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Visualizza la versione completa : Il limite del "come gli altri"



marghe
24-05-2010, 09:35
Quante volte l'ho detto e scritto, quante volte lo abbiamo detto e scritto tutti, quante volte Elena ha combattuto per valere questo suo diritto...che i bambini/ragazzi con la Sindrome di Down hanno bisogno di essere trattati esattamente "come gli altri"...
eppure mi sono fermata a pensare in questi ultimi giorni, se questo "come gli altri" abbia dei limiti...
Elena in quest'ultimo periodo ha trovato grosse difficoltà al lavoro nel rapportarsi con una collega, vorrei raccontarvi tutta la storia ma sarebbe davvero un po' lungo...quello che mia sorella dice a questo proposito è che la sua collega ha dei modi molto brutti con lei, che la umilia (per la precisione le sue parole sono state "ci gode a umiliarmi" :( ) e questo la fa stare molto male.
La faccenda ci ha colpito un po' tutti...e abbiamo, insieme a Elena, cercato tutta una serie di stratagemmi per risolvere la questione...senza ottenere buoni risultati.
Negli ultimi giorni la situazione sembra un po' migliorata, grazie all'intervento di una collega molto carina e ben disposta nei confronti di Elena che in buona sostanza è intervenuta in sua difesa...
(e grazie alla crisi economica che è intervenuta in sua difesa riducendo il suo monte ore di lavoro questo mese...concedendole un po' di "vacanza" in più! :???:)

Quello che personalmente mi ha fatto male di tutta questa storia (oltre ovviamente al dispiacere nel vedere Elena che ci soffriva) è l'impressione (per me per la prima volta così chiara) che mia sorella non avesse tutte le risorse necessarie per affrontare questa situazione, in fondo non così drammatica, di una collega str*** con cui fare i conti...mi ha fatto male perchè io non l'avevo mai avuta questa impressione e perchè questa faccenda mi ha portato proprio a considerare quali siano i limiti del "come gli altri"...e quanto sia ingiusto che questi limiti ci siano!

Elena ha combattuto innumerevoli battaglie per far valere il suo diritto alla "parità di trattamento" e poi in un colpo arriva qualcuno che senza rendersene conto sbatte in faccia al mondo una sua fragilità, la evidenzia così tanto che all'improvviso quel "come gli altri" non basta più...diventa evidente che serve qualcosa in più...un po' più di intervento da parte nostra per cercare di consigliarla su come gestire la situazione, un po' più di sensibilità da parte della collega-buona che prende in mano la situazione, un po' più di apertura/intelligenza/empatia da parte della collega-str*** per evitare che tutto questo diventasse necessario...

Un po' di più...non come gli altri...ma Elena non sembra soffrirne, non so se non se n'è resa conto o se è solo così tanto più allenata di me ad accettare i propri limiti...

aledario
24-05-2010, 10:10
Un argomento molto "tosto" quello che butti lì con leggerezza al lunedì mattina Marghe!
Certo... quel "come tutti gli altri" è solo parziale... è evidente in tante cose, ed un po' è strano che tu ti sia scontrata solo ora su questa realtà... anche se conoscendo Elena, la sua determinazione e le sue potenzialità... la cosa non mi meraviglia più di tanto.
Penso al mondo del lavoro, ed a come anche solo per l'assunzione noi genitori abbiamo avuto un ruolo, comunque decisivo... per Dario...
Penso a cose banali tipo quella della riduzione di orario cui hai fatto accenno... e della quale avevo parlato poche sere fa con papà... di fronte alle quali magari i "nostri" non riescono a cogliere o a chiedere le spiegazioni necessarie ed opportune... richiedendo di fatto così un intervento chiarificatore esterno...
Gli esempi sarebbero tanti e su tanti fronti... ma ciò che più conta alla fine è la conclusione cui tu arrivi... quella per cui per essere sullo stesso piano degli altri... i nostri superdotati necessitano di una serie di coinvolgimenti emotivi e professionali dei quali si potrebbe in teoria fare normalmente a meno.
E' una limitazione... questo è fuori discussione... se si guarda esclusivamente alla sfera della loro "autonomia" (intendendo ovviamente con questa parola una realtà molto ampia ed un obiettivo molto ambizioso)... ma è anche una realtà che se "giocata" bene a livello di umanità e capacità relazionali (che certo non mancano loro!)... può diventare una ricchezza per chi ha la "fortuna" di vivere a contatto con loro... capace di far sorgere comportamenti ed atteggiamenti virtuosi (anche se non in tutti! :? :twisted: ) in persone che normalmente magari non si preoccuperebbero d altro che non di se stessi. E' l'altro piatto della bilancia... quello che secondo me fa da equilibrio... controbilanciandolo... all' handicap (questo va chiamato proprio con il suo nome! E' uno svantaggio indotto dal contesto sociale!) che le persone down hanno nella società civile in generale... ed in questa società civile così sfrenatamente competitiva in particolare.
Lo so... non c'entra nulla... e non è sufficientemente consolatorio rispetto ad un problema che comunque c'è e non viene modificato dalle sue eventuali conseguenze "positive"... ma è l'unico modo che conosco per non arrendersi alla struggente nostalgia dell'anima che ti prende in queste circostanze (ci sarebbe anche la rabbia... ma è un sentimento che normalmente non mi appartiene...), e affrontare questa tua "nuova" consapevolezza nel modo più positivo possibile... che poi in fondo è anche l'unico modo per cercare di cambiare veramente le cose... anche dove esse positive non sono...
Credo che Dario, Elena... e tutti i ragazzi come loro... raggiungano questa consapevolezza molto prima di noi, grazie alla loro intelligenza emotiva... e riescano a farsene una ragione ed a trovare le loro personali ed efficaci soluzioni. Possiamo forse imparare da loro la semplicità dell'accettazione del limite... quando questo è veramente tale... dopo aver insegnato loro a lungo... a rifiutare quello che lo è solo in apparenza...

