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Visualizza la versione completa : PAZZAdiTE di Enzo Iacchetti a Monza



aledario
07-05-2008, 18:07
http://www.sindromedown.it/images/locandinaiac.jpg
Dedicato "A tutti coloro che sono diversi dagli altri ma non per questo peggiori".
PAZZAdi TE
Un cortometraggio di Enzo Iacchetti
Regia e sceneggiatura di Enzo Iacchetti
Musiche originali di E. Iacchetti e L. Perini
La canzone “le rondini” è gentilmente concessa da Lucio Dalla
Una produzione Vida Produzioni Srl
Cast Artistico
Simona Samarelli Francesca
Mario Mascitelli Andrea
Kay Rush Kay
Michele Cesari Bracchi
Federica Botti Silvia
Paolo Pierobon Taxista
Antonio Petrocelli Barista
Rossana Capretto Barista
Noemi Maiatan Allieva Autobus
Pietro Barra Molestatore
Maurizio Cammi Bidello
Vittorina Chittofrati Libraia
Pau Machado Bambino

Francesca ha 35 anni. È una donna bellissima suo malgrado. Da sempre il passaggio della sua bellezza scatena le più idiote reazioni. Francesca combatte la vanità che contraddistingue il suo secolo senza la voglia di apparire a tutti i costi, vuole essere considerata per i suoi valori. Vacillano i suoi rapporti con un mondo troppo superficiale e vacilla anche il rapporto con Andrea, il partner noncurante della sua probabile gravidanza.
Sogna e se ne va da tutti, si tiene solo il suo bambino, costi quel che costi. La storia è dedicata al coraggio di tutte le donne che affrontano da sole l’avvento di un figlio, senza un compagno, solo con la propria forza verso il destino.
Associazione Capirsi Down Monza ONLUS – www.capirsidown.it
Con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza
Con il patrocinio della Provincia di Milano – Progetto Monza e Brianza

