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Nunzio
15-09-2007, 15:30
http://img147.imageshack.us/img147/160/1giornodiscuola20073hy2.jpg (http://imageshack.us)

Vittorio fa training autogeno guardando la Pimpa prima di andare a scuola!

Bebi70
16-09-2007, 18:17
Bellissimo.
Com'è più grande rispetto all'avatar!
Sempre bello è comunque!
Complimenti.

Loredana
16-09-2007, 20:29
Condivido quanto scritto da Bebi70, davvero fico Vittorio!!!! :P

elsy63
17-09-2007, 09:18
bCE bel uaglio! :D :D

gigliorosa
17-09-2007, 16:29
Ehi Nunzio! Le ragazze non gli fischiano dietro a questo bel fighetto? :whistle:

sunflower
17-09-2007, 23:32
MA QUANTO BELLO E' VITTORIO??!!!WOW
Penso sempre a quando anke Mirko sarà così "grande"... :icon_rofl2:

renemar
18-09-2007, 13:20
Davvero bello Vittorio :wink:

rayssa
18-09-2007, 13:44
che bei ragazzi che girano su questo forum per la mia piccolina!

Nunzio
20-09-2007, 17:05
In questa pagina vorrei raccontare qualcosa che riguarda l'esperienza scolastica di Vittorio :prof: .

L'anno scolastico è iniziato qui da noi Giovedì 13. Poichè i proli da accompagnare a scuola (per quest'anno la stessa) sono due :associazione: , decidiamo con Enza (la mia dolce 3/4) di prenderci entrambi un giorno di riposo 8) .

Ci aspettavamo qualche problema non solo da Vittorio (che, in ogni caso, trovava come insegnante la zia con cui trascorre le vacanze :dancing: ), ma anche da Angelo che, cambiando classe, avrebbe trovato un solo amico di "vecchia data" :huh: .

Ci dividiamo i compiti: io con Angelo, Enza con Vittorio :up: .

L'oroscopo (quello fulminante di Linda Wolf :?: ) era per tutti favorevole (Gemelli: una persona che influisce costantemente sulla vostra vita :evil: vi stupirà; Ariete: vi sentirete di troppo :oops: ) e quindi il primo giorno di scuola è filato liscio con Vittorio travolto dalla folla, incantato dal nuovo luogo e dal pagliaccio appositamente assoldato :104: , e stupito da tutti quei bambini disperati in lacrime con mamme che, nonostante le maestre lo facessero capire in tutti i modi possibili e immaginabili :568: , non volevano staccarsi dalla gonnellina delle figlie o dai calzoncini corti dei figlioli. Vittorio, ci hanno poi riferito, non ha versato una lacrima; sarà come il nonno paterno, che si tiene tutto dentro :west: ?

Naturalmente dell'insegnante di sostegno e dell'assistente per l'autonomia e la comunicazione neppure l'ombra :zzz: !

Abbiamo pensato bene di abandonare i proli a se stessi e sparire letteralmente dalla circolazione: abbiamo consumato finalmente soli :cena: , dopo 5 anni 5, un espressino al bar senza alcuno dei proli che urla da qualche angolo perchè vuole un ovetto :danger: !

Dopo appena 5 giorni di scuola, ieri ho partecipato alla prima riunione dei genitori dei frequentati la classe di Vittorio. Unico uomo (:roll: ) fra tante mamme :aspirapolv: ho sbadigliato molto :zzz: , anche perchè sono anni che ascolto e frequento la maestra-zia di Vittorio-mia cognata e so quasi sempre dove vuole andare a parare quando iniza un discorso.
Per fortuna ci hanno pensato alcune mamme a risvegliarmi :569: dal torpore autunnale con:

a) parallelismi (dopo 5 giorni 5 di scuola) fra i fatti di presunta pedofilia di quella scuola dell'infanzia laziale e la circostanza che il figlio, dopo solo 5 giorni di scuola 5, sapesse già il nome del bidello :babbonatale: ;

