PDA

Visualizza la versione completa : Una scelta fatta solo con la "testa".



valeria
31-01-2008, 17:58
E' andata. :!:
Ieri scadeva il termine per presentare la domanda di iscrizione di Enrico alle scuole superiori. Questi tre anni alla scuola media sono volati e siamo arrivati al dunque. :? Per la prima volta una scelta, non più un passaggio obbligato, come dal nido alla materna e poi alle elementari e infine alla medie. Una scelta che deve tener conto di tanti aspetti, innumerevoli. Innanzitutto delle sue attitudini (?), dei possibili sbocchi professionali, della accoglienza della scuola nei confronti dei ragazzi disabili, della sua distanza da casa, della presenza o meno di compagni o conoscenti, dei trasporti pubblici in previsione di una possibile autonomia. Da precisare che Enrico non ha espresso alcuna preferenza se non ipotizzare, con nessuna consapevolezza, di andare al liceo scientifico perchè lì si sono iscritti tanti suoi compagni o alla ragioneria perchè lì si è iscritto Alessio, il suo amico di sempre. Ma ci sembrano contesti nei quali possa vivere solo una grande inadeguatezza, quindi la scelta non può che essere la nostra.
Ci siamo confrontati con il consiglio di classe e sopratutto con l'insegnante di sostegno. Hanno suggerito l'Istituto alberghiero. In questi ultimi giorni attraverso la scuola media siamo andati, l'insegnante di sostegno, Enrico ed io, a visitare due scuole. Volevo vedere con i miei occhi sia l'alberghiero che un'altra scuola. Abbiamo pensato al liceo artistico perchè offre tante attività laboratoriali e una discreta cultura generale. Le impressioni che abbiamo avuto dalla due scuole sono positive entrambe.
Il liceo artistico è succursale nella nostra città del liceo di Cagliari. Conosciamo un'insegnante che segue Enrico alla scuola civica di musica. E' specializzata nel sostegno, giovane, motivata, intelligente, preparata. Potrebbe essere nominata per il sostegno nella classe dove potrebbe essere inserito Enrico perchè la ragazza che segue si diploma quest'anno. Conosciamo anche l'insegnante di educazione fisica, è il papà di un compagno di classe di Enrico, ci si incontra nel quartiere, una brava persona. Scuola piccola, max 150 alunni, classi poco numerose di 12 alunni circa. Organico del sostegno in regola. Tanti laboratori, si iscrivono due ragazzini che conosciamo e abitano nel quartiere. La scuola può essere raggiunta con un pulmann da casa nostra ed è vicina a casa di Federica, l'educatrice che da anni ci dà una mano con Enrico. Questi i lati positivi. Passiamo al rovescio della medaglia. Enrico non ha particolari attitudine nella pittura e nel disegno, non riesco a vedere quali gli sbocchi professionali possibili, qui nel sud della Sardegna.
L'istituto alberghiero è frequentato da tantissimi ragazzi. E' una grande scuola, anche la struttura è grandissima. E' molto attrezzato, accoglie molti ragazzi disabili, tanti con sdd. Ottimo dirigente scolastico, il GLHI funziona molto bene. Non conosco nessun insegnante tranne quello che si è gentilmente offerto di farci visitare la scuola e illustrarci tutte le attività. Buona impressione! Quest'anno hanno attivato dei tirocini formativi per due ragazzi down diplomati, una sta facendo il tirocinio nella scuola, l'altro nella mensa univeritaria. Dopo il diploma sono impegnati e, forse, potrebbero fare qualche esperienza lavorativa. Lati negativi: la scuola è lontana da casa nostra e non sarà mai raggiungibile con i trasporti pubblici quindi Enrico dovrà essere sempre accompagnato. E' una struttura grande e dispersiva, frequentata da ragazzi che, per la maggior parte, provengono da ceti sociali bassi (senza nulla voler togliere). Belle sale bar, cucina e ricevimento. I ragazzi hanno la divisa a seconda dell'orienamento scelto. Profumini di cibo negli anditi della scuola niente male!
A Enrico sono piaciute entrambe le scuole. :wink:
All'alberghiero lo hanno coinvolto in sala bar e gli hanno proposto di preparare il caffè utilizzando le macchine. Non si è fatto pregare e si è fatto aiutare da una studentessa di terza. Ci ha portato il caffè al tavolo tranquillamente. :lol:
Ieri scadeva, come ho detto, il termine per la presentazione delle domande. Fino all'ultimo non sapevo cosa fare, ero disperata letteralmente, ma dovevo prendere una decisione, consapevole che possiamo sempre cambiare idea e fare un'altra iscrizione. Mio marito è molto impegnato con il lavoro in questi giorni, è anche andato fuori città, a Roma, non ha potuto seguire le mie elucubrazioni. Ho dovuto decidere io, praticamente da sola :evil: e, dati i molti dubbi, ho seguito il consiglio dell'insegnante di sostegno, che vede meglio per Enrico una soluzione come quella dell'alberghiero, nel quale potrà fare un percorso abbastanza autonomo, con qualche possibilità di inserimento lavorativo. Per poter consegnare in segreteria il modulo di iscrizione ho pensato che l'unica cosa che potevo fare era non ascoltare, per una volta, il mio cuore di mamma e fare una scelta più distaccata, ragionata, fredda, quasi spietata, sforzandomi di guardare un po' sopratutto al futuro di Enrico, di pensarlo adulto. E'molto difficile perchè Enrico è ancora un ragazzino e la dimensione e le caratteristiche di questa scuola non mi sembrano tagliate per lui come è oggi. Il liceo artistico mi sembra una scuola più protetta, per le caratteristiche che vi ho detto. Ma che futuro gli può offrire? Vedo più possibilità all'istituto alberghiero, ma mi piange il cuore...
Ho compilato e consegnato il modulo d'iscrizione all'istituto alberghiero. Per consolarmi, perchè non sono per niente tranquilla, continuo a dirmi che posso sempre ripensarci ed iscriverlo al liceo artistico. Sono proprio paranoica, abbiate pazienza, quasi me ne vergogno.... :oops:
Chi è già passato attraverso questi problemi può aiutarmi e raccontarmi l'esperienza sua e del figlio/a? Mi pare che Dario abbia fatto i tre anni dell'alberghiero e abbia conseguito la qualifica professionale, Sandro puoi darmi qualche dritta? E' stato così difficile anche per voi fare questa scelta?
Anche Nicolas se non sbaglio, ha fatto l'alberghiero. Raccontatemi, vi prego. C'è poi qualche ragazzo/a che abbia fatto il liceo artistico?
Grazie...è un momento proprio difficile!

