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Visualizza la versione completa : classi miste?



francy80
06-09-2007, 16:16
a me da fastidio quando sento parlare di classi che devono essere costituite solo da ragazzi down.c'è chi dice che cosi facendo il piano di studio per loro sarebbe adeguato ai loro tempi di apprendimento.
intanto vorrei dire,la scuola non è fatta solo per insegnare la matematica e l'italiano,ma una cosa importante della scuola è proprio i legami che si formano,le amicizie e l'integrazione.poi penso che con le dovute insegnanti di sostegno,non ci siano problemi gravi nei programmi di studio...

ma mi verrebbe una domanda:e se ci fossero classi composte ad esempio,per metà da ragazzi down e metà da ragazzi cosiddetti"normali",il rapporto come sarebbe?
magari un ragazzo down solo,in una classe con tutti ragazzi senza questo problema,si sentirebbe piu in difficoltà di integrarsi,ma magari,in una classe dove ci sono altri8-9 ragazzi che hanno la sua stessa situazione,riuscirebbe a essere piu aperto,attivo e mai discriminato dagli altri(visto che la metà della classe sarebbe come lui).
e cosi i compagni cosiddetti "normali"non ci vedrebbero nulla di strano nelle persone con sdd,visto che ne fanno parte la metà della classe...non so,voi che dite?sono stati fatti dei tentativi?

chicchi123
06-09-2007, 16:50
Ciao,
premetto che per noi abitando negli USA la situazione e' un po' diversa perche' varia molto da stato a stato o addirittura da distretto a distretto (scolastico). Esistono qua certi distretti che hanno le cosiddette "self-contained classrooms" in poche parole sono classi di educazione speciale dove i bambini con ritardi cognitivi (sdd, e altre disabilita'-- eccetto gli autistici che sono cosi' tanti che ora hanno un programma a se') vengono messi per le materie principali (matematica, inglese nel nostro caso, lettura, scrittura ecc). Poi di solito questi bambini vengono integrati con le classi dei "normodotati" per le materie secondarie (musica, arte, ginnastica ecc), quindi per l'aspetto sociale della scuola, non per quello accademico.
Esistono altri distretti che invece fanno la "full-inclusion" vale a dire il bambino con disabilita' sta sempre in classe con i suoi compagni normodotati e viene "supportato" da una maestra di sostegno e possibilmente da un'educatrice che lo/la segue da vicino adattando il curriculum, e lavorando con lui/lei sul materiale che stanno studiando gli altri compagni. Purtroppo anche qui come in Italia credo, e' spesso una questione di fondi disponibili. Questo modello di integrazione con il sostegno e l'educatrice a tempo pieno(che noi avevamo l'anno scorso quando abitavamo nel Nebraska) funziona a meraviglia perche' il bambino e' inserito sempre nella classe "normale" ma allo stesso tempo riceve un'assistenza personalizzata ai suoi bisogni e ai suoi ritmi quindi non si sente perso. Quest'anno avendo cambiato stato (siamo in Pennsylvania), Gaia e' integrata lo stesso ma ha un sostegno part-time e non ha l'educatrice in classe: vale a dire che finche' ce la fa a seguire la maestra bene, altrimenti per la matematica e la lettura/scrittura la mandano per qualche ora dalla maestra di "educazione speciale" (in un'altra classe) che rivede con lei il materiale insieme ad un gruppetto di altri 3-4 bambini con ritardo cognitivo. Abbiamo provato in tutti i modi a chiedere l'educatrice in classe ma questo distretto non funziona cosi', gia' si sono meravigliati che noi insistessimo per l'integrazione quando la maggior parte dei genitori chiede espressamente una classe separata perche' l'integrazione gli fa paura. Infatti gli altri due bambini down che ci sono in questa scuola sono addirittura in una classe "speciale" per tutta la giornata (sottolineo per scelta dei genitori, non del distretto) e la cosa mi sembra abbastanza folle. Questi bambini vengono con un pulmino speciale, vengono trattati da handicappati praticamente, e interagiscono solo con le maestre e con gli altri bambini disabili. Non mi pare che questo sia un buon modello socio-didattico.
Mi sono dilungata molto, il nocciolo della questione e' che come sappiamo tutti fra i bambini Down ci sono moltissime differenze quindi una soluzione che va bene a uno puo' non andare bene all'atro. Io personalmente credo che l'integrazione se fatta BENE sia un'ottima cosa: i nostri figli sono "imitatori" per natura e stare in mezzo a compagni normodotati puo' spronarli a fare meglio. Per' ripeto, ci vuole il supporto didattico giusto altrimenti la scuola diventa davvero un'esperienza inutile.