b) lamentele su come sia stato possibile che, in una scuola dell'infanzia, la figlia si fosse sporcata di inchiosto le scarpette firmate (dopo 5 minuti 5 che le maestre avevano consigliato, in attesa della divisa d'ordinanza, di mandare i bambini a scuola con indumenti comodi e poco costosi perchè loro hanno l'abitudine di "calare" i bambini nei colori) :D ;

c) commenti sull'inutilità (del tipo: chi ve lo ha fatto fare) di una cosa che le maestre erano riuscite a ottenere dopo quindici anni: le "palline" copri termosifone :chair: ;

d) constatazioni su come il programma Fioroni (ho pensato subito a progetti FEOGA di sostegno del reddito agricolo per finanziare la sostituzione delle colture di ulivo, da noi abbondanti, con alberi del più dolce frutto) sia diverso da quelli dei predecessori solo nella terminologia ma poco e niente nella sostanza (constatazione non condivisa dalla maestra-zia-cognata che invece ha apprezzato molto una frase chiosatrice del Fioroni: "vogliamo teste fatte e non teste piene") :vecchio: .

Sono tornato a casa dopo 2 ore 2 ... rinnovato nello spirito 8) !

Loredana
20-09-2007, 17:42
Accidenti Nunzio....tra meno di un'ora anch'io sarò alla 1° riunione (prima per Francesco intendo naturalmente....in generale impossibile quantificarle :lol: )........e a dire il vero dopo il tuo minuzioso racconto mi è già passata la voglia 8) :whistle:

elsy63
20-09-2007, 18:26
Intanto dicci tutto...dove va a parare con i discorsi la tua cognatina????fortunato il tipo( o n o? :wink: ) ad averci la zia..
e poi....e' la prima volta che andavi alle riunioni delle comari....???
In effetti a noi mamme speciali certi "ragionamentinonragionamenti a nullaconducenti"se non all'esibizionismo ..danno un po' ai nervi ..non dimentico pero' che prima ne facevo parte... :wink:
Poi sentirai i confronti fra i risultati raggiunti da una classe all'altra, i regali per le maestre....etc.i risultati dei figli, i vanti ....
a te la scelta: o ti impettegolizzi... o ti addormenti sul banco .... :P :P :P

Nunzio
25-09-2007, 19:06
E' arrivata anche l'insegnante di sostegno con rapporto 1 a 1 (25 ore a settimana). Ci ha fatto una buona impressione!




Intanto dicci tutto...dove va a parare con i discorsi la tua cognatina????fortunato il tipo( o n o? :wink: ) ad averci la zia..
e poi....e' la prima volta che andavi alle riunioni delle comari....???



I discorsi di mia cognata sono imperniati sulla didattica pura, quella della Montessori per intenderci. E' una didattica piena di sperimentazioni che non considera che dietro ogni bambino si nasconde un aspirante terrorista.
Una didattica astratta quindi che, quando durante le cene in famiglia (perchè la didattica di mia cognata non ha limiti e confini) si associa alla mia logica (per così dire) matematica altrettanto astratta, causa feroci sollevazioni popolari (da parte di chi vuole parlare dei suoi acciacchi agli astanti con laurea in medicina). Ma noi, credetemi, facciamo astrazioni per legittima difesa! Non possiamo continuare ad essere edotti delle emorroidi di questa o quell'altra pro-zia o pro-cugina!

Non so se Vittorio è fortunato ad averci la zia come insegnante (penso di sì); tuttavia credo che la situazione perdurerà anche dopo la materna, essendo tutte le quattro zie di Vittorio insegnanti di (quasi) ogni ordine e grado.

Non ero mai andato a riunioni delle "comari" nonostante i due anni di scuola materna di Angelo. Le ho trovato un po' simili alle riunioni dei catechisti e dei gruppi parrocchiali in generale, e tanto diverse da quelle condominiali (dove conviene andare con secchi di acqua per spegnere gli ardori) e di lavoro (dove conviene andare con secchi di acqua per svegliare qualche collega).

