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Visualizza la versione completa : Consiglio urgente!



Jowa
31-03-2008, 12:17
Siamo alle solite: gita scolastica.
La classe V elementare che frequenta mio figlio ha deciso di andare in gita a Verona. Ancora una volta mi viene chiesto se voglio (?) mandarlo in gita, in quanto è stata organizzata senza tenere conto assolutamente dei limiti suoi: cammineranno 2 ore e mezza per la città (cosa che mio figlio cardiopatico non può fare) e poi nel pomeriggio visiteranno per due ore un museo... anche questo un po' fuori dalla portata di attenzione di mio figlio.


Ancora una volta rischio di dovermi prendere un giorno di ferie per tenerlo a casa. Oppure lasciarlo a scuola dassolo??? Come spiegargli che i suoi compagni vanno in gita e lui no????Sono INVIPERITA! denunciarli per discriminazione per non aver pensato a un progetto "alternativo" per lui... O come dice la direttrice : "non si può negare un'esperienza così algi altri 17 alunni della sua classe".

Una delle tante umiliazioni a cui dobbiamo fare il callo????????
Vi prego datemi un cansiglio su come comportarmi senza sbranare l'insegnante di sostegno, la direttrice e ... il mio fegato:-)

riodini
31-03-2008, 16:29
Carissima, sono Adriana, mamma di Emanuele che fa la 3^elem.
Non so dove abiti e quanto distante sia Verona, so per certo che Emanuele ha sempre partecipato alle gite, anche lui è andato a Verona lo scorso febbraio a vedere un Museo dei fossili e giovedì scorso sono andati a Venezia a vedere la Basilica di S.Marco e il Museo di Storia Naturale.
Per Verona se lo sono portati dietro senza problemi, c'era l'insegnante di sostegno.
Hanno coinvolto Emanuele e l'insegnante ha fatto anche le foto dei vari momenti (su nostre indicazioni) sulle quali poi ha lavorato a scuola.
Per Venezia hanno chiesto al papà di accompagnarlo (tra l'altro anche ad altri due papà di bambini normodotati)perchè non c'era l'ins.di sostegno.
Io credo tuo figlio abbia diritto a partecipare alle gite, coinvolgendolo secondo le sue capacità. Non vorrei che ti spaventassero sul "programma" per scoraggiarti e fartelo tenere a casa.
Capisco la tua rabbia, io sarei uguale! Infatti non ci risparmiamo nessuna "battaglia" perchè Emanuele a scuola possa fare il suo percorso e ti assicuro che pure qui è molto dura, ma non dobbiamo mollare a costo di essere, come sempre, considerati genitori "rompi".
Io al tuo posto indagherei e cercherei una soluzione perchè tuo figlio partecipi alla gita, anche perchè, sicuramente ancora una volta lui si sentirebbe escluso!!!
Ciao!!!!

valeria
31-03-2008, 16:36
Non credo sia necessario sbranare nessuno. Si tratta semplicemente di far valere i diritti di tuo figlio, con determinazione e sicurezza.
Esistono precise disposizioni, a sostegno dell'integrazione scolastica, a tutela del diritto dei nostri figli a partecipare alle gite scolastiche. Inoltre è prevista, sempre a garanzia dell'integrazione, la presenza di un insegnante in più nel gruppo nel quale sia presente un alunno disabile. Ti comunico appena mi è possibile gli estremi di queste disposizioni.
Esperienza diretta. Mio figlio parte domani mattina per fare il viaggio d'istruzione in Emilia Romagna. E' la seconda esperienza. La prima è stata lo scorso anno ed è andato, tra l'altro, anche a Verona. L'anno scorso il suo insegnante di sostegno lo ha accompagnato. Pur facendo quasi tutto quello che hanno fatto i suoi compagni, i percorsi sono stati calibrati in base ai suoi problemi e ridotti laddove erano lunghi e faticosi. Mio figlio non è cardiopatico ma soffre di problemi articolari alle caviglie e non può camminare a lungo. Inoltre fino a qualche mese faceva la dieta priva di glutine, avendo da tanti anni una diagnosi di malattia celiaca. E' andato tutto bene e lui è stato felicissimo. Ha diviso tanti momenti con i suoi compagni. Quest'anno all'insegnante di sostegno non è stato possibile accompagnare mio figlio, per problemi familiari, ma la dirigente si è data da fare e ha chiesto la disponibilità degli insegnanti. Si è candidata l'insegnante di un' altra sezione che da domani lo seguirà. Abbiamo fatto una chiaccherata, credo che non ci saranno problemi, lei sa delle esigenze di Enrico ed è preparata ad affrontare la situazione.
Non accettare la decisione della scuola. Se non possono negare questa esperienza a 17 alunni, a maggior ragione non possono negarla a tuo figlio.... ;)

valeria
31-03-2008, 16:45
Ecco i riferimenti di cui ti ho fatto cenno. L'Avv. Nocera è autore di queste note, quindi l'attendibilità dei riferimenti è più che certa.