renemar
31-01-2008, 20:57
Ciao Valeria, sì il mio giovannoto ha fatto la scuola alberghiera.
Como te avevo molti dubbi e incertezze,anche perchè in zona c'era solo ragioneria e il calzaturiero, due scuole non proprio per lui.... ma poi abbiamo optato per l'istituto alberghiero che ci stava pù lontano
a una 15 di km de casa. La scelta prorpio perchè dopo , una volta finita la scuola, si dovrebbe più trovare un lavoro in questo campo.

Lui ha fatto 4 anni, perchè il 3 ° lo abbiamo fermato.
Ti dirò che all'inizio è stata dura abituarsi a nuovi professori
e nuovi compagni, lui che era coccolato e conosciuti da tutti , nell'unica
scuola media del paese dove abitiamo. Ma piano piano si è fatto nuovi amici e con i prof ti dirò che è andata abbastanza bene.
Anzi quando ha ripetutto il 3 ° anno, abbiamo trovato più disponibilità
da parte dei nuovi prof e anche da parte dei ragazzi che anche se erano
più grandi ,lo hanno accolto bene in classe.
Quello che la scuola alberghiera offre è anche molte ore di laboratorio
nei primi anni ,si sta molto in cucina, al bar oppure nel bancone di ricevimento e questo aiuta molto i nostri ragazzi a comunicare
con gli altri e stare in mezzo agli altri.
Da noi facevano anche il buffet per i genitori quando c'erano i
colloqui con i prof , tutto fatto dai ragazzi.

Nicolas lì ha imparato a doversi organizare da solo, a portarsi
la divisa, andare a cambiarsi , poi presentarsi in cucina o al bar
in ordine....cioè la su autonomia è cresciuta molto.
Certo in cucina, il prof che era uno giovane ma molto in gamba all' inizio
aveva paura che si tagliava o si bruciava ....e gli dava dei lavoretti come
girare il sugo , o rompere le uova , mescolare le cose....
poi piano piano le ha dato spazio, le ha imparato come usare il coltello
per le verdure, l'atrezzo per pelare le patate.....
Alla fine Nicolas faceva da solo il sughetto....e lo fà anche ora a casa
e ti dirò che molto spesso ho il cuoco che mi aiuta :wink:

aledario
01-02-2008, 09:14
Mi pare che Dario abbia fatto i tre anni dell'alberghiero e abbia conseguito la qualifica professionale, Sandro puoi darmi qualche dritta? E' stato così difficile anche per voi fare questa scelta?
Purtroppo ti sarò molto poco utile in questo senso... per un motivo molto semplice: Dario ha scelto lui quella scuola, con ferma decisione già dall'inizio della terza media, e a noi genitori non è rimasto altro che "avvallare" la sua scelta, con la coscienza che comunque sarebbe stata per lui una possibilità di acquisire nuove abilità che anche se non avessero portato a sbocchi lavorativi (mica siamo una regione turistica come la sardegna! ;-)), sicuramente gli sarebbero stati comunque utili in futuro, come in effetti è stato, per la sua personale autonomia.
Sul lavoro si apre un discorso a parte, perchè molto si gioca poi sul piano dei rapporti tra la famiglia, le istituzioni preposte ai percorsi di inserimento lavorativo e i soggetti sottoposti agli "obblighi" della legge del 1999 sull'inserimento lavorativo mirato... noi siamo quasi alla fine di questo percorso, che non è stato facile nè indolore, ma che spero tra non molto potrà concludersi felicemente per cui potrò raccontarvelo per intero, preferendo ora... scaramenticamente ;-), non anticipare.
Per quanto riguarda la scuola tieni presente una cosa ... comunque importante. In questo periodo la famigerata "forchetta" si amplierà a dismisura... gli interessi dei coetanei saranno probabilmente lontani anni luce da quelli di tuo figlio... e quindi, al di là dell'inserimento in classe che potrebbe anche essere "buono" come integrazione... ben difficilmente verrà "cercato" ... a partire dal secondo successivo allo squillo della campanella ;-) :-(... ma nel tuo caso questo potrebbe anche essere un vantaggio... con la scuola lontana, e comunque un figlio che dispone già di un tessuto di relazioni extrasolastiche abbastanza significativo nel territorio... e con gli scout. Unico neo forse, il discorso della non -raggiungibilità della scuola con i mezzi... peccato. Dario aveva iniziato dalle medie a muoversi con il pulman, ha continuato a scuola alberghiera, e poi al lavoro... uno "spazio" cui addirittura "tiene" molto... e all'interno del quale è stato capace anche di crearsi dei rapporti personali con i compagni di viaggio... e nemmeno banali, della serie che emeriti sconosciuti (per noi), si ricordano edl suo compleanno con biglietti e regali... insomma... una risorsa anche questa.
Il percorso scolastico di dario è stato identico a quello di Nicolas. Quattro anni ... "fermato" in terza non perchè "bocciato" ;-) (non lo avrebbe accettato!), ma perchè ... pur ammesso agli esami, non si è presentato.
Scelta quasi necessaria a mio parere, per evitare di continuare un percorso scolastico di fatto non più adatto alle sue possibilità, in quarta e quinta... prive di laboratori, con la scusa della socializzazione... ormai non più valida come ti spiegavo prima. In prima ha seguito il programma ministeriale, su suggerimento dei professori che intravedevano in lui delle buone possibilità, dalla seconda un programma individualizzato, che ha portato quindi alla fine del percorso non ad una qualifica riconosciuta ministerialmente, ma ad una qualifica "speciale", che comunque niente modifica sulle possibilità di un futuro inserimento lavorativo.
Per ora siamo tutti contenti... Dario per primo, che se riuscirà a coronare il sogno di lavorare nella cucina di uno degli hotel più belli della nostra città... sarà davvero al settimo cielo... ma questa... è una storia che necessita ancora di qualche mese di attesa, di lavoro e di speranza... :-

renemar
01-02-2008, 10:26
Si Valeria , ieri sera ho scritto veloce e mi sono dimenticata di
alcune cose , che Sandro poi ti ha scritto.
Nicolas pure era ammesso agli esami , ma non si è presentato
perchè avevamo scelto con la maestra di sostegno di farlo rifare il
3° anno, perchè il quarto e quinto sono molto più difficili. E non si và
quasi più nel laboratorio di cucina. Mentre che nel 3 si stava molte
ore , se non ricordo male 18 ore a settimana , in cucina .
E il mercoledì che c'era rientro la classe preparava il pranzo
per i ragazzi e i prof che si fermavano a mangiare. A Nicolas questo
piaceva molto , e mangiare in cucina con i compagni lo divertiva.
Io andavo a prenderlo alle 15, 30 quando avevano finito di pulire ,
lavare e rimettere in ordine la cucina. Il prof mi diceva che ormai
Nicolas si muoveva bene, sapeva dove andavano messe le pentole,
gli atrezzi, anche le provviste ....insomma se la cavava bene.
Per quanto riguarda la socializzazione, è vero che i ragazzi di quell'età
non stanno molto dietro ai nostri figli,hanno altri interessi e necessittà,
ma per fortuna , nella classe di Nico c'erano due ragazzi del
paese che poi tornavano a casa
in macchina con noi ( solo il giorno di rientro ) ed erano loro che
aspettavano Nico e se occorreva gli davano una mano a mettere a
posto la divisa , cosa che poi io ho detto loro di non fare più,
perchè lui doveva arrangiarsi da solo ed essere responsabile
delle sue cose. Anche se avolte dimenticava qualcosa.....ma la mattina
dopo andava subito a cercarsela.
Con gli altri ragazzi.......diciamo che hanno fatto un percorso
diverso dal suo ed erano solo compagni/e di classe.

Un'altra cosa, lui ha fatto sempre il programma individuale, seguendo il
percorso della classe , ma in modo più semplice .
Si è preparato agli esami con molto impegno, io stessa nei
pomeriggi , stavo con lui a leggere e ripassare tutto .
Al esame finale è andata benissimo , con un voto di 80/100.
Poi il lavoro......diciamo che subito il comune lo ha chiamato per
la mensa scolastica nel mese di luglio ( c'erano ancora gli asili e
la colonia estiva ) poi ha fatto 3 mesi in un agriturismo, aiutando
in cucina e adesso è a casa........in attessa .....