Laura74
24-05-2010, 12:09
Un po' di più...non come gli altri...ma Elena non sembra soffrirne, non so se non se n'è resa conto o se è solo così tanto più allenata di me ad accettare i propri limiti...

Come dice Sandro, forse i nostri ragazzi raggiungono questa consapevolezza CRUDA, a volte PUNGENTE come un coltello affilato puntanto nel costato, molto prima di noi...di tutti noi che stiamo loro intorno...
è un'altra fase? è ancora una nuova fase? dell'accettazione, del percorso accanto a loro...
e mi chiedo..ma quante fasi ci sono, quando si "taglia" l'ultimo traguardo...quando si raggiunge la PIENA consapevolezza o ci si RASSEGNA alla piena consapevolezza?
e si lascia sfogo alla sola amarezza, passando e facendo passare anche tutta la rabbia...

elsy63
24-05-2010, 12:25
NOn sono i ns figli che non hanno la capacita' di difendersi, sono gli altri spesso molto stronzi ....verso il prossimo......a che serve comportarsi cosi' male??? i ns figli non lo farebbero mai...

marghe
24-05-2010, 14:54
Sandro hai ragione quando dici che la "parzialità" del "come gli altri" dovrebbe già essermi familiare...e in effetti mi sembra di essere preparata a pensare, come negli esempi che facevi tu, alla necessità per Elena di un aiuto in più nel fare concretamente alcune cose, nel gestire alcune faccende, nel cogliere tutte le sfumature e le necessità connesse alla sua autonomia...
forse sono meno abituata a vederla così in difficoltà nel gestire le relazioni...Elena è abituata ai pregiudizi: certo ci rimane male quando qualcuno ha nei suoi confronti atteggiamenti troppo protettivi o la tratta come una bambina, o le rivolge attenzioni non richieste, ma poi reagisce, trova la cosa giusta da dire o da fare o semplicemente alza le spalle e va avanti..., comunque ho sempre avuto l'impressione che alla fine riesca col tempo a farsi conoscere nel bene e nel male, nei suoi limiti e potenzialità...e mi sembrava che una volta superati questi pregiudizi, una volta che la gente imparava a trattarla "come gli altri" appunto, lei riuscisse ad instaurare davvero delle relazioni positive, o quantomeno accettabili. Evidentemente invece non è poi così attrezzata nel gestire tutto ciò che fa parte del "come gli altri": in fondo probabilmente questa sua collega si sta comportando con Elena esattamente come si sarebbe comportata con un altra persona che non le era simpatica, che non lavorava secondo i suoi canoni o che le rompeva le scatole per qualche motivo...capita a tutti prima o poi di avere a che fare con un collega str**, no?

E' questo il limite del come gli altri di cui parlavo...non tanto la necessità di aiuto più o meno concreto, quanto il bisogno da parte di Elena di avere a che fare con persone con certe abilità relazionali che probabilmente non tutti hanno, e che probabilmente non si possono chiedere a tutte le commesse di supermercato (mentre è più facile e giustificato chiederle ad insegnanti, educatori o terapisti vari...)...:huh:

Stopray
24-05-2010, 14:55
In ogni dove nel mondo persone strn.... approfittando o vessano persone più deboli, fisicamente o caratterialmente.... indipendentemente dal fatto che siano down o no.... e le seconde in alcuni casi hanno la forza di reagire in altri no e chiedono aiuto alla famiglia agli psicologi ecc. ecc. oppure subiscono per il resto della loro vita xchè non sanno fare diversamente.

Credo quindi che non ci sia miglior esempio di " trattati come tutti gli altri " di quanto da te raccontato...

Sono altresì convinto che la sola consapevolezza dimostrata da tua sorella in relazione al comportamento tenuto dal strn... sia un grande segnale di forza.

Ciao
Simone

marghe
24-05-2010, 15:00
NOn sono i ns figli che non hanno la capacita' di difendersi, sono gli altri spesso molto stronzi ....verso il prossimo......a che serve comportarsi cosi' male??? i ns figli non lo farebbero mai...