"Gite scolastiche – nota 1
Nel caso di partecipazione alle gite scolastiche di uno o più alunni portatori di handicap “si demanda alla ponderata valutazione
dei competenti organi collegiali di provvedere, in via prioritaria, alla designazione di un qualificato accompagnatore nonché di
predisporre ogni altra misura di sostegno” C.M. 291/92 art. 8 c. 2.
Ciò significa che l’accompagnatore non deve essere necessariamente l’insegnante dell’attività di sostegno, ma può essere un
qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausiliario, familiari).
Qualora in una classe di scuola superiore vi sia un compagno maggiorenne che offra la sua disponibilità, accompagnatore può
essere egli stesso, facilitando con ciò una più autonoma e normale partecipazione del compagno.
In caso negativo, bisogna insistere col Capo d’Istituto e se necessario fare intervenire il docente utilizzato presso il GLH del
Provveditorato o l’ispettore coordinatore del GLIP, al fine di evitare una discriminazione espressamente vietata dalla L. 104/92 e
dalla C.M. 291/92 e dalla Legge n. 67 del 2006.
Gite scolastiche – nota 2
Il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Nota n. 645 dell’11/04/2002 concernente le convenzioni che i dirigenti delle scuole
autonome stipulano con le agenzie di viaggi per le gite scolastiche e i viaggi d’istruzione.
La Nota pone una particolare attenzione al diritto degli alunni con handicap a partecipare a tali gite, richiamando le CC.MM. n.
291/92 e n. 623/96 che affidano alla comunità scolastica la scelta delle modalità più idonee per garantire tale diritto.
Nella Nota si legge che le gite “...rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e
formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel
pieno esercizio del diritto allo studio”.
Al punto 5 la Nota Ministeriale così precisa: “a) l’IS, per una corretta e funzionale organizzazione, nonché per la determinazione
del costo del viaggio, comunicherà all’Agenzia Di Viaggi la presenza di allievi in situazione di handicap, i relativi servizi
necessari e l’eventuale presenza di assistenti educatori culturali; b) agli allievi in situazione di handicap e agli assistenti
educatori culturali dovranno essere forniti i servizi idonei, secondo la normativa vigente in materia”.
Al punto 9 precisa che: “i viaggi d’istruzione potranno essere effettuati con qualsiasi mezzo idoneo di trasporto”.
Il termine “mezzo idoneo di trasporto” significa che deve essere anche accessibile qualora vi siano alunni su sedia a rotelle,
pertanto l’agenzia di viaggi dovrà fornire, a seconda dei casi, un pullman con sollevatore, orari di treni con vetture accessibili,
nonché tramite preavviso alle FFSS stazioni con sollevatori mobili, qualora le carrozze ferroviarie non li abbiano incorporati,
richiesta di preimbarco agli aeroporti per la prevista assistenza di viaggio alle persone con handicap.
Il punto 12 prevede che per gli accompagnatori vi sia una gratuità per ogni 15 alunni paganti.
Dato il diritto alle pari opportunità, di cui alla Legge n. 67 del 2006, l’alunno con handicap non deve, in via di principio, pagare la
persona che l’accompagna.
Sarà opportuno, pertanto, che uno degli accompagnatori si faccia carico degli eventuali problemi dell’assistenza a tale alunno.
Qualora ciò sia impossibile, la scuola dovrà provvedere a pagare un accompagnatore in più.
Nelle scuole superiori, se vi fosse un compagno maggiorenne che faccia da tutor, si potrebbe evitare tale spesa al bilancio
d’Istituto.
Salvatore Nocera
Responsabile dell'area giuridica dell'Osservatorio dell’AIPD sull’integrazione scolastica
Viale delle Milizie, 106
00192 Roma
tel. 06 3723909 fax 06 3722510
e-mail: osservscuola.legale@aipd.it"

Mi sembra una conferma della nostra esperienza... Ciao, buona fortuna.

Jowa
31-03-2008, 18:16
Grazie Valeria!

volevo sapere come si sono organizzati nella pratica a Verona. Qui mi hanno dato il programma senza "nessuno spazio" alternativo per mio figlio. O cammina 2 ore e mezzo o sta a casa. Come hanno ridotto i percorsi? Cosa ha fatto?
Se mi dai qualche dritta, proverò a proporla agli insegnanti... Che...non sanno/vogliono fare il loro lavoro se una madre deve dirgli cosa fare....