francy80
06-09-2007, 17:18
non ti sei affatto dilungata,anzi,ci hai dato una lezione importante di quella che è la situazione in alcuni Stati degli USA.certo che sono organizzati in modo piu elastico rispetto all'italia...però a quanto pare anche li la mentalità è ancora da cambiare...ma dico io,possibile che un padre o una madre preferisca che il figlio con sdd sia educato lontano dai ragazzi"normodotati"?e quando uscirà dalla scuola?non si sentirà integrato alla società ovviamente.secondo me quello è il piu grave errore.
è veroche purtroppo spesso ad entrare a contatto con i cosiddetti"normali"rischiano di essere presi in giro o emarginati,ma è una cosa che purtroppo succede anche a ragazzi "normodotati(l'essere esclusi o derisi).non è allontanandoli dalla massa che gli si migliora la situazione,piuttosto bisogna punire chi prende in giro,ed educare tutti ad integrarsi e fare amicizia con questi splendidi ragazzi con sdd!!

chicchi123
06-09-2007, 17:55
Purtoppo infatti i genitori per voler proteggere troppo i figli fanno piu' danni della grandine. Un esempio che mi ha lasciato sconcertata: domenica siamo andati al picnic delle famiglie Down della zona: essendo nuovi ci siamo messi a parlare con alcuni genitori della scuola, di come si trovavano i bambini ecc. Questa mamma di una ragazzina di 12 anni, apparentemente molto sveglia e capace, alla mia innocente domanda "che classe fa la bambina" mi risponde, "beh, mia figlia e' in "life skills." Io nella mia ignoranza non avendone mai sentito parlare ( anche se deducevo cosa fosse) chiedo spiegazioni e lei mi dice tranquillamente" beh si le insegnano a fare cose pratiche manuali come piegare il bucato, agganciare la lampo del giubbotto, usare il forno a micro-onde ..." -- alla mia seguente domanda "ma dal punto di vista accademico?" lei mi ha risposto "beh, fa qualcosina ma a noi interessa piu' che sappia fare queste cose." Ora dico io, non glielo puo' insegnare lei a piegare il bucato? E poi, un corso di autonomia di questo tipo e' utilissimo alla fine degli studi quando i ragazzi si preparano alla vita adulta ma a 12 anni? Per questo dico che a volte i genhitori sottovalutano i ragazzi: questa bambina a vederla con il gruppo, sarebbe stata perfettamente in grado di essere inserita in una classe "normale".........

francy80
06-09-2007, 18:34
eh gia...sicuramente la mamma era in buona fede,per carità...però dico io,perche non ci riflettono un attimino in piu su certe cose?mah...

e invece tua figlia come si trova con la sua classe,e soprattutto con i"normodotati"?si scontrano oppure c'è un buon legame con tutti?mi auguro la seconda... :wink:

chicchi123
06-09-2007, 23:49
Gaia e' una bambina socievole che va molto d'accordo con gli altri e si fa ben volere quindi non abbiamo mai avuto problemi con i compagni. Mi diceva la direttrice della nuova scuola che hanno un ragazzino Down in terza liceo (in questo distretto elementare-media e liceo sono tutti attaccati) che e' uno degli studenti piu' "popolari" della scuola, che' partecipa a tutte le attivita' sportive e extracurricolari con i compagni ecc. Certo che forse qui la scuola e' vista anche come luogo per socializzare al di fuori dell'orario scolastico per cui e' un po' diverso comunque credo anche qui che dipenda dal singolo individuo, anche fra i Down ci sono le persone piu' socievoli, quelle piu' chiuse ecc...

francy80
07-09-2007, 13:31
meno male per lei!!!è molto fortunata(forse anche merito del suo carattere),perche sento purtroppo di casi tutt'altro che facili nell'integrazione.come dici tu,c'è caso e caso.

emma
08-09-2007, 15:28
ciao francy80,
e ben arrivato prima di tutto!
io ti rispondo anche se non credo di essere molto preparata visto che la mia cucciola ha solo 10 mesi!
Lunedì inizierò l'inserimento al nido...ho voluto a tutti i costi che emma iniziasse l'asilo al più presto... non so se per lei o per me... forse per entrambe! io credo che sia molto importante far inserire i nostri figli al più presto nelle scuole insieme ai bimbi "normali", sono (ero?) convinta che vedendo gli altri sia più stimolata a fare le stesse cose e anche a socializzare.
in questi ultimi giorni mi è venuto un dubbio che ha fatto vacillare le mie convinzioni, visto che emma è immobilizzata dalla vita in giù con dei gessi e magari vedere gli altri che si muovono, giocano e riescono a raggiungere i loro obiettivi mentre lei è costretta a stare ferma su una sdraietta può iniziare a farla sentire diversa...
... o forse sono solo mie paranoie... chissà