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elsy63
06-03-2009, 09:46
Psicologie e scienze cognitiveNeurosemantica
Parole e azioni

Il coinvolgimento delle aree motorie nell'elaborazione linguistica non è automatico, ma strategico, finalizzato all'interazione sociale
Le aree motorie del cervello favoriscono i processi cognitivi che, pur non strettamente linguistici, permettono una comprensione più profonda del significato delle parole, quella finalizzata all'interazione sociale. E' questo il risultato di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste, diretti da Raffaella Rumiati, e pubblicato sulla rivista on line ad accesso pubblico PLoS ONE .

"L'idea da cui noi siamo partiti - spiega Raffaella Rumiati - è la teoria secondo cui le aree motorie si attivano in modo necessario e automatico per comprendere il linguaggio; teoria che a nostro avviso era troppo generale, come dire che non si può capire veramente una parola che descrive un'azione, se non si attiva l'area cerebrale che ci permette di eseguirla fisicamente".

Per chiarire, la questione, i ricercatori hanno eseguito su volontari esperimenti con la stimolazione magnetica transcranica (TMS), stimolando la corteccia motoria primaria - quella da cui partono i comandi per eseguire i movimenti - per poi misurarne il livello di attivazione, e registrare i potenziali evocati motori, per mezzo di elettrodi applicati sui muscoli periferici. L'attivazione è stata misurata a intervalli di tempo diversi che corrispondono a diversi stadi di elaborazione delle parole (lessicale, semantico e post-semantico). Infatti, stabilire quando nell'elaborazione linguistica si verifica l'attivazione motoria, può aiutare anche a comprenderne la funzione.

Dai risultati ottenuti, spiega Liuba Papeo, prima autrice dell'articolo, l'attivazione delle aree motorie si ha "solo quando l'informazione motoria contenuta nella parola è necessaria per svolgere un compito. Si consideri, per esempio, il verbo 'accarezzare'; se qualcuno ci chiedesse se descrive un'azione manuale la strategia cognitiva più efficace per rispondere sarebbe quella di immaginare l'azione. Così facendo attiviamo le aree motorie. Se dovessimo, invece, decidere se la medesima parola ha 4 o 5 sillabe, non è necessario far ricorso a una strategia motoria. Seguendo questa logica, abbiamo dimostrato che il coinvolgimento delle aree motorie nell'elaborazione linguistica non è automatico, ma strategico".

"I risultati suggeriscono che le aree motorie non siano 'al servizio' dei processi strettamente linguistici ma di altre operazioni mentali, come l'immaginazione, che rendono la comprensione e quindi l'interazione sociale più fluida ed efficace. L'immaginazione, infatti, è una strategia efficace per svolgere molti compiti cognitivi inclusi quelli linguistici. In moltissime circostanze, immaginare una scena può aiutarci a rispondere a una domanda (per es. si può suonare la chitarra con una mano sola?) o a decidere cosa fare in un dato contesto di interazione, anticipando le conseguenze del nostro e dell'altrui comportamento". (gg)
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Parole_e_azioni/1337323