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elsy63
04-02-2009, 11:23
Diversabilità: problematiche e progetti di vita



Diversabilità: finalmente un convegno propositivo, almeno a parola da parte degli esperti che stano lavorando in Puglia sulla disabilita'!
Si e' tenuto il 23 gennaio e sul giornale locale hanno pubblicato un mio resoconto.
Restano sempre gravi due problemi : l'integrazione per mancanza di buone prassi e di docenti di sostegno e il lavoro, grande nota dolente dalle ns parti.
"Per completezza delle informazioni, per lo spazio dato alla platea e per le prospettive emerse, di certo si può affermare che, quello svoltosi venerdì 23 gennaio, e' stato uno dei pochi convegni sulla disabilità ben articolato e moderato, un incontro durante il quale non si è sceso quasi mai in lanci di accuse e smentite come in precedenti convegni fuori zona.
Dicevamo ricco di informazioni grazie anche alla folta partecipazione dei relatori ed è per questo che non ce la siamo sentiti di sintetizzarlo dando il giusto spazio ai vari contenuti.

E’ stato un convegno conoscitivo delle problematiche reali e non di promesse dall’alto.
Si e' capito finalmente che la disabilità' ha bisogno di unione di intenti specie in un clima in cui dall’alto le risorse scarseggiano con tendenza a diminuire ulteriormente per la scarsa sensibilità verso il problema da parte delle autorità'governative.
Questo dovuto anche alla mancanza di corporativismo delle famiglie, che spesso sono disinformate sui diritti dei loro figli, altre volte non possono permettersi il lusso di dedicare tempo a lottare per ottenerli,e spesso non denunciano la disabilità’ e non chiedono supporto perché temono ancora il pregiudizio nei confronti dei loro figli da parte della società.

Uno dei primi interventi sottolineava che la poca attenzione al problema da parte delle istituzioni comunali la si nota dalla differenza di addetti ai lavori fra l’ufficio tecnico (tanti) e l’assessorato ai servizi sociali (pochi) con assenza di progetti.
Apre il dibattito la padrona di casa dott.ssa Maddalena Ragone soddisfatta che finalmente l’evento tanto atteso dalle Associazioni e dalle famiglie si sia concretizzato per poter avere un confronto fra le varie istituzioni e i relativi bisogni dei disabili e delle loro famiglie., oltre che risolvere il grave disagio creato dalla riduzione delle ore di sostegno che ha colpito anche la sua scuola, la Dirigente Scolastico Maria Caponio aggiunge che il problema va affrontato insieme da tutte le parti in causa.

La dott.ssa Maria Digirolamo, Dirigente Scolastico del 2° Circolo Didattico ha sottolineato la storia della integrazione scolastica dei disabili in Italia e del nostro modello scuola, studiato e apprezzato nel resto del mondo esaltando inoltre la 104/92.
Su questo concetto rimasto solo teorico in seguito le famiglie hanno avuto molto da ribattere perché la legge è eccellente sulla carta e alle sue origini, essendo stata in seguito sempre più oggetto di modifiche in negativo e quasi sempre disattesa nell’applicazione delle metodologie e dei tempi , spesso anche per poca sensibilità al problema anche quando gli interventi non hanno bisogno di grandi risorse finanziarie ma di buon senso e rispetto della condizione altrui si fa comunque poco.


Il docente Pino Pontrandolfo, in rappresentanza del Dott. Franco Nuzzi Dirigente Scolastico del 1° Circolo Didattico, ha ribadito l’importanza del confronto fra istituzioni e famiglie da continuare sempre, dando spazio agli incontri fra gruppo h, asl e istituzioni. La scuola elementare funziona ed e’ un peccato demolirla con le riforme taglio perche’ oltre alle ore di sostegno verrebbero meno anche le compresenze spesso utilissime per sostenere i disabili nel loro cammino di integrazione e socializzazione, ha sottolineato inoltre la necessità di fare di più dopo la scuola, allargando l’inclusione sociale al mondo del lavoro.

Importante e coinciso l’intervento della Dirigente Rosa Scarcia:«Le difficoltà’ congiunturali di questo periodo hanno fatto perdere di vista sia la problematica della disabilità, che ha come centralità la persona, che la dimensione pedagogica della scuola dell’obbligo verso tutta la popolazione scolastica intera:italiana, straniera e diversabile per la mancanza di risorse e di valori morali. L’integrazione - ha ribadito - deve essere un progetto di vita che valorizzi le capacità e le competenze di ognuno e ciò può avvenire solo se ognuno si sente valorizzato e accettato per quello che e’, stimolato a riscattarsi per avere un ruolo nella società, consci tutti quanti che la dimensione diversabilità’ appartiene a tutti noi in quanto ognuno di noi in senso lato non è in grado di fare quello che sa fare un altro e in senso stretto prima o poi potrebbe toccarci, quindi bisogna educare i ragazzi al senso della solidarietà, della socialità, all’apprezzamento delle diversità intese come risorse perché il disabile non e’ solo una persona a cui bisogna dare ma spesso e’ in grado di dare molto più di quanto riceve.»

