.youtube.com/watch?v=zNgyzeGmb_M&feature=youtube_gdata

http://www.youtube.com/watch?v=yKth6wfh1ko&feature=related

irisbianco
14-01-2011, 12:38
Grazie per l'avviso sicuramente diffonderò. Ma sinceramente non so se riuscirò a vederlo io stessa, già solo i video di presentazione mi hanno fatto piangere .E'
ancora troppo vivo in me il ricordo di quelli che mi rimproveravano, fino a soli 10 giorni dal parto, la mia scelta di far nascere un bambino non sano, uno che ti darà solo problemi, che pesarà su di te, tuo marito e anche tua figlia!!!
Fà ancora male perchè si trattava di persone molto vicine per fortuna non i miei genitori e mia sorella ma comunque vicine....

cangel
19-01-2011, 19:05
anch'io faro' il passaparola e proprio di fronte a casa mia nel parco comunale intitolato a Enrico Palatucci ,l'eroico vice questore che salvò molti Ebrei e poi lui stesso mori' nel campo di sterminio verrà fatta una cerimonia in memoria con la presenzadel Rabbino capo di Roma e di una rappresentanzaEbraica e Cristiana il 22 gennaio; lo sterminio non solo fu nei confronti degli Ebrei ma anche verso i disabili, i Rom, gli oppositori del regime

ritz
01-02-2011, 14:47
Sarà vero, come dice Paolini, che "alla fine ci si abitua a tutto"?
Ci rimugino da giorni.

Rita

aledario
01-02-2011, 15:05
Non so se sia vero che "ci si abitua a tutto"... so solo che una persona soltanto nel dibattito che ha seguito quello spettacolo per me molto bello e toccante, oltre che onesto e crudele nella sua storicità con tanto di nomi, cognomi, volti... delle vittime ma anche dei carnefici... ha avuto il coraggio di rispondere con la stessa crudele onestà alla domanda con la quale il moderatore Gad Lerner (non a caso un ebreo?) ha chiesto al pubblico:
"Ma voi come vi sareste comportati se foste stati in quei medici... in quelle ostetriche?"
La risposta?
"Ognuno è figlio della cultura determinata dal tempo in cui vive... per cui non dubito che mi sarei comportato allo stesso modo di quei medici".
Ne sono convinto anch'io... mediamente è sicuramente la verità. Ma c'è sempre la possibilità di una perturbazione nella cultura... che provochi una crepa, un piccolo squarcio... che acqua e tempo allarghino fino a far crollare quel "muro" di certezze e stereotipi sulle quali ogni cosiddetta "cultura" è fondata.
Nel nostro piccolo... e nel privilegio di vivere in un momento storico e culturale certamente non paragonabile a quello vissuto dai nostri predecessori di 70 anni fa... (soli!!!!) noi siamo, o almeno dobbiamo avere la pretesa di essere... una di quelle piccole perturbazioni...

ritz
02-02-2011, 00:22
... noi siamo, o almeno dobbiamo avere la pretesa di essere... una di quelle piccole perturbazioni...

Presente!
perturbante e perturbata ;-)
troppe le cose cui non mi riesce di abituarmi, anche oggi, anche a distanza di 70 anni.

Hai ragione, una sola persona capace di rispondere con sincerità, molte altre a colorare il quadro con interventi piu' o meno fiduciosi, al piu' sfiduciati.
Hai notato? un quadro esplicito del drastico taglio ai sostegni dei nostri giorni non e' emerso. e questo benchè alcune delle mamme presenti (e che personalmente conosco) fossero lì per dirlo a gran voce.

Allora mi domando se davvero la coscienza del passato possa aiutarci a guardare piu' chiaramente il nostro presente, per quanto diverso.

Gli esordi di allora? La crisi. La difficoltà per molti. IL riconoscimento di un improduttività che costava, finendo per gravare su tutti. E poi la soluzione piu' drastica, apparentemente maturata dal basso: il contadino che scrive al Fhurer.
La storia, ahimè, ci insegna che gli uomini sono sempre capaci di ripercorrere i propri errori.