Invece secondo me è proprio questo il punto: se chiediamo alla gente di comportarsi con i nostri ragazzi come si comporterebbe con gli altri dovremmo tenere in conto che qualcuno con "gli altri" non si comporta poi così bene...perchè una collega non può permettersi di essere stronza con Elena se questa è la sua indole?!
Evidentemente ci vuole una sorta di compromesso tra la disponibilità ad andare oltre i loro limiti e la capacità di tenere questi limiti in considerazione che, mi rendo conto ora più di che mai, non è cosa da tutti...

Stopray
24-05-2010, 15:19
Concordo .....

lety
24-05-2010, 15:29
Tempo fa una persona che lavorava in un centro con ragazzi con SD mi raccontò l'episodio di una ragazza a cui aveva detto una frase tipo:
"Ma possibile che non capisci!" usando un tono spazientito
e la ragazza le aveva risposto:
"Se capissi tutto come te non starei qui"

Questa persona era rimasta molto colpita dal prontezza e dalla risposta e mi disse che da quel giorno aveva imparato a misurare molto meglio le parole ed i toni.

Mi è venuto in mente quest'episodio perchè secondo me una persona cosi consapepevole come Elena sarebbe bello se riuscisse a rispondere a questa persona facendola sentire una m.... appunto nella consapevolezza delle sue difficoltà e di quanto una persona che attacchi lei sia veramente meschina.


letizia

aledario
24-05-2010, 15:52
Scusami Marghe se ti ho dato l'impressione... di non aver capito.
Ho la presunzione di averlo fatto! ;-) ma forse poi non sono riuscito a spiegarmi altrettanto bene.
Cerco qui però di specificare un punto particolare che mi sta a cuore...
Di sicuro nè i nostri cari superdotati nè il resto del mondo sono sempre "se stessi"... ma in quanto esseri in relazione non "si comportano" ma anche "sono" secondo me... diversi a seconda delle persone e/o delle situazioni con cui appunto... si relazionano.
In questo senso non esiste "lo stronzo" ... e nemmeno "il buono" (se non magari come concetto di tipo statistico ;-)... secondo la... diciamo... "predisposizione" naturale di ognuno! :-)). Rimane il fatto secondo me innegabile... a riprova di quanto qui affermato... che le persone down sono spesso statisticamente capaci di generare un'empatia tale (se conosciuti anche solo più che superficialmente) da diminuire moltissimo gli appartenenti alla prima categoria (non sto ovviamente parlando di atteggiamenti offensivi e vessatori comunque diffisi... di chi in realtà non conosce...). E questo in linea generale li tutela dall'incontrare ... un numero di "gentiluomini" :twisted: ... pari a quello che normalmente incontra ognuno di noi nella sua vita. Di questo ne sono convinto... come sono altresì convinto che sia una cosa molto bella e "fortunata" di questo tipo di disabilità ... (al contrario di tante altre, che non generano la stessa empatia-simpatia).
Ovviamente questo non toglie che qualche elemento "refrattario" non si lasci condizionare troppo da questa caratteristica dei "ragazzi del '47" ;-)... ma credo che ci stia. E che si possa accettare di supportare i nostri in questi fortunatamente pochi casi in cui avviene un incontro di persone così profondamente diverse (anche se... come sapete, io ci tengo molto al fatto che pure i nostri... possono nella vita essere ... "stronzi", e sono convinto sinceramente che a volte lo siano!!!). A titolo di esempio (anche banale se volete) nell'esempio citato da Letizia qua sopra... chi è che ha dato la risposta più da ... st*****? :-
A mio parere non c'è dubbio in proposito... pur con tutte le attenuanti del caso: la seconda! :-) (pensae a quel colloquio... senza che ci fosse un cromosoma di troppo in mezzo!) Ma la potenza dell'empatia che genera in noi è tale... da farci pensare (addirittura alla diretta interessata... che poteva anche aver solo sbottato a seguito dell'ennesima manifestazione di indolenza o pigrizia di una persona abituata magari a sfruttare la propria condizione di disabile) di essere stati addirittura nel torto a far presente con la giusta decisione... ciò che era nel nostro diritto fare. A renderci ... insomma... meno ... :-

Anto65
24-05-2010, 23:46
...
Evidentemente ci vuole una sorta di compromesso tra la disponibilità ad andare oltre i loro limiti e la capacità di tenere questi limiti in considerazione che, mi rendo conto ora più di che mai, non è cosa da tutti...