Recensioni
Tratto da tempi del 20 marzo 2008 - Fabio Cavallari
Chi pensa al comico leggero, al mattatore di Striscia la Notizia, faccia un passo indietro. Perché Pazza di te è un film che è una vita. È standing ovation al festival "Cortisonori" di Varese, quando venerdì 14 marzo è stato proiettato il cortometraggio prodotto da Vida. E non sono mancati gli occhi lucidi. Pazza di te sono sedici minuti di amore e buonumore dentro la quotidianità di una donna come tante. Con un uomo come tanti, che chiude gli
occhi, lascia, abbandona.
Lei, Francesca, è una donna moderna, emancipata, che si ritrova sola quando scopre di attendere un figlio. Tutto si consuma in una scena, in un monologo che non può trovare ascolto: lei glielo dice, lui si gira dall’altra parte del letto, assonnato. Lei sbatte la porta, chiude un capitolo. Non c’è moralismo in Pazza di te, nessun perbenismo o intransigenza puritana. Francesca aspetta un figlio e deve scegliere. Non ha certezze né precetti da seguire. Ma paura, quella sì, e tanta. È una donna sola. Nei sedici minuti del film non si spiega tutto, non si soddisfano tutti i perché, non ci sono giudizi. Sono sedici minuti di vita.
Francesca è sola, insoddisfatta, delusa. Ma è una donna, e in quanto donna è tenace e caparbia, istintiva e materna. Cambia casa, città, lavoro e amici. Cambia vita. E diventa madre. Madre di un bambino Down. Lo sapeva, o forse no. Ma ha scelto la vita. Non sono positive le figure maschili del film di Iacchetti. Uno solo si salva, ed è quel bambino che con un sorriso disarmante chiude il corto.
"Ditelo pure, io sono uno di voi"
Inutile fare speculazioni e cercare retropensieri. Enzo Iacchetti lo dice a Tempi a chiare lettere: "Pazza di te è una storia d’amore per la vita, non cercate altro". Chi lo conosce non si stupirà per questo suo impegno serio e delicato. Lo stupore è tutto dentro quei sedici minuti girati tra Piacenza e Zermatt in Svizzera. Una storia umana sottolineata da una colonna sonora scritta dallo stesso Iacchetti, che con una cadenza vivace e tenera imprime un vero crescendo emotivo. Del resto la musica è una delle passioni della sua
vita: "Ho sempre cercato di curare in prima persona le musiche dei miei spettacoli teatrali, solo che questa è un’altra di quelle cose che la gente non sa. Anzi, a dire il vero io faccio il musicista sin da bambino". Solo una canzone è stata presa in prestito per il film, e tra l’altro è di un amico: Le rondini di Lucio Dalla.
Ma nel cortometraggio di Iacchetti non è a tema solo la vita, c’è anche la disabilità. Non è un caso, infatti, che Pazza di te, già presentato all’edizione 2007 del Fano International Film Festival e insignito di una Menzione speciale da parte della giuria, sia stato proiettato anche durante la Giornata per la salute mentale della Provincia di Varese. Una grande festa organizzata all’ateneo dell’Insubria che ha riunito centinaia di persone che soffrono di
disagio mentale, le loro famiglie, i medici e gli operatori del settore. "Ditelo pure", ha salutato i convenuti Enzino, tra gli applausi, "Iacchetti è uno di voi". Una frase che ha lasciato molti di stucco, non la solita battuta melensa con cui il divo di turno di solito cattura il pubblico dei "poveretti".
Pazza di te è un lavoro che mette in luce il volto autentico di un artista geniale e sensibile, molto lontano dai cliché del mondo patinato dello show business. Non a caso qualche tempo fa, Enzino disse a questo giornale: "Voglio fare il testimonial dell’amicizia. Potrebbe essere un partito, senza segretari, ma con tanti iscritti". Amico, colui che ama ed è riamato. I sedici minuti di Pazza di te non sono solo un cortometraggio, sono uno schiaffo al conformismo, alla modernità nichilista. Sono un fremito di bellezza che sconvolge la quotidianità

uerem
07-05-2008, 22:34
Arriverà anche in altre città?
Facci sapere.
Grazie
Marinella la nonna di Andrea 17 mesi

marilena
08-05-2008, 10:40
Ieri l'altro ci ha chiamate Manuela , la presidente di Capirsidown per invitarci o meglio per invitare Cristina alla tavola rotonda che in questa occasione si terrà a Monza....PECCATO DAVVERO NON ESSERCI....Cristina sarà a Roma dal 15 al 20 per il Convegno Internazionale dell'Ordo Virginum.
Fateci sapere se e dove possiamo sperare di rivedere questo cortometraggio..... :grazie:

Michele
08-05-2008, 11:00
Che bello, speriamo che giri anche in altre città.
Mi piacerebbe esserci.

enrica
08-05-2008, 14:28
Sarebbe bello poterlo vedere...

lucaemi
08-05-2008, 15:42
di tutto questo la cosa piu' bella che mi ha colpito è quella frase che dice:"una storia d'amore per la vita". Perche' dobbiamo essere per forza"diversi" per capire che la vita è cosi' bella comunque la viviamo, e che una cosa cosi' bella non puo essere stata creata da noi,che a volte crediamo di cambiarla per illuderci di essere piu' felici?. CMQ spero che giri anche per la mia citta'.

marghe
19-05-2008, 10:28
Ieri la proiezione del cortometraggio: 15 minuti di emozioni e un finale da lacrime (di commozione) assicurate...
Poi un bel dibattito in cui le persone presenti (per lo più pinguini e loro famiglie...) hanno avuto modo di confrontarsi su quello che il film aveva fatto loro vivere/rivivere/pensare.
La vera sorpresa però, almeno per me, è stato scoprire in Enzo Iacchetti "quello del gabibbo" come lui stesso si è definito ironicamente, una bellissima persona che davvero ha dato l'impressione di essere lì senza nessuna arroganza, ma con l'umiltà di chi ha voluto raccontare semplicemente una storia, di chi ci ha messo dentro tanto di se e che ora vuole sapere che cosa questa storia genera negli animi altrui.
Una persona gentilissima, che ha accolto con un sincero sorriso tutti i bambini e ragazzi down che gli si sono avvicinati per una foto o un autografo e che ha ascoltato con l'attenzione di chi davvero vuole conoscere gli interventi delle persone in sala...

