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Visualizza la versione completa : scelta della scuola elementare



mela
31-05-2007, 22:01
Ciao, sono Mela, alcuni di voi già mi hanno salutata sul forum delle presentazioni..mio figlio Gabriele ha quasi sei anni e si fermerà per un ulteriore anno alla materna (fin ora ottima esperienza, assieme al nido)
Sto incominciando a preoccuparmi x la scelta della scuola elementare. Abito a Milano per cui potrei orientarmi fra diversi tipi di scuole.
La neuropsichiatra mi ha sconsigliato (su mia richiesta) la Montessori perchè il metodo presuppone che sia il bimbo a scegliere come organizzarsi le materie e le lezioni e, nel caso di mio figlio, non è proprio il caso, ovviamente!
Però so di persone con bimbi difficili che si sono trovati bene...a voi cosa risulta?
La dottoressa mi ha detto che avrebbe in mente di chiedere un sostegno su tutto l'orario più un educatore per intervallo e pause varie, per aiutarlo a socializzare...a me va più che bene, per carità, meglio troppo che troppo poco ...ma mi sento un po' così perchè sembra che mio figlio sia totalmente inabile a fare qualunque cosa e invece non è per nulla vero! certo, nella didattica avrà bisogno di una presenza costante ma, insomma è indipendente sul cibo dall'età di due anni, va in bagno da solo da tempo...comunque, ripeto, meglio troppo che troppo poco...
poi mi ha detto di non preoccuparmi troppo della bravura della maestra della classe, tanto i rapporti saranno principalmente con la maestra di sostegno...anche qui sono un po' perplessa, nel senso che io vorrei che cercasse di integrarsi nelle attività di classe, esempio: se gli altri fanno qualcosa di facile, tipo un disegno a tema, potrebbe farlo anche lui, spero!
Voi come vi trovate nell'inserimento in classe?
O se il bimbo non va ancora a scuola, cosa vi hanno prospettato?

elsy63
01-06-2007, 10:06
Anche se il bambino e' vivace se la Montessori e ben impostata andrebbe benen comnunque pe rcontenerlo e fore la vivacita' potrebbe essere ben indirizzata in altri percorsi di apprendimento.
Le ore piu' sono e meglio ep' perhce' tu non devi guardare tuo figlio solo nelle capacita' di autonomia personale ma dal la to cognitivo e intellettivo e i programmi scolastici sono piu' difficili di quello che si fa lle materne perche' intervengono problemi di memoria, di logica, matematica etc.
Le ore devono essere tante con il sostegno che pero' deve la vorare bene con il team delle insegnati titolari. E' vero che a un certo punto la progranmamzione si differenzia ma sempre abbinata agli largomenti della classe e' e poi integrazione non significa solo seguire il programma ma ben altro. In un aclasse ocn un bambino disabile si lavor amolto sui programmi di educazione sociale, sull'accettazione dell'altro, sul gruppo, su metodi alternativi, sull'aiuto all'altro, si fanno piu' lavori artistici e di comunicazione., tutte ocse che se non incontrano il consense delel titolari vanno a farsi friggere.
Si fanno progetti diveris, si insegna ai compagni a capire le difficcolta' dell'amichetto .etc.
continua a informarti anche attraverso l'esperienza dellle altre mamme.

paola
01-06-2007, 15:53
In attesa che risponda qualcuno con esperienza nel ramo, rispondo da mamma che avrà un ampia scelta tra l'unica classe dell'unica scuola del paese dove abitiamo e... emigrare :oops:
Vista questa peculiare situazione in cui Davide si ritroverà ben presto, mi sono autoconvinta (come si dice... di neccessità virtù? :- ) che la differenza non è tanto nei metodi (Montessori, Rapizza e quant'altro) che si applicano, quanto nelle persone che sono a contatto con i nostri figli, sperando che abbiano le necessarie doti umane, e non solo professionali, per riuscire a trasmettere loro il piacere di "fare" e di "apprendere", che riescano a vedere in loro delle potenzialità e ad impegnarsi affinchè riescano ad esprimerle, cercando di farli sentire parte di una classe di un gruppo di bambini, anche se con tutti i loro limiti.
Non mi resta che dire... speriamo bene e ci aggiorniamo a settembre :roll:

mela
01-06-2007, 18:56
Carissimi, ho parlato anche con la psicologa della vividown che si occupa di integrazione scolastica e mi ha spiegato che le ore di sostegno, secondo la sua esperienza, non saranno più di diciotto per problemi di budget..in questo caso assume rilevanza la figura dell'educatore che supporta laddove l'insegnante di sostegno non ci può essere. Inoltre, come dite voi, ha precisato che che tutto il team scolastico e non solo il sostegno, lavoreranno per Gabriele e l'integrazione può e deve esserci anche a livello di classe.
Ora consulterò un po' di POF delle scuole del circondario e vedremo...ma pare che anche la mia scuola più vicina a casa possa andare benissimo...vedremo...