elsy63
25-09-2007, 19:29
ANch el'insegnate di Rosanan della materna era una montessoriana sfegatata pero' devo dire che poi ocnoscendo rosanan che andava dritta all'atto pratico....ha dovuto applicare le sue teorie astratte alle azioni quotidiane mettendo un po' da parte gli attrezzi del mestieri.
Mi eicordo che per esempio avev aun aattrezzo di legno dove c'era l'eseecizio delleo svitare....e rosanna si stufava...allora le proposi che avrei portato la bottiglietta di plastica con l'acqua e che avrebbe imparato disicuro.Infatti......
Dell eriunioni scolastiche ormai ne ho le orecchie piene dei programmi......altrui a cui per correttezzae coerenza sulle idee dell'integrazione mi tocca parteciparee poi comunque alla fine solo due parole in un angolo per Rosanna..il resto nelle riunioni del gruppo h o una mattina a parte.
Nella mia familia ci sono anche insegnanti di ogni ordien e grado...ma abilmente si azii che nipoti si scansano a vicenda..per evitare ..conflitti di interessi :P :P :P :P :P

ia sorella e' prof. di sostegno e scegliendo una sede al suo paese sarebbe andata a finire a un alunno che va con mio figlio...mah. :D :D .ha scelto un altro paese limitrofo!

elsy63
25-09-2007, 19:29
Come mettere le foto in questo 3d??

paola
25-09-2007, 21:57
una frase chiosatrice del Fioroni: "vogliamo teste fatte e non teste piene"

A dire il vero di teste "fatte" tra gli studenti italiani ce ne sono già tante :twisted: :oops:

elsy63
26-09-2007, 09:51
una frase chiosatrice del Fioroni: "vogliamo teste fatte e non teste piene"

A dire il vero di teste "fatte" tra gli studenti italiani ce ne sono già tante :twisted: :oops:
e......vuote! :roll:

Nunzio
05-10-2007, 20:38
una frase chiosatrice del Fioroni: "vogliamo teste fatte e non teste piene"

A dire il vero di teste "fatte" tra gli studenti italiani ce ne sono già tante :twisted: :oops:

Appena ne ho l'occasione "fulmino" mia cognata, a cui tanto piace la trovata del Fioroni, con la battuta di Paola. A tempo debito Le verserò i diritti di copyright. E' la battuta del secolo :D :D :D !

L'esperienza di Vittorio a scuola sta procedendo abbastanza bene; crediamo si sia integrato e che la scuola, dove non c'è quel tiranno del papà che lo limita, gli piaccia molto. L'insegnante di sostegno, che ahimè non sa se riesce a restare, per un guazzabuglio tutto tipico della nostra scuola (inizia la scuola ma non ci sono le graduatorie definitive, per cui si accinge dove capita), ci ha informato, dopo aver conosciuto Vittorio, come intende procedere. Abbiamo condiviso.

Volevo perciò aggiornare la pagina dedicata a Vittorio con le vicende relative all'assistente per l'autonomia e la comunicazione, quella figura, cioè, che spetta al Comune assicurare.

Dalla nota che riporto sotto (in rosso comunista), e che ho depositato, come una qualsiasi bomba a orologeria, presso il protocollo del nostro comune di residenza martedì scorso, si può agevolmente comprendere come sono andate le cose. Non mi retsa che augurarVi buon divertimento.

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Corato, 30 settembre 2007

Spett.le Comune di Corato

Dott. Vitantonio Patruno
Dirigente del Settore Servizi Sociali

e, p.c.

Al Sig. Sindaco
All’Assessore ai Servizi Sociali

70033 CORATO

Oggetto: assistenza per l’autonomia e la comunicazione agli alunni portatori di handicap (art.13, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n.104); richiesta di accesso agli atti (artt.22 e segg., legge 7 agosto 1990, n.241).