Consiglio a tutti, se ne avranno l'opportunità, di vedere questo cortometraggio e magari di invitare Iacchetti nelle diverse associazioni italiane per presentarlo, è davvero una bella esperienza!

:D

PS: Ovviamente però nessun'altra associazione rimarrà nel cuore di "Enzino" come la "Capirsi down" di Monza...visto che mentre parlava con noi...l'Inter vinceva!!;)

valeria sechi
19-05-2008, 14:20
Ieri la proiezione del cortometraggio: 15 minuti di emozioni e un finale da lacrime (di commozione) assicurate...
Poi un bel dibattito in cui le persone presenti (per lo più pinguini e loro famiglie...) hanno avuto modo di confrontarsi su quello che il film aveva fatto loro vivere/rivivere/pensare.
La vera sorpresa però, almeno per me, è stato scoprire in Enzo Iacchetti "quello del gabibbo" come lui stesso si è definito ironicamente, una bellissima persona che davvero ha dato l'impressione di essere lì senza nessuna arroganza, ma con l'umiltà di chi ha voluto raccontare semplicemente una storia, di chi ci ha messo dentro tanto di se e che ora vuole sapere che cosa questa storia genera negli animi altrui.
Una persona gentilissima, che ha accolto con un sincero sorriso tutti i bambini e ragazzi down che gli si sono avvicinati per una foto o un autografo e che ha ascoltato con l'attenzione di chi davvero vuole conoscere gli interventi delle persone in sala...

Consiglio a tutti, se ne avranno l'opportunità, di vedere questo cortometraggio e magari di invitare Iacchetti nelle diverse associazioni italiane per presentarlo, è davvero una bella esperienza!

:D

PS: Ovviamente però nessun'altra associazione rimarrà nel cuore di "Enzino" come la "Capirsi down" di Monza...visto che mentre parlava con noi...l'Inter vinceva!!;)

Mi piacerebbe davvero tanto vederlo....non aderisco ad alcuna associazione (se non il pianeta :pingu: ) perciò vorrei sapere su quali circuiti si potrà apprezzare!!! Ne sai qualcosa?!

aledario
19-05-2008, 14:31
Mi piacerebbe davvero tanto vederlo....non aderisco ad alcuna associazione (se non il pianeta :pingu: ) perciò vorrei sapere su quali circuiti si potrà apprezzare!!! Ne sai qualcosa?!Ieri è stato detto che c'è in corso un progetto per tentarne una distribuzione "alternativa" (oltre al fatto di portarlo in giro durante i weekend liberi da parte del regista), attraverso la vendita associata ad un periodico. Il progetto però è ancora in fase di definizione. Se ci saranno novità in merito, sicuramente si verrà a sapere.