La tristezza è vedere che non c'è la "volontà politica"...

mela
31-03-2008, 19:20
Secondo il mio modesto parere, è vero che i bambini della classe devono poter svolgere la gita secondo le loro possibilità, cioà camminare 2 h e mezza e visitare il museo.
E' anche vero che lo stesso deve essere permesso a tuo figlio in virtù di ciò che può fare.
L'unica alternativa quindi è che sia presente un accompagnatore qualificato ovviamente garantito dalla scuola che stabilisca un percorso il adatto a tuo figlio , il più possibile integrato con quello degli altri...io farei la voce grossa, ci mancherebbe altro che tuo figlio che ha un problema debba essere penalizzato mentre gli altri vanno a divertirsi!

elsy63
31-03-2008, 19:22
Da noi si fa di tutto per far valere il loro diritto a partecipare.
Se tu sei tranquilla mandalo , saran loro a organizzarsi per motivarlo a camminare...fra l'altro con gli altri ...compagni insegnati e se sono in divertimento e in compagnia... non fanno storie a camminae e la cardiopatia non e' limitante in questa attivita' specie aVerona che e' pianeggiante.
Per nessun motivo dovresti andarci tu..sarebbe limitante alle sue conquiste di autonomia e integrazione.

valeria
31-03-2008, 21:33
Come ti ho già detto mio figlio Enrico lo scorso anno ha fatto un viaggio durato quattro giorni con tappa in città diverse tra cui Verona. Mentre gli altri hanno camminato e fatto i loro lunghi giri Enrico ha fatto un percorso alla sua portata, insieme all'insegnante di sostegno. Nel dettaglio: si sono fermati un bel po' in piazza Brà e a Enrico è andata benissimo. Infatti quel giorno c'era una manifestazione per premiare gli studenti più meritevoli (età scuola media) animata dai dj di Radio 101. C'era un gazebo con il collegamento diretto alla radio ed Enrico era tra il pubblico. Poi, dato il suo grande interesse per la situazione, l'insegnante ha proposto ai dj di far partecipare anche Enrico che, felicissimo, ha cantato qualcosa al microfono, con la musica, le cuffie...una cosa entusiasmante. Credo che alla fine i suoi compagni lo abbiano pure invidiato. I dj di Radio 101 gli hanno regalato il Cd con l'incisione della sua canzone (scelta da lui, pezzi di Jovanotti e Vasco Rossi). In casa, al suo rientro, non si è parlato d'altro.
Stessa storia nelle altre città. Quando Enrico si stancava e iniziava a zoppiccare l'insegnante rallentava la marcia, faceva delle tappe e poi raggiungeva il gruppo. Padova, Venezia, Trieste tutte viste in questo modo. Un percorso su misura per Enrico, senza penalizzare il gruppo ma consentendo a lui di godersi i momenti migliori del viaggio: il pulmann tutti insieme, i pasti in ristorante, la camera d'albergo divisa con i compagni, i viaggi in aereo. Indimenticabile. Stanotte a leggo presto, domani si fa il bis: destinazione Emilia Romagna.
dato che è successo davvero nessuno vieta che la stessa cosa possa accadere a tuo figlio. Non mi sembra affatto una cosa impossibile! Pretendi che si muovano e mettano in pista un insegnante o un educatore dedicato a lui, è l'unica soluzione possibile. La volontà devono inventarsela. Credo che si tratti proprio di ignoranza, non di poca volontà.
E allora bisogna insegnargli come funziona...;)

giusiele
01-04-2008, 00:06
Quando Elena era alle medie è capitata una storia simile anche a me. L'insegnante mi presentò il programma con molti dubbi che mia figlia potesse reggere una sfacchinata di vari chilometri in montagna. Io mi mostrai decisa e feci capire che nulla mi avrebbe convinto a non far partecipare Elena alla gita. Li rassicurai sulle capacità di Elena e chiesi che l'insegnante di sostegno, che non poteva partecipare personalmente, fosse sostituito da un altro insegnante. La gita andò bene e Elena rimase un po' indietro e raggiunse il gruppo con un certo ritardo. La cosa importante fu che non mi chiesero altre volte di pronunciarmi sull'opportunità di far fare la gita a mia figlia perchè capirono che era una battaglia persa.
Hai una normativa che ti dà ragione, non aver paura a far valere la tua voce.
Vedrai che tutto andrà per il meglio

abile
01-04-2008, 11:49
Dice la nota:
Nel caso di partecipazione alle gite scolastiche di uno o più alunni portatori di handicap “si demanda alla ponderata valutazionedei competenti organi collegiali di provvedere, in via prioritaria, alla designazione di un qualificato accompagnatore nonché di

predisporre ogni altra misura di sostegno"

Io proverei a ribaltare il problema: chiederei che misure di sostegno hanno adottato per far sì che un bambino cardiopatico possa sopportare 2 ore di cammino: magari in forma scritta (Verba volant, scripta manent)
La scuola, in generale, è molto abile a trasferire i propri problemi su gli altri, in modo particolare sui genitori. Io ho già i miei problemi, ognuno si tenga i suoi.
Credo che farebbe molto bene alla nostra serenità chiedersi difronte alle difficoltà, di chi sia il problema, spesso ci facciamo carico di inconbenze che non ci riguardano.