valeria
01-02-2008, 11:09
Grazie, grazie dei vostri tempestivi interventi e preziosi racconti di vita.
La condivisione dei problemi con chi, come noi, sta nella stessa barca è sempre fondamentale. :D :D
Da entrambe le vostre testimonianze ne viene fuori che per i vostri figli è stata una buona esperienza, al di là degli sbocchi lavorativi. Le attività laboratoriali dei primi tre anni consentono sicuramente una maggiore socializzazione tra i ragazzi e quindi, per i nostri, una maggiore integrazione in un contesto in cui le attività sono sopratutto pratiche e concrete. Enrico è un ragazzino molto meticoloso, in grado di seguire dei processi anche complessi in autonomia, dopo un periodo di "addestramento" ovviamente. Ha un ottimo senso dell'orientamento per cui non sono spaventata dall'ampiezza della scuola nè dal fatto che si dovrà organizzare, cambiarsi, mettersi la divisa. In queste cose è davvero bravo. Ciò che non va bene in questa scelta, Sandro lo ha centrato benissimo, è la distanza della scuola da casa, :? tale che non consentirebbe a Enrico di sperimentare quell'autonomia vera, che nasce da una necessità concreta. Si, è vero che esperienze di autonomia ne può sempre fare per andare agli scout, o dalla nonna a Cagliari (siamo distanti una decina di chilometri), ma non hanno la stessa pregnanza, la stessa continuità, nè gli consentono di condividere un tragitto con qualcuno, di fare altri incontri, di continuare a vedere i ragazzi del quartiere che in quegli orari prendono quel pulman. So bene, e in parte sta già capitando, che i suoi coetanei, che fino ad oggi hanno avuto con lui qualche scambio, domani non avranno più neanche quello. Ma se lo priviamo anche di quelle occasioni di comunicazione quasi obbligata, che nasce dal prendere insieme tutti i giorni lo stesso mezzo pubblico, sarà ancora più isolato e sradicato dal suo ambiente. :( L'Istituto alberghiero sta in un centro dell'hinterland di Cagliari non lontanissimo - in linea d'aria - da quello in cui abitiamo noi ma non collegato direttamente, per cui va da sè che sarà necessario accompagnarlo, con tutto quel che comporta per noi genitori che tutte le mattine andiamo al lavoro a Cagliari. L'alberghiero è ben lontano da qualunque nostro percorso verso il posto di lavoro. Dovremo anche organizzarci in tal senso perchè gli accompagnamenti non potranno essere tutti sulle nostre spalle per ovvi motivi. Quindi privarlo di questa autonomia significa farlo vivere in una dimensione ancora da bambino, mentre i suoi coetanei vanno e vengono da soli. E poi non sappiamo di nessun ragazzo/a che vada all'alberghiero dal nostro quartiere, quindi le occasioni di condivisione, di sostegno da parte dei coetanei (come accaduto finora) non ci saranno, se fosse davvero così come temo. Enrico non avrebbe il supporto dei due compagni, come lo ha avuto Nicolas. E io so bene cosa vuol dire potersi appoggiare a qualcuno, a un'altra famiglia anche solo per un'informazione, visto che i nostri figli sono un pò "avari" nel campo della comunicazione. E non credo proprio che troverò un insegnante di sostegno come Carmine, il prof. della scuola media. Se poi valuto che Enrico non sta facendo alcuna scelta, ma deve subire le nostre decisioni...Almeno Dario aveva le idee chiare, è una gran cosa! :o
Per il momento cercherò di metabolizzare la cosa, non escludo di cambiare idea e di mandarlo almeno due anni al liceo artistico, in modo da consentirgli una buona esperienza di autonomia e di crescita personale. Poi potrei trasferirlo all'alberghiero...e fargli fare i tre anni come hanno fatto i vostri ragazzi. :wink:
Sandro, è vero che la Sardegna è una regione turistica, ma il tasso di disoccupazione dei nostri giovani è altissimo, purtroppo! Non mi voglio illudere, ma vorrei che Enrico possa avere un'opportunità in più, semplicemente, in un contesto nel quale possa sentirsi il meno inadeguato possibile.
Grazie Renemar della ricchezza di informazioni, sei molto cara. Anche Nicolas quindi ha già lavorato, che bello, chissà come vivono loro questa dimensione da persone adulte, la loro autostima cresce a gogò sicuramente. Il lavoro per i nostri ragazzi è il vero traguardo, credo.
Vi ringrazio ancora, ciao, vi aggiornerò sugli sviluppi della faccenda.
Sandro non tenerci sulla corda e appena hai notizie facci sapere, non vediamo l'ora! Auguroni. :D

valeria sechi
02-02-2008, 01:38
Cara Valeria,
non posso esserti di alcun aiuto in questo frangente :? , ma per l'istintiva simpatia che provo per te (sarà che siamo omonime e "conterronee" :wink: )volevo comunque dirti che nel leggerti mi sono sentita partecipe del tuo dilemma e credo che.....si...forse è vero che stai facendo una scelta molto razionale....ma pur essendo una scelta "di testa" ...è comunque la testa di una mamma che ha a cuore il bene del figlio...girala come vuoi ...è anche il cuore a dire la sua!!!

Penso che la tua attuale posizione in merito sia la più giusta: ovvero una scelta ragionata, con la consapevolezza che non deve necessariamente essere DEFINITIVA!!!!!
Niente e nessuno ti impedisce di cambiare idea.....per tutte le ragioni che hai elencato l'alberghiero sembra la scelta migliore....valuterai se quello che troverà farà da giusto contrappeso ai poblemi logistici (e non solo) di spostamento...se così non fosse potrai sempre cambiare!!!!