Prima di riscontrare a mia volta il Suo preg.mo ma tardivo riscontro alle mie 3 richieste (e non note) di assistenza per l’autonomia e la comunicazione per mio figlio Vittorio, iscritto al primo anno di Scuola Materna presso il plesso denominato Giovanni Paolo II del Circolo Cifarelli, devo premettere che, nonostante le norme a tutela e favore dei disabili siano abbastanza chiare e di univoca interpretazione, difficilmente si trova dall’altra parte (quella parte che ha appunto il compito di tutelare e favorire) gente pronta, organizzata e ben disposta a fare in modo che quelle norme siano applicate e rispettate. Il più delle volte si ascoltano le stesse risposte date a Renzo dall’Avv. Azzeccagarbugli di manzoniana memoria. E ogni volta ci si chiede chi sia l’innominato di turno. E devo aggiungere che, senza l’abnegazione (e il possesso delle necessarie informazioni) che contraddistingue me e tutti quelli che l’esperienza della disabilità vivono quotidianamente, non avremmo ottenuto per Vittorio neppure la cosa più banale come può essere l’esenzione ticket per i farmaci.
A) La Sua nota del 21 settembre (avente curiosamente a oggetto “integrazione scolastica”, laddove invece tale integrazione non intende affatto favorirla) ripercorre gli stessi solchi già tracciati da altri rappresentanti della Pubblica Amministrazione (onorandomi di farne parte, lo scrivo comunque maiuscolo). Infatti essa riporta un numero impressionante di pleonastici (nel senso che ai cittadini è possibile opporre o una legge o un regolamento ma mai qualcos’altro) circolari e o.m. (ordinanze ministeriali?), nessuna delle quali avente a oggetto o come contenuto il servizio che il comune è obbligato a fornire, e cioè quello di assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli alunni portatori di handicap. Chissà per quale recondito motivo la Sua nota si sofferma piuttosto sugli obblighi degli altri (nella fattispecie delle istituzioni scolastiche) che su quelli propri. Voglia di segnalare all’ignaro genitore le (presunte) inefficienze altrui? Addirittura la nota si sofferma lungamente su un aspetto, quello della riduzione numerica degli alunni per classe qualora comprensiva di un portatore di handicap (che ritengo ormai superato dopo il principio espresso nell’ultima finanziaria al comma 605), che non ha nessuna giustificazione se non quella di spingermi a contare quanti amichetti ha il mio Vittorio a scuola. E allora mi preme subito farLe sapere che, seppur senza aver convocato nessun “GLIS” (circostanza ogni caso biasimevole), e senza aver redatto nessun “PEI”, la Scuola frequentata da Vittorio, pur dovendo “dipendere” da altri uffici pubblici, è riuscita ad assicurargli (e, mi risulta, ad assicurare a tutti gli altri bambini disabili) un insegnate di sostegno a tempo pieno dal primo giorno di scuola e un assistente per l’igiene personale . Onore al merito!
Un piccolo sforzo interpretativo, indotto dalla perentorietà dell’ultimo capoverso della Sua nota, mi fa infine comprendere il perché di tanto livore verso l’istituzione scolastica: se non c’è il PEI, non c’è l’assistenza (come se, quando è in gioco la disabilità, si possa argomentare con sillogismi del tipo “No Martini? No party!”). Lasciando poi intendere che il fine ultimo dell’apodittica prescrizione è il bene di mio figlio: non un PEI qualsiasi, quindi, ma uno (cito testualmente) “che individui specificatamente la figura professionale occorrente e il ruolo che la stessa dovrà rivestire”!
E questo mi conduce a una serie di considerazioni.
B) Se Lei ha inteso formalmente subordinare l’assegnazione di un assistente per mio figlio all’esibizione di un PEI che evidentemente non abbiamo (pur sapendo che altri avrebbero dovuto agevolarne la redazione entro il 31 luglio), allora Le chiedo di comunicarmi quella norma, successiva al 1992 (altrimenti deve intendersi implicitamente abrogata dalla legge 104) e avente almeno forza di legge (perché l’art.13 che ho citato in oggetto prescrive il servizio di assistenza senza condizioni), prescrive l’esibizione del PEI quale conditio sine qua non (il Latinorum…) per godere dell’assistenza.