No, Marghe, non è cosa da tutti e non solo nel caso di Elena. Succede un po' per tutti i "limiti" che non necessariamente siano "facilmente riconoscibili". Penso che il "succo" della questione sia solo l'incapacità del "mettersi nei panni di" o di fermarsi un momento e saper chiedersi "perchè? ci sarà un motivo se...". Io credo, però, che per uno (o una in questo caso:twisted:) str... ce ne sono cento che, se già non lo sanno fare, per lo meno tentano il difficile "equilibrismo" fra il tener presente questi limiti pur andando oltre gli stessi: evviva a tali "funamboli"!

elsy63
25-05-2010, 00:28
Invece secondo me è proprio questo il punto: se chiediamo alla gente di comportarsi con i nostri ragazzi come si comporterebbe con gli altri dovremmo tenere in conto che qualcuno con "gli altri" non si comporta poi così bene...perchè una collega non può permettersi di essere stronza con Elena se questa è la sua indole?!
Evidentemente ci vuole una sorta di compromesso tra la disponibilità ad andare oltre i loro limiti e la capacità di tenere questi limiti in considerazione che, mi rendo conto ora più di che mai, non è cosa da tutti...

infatti dicevo che non bisogna comportarsi male verso il prossimo...chiunque sia....:lol:

drdlrz
25-05-2010, 12:14
Quello che personalmente mi ha fatto male di tutta questa storia (oltre ovviamente al dispiacere nel vedere Elena che ci soffriva) è l'impressione (per me per la prima volta così chiara) che mia sorella non avesse tutte le risorse necessarie per affrontare questa situazione, in fondo non così drammatica,
per le persone che hanno a che fare con ragazzi più border-line, come può essere tua sorella, queste situazioni sono molto dolorose.
Ricordo una intera nottata in chat con una mamma la cui ragazza aveva avuto un piccolo incidente, e questo fatto - in fondo non così drammatico - le aveva rivelato in un colpo tutta la fragilità della figlia ("sembrava una bambina"), solitamente molto disinvolta e sicuramente "high functioning" all'interno della categoria.
La consapevolezza del fatto che anche in un ambiente "protetto", basta un piccolo tassello fuori posto che crolla il mosaico, è molto dura da digerire.
D'altra parte, l'intelligenza è anche elasticità mentale e capacità di adattamento, e sicuramente questa caratteristica è in loro carente.
Loro sono abituati al limite, è vero, ma a volte pure loro sembrano smarriti di fronte alla manifestazione palese di questo.
Nel we abbiamo assistito ad un concerto di percussioni di ragazzi disabili intellettivi, di cui uno solo down. Mentre gli altri ragazzi erano molto abili con le percussioni, il ragazzo con la sdd (forse solo perchè faceva parte da meno tempo del gruppo) si perdeva e batteva fuori tempo.
Tornando a casa ho detto a Lucrezia: "hai visto, c'era anche un ragazzo con la sdd che suonava! Era anche un bel ragazzo.". E lei: "sì mamma, però mentre gli altri suonavano lui guardava in giro, così (e fa la faccia rimbambita). Perchè faceva così?".

gigliorosa
25-05-2010, 12:30
Mi permettete un'ovvietà?
I nostri adorati figli/fratelli NON sono come gli altri.
Hanno infinite potenzialità, sono sensibili (sotto alcuni aspetti più di altri), sono capaci di inseririsi e di apprendere in modo sorprendente, ma....sono pur sempre portatori di un handicap.
Questo porta l'aspetto così ben definito da Sandro, che quindi "accompagna" chi si confronta con loro ad arricchire il proprio animo, ma comporta anche che in alcune circostanze, che sarebbero comunque difficili anche per una persona "normodotata", abbiano bisogno dell'aiuto di chi gli sta vicino...
Io penso, e qui mi rivolgo a Laura che, per questioni di età delle nostre figlie (oltre che per nome:D) in questa discussione è quella forse più vicina alla mia esperienza, che i nostri figli abbiano prestissimo questa consapevolezza. La mia bella Letizia (3 anni e 5 mesi) capisce già che non riesce a fare alcune cose rispetto ai suoi compagni: parlare prima di tutto...e questo la fa soffrire. Ma non la fa fermare: cerca di esprimersi e, soprattutto, trova il bello di vivere ogni giorno, anche in quei giorni in cui sua madre si rende conto di questa consapevolezza che sta facendo capolino in questa giovane, tenera vita e soffre impotente.
Ma questo è un altro discorso....

marghe
31-05-2010, 11:45
Grazie a tutti per le vostre risposte e riflessioni che come sempre mi arricchiscono permettondomi di vedere le cose da diversi punti di vista e con diverse sfumature...