L’Assessore Nicola Barberio ha dato due dimensioni importanti al convegno:cognitivo e propositivo in quanto per poter proporre buone prassi e interventi mirati bisogna prima conoscere in maniera diretta il problema da chi lo vive e accogliere i bisogni per evitare interventi a pioggia senza progetti alla base e l’ottimizzazione delle risorse non può che rafforzare il concetto che è fondamentale lavorare in rete.

Da parte della Asl al posto del dott.Cardinale e della dott.sa Laddaga e’ intervenuta la dott. ssa Marilina Miacola che ha esposto la necessità di interventi anche nei periodi estivi e festivi quando le famiglie rimangono sole, è stato inoltre ribadito l’ennesimo richiamo alle Asl, alla scuola e alle istituzioni territoriali a collaborare su un comune progetto di vita del disabile inteso come soggetto attivo nella società.

Si e’ ancora una volta constata al sud l’assenza di applicazione delle leggi sul collocamento mirato per pregiudizi sulla reddivita’ dei diversabili.
Il dott. Rago e la dott.ssa Romanazzi hanno dato importanza a un confronto diretto con le famiglie proprio perché nonostante si decantano tutte le leggi a favore della diversabilita’ la loro applicazione completa e’ ancora lontana, « C’è molto divario e le lettere che ricevono sulle difficoltà per il ridotto sostegno scolastico lo confermano, il numero dei bambini disabili e’ nettamente superiore alle risorse».
Si rende necessario quindi, proprio alla luce di questa mancanza, una forte collaborazione fra il docente di sostegno e i docenti per poter dare al diversabile e alla sua classe la possibilità di apprendere e di integrarsi attraverso buone prassi di insegnamento.
Deve essere chiarito e potenziato il ruolo degli educatori al fine di evitare che il loro ruolo diventi marginale e puramente assistenziale invece che pedagogico e di mediazione o come spesso accade sostituisca il docente di sostegno se assente o assegnato per meno ore.
Si ribadisce che l’educatore e’ in aggiunta e non in sostituzione dei docenti e deve mediare anche fra scuola e famiglia perciò queste ultime con un intervento hanno chiesto che i progetti e le assegnazioni si concordino insieme con i diretti interessati facendo un’oculata valutazione dei bisogni e dei problemi del disabile con chi lo conosce da più’ vicino.

Alla luce di quanto sopra esposto è necessario costituire un tavolo tecnico di trattative fra scuole, famiglie, associazioni ed Enti Locali per procedere con progetti di continuita’ fra scuola e territorio, ruoli quindi diversi e specifici ma in sinergia, dove gli educatori e i docenti di sostegno lavorano per favorire l’integrazione e la relazione fra il diversabile e il resto della classe che diventa fattore trainante per la crescita e l’inserimento nella società adulta per il soggetto in difficoltà coinvolgendo anche tutto il quartiere dove vive attraverso progetti di autonomia e orienting.


La prof.ssa Angiulo ha illustrato il progetto di rete dell’ISS per 4 ragazzi diversabili immessi in stages con aziende locali, affiancati da educatori della Provincia.
Sebbene dopo lo stage non tutti sono stati assunti, il progetto e’ servito a dare stima ai ragazzi per le loro capacità e ad abbattere di molto le barriere architettoniche mentali nei confronti dei disabili da parte dell’opinione pubblica santermana.
I passi successivi devono puntare ad assunzioni mirate che sfatino l’idea che il disabile e’ un eterno bambino da accudire ma diventa cittadino adulto in grado di dare il suo contributo alla società.

Nicola Lella a nome dell’Ass.ne Prometeo ha toccato il problema spinoso riguardante l’impiego dei docenti di sostegno nelle supplenze se l’alunno diversabile è assente o la scarsa presa in carico da parte dei docenti curriculari se è assente il docente di sostegno.
La Fish su questi temi sta tornando spesso con varie circolari e chiarimenti in quanto e’ una prassi da evitare poiché il docente di sostegno costituirebbe una risorsa in più per tutta la classe e l’eventuale assenza dell’alunno disabile non lascerebbe il docente di sostegno senza lavoro anzi potrebbe essere l’occasione giusta per relazionare con i compagni sulla disabilità, sensibilizzandoli, dando loro informazioni e input utili a favorirne l’inserimento e l’apprendimento di gruppo. .
Sempre Nicola Lella ha evidenziato come spesso la scelta di essere un insegnante di sostegno rappresenti una corsia preferenziale per inserirsi nel mondo della scuola e accedere poi al ruolo di insegnate curriculare invece di essere un lavoro di scelta settoriale, per cui si dovrebbe eliminare questa scelta a chi decide di essere docente di sostegno valorizzando e rivalutando tale figura onde evitare l’avvicendarsi sui nostri figli di tante figure nuove.
Ha ribadito di nuovo che sì la 104 e le altre leggi sulla disabilità costituiscono una perla della nostra Costituzione, nella teoria, ma nella pratica è spesso disattesa e continuamente soggetta a tagli di spese, pur rispettando chi la fa funzionare nella vita quotidiana, altrimenti non si spiegherebbero tutte le difficoltà’ che incontrano i diversabili nella scuola e nella società.