C) Se invece si tratta di mera opportunità, e cioè se veramente si ha l’intenzione di assegnare a ognuno quello di cui ha effettivamente bisogno (come neppure il welfare state svedese), allora mi occorre evidenziare che allo scopo non necessariamente si deve far ricorso al PEI, di cui peraltro non comprendo cos’altro possa aggiungere rispetto all’attestazione di handicap e alla diagnosi funzionale già forniti in allegato alle mie richieste; potrebbe essere invece sufficiente qualche colloquio fra i genitori e le assistenti sociali preposte allo scopo e la visione diretta del bambino da parte di queste ultime. E, se ci riflette, un’eventuale gruppo di lavoro costituito per il PEI non potrebbe far altro che riportare, almeno nella prima fase della scuola materna, quelle che sono le esperienze dei genitori (sostituibili dal colloquio) e, avendolo preso in carico sin dai primi mesi di vita, degli operatori del centro di riabilitazione (che si sono già compiutamente espressi nella diagnosi funzionale).
Devo anche aprire un paio di parentesi su alcuni concetti riportati nella Sua nota. La prima si riferisce al colloquio che Lei chiama “di servizio sociale professionale”, del tutto casuale e non dovuto certo alla volontà dell’ufficio di aprire un procedimento per l’assegnazione dell’assistente. E’ semplicemente scaturito da una mia visita presso gli uffici per cercare di capire come mai, dopo quasi quattro mesi (allora) dalla richiesta, nessuno si fosse fatto vivo! E comunque il colloquio ebbe tutt’altro tenore rispetto a ciò che viene affermato nella Sua nota. La seconda si riferisce al carattere dell’assistenza dovuta dal comune da Lei definita “specialistica”. Lei non spiega mai cosa intenda per “assistenza specialistica”, tuttavia ho l’obbligo di ribadire che, per quel che riguarda Vittorio, c’è solo bisogno di una persona che lo assista (appunto) durante il pasto (quasi due ore al giorno), non avendo egli ancora acquisito le necessarie abilità allo scopo (utilizzo delle posate e del bicchiere, trasferimento del cibo alla bocca, versamento delle bevande nel bicchiere, deglutizione dei cibi solidi, ecc…).
D) In entrambi i casi, e cioè sia che il PEI sia considerato un documento indispensabile, sia che lo si configuri come mera opportunità, non si comprende come mai in tutti questi mesi che sono trascorsi dalla richiesta (ben otto) nessuna comunicazione in tal senso è pervenuta dall’ufficio al sottoscritto. Io credo che se il Comune avesse espletato tutto l’iter previsto per dotarsi di un buon numero di assistenti e fosse pronto ad assegnarli dovendo solo o “aggiustare” le carte ovvero capire “chi mandare e dove”, la Sua nota forse sarebbe stata più tempestiva e avrebbe avuto diverso tenore. Sorge allora il dubbio che tutto quell’argomentare nasconda, semplicemente, (mediante il biasimevole e scarsamente opponibile rinvio all’inefficienza altrui) l’impossibilità di fornire il servizio per l’endemica carenza di stanziamenti in bilancio per quei servizi che comportano, come dire, scarsa visibilità politica: i fuochi d’artificio e il cantante di grido alla festa patronale donano, senza dubbio, maggior riscontro elettorale! E’ per questo dubbio (il primo), che tormenterebbe chiunque, che sono perciò a chiederLe, esercitando il diritto di accesso ai sensi delle norme richiamate in oggetto, e a motivo di essere genitore di un bambino portatore di handicap grave avente diritto all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione che vuole verificare che non ci sia stata una qualche omissione di atti d’ufficio, di avere copia semplice della parte del piano esecutivo di gestione riguardante i servizi sociali (e in particolar modo della parte riferita all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione) e di tutti gli atti posti in essere dall’amministrazione comunale (procedure di accesso, determinazioni di impegno di spesa, eventuali bandi, avvisi pubblici, convenzioni o progetti) per assicurare ai cittadini il servizio di che trattasi.
E) Avrà notato, e concludo, che non scrivo per conoscenza all’Assessore alla Pubblica Istruzione. La questione non lo riguarda affatto; al più egli va scomodato (ma sono certo che qualcun altro lo ha già fatto) per fargli notare lo stato di degrado pietoso che caratterizza molte scuole, comprese quella frequentata da Vittorio.
Non mi resta che porgerLe cordiali saluti e attendere di veder soddisfatta la mia richiesta di accesso agli atti.
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