elsy63
31-05-2010, 13:17
per le persone che hanno a che fare con ragazzi più border-line, come può essere tua sorella, queste situazioni sono molto dolorose.
Ricordo una intera nottata in chat con una mamma la cui ragazza aveva avuto un piccolo incidente, e questo fatto - in fondo non così drammatico - le aveva rivelato in un colpo tutta la fragilità della figlia ("sembrava una bambina"), solitamente molto disinvolta e sicuramente "high functioning" all'interno della categoria.
La consapevolezza del fatto che anche in un ambiente "protetto", basta un piccolo tassello fuori posto che crolla il mosaico, è molto dura da digerire.
D'altra parte, l'intelligenza è anche elasticità mentale e capacità di adattamento, e sicuramente questa caratteristica è in loro carente.
Loro sono abituati al limite, è vero, ma a volte pure loro sembrano smarriti di fronte alla manifestazione palese di questo.
Nel we abbiamo assistito ad un concerto di percussioni di ragazzi disabili intellettivi, di cui uno solo down. Mentre gli altri ragazzi erano molto abili con le percussioni, il ragazzo con la sdd (forse solo perchè faceva parte da meno tempo del gruppo) si perdeva e batteva fuori tempo.
Tornando a casa ho detto a Lucrezia: "hai visto, c'era anche un ragazzo con la sdd che suonava! Era anche un bel ragazzo.". E lei: "sì mamma, però mentre gli altri suonavano lui guardava in giro, così (e fa la faccia rimbambita). Perchè faceva così?".
anche rosanna fa queste domande....ieri sera alla mostra e' venuta una ragzza down adulta che parlava poco e aveva molti alti tratti accentuati....rosanna sotto voce ha chiesto che problemi aveva... e io le ho detto che aveva la sdd....
Rosanna ..mado' poverina e nessuno l'ha aiutata da piccola a parlare bene!????;):idea::idea::idea:

drdlrz
31-05-2010, 14:49
infatti fare loro capire che ci sono cose che non si superano neanche con l'aiuto (che è poi l'accettazione del limite) sarà difficile ed è una bella sfida... perchè ognuno di loro, anche il più border-line, manterrà aspetti "da down" che dovrà poi rassegnarsi ad accettare, nel comportamento, nei tratti, nel parlare, nelle movenze e comunque nel livello cognitivo.

In più, accettare le "minorazioni" dei "colleghi" negli ambiti che per loro sono punti di forza (e quindi risultati in un certo senso scontati) sarà indispensabile per integrarli nel mondo dei loro "simili", oltre che in quello dei normali. Se fanno troppo i difficili, per forza di cose rimarranno un po' isolati da grandi... perchè difficilmente usciranno ogni sabato sera con un gruppo di normodotati.

elsy63
31-05-2010, 15:50
infatti fare loro capire che ci sono cose che non si superano neanche con l'aiuto (che è poi l'accettazione del limite) sarà difficile ed è una bella sfida... perchè ognuno di loro, anche il più border-line, manterrà aspetti "da down" che dovrà poi rassegnarsi ad accettare, nel comportamento, nei tratti, nel parlare, nelle movenze e comunque nel livello cognitivo.

In più, accettare le "minorazioni" dei "colleghi" negli ambiti che per loro sono punti di forza (e quindi risultati in un certo senso scontati) sarà indispensabile per integrarli nel mondo dei loro "simili", oltre che in quello dei normali. Se fanno troppo i difficili, per forza di cose rimarranno un po' isolati da grandi... perchè difficilmente usciranno ogni sabato sera con un gruppo di normodotati.

e questo e' un altro problema .....me lo posi anni fa quando si faceva il film "Una famiglia come tante altre" la canzone OBLADI' OBLADA' ve la ricordate?
ebbene il figlio di questa famiglia si innamora di una ragazza lieve down :) che forse soffriva molto d ipiu' degli altri.
I suoi genitori non la lasciavano stare molto coi down perche'per loro la figlia era superiore agli altri e piu' autonoma,non la lasciavano coi normodotat, e nemmeno era cercata, per paura che ne approfitasero o che lei non fosse all'altezzza!
Poverina , si lamentava molto...
se devo esser sincera viviamo un po' questa situazione!;););)

evele
31-05-2010, 21:40
Elsy hai centrato in pieno il mio pensiero, non che io veda Eleonora superiore, ci mancherebbe altro;). Eleonora ha la sindrome di Down, ma alcune volte mi sembra sia in un limbo, nè di qui nè di là.
Probabilmente con la scuola elementare, riusciremo ad avere le idee più chiare.
E' che io, alcune volte mi sento a disagno, con altre mamme "down"
Mi rendo conto di essere stupida, ma ho sempre paura di sembrare quella che sopravvaluta la propria figlia.
Boh non siamo mai contente!!

maddy
01-06-2010, 01:20
no Eve, e mi rivolgo a te solo perchè conosco la Ele ma non altri casi definibili "borderline": tua figlia è davvero in gamba, e il merito, almeno in parte, sarà un pò anche tuo e di Roberto, un pò della "fortuna" ;) . Non ti devi sentire a disagio, anche se è ovvio che altre "mamme down" ti possono invidiare (presente!) ma non è un'invidia negativa. L'importante è essere sempre sè stessi. Con le altre mamme non devi affatto nascondere le potenzialità di tua figlia, anzi! Possono essere uno stimolo, una spinta a "crederci".
Altra cosa è il disagio, il senso di non appartenenza a nessuna "categoria" che può affliggere la persona down particolarmente "avanti", ma nel caso di bambini, come la Ele, mi sembra presto per preoccuparsene. Io ne approfitterei semmai per dotarla dei migliori strumenti che saprà cogliere.
L'idea che si debba frenare i più sgamati per non farli sentire in un limbo... mi sembra proprio una stranezza.