aledario
19-05-2008, 15:09
Dico anch'io la mia sul cortometraggio "Pazza di te".
Precedo la mia riflessione dalla sottolineatura fatta dallo stesso regista il quale ha detto che con questo film non ha voluto fare un cortometraggio sulla sdd, nè sul tema dell'aborto, nè un cortometraggio femminista, nè qualsiasi altra cosa ci si possa intravedere... ma semplicemente "raccontare una storia".. senza altre pretese.
Detto questo credo sinceramente che il messaggio che lancia riguardo alla sdd sia solamente... un "prerequisito" ;-)... un messaggio cioè che va bene a chi non sa nulla del pianeta e di chi lo abita, e che serve a far provare buoni sentimenti e ridestare le coscienze... niente di più. Perchè per il resto l'ho trovato abbastanza superficiale e per certi versi anche decisamente scontato nell'affrontare i vari temi (tutti abbastanza "importanti") che vengono "accennati" nel veloce scandirsi dei suoi soli 15 minuti...
La protagonista "soffre"... soffre sempre, per un rapporto fallimentare e vuoto con il partner, per le "molestie" di vario tipo che subisce a causa della sua avvenenza fisica, per l'incapacità di entrare in dialogo con i suoi più che superficiali studenti... soffre anche quando ritira l'esito degli esami del sangue che le confermano la gravidanza... tanto da dire all'unica amica parole come "se avrò questo bambino". Non soffre invece nel film (forse anche perchè scenograficamente "non ci stava" per ragioni di "suspence")... nel momento in cui telefonando alla stessa amica (che le aveva tra l'altro in precedenza consigliato di fare l'amniocentesi) dallo stupendo paese di montagna in cui si è trasferita scappando da tutto e da tutti, e rivoluzionando la sua vita... le dice con il sorriso sulle labbra "Sì non ti preoccupare, l'ho fatto quell'esame, nascerà un bimbo bellissimo!" ...
Il bambino si vede solo nell'ultimo fotogramma del film... è sì bellissimo... ma ... ;-)
E questa non-volontà_incapacità_pudore a mostrare (o almeno a provare a farlo)... ciò che sicuramente doveva essere stato il dolore più grande tra quelli provati da quella donna nell'arco di tutte le situazioni presentate nel film... mi ha lasciato un po' di amaro in bocca... di senso di incompiuto e di "troppo facile". Certo, lo stesso episodio ha suggerito altro ad altre persone presenti in sala con analoghe esperienze di disabilità, quindi un po' mi "auto-censuro" nel dire che, comunque, ben vengano tentativi pur semplici e magari anche un po' "goffi" come questo di arrivare al cuore delle persone per affermare delle semplici verità senza la pretesa di intellettualismi artistici.
E che questo sia comunque vero, secondo me è stato sottolineato ieri durante il dibattito, dall'intervento di un ragazzo down, che ha comunque portato all'attenzione di tutti un bell'episodio presente nel film... che "prescindeva" dalla sindrome, e che aveva a che fare solo con la capacità di "ascoltare" e di "andare incontro" agli altri. E questo succedeva mentre tutti gli altri interventi... compreso il mio ;-), rosa, grigi o neri che fossero... erano comunque "inchiodati" in qualche modo al tema della disabilità. ;-)
Confermo quanto detto da Marghe, riguardo la semplicità e la disponibilità di Enzo Iacchetti dimostrata nel corso di tutto il pomeriggio, unita alla sicura carica di simpatia ed umanità... leggermente offuscata solamente dai toni a volte celatamente autocelebrativi, sottolineati anche dalla lunghezza del Backstage proiettato alla fine del pomeriggio (30 minuti di riprese sul set del film), se paragonati alla durata del cortometraggio! ;-)

Lucia66
21-05-2008, 22:13
....Cristina sarà a Roma dal 15 al 20 per il Convegno Internazionale dell'Ordo Virginum.


Scusate se inserisco queste due righe qui, ma ho evitato di aprire un altro argomento;)
Ho sentito Marilena ieri al telefono, sta rientrando da Roma, mi ha detto di comunicarvi che è stata un esperienza indimenticabile, da quello che ho capito un Congresso a livello Mondiale e Cristina era l'unica persona Down Consacrata....E' stata anche in udienza privata dal Santo Padre.
Comunque fine settimana quando sarà a casa Marilena vi racconterà tutto per benino...e con più precisione.
Saluta naturalmente tutti.;)

Baci a tutti i pinguini grandi e piccini;):D