Un groso in bocca al lupo e...mi raccomando...facci sapere!!!!

francy
03-02-2008, 10:08
Anche due delle ragazze (s. Williams)che seguo hanno fatto l'alberghiero e si sono trovate molto bene. Quest'estate ho notato che sono veramente bravi sia un cucina sia nelle altre mansioni in questo campo, ed una di loro lavora in una mensa ( l'altra credo debba ancora finire la scuola).

Comunque, come ha detto Valeria non e' detto che la scelta che hai fatto sia definitiva, inizia a vedere se Enrico si trova bene in questa scuola ed in questo ambiente, e se il tipo di studi gli piace, poi se dovesse non essere convinto potrai sempre aiutarlo a fare un'altra scelta. :)
Tu dici che Enrico ti sembra ancora troppo "piccolo" per questo tipo di scuola, ma magari un'esperienza del genere lo aiutera' a crescere ed a confrontarsi con situazioni nuove ed un ambiente sconosciuto, magari questa difficolta' iniziale potra' diventare una risorsa positiva. :wink:

giusiele
03-02-2008, 18:20
Per noi è andata così:
Elena aveva frequentato una scuola media con un percorso piuttosto burrascoso. Ancora oggi quando si ricorda questi tre anni d'inferno, lo fa con il nodo alla gola. Non sto a spiegarti in modo approfondito, ti basti sapere che ha finito il triennio con una scarsissima autostima e avendo perso alcune di quelle competenze di base che aveva acquisito alle elementari.:evil:
In quegli anni non erano molte le scuole superiori bendisposte ad accogliere ragazzi down, l'unica possibilità fattibile era quella di inserirla in una scuola professionale per segretarie d'azienda che, ancora oggi, raccoglie molti "casi difficili" provenienti dalle scuole del territorio circostante. Sfortuna vuole che questa scuola fosse privata e con una gestione piuttosto mafiosa.Mi dissero che Elena avrebbe dovuto fare un test per valutare le sue competenze ma io ero sicura che lei non avrebbe avuto difficoltà a superare quelle prove che erano assolutamente alla sua portata. Ho saputo dopo che il preside la prendeva come scusa per accettare solo chi aveva deciso lui e non mi ha nemmeno fatto visionare le prove che aveva sostenuto Elena. Ad una mia telefonata che chiedeva spiegazioni per l'esclusione di mia figlia dal corso di studi, rispose che sicuramente avremmo potuto valutare per l'anno successivo. :roll: Altre persone hanno fatto la mia stessa trafila ed hanno ricevuto tutte la mia stessa risposta! :( Ad ogni modo mi sono ridotta a dover valutare di iscrivere Elena ad un centro di orientamento professionale che c'era sul nostro territorio. :cry: :cry: Una "scuola speciale" per come la vivevo io.
Io che mi ero sempre posta l'obiettivo di integrare Elena, io che nelle scuola ci lavoravo, io che vedevo in lei tante potenzialità. Il giorno in cui mi presentai per chiedere che Elena potesse frequentare questo corso mi sentii persino rispondere che avrebbero valutato la nostra richiesta anche se mi davano buone speranze!
Credo di non essese arrivata all'uscita prima di poter dar sfogo alle mie lacrime! Comunque non tutti i mali vengono per nuocere. Al centro di orientamento professionale Elena ha riacquistato fiducia in se stessa, la scuola era relativamente vicina a casa e ciò le permetteva di muoversi tranquillamente da sola, inoltre ha trovato delle persone veramente competenti che l'hanno guardata per quello che lei è, senza stigmatizzare, con piena fiducia che lei potesse arrivare a fare ciò che le si richiedeva. In questi tre anni Elena è cresciuta veramente molto, ha acquisito sicurezza, ha recuperato quella autostima che aveva perduto ed ha capito quale fosse la cosa che le sarebbe piaciuto fare da grande:- occuparsi ed aiutare i piccoli e gli anziani-
Dopo tre anni in questo centro, gli operatori mi hanno convocata per valutare quali potessero essere le opportunità per Elena. Mi sostennero nella mia testardaggine di voler iscrivere Elena ad una scuola superiore e scegliemmo un Istituto Professionale per Operatori nei Servizi Sociali.
La scuola non le prospettava nessuna possibilità di lavoro: lavorare in ambito sociale, con la responsabilità di bambini o di anziani, non è certo quello che avrebbe potuto fare in futuro, tuttavia le permetteva di frequentare ragazze pressapoco della sua età e di mantenere in esercizio le sue doti intellettive. Inoltre era un percorso che si poteva svolgere in due tappe: un biennio più un triennio e si sarebbe poi valutato durante il percorso se proseguire o no.
Io ero felicissima di questa opportunità ed Elena ha avuto modo di cimentarsi in tirocini che implicavano l'aiuto a bambini del nido, ad anziani e a disabili. La sua esperienza le ha insegnato che:- con gli anziani non è bello stare!! (così ha concluso dopo il tirocinio alla casa di riposo :oops: ) ma con i bambini piccoli è meraviglioso! Loro sì che non hanno pregiudizi!-
Alla fine dei 5 anni ha sostenuto l'esame di maturità con un programma differenziato ed ha conseguito un attestato. Forse arrivare alla maturità non le è servito direttamente per la ricerca di un lavoro ma le ha permesso di fare un tirocinio lavorativo in una scuola materna dove, pur non svolgendo attività diretta con i bambini, si è trovata benissimo.
Oggi Elena lavora in un supermercato ed è contenta anche di questo impiego, come vedi la scuola frequentata per lei non ha avuto importanza tranne che per la crescita intellettiva, la maturazione e l'autonomia che le ha fatto acquisire.
Se vuoi il mio consiglio, non preocccuparti troppo per il lavoro adesso, fai un passo alla volta e accontentati che il tuo Enrico si trovi bene e che faccia il suo percorso con entusiasmo.