elsy63
01-06-2010, 01:25
Elsy hai centrato in pieno il mio pensiero, non che io veda Eleonora superiore, ci mancherebbe altro;). Eleonora ha la sindrome di Down, ma alcune volte mi sembra sia in un limbo, nè di qui nè di là.
Probabilmente con la scuola elementare, riusciremo ad avere le idee più chiare.
E' che io, alcune volte mi sento a disagno, con altre mamme "down"
Mi rendo conto di essere stupida, ma ho sempre paura di sembrare quella che sopravvaluta la propria figlia.
Boh non siamo mai contente!!

e tu continui a centrare, brava!;);) io ho un paio di mamme che mi stanno col fiato addosso....tua figlia pero' e diversa, beata te..un cavolo ....sono io diversa da oso nel senso che oso cose che molte altre mamme temono...., ..e non vogliono rischiare ne per i figli ne per loro evitando di soffrire.....ma io sono cosi' anche con gli altri figli ,con i pro e i contro ....se una cosa loro fa bene e mette paura a me, la paura me la tengo dentro a rodermi il fegato..ma non la trasmetto a loro e accetto il minimo di rischio ...
il tutto un po per mia natura un po' per corsi di formazione, confronto esperienze molte su questo forum, un po' per l'indole di Rosanna, ma niente è stato indolore, sto raccogliendo i frutti ma anche qualche coccio rotto !!! In un'ultima conversazione telefonica poi ho scoperto che una mamma ha gli stessi problemi di inserimento con la figlia normodotata....che per eccesso di ansia della mamma ha grosse difficcolta'.....
Ne' il figlio down ne la sorellina sono inserite in attivita' socializzanti e poi si lamenta che in casa esplodono o va in stereotipia...fino ad ammettere che in effetti lei ha bisogno dello psicologo.....ok....ma fra 15 giorni e' sempre allo stesso punto ..
quindi ...fregatene e fai la mamma come ritieni opportuno!

maddy
01-06-2010, 01:33
io ho un paio di mamme che mi stanno col fiato addosso....tua figlia pero' e diversa, beata te..un cavolo ....sono io diversa da oso nel senso che oso cose che molte altre mamme temono...., ..e non vogliono rischiare ne per i figli ne per loro evitando di soffrire.....ma io sono cosi' anche con gli altri figli ,con i pro e i contro ....se una cosa loro fa bene e mette paura a me, la paura me la tengo dentro a rodermi il fegato..ma non la trasmetto a loro e accetto il minimo di rischio ...


puoi fare qualche esempio? nel senso cosa osi che altri temono?
A scanso di equivoci, non c'è polemica, sono davvero curiosa di capire.
P.S- si capisce tanto che vorrei una figlia "borderline"???

elsy63
01-06-2010, 01:57
puoi fare qualche esempio? nel senso cosa osi che altri temono?
A scanso di equivoci, non c'è polemica, sono davvero curiosa di capire.
P.S- si capisce tanto che vorrei una figlia "borderline"???





P.S- si capisce tanto che vorrei una figlia "borderline"???[/QUOTE]
in che senso? perche il disturbo borderline e' un'altra cosa!


cmq mi spiego....faccio un esempio..mi chiama e dic ei problemi del figlio..e io cosa fa tuo figlio? ....piscina ! solo? si perhce' le altre cose non sparebbe farle e ho paura che lo isolano..e i insisto ch episcina va benissimo pe ril fisico ma non stimola la competizione e la socializzazione..poi mi chiede deve sta Rosanna e io le dico che e' partita coi boyscout...si' ma a te e' divers a, io ho paur ach elo trattinomale e che lo trascurano , meglio che sta cn me..embe??pure io ho paura a deve essere lei a difendersi, s eno non impar amai....le autonomie etc..si' ma l'igiene , s eno dovesse lavarsi bene??
fino a capire che cosi' fa anche con la figlia normodotata!
quindi senza colpevolizzare nessuno e o premiare nessuno di noi, i figli riflettono l'ambiente famigliare,lei non puo' avere un figlio come il mio se lei non e' come me,,, per fortuna la clonazione ancora non riesce!.....poi se si vuole si puo' cambiare ma bisogna volerlo e sentirlo e non e' facile, sempre nel rispetto delle capacita' dei ns figli che come tutti gli esseri viventi son diversi in tante cose....quoziente intellettivo, interessi, carattere,e il ns approccio alla vita e' fondamentale come esempio.
ribadisco spesso che si' i ns figli sono come gli alri nel senso che hanno gli stessi diritti degli latria vivere la loro vita secondo le loro esigenze e in maniera unica e irripetibile!

drdlrz
01-06-2010, 10:15
in che senso? perche il disturbo borderline e' un'altra cosa!