Necessaria l’attribuzione di fondi destinati alla formazione dei docenti sia di sostegno che curriculari, tema che la Romanazzi porterà avanti nei prossimi progetti.
Importante però la formazione anche delle famiglie per renderle partecipi e conoscenti dei propri diritti oltre che a portare avanti un progetto di sostegno e assistenza anche fuori degli orari scolastici.

Ha fatto seguito l’intervento del Presidente di Linea azzurra che ha denunciato i problemi che il volontariato affronta per poter risollevare molti bambini dal problema della dislessia ancora non riconosciuta come disabilità ed ha chiesto un intervento per poter portare avanti il progetto ancora nel futuro, trovandosi attualmente con un organico molto limitato di professionisti e senza risorse economiche nonostante Linea Azzurra sia stata elencata come l’unico centro all’avanguardia in Italia per la cura e ricerca della dislessia.

Purtroppo le risorse destinate alla riabilitazione come anche il personale addetto sono scarse e in diminuzione eppure le facoltà universitarie di settore (es. fisioterapia, logopedia e pedagogia) continuano a essere a numero chiuso e questo non lascia ben sperare in una equa soluzione del problema in quanto spesso ci si rivolge a strutture private per i trattamenti adeguati ma solo chi ne ha le possibilità e questo aggiunge altro danno al danno creando diseguaglianze e così in molti casi ai problemi della disabilità in molte famiglie si aggiunge anche quello economico.

Il prof. Bongallino ha parlato delle difficoltà’ per l’inserimento lavorativo dei disabili e la necessità di progettare insieme a un comitato famiglie , usufruendo delle borse lavoro e dei fondi europei,come ha fatto la provincia di Bari e aumentando le pene per le aziende che non si attengono al rispetto della quota obbligatoria di assunzioni categorie protette.

A conclusione il Sindaco Vito Lillo ha dichiarato di essersi sentito in dovere di istituire questo confronto diretto in quanto ha dato ascolto a richieste dirette da parte di molte famiglie affinché questo avvenisse. «Spesso le famiglie non si sentono rappresentate dalla associazioni, e spesso le stesse istituzioni comunali non sono al corrente di tutti i bisogni dei diversabili a cui bisogna dare delle risposte che possono essere concrete e reali solo conoscendone le problematiche.
Per molto tempo si e’ assistito a una lotta fra le associazioni per la spartizione dei fondi, per molto tempo le famiglie non sono state partecipi ai progetti dei loro parenti disabili, progetti spesso a tempo e a misura di operatori ma non dei destinatari».

Ha illustrato inoltre le problematiche di concertazione con gli altri comuni facenti parti dei Piani Sociali di Zona di cui Santeramo è comune capofila per cui deve interrogarsi profondamente sul tema per poter progettare non solo sul territorio locale ma in rete con gli altri comuni facenti parte, ad evitare dispersione di risorse, ha ribadito inoltre la necessità di superare l’individualismo e le divisioni fra le varie e troppe associazioni e lavorare tutti insieme con le famiglie rappresentandole in maniera chiara e progettuale.

Si procederà’ in tempi brevi alla costituzione di un tavolo tecnico di concertazione formato da Associazioni, rappresentanza dei genitori,(Consulta), Asl, enti e aziende locali al fine di stipulare un accordo di programma e interventi su tutti i problemi della disabilità’, della scuola e dell’inserimento lavorativo.

Prima che il convegno si chiudesse si e’ proceduti ad uno scambio di indirizzi e-mail e telefono fra istituzioni locali e gli ospiti al fine di accordarsi in maniera celere sui passi futuri e i prossimi incontri sul tema che si spera siano a breve tempo invitando anche le famiglie a comunicare direttamente le loro problematiche per avere una visione reale del problema che ad avviso del sindaco, ma anche di tutti i genitori dei ragazzi interessati, si supera apportando un cambiamento culturale di mentalità.
Questo può avvenire più in fretta parlandone,denunciandone i problemi e divulgando i successi se pur minimi, considerando il disabile una persona e una risorsa ed è con questo augurio che si è concluso il primo convegno di una lunga serie…..( si spera). "