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Visualizza la versione completa : Le parole sommerse – Ada Fonzi – Giunti



milena
11-01-2006, 18:34
[…] Devo fermarmi in tempo perché sto correndo il rischio di trasformare il mio senso di colpa in risentimento nei confronti di questo tesserino che è venuto meno le mie attese: non sono io che ho sbagliato, la mia forza generativa non si è inaridita, è lei che non ha saputo o voluto accogliere i miei slanci vitali. Caro, vecchio Freud. Com’è facile trasformare la colpa in risentimento, senza accorgerci che anziché liberarci della prima restiamo ancor più intrappolati in acque torbide e limacciose. Sono come una farfalla impazzita che non sa più dove rivolgersi per trovare una via di uscita e sbatte le ali invano contro ogni ostacolo. Trovo solo un po’ di sollievo in lugubri fantasticherie. Immagino allora di uscire in un pomeriggio di sole con la piccola in carrozzina e di lasciarmi scivolare, insieme al mio fardello, sotto le ruote di un’automobile, per scomparire entrambe dalla scena, in una simbiosi conquistata. Forse così colpa e risentimento verranno purificati dal sacrificio, che si porterà via anche il dolore. […] Nuove pene si sono aggiunte, raddoppiate forse, perché un conto è soffrire per un figlio e un altro ancora è quando la catena è più lunga, e non c’è solo il figlio, ma il figlio del figlio a ricordarti che il dolore non è mai una massa unica, ma una sorta di piovra articolata che ti afferra da ogni parte procurandoti sentimenti a volte anche contradditori. Si è scritto molto – anche se forse ancora non abbastanza – su quello che provano i genitori alle prese con un figlio disabile, ma poco si sa di quali sconvolgimenti provochi un evento del genere negli anziani, nei nonni. […]

da Le parole sommerse di Ada Fonzi –

Un evento imprevisto e indecifrabile, la nascita di una nipotina “diversa”, obbliga l’autrice (una famosa psicologa) a rivedere e utilizzare al meglio tutte le conoscenze acquisite in tanti anni di studi psicologici e a tentare nuove strade per uscire dal labirinto dell’incomunicabilità. Ma alla fine la fiducia nelle risorse umane e la tenacia finiscono per avere la meglio sulle difficoltà e lo sconforto.
Le parole sommerse sono quelle di Dafne, la nipotina, che, grazie alla comunicazione facilitata, uscirà dall’isolamento.