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Discussione: teatro dell'assurdo

  1. #1

    Predefinito teatro dell'assurdo

    Dopo più di un anno che l’indennità di frequenza di Anita viene accreditata sul c/c intestato a me e a mio marito, la banca mi contatta informandomi che la procedura non è esatta e che avremmo dovuto aprire un c/c intestato alla minore e nominare un giudice tutelare
    naturalmente mi sono rifiutata
    mi sono recata in posta per aprire un libretto di risparmio intestato a mia figlia sul quale accreditare la sua indennità
    ma mi è stato detto che non è possibile, avrei dovuto aprire un libretto a nome del rappresentante legale (genitore) nominato con decreto….

    Mi è venuto il dubbio di essere oggetto di uno scherzo .. insomma se prelevassi la somma allo sportello potrei anche buttarla nel fosso senza problemi ma se insisto nel volerla versare mi si chiede fin troppo ….

    a questo punto mi viene il dubbio di avere una faccia poco raccomandabile visto che so che pochi di noi, con figlio disabile minorenne, sono stati costretti a presentarsi davanti al giudice per l’accredito delle indennità .. o sbaglio ?

    Mi chiedo o meglio vi chiedo .... esiste una condotta comune o per lo meno una condotta sensata ??
    marzia
    mamma di Anita, Egle e Ilaria

  2. #2
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Marzia il problema è che la somma accreditata in automatico su un conto con intestazione di uno o entrambi i genitori non potrebbe andarci per tutta una serie di motivi. Quindi, purtroppo, la procedura più semplice è quella di recarsi in banca tutti i mesi per firmare per l'incasso della pensione per poi versarla sul conto corrente.
    Il conto intestato al minore (che può essere aperto anche senza autorizzazione del giudice) è da evitare a mio avviso perchè poi il prelievo di somme depositate diventa un atto di straordinaria amministrazione e necessita di autorizzazione del giudice tutelare.
    Ora il versamento diretto e in automatico, come quello che vi facevano non va bene perchè quelli sono soldi del minore e andrebbero "amministrati" separatamente per evitare implicazioni legali tipo sopraggiunte disgrazie improvvise non comunicate, separazioni turbolente in cui uno dei due genitori potrebbe ripulire il conto (così su due piedi mi vengono in mente queste). Quindi la presenza allo sportello del genitore delegato al ritiro dell'indennità rappresenta la "certificazione" che in quel momento è tutto a posto e un'assunzione di responsabilità da parte del genitore (prendo l'indennità e la butto nel fosso). Se invece ciò non avviene e, ad esempio, nel frattempo si è aperto un contenzioso di cui la banca non è a conoscenza (metti ad esempio un'azione da parte dell'agenzia delle entrate o di un creditore a carico di uno dei genitori) alla banca verrà chiesta la restituzione di quel danaro accreditato in modo irregolare non di proprietà dei cointestatari.
    Per ovviare questo inconveniente qualche sportello temerario può chiederti di lasciare una serie di moduli per l'incasso e distinte di versamento già firmate x evitare di farti andare in banca tutti i mesi, ma se lo fa è a titolo personale e si assume anche una bella responsabilità.
    Comunque se ti hanno avvisato possono anche non accreditarti più l'indennità sul conto in automatico, perchè da un punto di vista legale, non sono tenuti a farlo, anzi devono fare proprio il contrario...
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  3. #3
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Quote Originariamente inviato da marzia.anita Visualizza il messaggio
    Mi chiedo o meglio vi chiedo .... esiste una condotta comune o per lo meno una condotta sensata ??
    Dimenticavo: no non esiste una condotta comune. Esiste la condotta di chi conosce la normativa e i rischi e si vuole tutelare, chi conosce i rischi ma commette lo stesso l'irregolarità perchè pensa che tanto sono rischi ipotetici e che non si avvereranno e poi c'è chi non conosce proprio la normativa e accredita tutto con beata incoscienza. Probabilmente nella tua filiale hanno cambiato qualche dipendente, se non il responsabile e si sono accorti dell'irregolarità.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  4. #4