E' certamente molto diverso l'oggi.
Eppure una sacrosanta legge sull'aborto nata a tutela della donna e della sua incolumità psico-fisica, che atto eugenetico non è, non in senso stretto, in che si traduce?
Una donna che riconosce la sua incapacità a proseguire una gravidanza lesiva per lei sul piano fisico e/o psichico puo' legalmente abortire, puo' scegliere di interrompere la vita della creatura che ha in grembo.
Non puo' decidere di farlo perchè il proprio bambino è "affetto da grave malformazione", o meglio puo' farlo solo nella misura in cui questa nuova vita finirebbe in qualche modo per lederla.
Non so perchè ma ho spesso la sensazione che questo passaggio sfugga ai piu'.

luly
02-02-2011, 12:45
Quoto Ritz ed aggiungo: oltre ai tagli al sostegno, che forse secondo me è l'unica cosa emersa durante il dibattito ma forse, sempre secondo me, più per la difesa di una categoria che non per il diritto della persona disabile, ma dei tagli ai posti di lavoro per la categoria protetta ormai estesa ai figli dei profughi e agli orfani di guerra? E che dire degli aiuti economici che i nostri figli in egual misura dovrebbero percepire? Per non dire, a proposito dell'aborto terapeutico che anche noi stiamo appliccando l'eugenetica. E con questo non voglio condannare le donne che ricorrono all'aborto per non far nascere un figlio malformato, ma me la prendo con una società incapace di accettare tutto ciò che esce fuori dal canone di bellezza e perfezione. Io sono convinta che spesso la decisione di abortire è data solo dalla paura di affrontare una società che ostacola e rende la vita difficile alle persone con disabilità.

petema
07-04-2011, 18:33
Vedo solo ora questo post, ma mi sento di condividere con voi un tormento che mi affligge da tanti anni.
Ormai sappiamo molto, non tutto, ma molto di quello che è successo in quegli anni, di come si sia arrivati ai campi di sterminio e perchè.
Ma io rimango sempre turbato dal sentire che chi gestiva i campi di sterminio non erano gli spietati assassini che abbiamo imparato a conoscere, erano invece madri e padri di famiglia che prima di quell'esperienza erano affettuosi con i figli, amorevoli con il loro marito/moglie, parlavano con i vicini di casa delle ingiustizie sociali e magari discutevano e protestavano per ottenere dei benefici per tutti.
Ma non bastasse questo a sconvolgere la mia mente dopo, alla fine di tutto, sono tornati a fare quello che facevano prima, con lo stesso affetto, lo stesso ardore, come se nulla fosse successo.
E quando vengono intervistati, ancora a desso a distanza di decenni, ripetono che hanno fatto il loro dovere, che certo quello che hanno fatto non era bello, ma che in fondo non potevano fare altro.
Io allora mi chiedo cosa succede agli uomini quando vengono portati al confini della loro umanità, ma soprattutto mi chiedo cosa farei io se fossi portato oltre quei limiti.
Davvero dentro ciascuno di noi giace sopito un demone pronto a risvegliarsi quando se ne presenta l'occasione?
Io posso avere bei pensieri, belle parole, compiere anche azioni socialmente altruistiche, ma come mi comporterei in situazioni estreme?
Non ho una risposta a queste domande, ma sinceramente mi spaventano.

E' di questi giorni la notizia dell'ennesimo barcone rovesciatosi in mare e di 200 dispersi (forse faremmo ormai meglio a chiamarli morti), certo ci siamo indignati, sono state scritte tante pagine di giornale, ma il giorno dopo, o forse quello dopo ancora, è tutto dimenticato; forse "alla fine ci si abitua a tutto"...

drdlrz
07-04-2011, 19:09
Hai visto il bellissimo film "The reader"?
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=55234

petema
07-04-2011, 23:06
no, non l'ho mai misto. ho letto la trama e capisco come la seconda parte possa avere attinenza con quello che ho scritto.
proverò a cercarlo e a vederlo.

grazie