spiego io perchè credo di aver usato prima questa parola.
Quando dico "borderline" riguardo ai ragazzi down intendo quelli che stanno più vicini alla linea di confine che separa i "normali" (i "neurotipici", come ho sentito in un film sull'autismo) dagli altri.
Sul piano cognitivo viene proprio usata una linea di demarcazione collocata verso gli 80 di quoziente intellettivo, sotto la quale si parla di ritardo mentale.
Peraltro, anche se stanno sopra a quella, i nostri figli rimangono comunque ben diversi dai "neurotipici", in quanto la loro condizione è ben più generale e non li differenzia solo per il ritardo intellettivo, ma anche per un diverso sviluppo del linguaggio, della socializzazione, ecc...
In senso lato, quindi, abbiamo usato quella definizione per non usare la parola "funzionamento", che sembra un po' di parlare di macchinari invece che di persone;)

lety
01-06-2010, 10:46
Vorrei dire a tutte le mamme che hanno bimbi particolarmente svegli di non crearsi questo tipo di problemi "....chissà magari poi starà male sia coi Down che con i normo", è un pensiero assurdo!!

Il mondo non è diviso tra Down e normo e la casisistica dei "ritardi" e delle "difficoltà" e delle sue cause è infinita.

Leggevo per esempio una statistica di uno studio sui matrimoni e sulle unioni sentimentali tra persone con SD.

Nella maggioranza dei casi si trattava di ragazze Down con ritardo lieve mentre il compagno aveva anch'egli un ritardo lieve ma non era Down!

Mi aveva anche colpito che nella maggioranza dei casi erano ragazze down e non ragazzi perchè, (ahimè;)), statisticamente sono più intelligenti dei maschi, sigh!!
Lo studio però non individuava un motivo genetico ma ipotizzava piuttosto l'influenza dell'educazione della famiglia e sopratutto della madre.
Alle femmine in genere si chiede più collaborazione, mentre i maschi sono più viziati e riveriti proprio da noi mamme!

letizia

drdlrz
01-06-2010, 11:01
anche io ho sempre pensato che più risorse hai e più pienamente puoi vivere la vita, anche sul piano affettivo e relazionale, e non solo (ma anche) dell'autonomia.

lety
01-06-2010, 11:03
la paura me la tengo dentro a rodermi il fegato..ma non la trasmetto a loro e accetto il minimo di rischio ...!

Spero anch'io di riuscire ad essere come te, complimenti!:sole:

Io per ora sono quella che lo lascia più fare e sto sempre a riprendere zie, nonna, estranee sempre li pronte ad aiutarlo, dicendogli:
"lascia, fa da solo, è capace, lo fa sempre!"

aledario
01-06-2010, 12:03
Leggevo per esempio una statistica di uno studio sui matrimoni e sulle unioni sentimentali tra persone con SD.Hai dei riferimenti? Interessante e raro trovare un lavoro "statistico" su questi temi... e soprattutto "materiale" umano per poterlo elaborare un simile lavoro ;-)

maddy
01-06-2010, 12:27
Grazie Elsy della spiegazione, ovviamente sono d'accordissimo con te! Se siamo i primi a frenare i nostri figli, non possiamo pretendere granchè.
P.S. per "borderline" intendevo proprio come ha detto Cristina, io alle volte li chiamo "superdown" ;)

elsy63
01-06-2010, 12:34
Vorrei dire a tutte le mamme che hanno bimbi particolarmente svegli di non crearsi questo tipo di problemi "....chissà magari poi starà male sia coi Down che con i normo", è un pensiero assurdo!!

Il mondo non è diviso tra Down e normo e la casisistica dei "ritardi" e delle "difficoltà" e delle sue cause è infinita.

Leggevo per esempio una statistica di uno studio sui matrimoni e sulle unioni sentimentali tra persone con SD.

Nella maggioranza dei casi si trattava di ragazze Down con ritardo lieve mentre il compagno aveva anch'egli un ritardo lieve ma non era Down!

Mi aveva anche colpito che nella maggioranza dei casi erano ragazze down e non ragazzi perchè, (ahimè;)), statisticamente sono più intelligenti dei maschi, sigh!!
Lo studio però non individuava un motivo genetico ma ipotizzava piuttosto l'influenza dell'educazione della famiglia e sopratutto della madre.
Alle femmine in genere si chiede più collaborazione, mentre i maschi sono più viziati e riveriti proprio da noi mamme!

