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Visualizza la versione completa : Proposta indecente!



oronzopetronella
24-10-2008, 11:34
Salve a tutti, da poco frequento il sito, e siccome ho visto che siete fantastici mi sono detto:" mmhh, da queste persone chissà quante cose potrei imparare".
Come ho già spiegato in un mio precedente post, sto avendo a che fare da pochissimo con una bambina down che oltretutto ha avuto un’infanzia infelice date le condizioni disagiate della famiglia (meglio dire disastrate).
Da quando è approdata nella Casa di Accoglienza dove io opero come volontario, gli operatori ed io ci siamo accorti di qualche piccolo disservizio da parte del nostro comune per quanto riguardano le attività da poter far fare alla bambina, non parliamo dell’accoglienza scolastica che hanno riservato a questa bambina altrimenti inizierei a strapparmi i pochi capelli rimasti.
Io personalmente, voglio essere sincero, non mi sono mai preoccupato dei problemi dei down anche perché non avevo avuto mai a che fare, ma ora cambia tutto!
Ho intitolato proposta indecente questo post, perché volevo, qualora fosse possibile, chiedervi se avete mai presentato qualche progetto a Scuola, al Comune o alla Regione e magari passarli per estendere le vostre idee anche ad altre Scuole, altri Comuni o altre Regioni, ovviamente quando sarò pronto con qualche mio progetto non esiterò a divulgarlo.
A me interessa praticamente tutto, però se ci fosse qualcosa che miri nello specifico all’accoglienza dei soggetti down per le scuole ve ne sarei particolarmente grato(magari più che per gli alunni, per gli insegnanti).
Non mi dilungherò… grazie comunque per aver almeno letto la proposta.

In ogni caso lascio la mia e-mail: oronzopetronella@gmail.com

drdlrz
24-10-2008, 12:14
non so se ho capito bene, mi sembra di intendere che prima di tutto vorresti migliorare il modo in cui è accolta a scuola QUELLA SPECIFICA bambina down.
Allora, potresti pure portare a scuola al preside e alle insegnanti un sacco di progetti, ma a mio avviso questo non avrebbe una immediata ricaduta su come la bambina sta a scuola, sul calore e la professionalità con cui è seguita, ecc.
Per la mia esperienza, le insegnanti devono essere coinvolte, anche emotivamente, dalla situazione del bambino, e devono sentirsi parte integrante del suo processo di crescita, mattone fondamentale delle basi del suo sviluppo.
Ci sono persone che, per vocazione, già approcciano in questo modo al difficile lavoro di insegnante. Ce ne sono altre che vanno motivate. Le insegnanti che ho trovato sulla mia strada sono state piuttosto facili da coinvolgere, andando a toccare la corda dei sentimenti e facendo leva sull'importanza del loro lavoro. A volte ho trovato importante lo strumento della LETTERA (agli insegnanti e/o, perchè no, ai genitori dei compagni, se il problema riguarda principalmente la sua integrazione in classe, il fatto che sta ai margini...), che so essere stato applicato da alcuni genitori passati negli anni sul forum. La lettera è più accattivante se scritta in prima persona (come se a parlare fosse la bambina stessa), che manifesta le sue esigenze (ad esempio "mi piacerebbe tanto giocare il pomeriggio con i miei compagni, ma non so come chiederlo" piuttosto che "vorrei tanto stare in classe come gli altri ma, non so perchè, quando mi sento triste e sola mi viene da buttarmi sotto al banco. In quei casi ho bisogno di una bella dose di fiducia e di autostima, puoi aiutarmi tu? non ti deluderò e, se dovessi farlo, non ti rassegnare. Diventeremo amici e lo saremo per sempre"). So che possono sembrare melensaggini, ma devi pensare che spesso la gente (sia i maestri che i genitori dei compagni che i compagni stessi) è talmente distratta dalla sua vita e dai suoi problemi (che a noi non sembrano tali) che fa fatica ad entrare in empatia con il bambino disabile, soprattutto quando con questo è piuttosto ostico relazionarsi. A volte basta una piccola molla, un qualcosa che richiama l'attenzione, e il circolo virtuoso è innescato.
Non so, nel caso della "tua" bambina, chi segua i rapporti con la scuola. La immagino affidata ai servizi sociali. Se tieni tanto a lei, potresti parlare con l'assistente sociale che va ai GLH a scuola e fare presente che hai saputo che taluni genitori usano questa via per fare breccia nel cuore degli insegnanti o dei genitori dei compagni e creare per i propri figli un ambiente più accogliente e stimolante... e poi vedi come la prende!
questa è un'idea, non so, ma ce ne saranno di certo tante altre, e possono servire anche a noi! :)