la differenza non è tanto nei metodi (Montessori, Rapizza e quant'altro) che si applicano, quanto nelle persone che sono a contatto con i nostri figli,
si, certo che è così...solo che avendo la possibilità di guardarmi intorno, tanto vale che mi faccia un'idea di ciò che c'è in giro...

Tieni anche presente che la realtà di un paese è molto diversa da quella della città: tu, probabilmente, conoscerai da generazioni le famiglie dei bimbi che saranno in classe con tuo figlio e, in qualche modo, sei più consapevole delle persone con cui avrà a che fare...io, al contrario non so minimamente che facce avranno i suoi compagni (saranno anche di diverse lingue, nazionalità, religioni..) , le maestre da dove arriveranno...sarò fortunata se solo qualche bimbo della materna finirà in classe con lui ma non ci spero troppo...non è certo razzismo, ci mancherebbe ma ho bisogno di capire quale sarà la realtà che incontrerà, l'atteggiamento che ci sarà sulla diversità..
baci :lol:

elsy63
01-06-2007, 20:06
uN buon prograam di inserimento scolastico dovrebbe prevedere in accordo con la scuola e per ocntinuita' da un ciclo all'altro che insieme a tuo figlio ci sino un po di ocmpagni della materna si aper affinita' di relazione che per quartiere..parlane ocn l'associazione e il personale usl in modo da proporlo ai direttori al momento dell'iscrizione.
Intanto se tu conosci qualche mamma di comune accordo si fa una domandina firmata da entrambi dove cheidete che i vs figli vadano a scuola insieme magari scrivendo anche che vi aiutate nel portarli e prenderli che sono amici etc.
Insomma dipende da che rapporti si hanno con le istituzioni..

paola
02-06-2007, 00:20
solo che avendo la possibilità di guardarmi intorno, tanto vale che mi faccia un'idea di ciò che c'è in giro...

Fai bene a farlo io non lo faccio per motivi di "forza maggiore" :lol: altrimenti lo farei anch'io eccome!


Tieni anche presente che la realtà di un paese è molto diversa da quella della città: tu, probabilmente, conoscerai da generazioni le famiglie dei bimbi che saranno in classe con tuo figlio e, in qualche modo, sei più consapevole delle persone con cui avrà a che fare...io, al contrario non so minimamente che facce avranno i suoi compagni (saranno anche di diverse lingue, nazionalità, religioni..) , le maestre da dove arriveranno...sarò fortunata se solo qualche bimbo della materna finirà in classe con lui ma non ci spero troppo...non è certo razzismo, ci mancherebbe ma ho bisogno di capire quale sarà la realtà che incontrerà, l'atteggiamento che ci sarà sulla diversità..
Hai perfettamente ragione sono due realtà completamente diverse (con i suoi pro e i suoi contro) tra i pro posso dire che Davide a settembre alla materna (ad esempio) non solo avrà figli di famiglie "conosciute" ma addirittura ci saranno 4 bambini che sono cugini in 2° e 3° grado e che quindi già lo conoscono (almeno di vista) oltre, ovviamente, ai figli di amici, così come sono conosciute anche le maestre. E' sicuramente un ambiente più protetto di quello cittadino, però è anche vero che, crescendo, potrebbe diventare lo "scemo del villaggio" su cui farsi 4 risate :roll: (tanto per non smentirmi mai :oops: )
Un altra cosa che mi ha lasciato perplessa è stato che una mamma-amica con la bambina in prima elementare mi diceva che era rimasta sbalordita perchè notava che le maestre cercavano di "bruciare" le tappe di apprendimento dei bambini (nello specifico tabellina del 5 a fine prima elementare). A quel punto mi è uscito un commento del tipo "beh meno male che quelle maestre sono in prima quest'anno quindi a Davide non toccano" :- :twisted: Perchè mi è venuto da pensare che un bambino con difficoltà inserito in un contesto del genere, improntato sulla competitività, verrebbe visto ben presto come una zavorra e non come un bambino da seguire con assiduità... :?