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    Cara Marzia sei in buona compagnia ,per parecchi anni abbiamo versato direttamente sul nostro cc bancrio l'assegno di Giorgio salvo un bel giorno farci lo stesso discorso.....la stessa banca in altre filiali non fa storie la nostra sì,alla fine pur di non imbarcarci con il giudice tutelare la riscuotiamo di persona,per fortuna mio marito al mattino riesce ad andare a prenderla,altrimenti,ironia della sorte dovrebbe perdere ore di lavoro per riscuotere il dovuto.Antonella mamma di Giorgio

  5. #5

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    Certo che tutto questo è davvero assurdo. Io ho sempre avuto l'accredito in banca sia della frequenza che dell'accompagnamento (da quest'anno).
    Nessuna difficoltà ho compilato le carte e tutto è andato in automatico.
    Ma tengo conto delle vostre testimonianze perchè manca mai che capiti.

    Che rottura però.

    Francesca

  6. #6

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    Quote Originariamente inviato da paola Visualizza il messaggio
    Probabilmente nella tua filiale hanno cambiato qualche dipendente, se non il responsabile e si sono accorti dell'irregolarità.
    infatti sono cambiati quasi tutti ....
    al momento della richiesta di accredito ignoravo che ci fosse qualcosa di errato e quando ho scoperto (in una vecchia discussione) che la procedura non era quella corretta mi son ben guardata di comunicarlo alla banca anche perchè il buon senso (il mio naturalmente ) mi dice di non complicarmi ulteriormente la vita
    grazie mille per la risposta chiara
    marzia
    mamma di Anita, Egle e Ilaria

  7. #7

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    Scusate se mi intrometto.
    Vi do un consiglio tecnico.
    Se proprio la vostra banca non ne vuole sapere di accrditarvi la cifra sul conto corrente e siete costretti ad aprire un conto in testa al vostro figlio minore, potreste sempre farvi autorizzare dal giudice tutelare a prelevare un tot al mese da quel conto, senza dover sempre rivolgervi all'autorità. Magari trovate un giudice illuminato che vi esime anche dall'obbligo del rendiconto annuale.

    Questo è un consiglio in caso "estremo", cioè nel caso che la vostra banca si intestardisca a seguire quello che la norma, da un punto di vista esclusivamente teorico, impone.
    gigliorosa

  8. #8
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    altrimenti c'è l'opzione di cambiare banca, così imparano a fare i precisi
    L'Italia è un paese incredibile, se rispetti le norme, sei punito
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  9. #9

    Post

    Premesso che non sono AVV. e che quanto segue non è tutta farina del mio sacco, ecco qualche coordinata giuridica che forse serve a chiarire meglio la situazione (che personalmente, analogamente a Voi, sto vivendo con l’indennità di Agata2011):

    - l’indennità di accompagnamento, riconosciuta con provvedimento INPS, costituisce una forma assistenziale diretta a tutelare sia la persona affetta da una particolare condizione psico-fisica sia il nucleo familiare interessato. Essa è infatti prevista per tutti coloro che necessitano di una assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (art. 1 Legge 11 febbraio 1980 n. 18 e art. 1 Legge 12 novembre 1988 n. 509);
    - l’indennità di accompagnamento è dunque diretta a soddisfare i bisogni e le esigenze non soltanto della persona “incapace” bensì dell’intero nucleo familiare chiamato a sostenere spese e impegni ben più onerosi dell’esiguo importo dell’indennità riconosciuta. Per tali ragioni l’indennità di accompagnamento è giuridicamente distinta da qualsiasi tipo di prestazione pensionistica diretta a soddisfare esclusivamente gli interessi di un soggetto (= non è una pensione !);
    - l’indennità di accompagnamento non rientra, quindi, nella nozione di “capitali” prevista dall’art. 320 comma 4 c.c. e la sua riscossione non è subordinata ad alcun intervento del Giudice;
    - al raggiungimento della maggiore età della persona titolare dell’indennità di accompagnamento, sarà si necessario nominare un curatore od un tutore (ovviamente dipenderà dalla gravità della patologia), con ogni conseguenza anche in ordine alla gestione dell’indennità stessa.
    -
    Questa posizione è del resto indirettamente confermata proprio dagli istituti di credito (banche, posta etc), laddove consentono il prelievo in contanti, inconcepibile prima ancora che inammissibile seguendo il loro ragionamento. Spero di aver chiarito in via subliminare la situazione.