oronzopetronella
24-10-2008, 12:46
Grazie, non ci avevo pensato.... mi documento e mi metto subito a scrivere (mi riesce abbastanza bene).
Prima si comincia e prima si finisce sta storia, ovvimente la lettera la faccio leggere all'Ass. Sociale (che è una brava donna e accetterà la proposta di sicuro)

riodini
24-10-2008, 12:54
Grazie Ciristina! accolgo anchì'io il tuo consiglio: sembrerà assurdo ma non ci avevo mai pensato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! che sia troppo tardi??????

drdlrz
24-10-2008, 12:57
non è mai troppo tardi per ravvedersi, no? :D :D :D

oronzopetronella
24-10-2008, 13:00
quando finiscodi scriverla ve la mando

drdlrz
24-10-2008, 13:22
quando finiscodi scriverla ve la mando
sì, ecco, se vi va postatela che può essere interessante per gli altri! Ogni situazione è a sè, ma fa sempre comodo prendere spunti!

oronzopetronella
24-10-2008, 17:31
Premetto che l'ho scritta di fretta, se qualcosa non vi quadra fatemelo sapere.... voglio che il mio messaggio sia perfettametne comprensibile.

Questa è la mia lettera ai maestri!
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“Dio non manderebbe mai qualcuno di cui non possiamo occuparci”

Cari maestri,
sono (nome della bambina) la bambina Down che vi fa arrabbiare tutti i giorni, vi scrivo questa lettera perché voglio scusarmi di tutte le marachelle commesse e perché vorrei più di ogni altra cosa che voi tutti riusciate a capire ciò che molto spesso non riesco a spiegare.
Capisco perfettamente che non devo disturbare i miei compagni di scuola durante la lezione ma a volte mi capita di chiudere gli occhi e fare un sogno bellissimo, mi ritrovo seduta in un banco al centro della classe a studiare con loro, a condividere le loro ansie e paure per l’interrogazione, a condividere i loro modi di giocare ed il loro linguaggio, ma poi quando li riapro il sogno svanisce e mi ritrovo chiusa nel mio mondo diverso.
La vita che a voi appare normale nel mio mondo è qualcosa di incomprensibile, non posso farci niente se io parlo un linguaggio differente dal vostro, Dio solo sa quante volte ho provato e riprovato, sbagliando e ricominciando daccapo, forse dieci, cento, mille volte, giorno dopo giorno, ma quella parola “mamma” che a voi sembra così semplice non mi viene ancora bene.
A volte mi chiedo per quante tempo ancora devo continuare a provare, per quanto tempo ancora dovrò tentare, per quanto tempo dovrò sentirmi come un’onda che si schianta su uno scoglio senza mai superarlo, e mentre penso resto ferma col mio sguardo fisso nel vuoto. Che tristezza in quei momenti! vi è mai capitato di sbagliare tante volte qualcosa fino a perdere fiducia in voi stessi? E si! è molto brutto lo so, a me capita ogni giorno.
Sono ancora un bambina, piccola, ancora molto piccola per poter sopportare continui rimproveri solo perché non mi comporto “normalmente”, ma infondo io voglio imparare, chiedo soltanto un piccolo sforzo da parte vostra affinché cerchiate di capire il mio linguaggio, immaginate soltanto quanto sarà bello per voi riuscire a parlarmi usando una lingua comune per entrambi, per me invece sarà forse la prima volta che riuscirò a farvi intendere perfettamente quanto vi voglio bene.
Allora, io comincierei con la prima lezione, non mi dilungherò molto… posso cominciare? un attimo di silenzio!, zitti lì in fondo per favore! Oggi impariamo l’alfabeto del mio linguaggio, è il più breve del mondo, sono solo cinque lettere ripetiamole insieme:

“A – M – O – R – E” .