letizia
si' e' e vero dipende da noi mamme e dalla ns cultura e lo dice mia madre ..precedente generazione, in piu' occasioni....una donna vedova se la cava , un uomo no..ha bisogno della servetta e si risposa prestissimo, una zitella se la cava, e' autonoma, ha il suo da fare in casa, un uomo zitello??? e spesso mi dice che Rosanna essendo femminucica e' meglio, non si annoia in casa se impara delle cose da fare tipicamene femminili...cucinare, ricamare, dipingere.....cosi' arriva all'autonomia personale, poi secondo lei ci tengono d piu' all'aspetto, all'igiene...mahh saranno pregiudizi ...cosi' la pensavo io...pero' ho notato purtroppo che e ' un po' vero....ai maschi non vengono insegnati i lavori che si fanno in casa o femminili e si annoiano di piu'....l'ho notato anche alla mostra..i milgliori capolavori son fatti dalle donne : sacchettini, sacche, borse, tovagliette, asciugamani ricamati perche' ai maschi non e' stato insegnato ...al massimo i loro lavori sono di pittura o decoupage.Peccato....
Credo che passeranno secoli prima che si arrivi a parita' di ruoli fra maschie femmine , si parte gia' dalla nascita......difficile vedere un bambino maschio che gioca con le bambole, eppure mio nipote ad esempio lo ha voluto Ciccio BEllo, mia sorella glielo ha comprato per fortuna :idea: ...ma ha sentito un pò di critiche , che lei ha ignorato ... essendo un po' aperta di idee e lavorando come insegnante di sostegno , ha principi educativi migliori.
E si vede ...mio nipote di due anni e' molto autonomo..lo coinvolge in qualsiasi mansione casalinga:P

elsy63
01-06-2010, 12:40
Vorrei dire a tutte le mamme che hanno bimbi particolarmente svegli di non crearsi questo tipo di problemi "....chissà magari poi starà male sia coi Down che con i normo", è un pensiero assurdo!!

Il mondo non è diviso tra Down e normo e la casisistica dei "ritardi" e delle "difficoltà" e delle sue cause è infinita.

Leggevo per esempio una statistica di uno studio sui matrimoni e sulle unioni sentimentali tra persone con SD.

Nella maggioranza dei casi si trattava di ragazze Down con ritardo lieve mentre il compagno aveva anch'egli un ritardo lieve ma non era Down!

Mi aveva anche colpito che nella maggioranza dei casi erano ragazze down e non ragazzi perchè, (ahimè;)), statisticamente sono più intelligenti dei maschi, sigh!!
Lo studio però non individuava un motivo genetico ma ipotizzava piuttosto l'influenza dell'educazione della famiglia e sopratutto della madre.
Alle femmine in genere si chiede più collaborazione, mentre i maschi sono più viziati e riveriti proprio da noi mamme!

letizia

Non ho materiale cartaceo ma ho letto anche io notizie simili...e anche questo: i maschi nonsono fertili ...non so però se influisce sulla loro voglia di avere una partner...o meno.....
le donne piu' intelligenti e sveglie? non saprei ..forse dipende che hanno piu' da fare con le mamme ?? ma le persone down del forum ci dicono che e' tutto casuale e connesso a tanti fattori, non credo a questa cosa....vedi Dario e altri!.
Girando la medaglia per noi mamme di femminucce c'e' piu' paura quando vanno in giro per strada come per tutte le ragazze, vista la cronaca poco felice di quello che succede a molte donne!

evele
01-06-2010, 14:09
Vorrei dire a tutte le mamme che hanno bimbi particolarmente svegli di non crearsi questo tipo di problemi "....chissà magari poi starà male sia coi Down che con i normo", è un pensiero assurdo!!
Il mondo non è diviso tra Down e normo e la casisistica dei "ritardi" e delle "difficoltà" e delle sue cause è infinita.

Lungi da me dal pensare che Eleonora si troverà male nella società.
Il problema, se vogliamo chiamarlo problema, visto che non lo è... non è il futuro, ma il presente.
Io innanzitutto non credo di fare qualcosa di "speciale" per Eleonora rispetto ad altre mamma "down", secondo me lei è ha un carattere talmente tenace che probabilmente la aiuta molto e fino ad oggi le persone che l'hanno "aiutata" a far emergere le sue potenzialità sono state più che brave.

elsy63
01-06-2010, 15:17
Lungi da me dal pensare che Eleonora si troverà male nella società.
Il problema, se vogliamo chiamarlo problema, visto che non lo è... non è il futuro, ma il presente.
Io innanzitutto non credo di fare qualcosa di "speciale" per Eleonora rispetto ad altre mamma "down", secondo me lei è ha un carattere talmente tenace che probabilmente la aiuta molto e fino ad oggi le persone che l'hanno "aiutata" a far emergere le sue potenzialità sono state più che brave.

e questo ne e' la conferma....ognuno ha il suo carattere e un percorso diverso...

Luisa
01-06-2010, 15:27
Il problema, se vogliamo chiamarlo problema, visto che non lo è... non è il futuro, ma il presente.
........lei è ha un carattere talmente tenace che probabilmente la aiuta molto e fino ad oggi le persone che l'hanno "aiutata" a far emergere le sue potenzialità sono state più che brave.

Scusate la divagazione ma in effetti visto come la Ele gioca a carte (durante il meeting di Monza batteva tutti :P ) ...potresti pensare ad un futuro sui tavoli di poker ;)

evele
01-06-2010, 20:15
Scusate la divagazione ma in effetti visto come la Ele gioca a carte (durante il meeting di Monza batteva tutti :P ) ...potresti pensare ad un futuro sui tavoli di poker ;)
Premesso che giocava a "Uno", ma siete sicuri che seguiva le regole???
Però Luisa, non hai mica tutti i torti;)