    Al momento noi stiamo attendendo ancora risposta dall’istituto di credito (Banca Intesa San Paolo c/o uff leg. fabrizio.campolattaro@intesasanpaolo.com), se continueranno a sostenere il contrario, siamo d’accordo con il ns Avv che sentiremo il parere di un Giudice attraverso un ricorso d’urgenza nei confronti della banca, e le spese di giudizio saranno poste a carico di chi soccombe, cioè la banca !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  10. #10

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    io è silvio abbiamo un conto in comune dove ci viene accreditato. Mai avuto problemi

  11. #11

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    io tutti i mesi vado personalmente in banca a prendere la frequenza in contanti...

  12. #12
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    Quote Originariamente inviato da luca-cisco Visualizza il messaggio
    - l’indennità di accompagnamento non rientra, quindi, nella nozione di “capitali” prevista dall’art. 320 comma 4 c.c. e la sua riscossione non è subordinata ad alcun intervento del Giudice;
    ...

    Questa posizione è del resto indirettamente confermata proprio dagli istituti di credito (banche, posta etc), laddove consentono il prelievo in contanti, inconcepibile prima ancora che inammissibile seguendo il loro ragionamento. Spero di aver chiarito in via subliminare la situazione.
    Io eviterei di pagare l'avvocato perchè, se è solo questa la normativa che avete a supporto, avete buone possibilità di perdere il ricorso, a meno che non vi viene rifiutato il pagamento dell'indennità (ma non è di questo che stiamo parlando). La legge parla di riscossione non di accreditamento diretto su rapporti intestati ai genitori o a uno di essi, giuridicamente sono due cose diverse perchè nel momento in cui i soldi vengono accreditati su un cc cointestato entrano nella sfera patrimoniale dei genitori in modo automatico per quello si può pagare in contanti (e poi versarli) ma non con accredito diretto. A proposito avete chiesto se ci sono state mai sentenze in tal senso a chi vi ha consigliato il ricorso? (ovvero da chi ci guadagna di sicuro)
    Sono comunque curiosa di sapere come finisce
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  13. #13

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    Guarda/te alla pag 10 del "QuadernoAIPD15_2007"

    "Per la riscossione, da parte dei genitori di minore, di provvidenze economiche relative a più mensilità arretrate a lui intestate (erogate, per esempio, a seguito di un ricorso accolto), può essere necessaria l’autorizzazione del Giudice tutelare; si tratta di disposizioni riguardanti la potestà dei genitori in generale (nota 12), non specifiche per minori con disabilità intellettiva."
    http://www.aipd.it/files/editor/file...IPD15_2007.pdf

  14. #14

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    Quote Originariamente inviato da luca-cisco Visualizza il messaggio
    Guarda/te alla pag 10 del "QuadernoAIPD15_2007"

    "Per la riscossione, da parte dei genitori di minore, di provvidenze economiche relative a più mensilità arretrate a lui intestate (erogate, per esempio, a seguito di un ricorso accolto), può essere necessaria l’autorizzazione del Giudice tutelare; si tratta di disposizioni riguardanti la potestà dei genitori in generale (nota 12), non specifiche per minori con disabilità intellettiva."
    http://www.aipd.it/files/editor/file...IPD15_2007.pdf
    visto che tra ricorsi e autotutele ci saranno un pò di fam che dovranno riscuotere gli arretrati ...... vuol dire che fra poco gli uffici dei giudici tutelari saranno oberati di lavoro
    mentre l'ultimo aggiornamento del quaderno 15 (il tuo link riporta a quello del 2007) sottolinea che la gestione dei ratei può rientrare nell’ordinaria amministrazione e che per l’accreditamento in conto “taluni uffici” non ritengono necessaria l’autorizzazione da parte del giudice tutelare, a questo punto bisogna scovare questi "taluni uffici"
    marzia
    mamma di Anita, Egle e Ilaria

  15. #15

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    ma noi siamo in attesa dell'accredito su un conto BancoPosta intestato a me e a marco.quando ci hanno assegnato l'indennità ovviamente nessuno a fatto riferimento a questo eventuale problema, infatti ho dato l'iban del nostro conto.
    ma grazie a voi mi sa che mi conviene informarmi!!!
    ciao ciao
    Elena, mamma di Agata (19.02.11) e di Clelia (04.03.13)

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