valeria
03-02-2008, 18:29
La vostra partecipazione mi conforta anche perchè più passano i giorni meno ho le idee chiare. Aiuto!!!
Forse il problema sono io, forse mi spaventa questo passaggio, più degli altri che abbiamo affrontato, forse mi angoscia l'idea della fine della scuola media, della perdita di quei rapporti con i compagni di classe che sono stati per Enrico importanti. Ieri sera l'ho accompagnato alla festa di compleanno di una compagna e c'era quasi tutta la classe. Pensavo tra me che sarà una delle ultime feste di coetanei cui Enrico sarà invitato. Con tristezza e angoscia...Forse non è solo il dubbio della scuola, se l'alberghiero o il liceo artistico, ma è proprio la paura del salto nel buio, dell'impatto con un mondo nuovo, difficile, nel quale Enrico approda assolutamente disarmato e senza la capacità di usare le difese che gli altri adolescenti imparano ad attivare. E' difficile per tutti, l'altro mio figlio ci è passato qualche anno fa, sarà difficile anche per lui. Non so bene ancora cosa farò. Nel frattempo ha fatto la preiscrizione al liceo artistico una ragazzina che abita di fronte a casa nostra, amica di due compagne di scuola di Enrico. Conosco la mamma, sono brave persone, la ragazzina crede che Enrico si sia iscritto al liceo artistico ed è contenta della cosa. Sento commenti negativi sull'ambiente dell'alberghiero e la cosa mi spaventa molto. Non so, forse devo aspettare un po' per chiarirmi le idee. Penserete che sapevo bene che il passaggio era imminente, ma, vedete, per qualche tempo, avevamo pensato alla possibilità di fermare Enrico alla scuola media per dargli modo di consolidare e di crescere. Ma Enrico è proiettato, come i suoi compagni anche se con minor consapevolezza, verso il passaggio alla scuola superiore, non accetterebbe di fermarsi alla scuola media, quindi io che mi ero quasi cullata su quell'idea ho dovuto velocemente affrontare il problema.
Grazie Valeria per la simpatia, è assolutamente e istintivamente contraccambiata, spero di conoscerti personalmente quando verrai a Cagliari. :wink:
Francy ormai mi sembra di conoscerti. Vedi, riprendendo un tuo argomento, ho sempre cercato di dare fiducia a Enrico e in questo frangente mi trovo nella difficoltà, come genitore, di vederlo grande. Ho tanta paura di fare la scelta sbagliata. Finora seguire il "cuore" o istinto materno, che dir si voglia, ha pagato. E se cambiando strada sbagliassi? In ogni caso una scelta razionale e ponderata pensando al futuro non mi tranquillizza per niente...
basta, ve l'ho detto sono paranoica! :roll: :oops: :?

francy
03-02-2008, 19:24
Fai benissimo a dare fiducia ad Enrico, aiutalo a fare questa scelta tenendo conto anche dei suoi interesse o comunque delle sue impressioni, e vedrai che se adesso hai difficolta' ad immaginarlo grande , comunque le esperienze che fara' e la tua fiducia in lui lo aiuteranno a crescere e ad affrontare anche le difficolta' che gli si presenteranno in futuro.
Cambiare ambiente, scuola e compagnia e' sempre un salto nel buio per chiunque, e per i vostri ragazzi ancora di piu', ma sono convinta che Enrico riuscira' ad affrontare e superare questa sfida grazie al tuo aiuto. :wink: :vittoria:

valeria
04-02-2008, 10:20
...Al centro di orientamento professionale Elena ha riacquistato fiducia in se stessa, la scuola era relativamente vicina a casa e ciò le permetteva di muoversi tranquillamente da sola, inoltre ha trovato delle persone veramente competenti che l'hanno guardata per quello che lei è, senza stigmatizzare, con piena fiducia che lei potesse arrivare a fare ciò che le si richiedeva. In questi tre anni Elena è cresciuta veramente molto, ha acquisito sicurezza, ha recuperato quella autostima che aveva perduto ed ha capito quale fosse la cosa che le sarebbe piaciuto fare da grande:- occuparsi ed aiutare i piccoli e gli anziani-
Dopo tre anni in questo centro, gli operatori mi hanno convocata per valutare quali potessero essere le opportunità per Elena. Mi sostennero nella mia testardaggine di voler iscrivere Elena ad una scuola superiore e scegliemmo un Istituto Professionale per Operatori nei Servizi Sociali.
La scuola non le prospettava nessuna possibilità di lavoro: lavorare in ambito sociale, con la responsabilità di bambini o di anziani, non è certo quello che avrebbe potuto fare in futuro, tuttavia le permetteva di frequentare ragazze pressapoco della sua età e di mantenere in esercizio le sue doti intellettive. Inoltre era un percorso che si poteva svolgere in due tappe: un biennio più un triennio e si sarebbe poi valutato durante il percorso se proseguire o no.
Io ero felicissima di questa opportunità ed Elena ha avuto modo di cimentarsi in tirocini che implicavano l'aiuto a bambini del nido, ad anziani e a disabili. La sua esperienza le ha insegnato che:- con gli anziani non è bello stare!! (così ha concluso dopo il tirocinio alla casa di riposo :oops: ) ma con i bambini piccoli è meraviglioso! Loro sì che non hanno pregiudizi!-
Alla fine dei 5 anni ha sostenuto l'esame di maturità con un programma differenziato ed ha conseguito un attestato. Forse arrivare alla maturità non le è servito direttamente per la ricerca di un lavoro ma le ha permesso di fare un tirocinio lavorativo in una scuola materna dove, pur non svolgendo attività diretta con i bambini, si è trovata benissimo.
Oggi Elena lavora in un supermercato ed è contenta anche di questo impiego, come vedi la scuola frequentata per lei non ha avuto importanza tranne che per la crescita intellettiva, la maturazione e l'autonomia che le ha fatto acquisire.
Se vuoi il mio consiglio, non preocccuparti troppo per il lavoro adesso, fai un passo alla volta e accontentati che il tuo Enrico si trovi bene e che faccia il suo percorso con entusiasmo.

:grazie: dei tuoi preziosi consigli.
L'esperienza di tua figlia mi sembra molto interessante, anche se sofferta, inizialmente. Quei tre anni di orientamento professionale le sono serviti per maturare e per acquisire la consapevolezza di quello che le piaceva fare e poi il percorso alla scuola superiore le ha dato modo di fare un tirocinio alla scuola materna e "respirare" un'aria piacevole, in un contesto scelto da lei.
Ecco, vedi è anche questo che mi crea ansia. La consapevolezza che Enrico non stia scegliendo niente e che tutto ciò stia passando sopra la sua testa, in base a dei criteri puramente utilitaristici, ma che per lui oggi non hanno significato, come per qualsiasi quattordicenne del resto. A quell'età quasi tutti i ragazzini scelgono l'indirizzo di studi non certo in base alle opportunità di lavoro che la scuola può offrire, ma ad altri criteri, uno dei quali è sicuramente la presenza di compagni che già conoscono. Anche per Enrico è importante ritrovarsi in un ambiente non troppo distante da casa e che gli possa dare l'occasione di sperimentare l'autonomia negli spostamenti, come è successo alla tua Elena e a Dario. Poi sta consolidando il rapporto con l'insegnante della scuola civica di musica che potrebbe diventare l'insegnante di sostegno al liceo artistico. E' una persona preparata e già conosce Enrico. Mi farebbe piacere che Enrico maturasse ancora un pò dal punto di vista cognitivo e la frequenza di un liceo gli potrebbe fornire questa possibilità, più dell'istituto alberghiero.
In questo caso il vecchio detto "mai lasciare la vecchia strada per la nuova" fa al caso mio. La vecchia strada è quella del cuore, dei piccoli passi, come giustamente mi dici, dello sguardo attento innanzitutto al presente. Per il futuro c'è tempo e non è detto che la scuola possa automaticamente portare lavoro, come è successo alla tua Elena e come succede a tantissimi, sdd o no. Tanto vale far vivere a Enrico oggi un'esperienza positiva da tanti punti di vista, fargli fare con entusiasmo le cose che fa. Mi sembra che facendomi guidare dai soliti criteri il liceo artistico ci dia più garanzie. E poi non c'è niente di definitivo o irrevocabile, come ho già detto: questo evidentemente non è il momento delle scelte per la vita ed Enrico davvero potrebbe fare un percorso misto, come ha fatto Elena, iniziando all'artistico per avere la possibilità di maturare, crescere, capire se gli piace effettivamente quell'indirizzo e poi decidere se continuare o cambiare strada. A quel punto, più grande, consapevole e con una buona esperienza di autonomia personale si potrebbe decidere di iscriverlo all'alberghiero guardando al futuro e ad eventuali opportunità lavorative. E poi questo sarebbe un ottimo escamotage per frequentare più a lungo la scuola e fruire delle opportunità che la scuola può dare ai nostri figli, aggirando gli ostacoli burocratici che impediscono loro, una volta ottenuto l'attestato o la qualifica, di iscriversi in un'altra scuola dopo i diciotto anni. :wink:
Giusi, non sai quanto le tue parole siano saggie e mi stiano aiutando a fare luce...nel buio profondo della mia indecisione.
Ti abbraccio.