Siamo a buon punto il grosso è fatto, non mi dite che è stato difficile altrimenti vi boccio!
L’AMORE è cercare il mio sguardo, fermatevi a guardarmi più attentamente e vi accorgerete di quante volte io vi guardo sott’occhio invano tentando di raggiungere i vostri sguardi;
L’AMORE è un abbraccio, fatelo quando il mio sguardo è perso nel vuoto, anche se nel “vostro mondo” non sto dando fastidio a nessuno, è in questo momento che mi sento triste e sola e ho bisogno del vostro abbraccio;
L’AMORE è giocare insieme, fare il verso della mucca, della papera o fare l’imitazione di un pesciolino non costa nulla, non pretendo mica duecento euro per comprare la Play Station… poi a dire il vero manco la so usare.
Dite la verità non pensavate fosse così facile? Comunque perché tutto questo non sia tradotto da voi, gente del mondo “normale”, come una soluzione definitiva, vi garantisco che fino a quando ci sarò, qualche marachella la combinerò sempre, quindi: “L’AMORE è anche comprensione”.

Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”.
Il tuo volto, Signore, io cerco;
non nascondermi il tuo volto.
(Sal. 26)

aledario
24-10-2008, 17:49
Premetto che lo stile di scrittura è una cosa talmente personale che difficilmente si può consigliare ad altri come scrivere un qualcosa che "loro" sentono. Però partendo dal presupposto che questa lettera deve convincere gli altri a collaborare e non deve essere solo "esercizio" estetico e letterario di autocompiacimento :- (tuo o di chi magari ti legge... su un forum ;-)) deve in altre parole essere "efficace" ... farei solo due piccole sottolineature a ciò che hai scritto. Leggile se ti va come un ... "io avrei scritto così" ok? ;-)
La prima: stai cercando di avvicinarti a delle persone delle quali in fondo non conosci la sensibilità ... in generale perciò, se puoi, evita per rispetto delle idee altrui e per convenienza ... accenni a temi che non c'entrano molto con il nocciolo del problema ... e che potrebbero essere non condivisi ... compromettendo la disponibilità d'animo di chi legge (accenni a Dio, addirittura nel titolo, citazioni di Salmi... se ti trovi dall'altra parte un insegnante ateo di quelli "mangiapreti" che fai??? ;-) E siccome al giorno d'oggi questa ipotesi è tutt'altro che remota... ;-)).
La seconda... sempre per lo stesso motivo non usare frasi tipo "basterebbe un vostro piccolo sforzo"... chi sei tu per "giudicare" chi magari compie con impegno il proprio lavoro? Usa termini più "qualificanti" tipo "passione"... "coinvolgimento emotivo"... "aiuto"... facendo in modo che nella lettera comunque appaia la riconoscenza per quello che già fanno...
Ricorda sempre che le persone che devi convincere sono e dovranno sempre essere tuoi alleati... mai nemici. E non commettere l'errore di far trasparire anche solo un briciolo di presunzione dal tuo scritto. Poco da "giovane" certo... magari in certi passi potresti anche scrivere cose che non reputi del tutto vere... ma in fondo... è il risultato quello che conta in casi come questi! ;-)
Ah... un'ultima cosa, altrettanto importante... segno di un rispetto ancora più profondo verso chi vuoi aiutare con tanto impegno... se "presti" la tua penna e il tuo "intelletto" ad una bambina down che fatica a pronunciare la parola "mamma" ... scrivi con ancora più semplicità... se puoi. Altrimenti... non parlare in vece sua... ma in prima persona... come un volontario che la conosce ed è interessato a lei.
Ecco ... io, dopo 21 anni di lettere ;-) ... l'avrei scritta così! :-)

elsy63
25-10-2008, 10:38
Come sempre ALEDARIO ottimi consigli! ma che fine avevi fato? o io che fine avevo fatto......:D

drdlrz
25-10-2008, 20:41
bravo, molto bella e toccante!
correggi il tiro con i consigli del nostro saggio del forum, e vai! :)

oronzopetronella
26-10-2008, 19:39
Grazie, ho corretto tutto ... effettivemente ora mi piace di più.... GRAZIE!

elsy63
26-10-2008, 22:13
Rimandacela, ti prego! almeno ci viene qualche idea!

oronzopetronella
28-10-2008, 12:44
nulla di che... è diventata atea (ho tolto Dio e tutti i santi), ho cambiato qualche termine (seguendo le indicazioni di "aledario") e ho aggiunto alla fine la frase:
Queste, più o meno, sarebbero le sue parole se soltanto riuscisse a parlare.

drdlrz
28-10-2008, 12:50
OT: non c'entra con la lettera, ma questa ragazzina non riesce a parlare per niente, a pronunciare nessuna parola?