giusiele
04-02-2008, 13:42
Sono d'accordo con le tue riflessioni. Ritengo anche molto importante che tu abbia fiducia e conosca bene gli insegnanti che potrebbero seguirlo. Visto che anche Enrico non ha ben chiari quelli che sono i suoi interessi, quello che la scuola superiore può dargli adesso come adesso è un percorso di crescita che è garantito non da un programma ma dall'ambiente.
Prendi queste mie parole semplicemente come un punto di vista e tieni presente che qualsiasi sia la tua decisione ogni nuova esperienza sarà sicuramente di aiuto per la crescita di Enrico.
Ricambio l'abbraccio

valeria
07-02-2008, 15:14
Vi aggiorno sulla vicenda xchè ci sono stati degli sviluppi...
Data la mia poca tranquillità sull'iscrizione che ho fatto per Enrico (alberghiero), dopo lunghe riflessioni sugli scambi avuti sul forum, le consultazioni con amiche, sorelle e altre mamme daun, dopo aver raccolto informazioni ulteriori sull'ambiente dell'alberghiero, valutato che il mio personale stato d'animo non era certo dei migliori, ieri ho chiamato la segretaria della scuola media per sapere se avesse già trasmesso nelle varie scuole le domande di iscrizione dei ragazzi in uscita. Era tutto pronto per la spedizione, ma, comprendendo il mio stato d'animo, mi ha fatto la cortesia di sospendere tutto e mi ha dato la possibilità di sostituire la domanda di iscirizione all'alberghiero con la domanda di iscrizione all'artistico. Ho così saputo, tra una chiacchera e l'altra, che all'artistico si sono iscritti anche due compagni di classe di Enrico. Non ci crederete, da ieri sono più tranquilla. :)
Ho rivisto la mia posizione troppo razionale e ho pensato che per il bene di Enrico e di tutti noi, al di là degli eventuali sbocchi lavorativi, ora è più adatta per lui quella dimensione. Poi si vedrà, come ho già detto non c'è niente di definitivo. Ma sto già pensando a contattare la Preside del liceo, a parlare con l'insegnante di musica, che potrebbe essere l'insegnante di sostegno, sto pensando ad un progetto per lui, a chiedere un corso anzichè un altro, a fare in modo che Enrico sia inserito insieme ai suoi compagni della media. Insomma sto progettando di nuovo. Prima era come se fossi sospesa, paralizzata, se avessi fatto quella scelta senza convinzione. Non riuscivo a guardare al futuro di Enrico in quella scuola. Non mi era mai capitato!
Grazie a tutti. I vostri consigli sono stati utilissimi, il confronto e la partecipazione fondamentali in questo frangente.
Ribaltiamo il titolo dell'argomento? UNA SCELTA FATTA CON IL "CUORE". :wink: Ciao :tao2:

renemar
07-02-2008, 16:03
Ciao Valeria ,leggo adesso che hai cambiato idea.
La cosa più importante è che tutti voi siate più tranquilli
e dimmi.....Enrico cosa dice ?

valeria
07-02-2008, 17:02
Enrico non ha le idee chiare sulla scuola superiore, fosse per lui sarebbe andato al liceo scientifico, frequentato da suo fratello, perchè lì si è iscritto il gruppo più numeroso dei suoi compagni di classe e con quella scuola ha più dimestichezza anche perchè è vicinissima a casa nostra, tanto che i ragazzi qui vanno tutti a piedi (5 min. da casa x intenderci). Ma non ci è passato per la testa di iscriverlo lì. Non sarebbe x lui un contesto positivo, servirebbe solo a farlo sentire inadeguato. inoltre la scuola non è abituata ad accogliere ragazzi come lui, dovrei fare battaglie su battaglie, per che cosa? So bene che Enrico ha altre necessità.
Il liceo artistico offre, x il momento, diverse cose che l'alberghiero non ci può dare. Innanzitutto la distanza da casa (tieni conto che io al mattino non sono a casa ma al lavoro a circa 15 km.). Enrico potrebbe imparare ad usare i mezzi pubblici, sarebbe un bel risultato in termini di autonomia. Il fatto che conosciamo alcuni insegnanti che potranno darci una mano e, non ultimo, il fatto che si sono iscritti due compagni di classe che, almeno i primi tempi, lo potrebbero "accompagnare" nel suo percorso. Enrico è socievolissimo, non ha problemi a relazionarsi con gli altri, ma credo che gli potrà tornare utile, sopratutto nell'approccio con i nuovi compagni avere vicino due compagni della scuola media. In ogni caso al liceo artistico ci sono tante attività laboratoriali, e va bene per lui. Forse il prossimo anno apriranno un corso sperimentale di grafica pubblicitaria. Si lavora parecchio con ilpc, che a Enrico piace. Ecco mi interessa anche, tutto sommato, che possa ancora crescere dal punto di vista intellettivo, cha stia in un ambiente più adeguato e tranquillo. Insomma, il fatto che tutti noi siamo più sereni, sopratutto io, significherà pure qualcosa. :wink: Che ne dici? Ciao